
Fiorella Spadone - Soprano
Argumentos y libretos de óperas
“Elisabetta, Regina d'Inghilterra”, de Gioacchino Rossini
Elisabetta, regina d'Inghilterra es una ópera en dos actos con música de Gioacchino Rossini (Pésaro, 1792 – París, 1868) y libreto de Giovanni Federico Schmidt. Fue estrenada el 4 de octubre de 1815 en el Teatro San Carlo de Nápoles.
Personajes
Libreto en italiano y español
La acción transcurre en Inglaterra durante el reinado de Isabel I.
ATTO I
Scena 1 Sala regia. Trono. Coro Più lieta, più bella apparve l'aurora; malefica stella dal cielo sgombrò. Del raggio di pace il sole s'indora; di Marte la face estinta restò. Norfolk (Oh voci funeste, che aborre quest'alma! La rabbia m'investe: più calma non ho. Coro Udite... S'avanza l'invitto campione, de' cori speranza delizia d'Albione, d'Elisa sostegno, del regno splendor. Norfolk (Che smania! che affanno! Destino tiranno! Avvampo di sdegno, m'uccide il dolor. Guglielmo Nel giubilo comun, signore, tu solo parte non prendi in sì felice giorno? Perché? Rimira intorno: vedi qual gioia a ognun siede sul ciglio. Norfolk (Importuno!) Guglielmo, s'io godo al comun bene, lo sa il Ciel, tu lo sai, che appien conosci il sensibil mio cor. Guglielmo (Così potessi ignorar qual tu se'.) Norfolk Ma in veder che a' trofei dell'anglico valore parte io non ho, mi reca affanno al core. Coro Esulta, Elisa, omai in giorno sì beato. Cangiò sembianza il fato; tutto cangiò per te. L'invitto eroe vedrai, deporti i lauri al pie'. Elisabetta Grandi del regno, è questo il più bel giorno di mia vita. Coronò la vittoria agli Angli il crine. Del forte duce, a cui deve la patria ogni suo ben, risuona ovunque il nome, e tanta fama ei gode, che al suo merto è minor qualsiasi lode. Pur da noi non si lasci d'onorar la presenza di sì nobil campion. Qui lo scortate. Guglielmo Ei s'affretta al tuo piè. Elisabetta (Qual gioia?) Andate. Quant'è grato all'alma mia il comun dolce contento! Giunse alfine il bel momento che c'invita a respirar. Coro Dopo tante rie vicende, real donna, a pace in seno tu ritorni a riposar. Elisabetta Questo cor ben lo comprende, palpitante dal diletto. (Rivedrò quel caro oggetto che d'amor mi fa brillar.) Coro Possa ognor, felice appieno, teco l'Anglia giubilar. Coro Vieni, o prode, qui tergi i sudori; con gli olivi di pace gli allori vieni il crine onorato a fregiar. Tutto cede al tuo braccio possente; per te riede ogni volto ridente; per te cessa ogni lungo penar. Leicester Alta Regina, invano lo Scotto altero al nostro ardir si oppose. Col nome tuo sul labbro gli Angli pugnarono, e, al rimbombar delle armi, dal vincitor l'udìa il nemico guerrier mentre perìa. Di rea discordia omai spenta è la face. Al tuo poter soggiace chi spezzarlo tentò. D'uopo non hai più del nostro valore; onde al tuo piede del comando delle armi, che degnasti affidarmi, eccoti il segno. Esulti Elisa e teco esulti il regno. Elisabetta Giovane eroe, quanto per me facesti, quanto a pro della patria usò finora del tuo gran cor la fede, d'ogni dono è maggior, d'ogni mercede. Obbligarlo non so. Ti appressa. Intanto abbiti questo pegno della grata alma mia. Leicester Oh generosa! Norfolk (Oh rabbia!) Matilde (Oh gelosia!) Leicester Questi, sovrana eccelsa germi di chiara stirpe illustri ostaggi, proni al tuo soglio vedi. Que' preziosi arredi ch'oggi t'invia la sottomessa Scozia... (Oh cieli!... che mai vegg'io... Stelle!... Matilde!... Enrico!... È un sogno il mio?) Elisabetta Sorgete. Entro la reggia avrete asilo. All'onorevol grado de' paggi miei v'eleggo. Londra festeggi in così lieto giorno delle nostre armi il fortunato evento; sia partecipe ognun del mio contento. Leicester Incauta, che festi! Seguirmi perché? Gli effetti son questi d'amore e di fe'? Matilde La fede, l'amore guidano il mio pie'; di sposa al timore ritegno non v'è. Leicester Ma in tanto periglio... Matilde Non basta consiglio. Leicester Ah! Trema per te! Matilde Sol tremo per te! A Due Che palpito io sento! Che crudo tormento! Perplesso (perplessa), non trovo più in me. Leicester Sconsigliata! e non sai che del tuo sangue la nemica maggior qui si ritrova? Chi mai trasse a questo passo orribil, funesto? Matilde Ahi! sposo... appena fosti da me diviso, fama suonò che amore, e l'amor più tenace, Elisabetta per Leicester nutria. Qual fosse, oh Dio, allor l'affanno mio, chi spiegar mai potrebbe? Ah! viene Enrico. Leicester Tu, mio congiunto e amico, di cotanta imprudenza potesti mai complice farti? Enrico Ah! Taci. Ella te'l dica; usai ogni opra, ogni consiglio per distorla, ma invan. Vedendo troppo ostinato quel cor, volli seguirla, pensando in queste mura, colla presenza mia, farla sicura. Leicester Vana speranza! E non pensate, incauti, che di Maria Stuarda qui proscritta è la prole? Ch'Elisabetta vuole del vosro sangue il germe appien distrutto? Matilde Oh Dio! Enrico Fa cor, diletta suora; l'avvenir men funesto lo spero ancora. Leicester Separarci convien. Destar sospetto il favellar qui a lungo ora potria. Seguila, Enrico; ad ambo la prudenza or sia guida, e poi di nostra sorte il ciel decida. (Vadasi in traccia di Norfolk, del caro verace amico in cui pongo ogni speme; ei sol può invigorir un cor che geme.) Matilde Sento un'interna voce che in lagrimevol suono dice che nata io sono a piangere e penar. Ah! se tolto un sol momento tanto orror da me sarà, palpitar di bel contento questo core allor potrà. Scena 2 Appartamenti reali Norfolk (Che intesi!) In queste stanze, inosservato, puoi, dolce amico, favellar. (Che gioia!) Prosegui. Leicester Un dì, dopo ostinata pugna, terribil oragan sorge improvviso. Da' miei prodi diviso, in umile capanna m'è d'uopo ricovrar; quivi m'accoglie vecchio pastor; Matilde, che sua figlia credei, si offerse agli occhi miei: vederla e amarla è l'opra d'un istante. Al nuovo giorno in campo io fo ritorno. Tutto in breve a me cede; ma, oh Dio! del vincitore in dolce schiavitù rimane il core. Norfolk E come di Matilde sposo ti feristi? Leicester Grato all'amistade di qual pastor, m'offersi contro all'ostil furor d'essergli schermo. Sento che illustre Scoto in lui si nascondea; allor gli chiedo la figlia in moglie; il vedo al mio discorso impallidir; comprendo che grave arcano ci cela: prego, insisto; di Matilde e d'Enrico allor mi svela l'origine real... Puoi figurarti qual fu la mia sorpresa. All'amor mio, tanto tenace, amor quanto funesto, pietà s'aggiunse... Io già ti dissi il resto. Norfolk Stelle! T'inganni. Ah! Meglio saria stato per te chieder aita al mar fremente, alle voraci belve, alle furie d'averno, che non ad un nemico, qual ti fui, qual ti son... M'offre vendetta la total ruina. Colmo di duol, Regina, d'un così lieto dì son io costretto la gioia a funestarti. Elisabetta Come! Norfolk Oh Dio! Favellar non poss'io... No: forza tanta in me non è. Elisabetta Spiegati. Norfolk Orrendo arcano, misera, udrai... Deh! lascia... Sì, lasciami tacer. Elisabetta Parla. L'impongo. Norfolk T'ubbidirò. Leicester... Elisabetta Che! Leicester... Norfolk Avvinto in nodo coniugal... Elisabetta Che parli? Norfolk Il ver. Elisabetta Possibil mai!... Ah! T'ingannasti. Norfolk No, non m'ingannai. D'un degli ostaggi sotto finte spoglie la sua sposa si asconde; l'accompagna il germano... Ambi son figli... Elisabetta Prosegui... Ohimè! Norfolk Mi manca al dir la voce. Elisabetta Figli di chi? Norfolk Ti nuoce il mio parlar. Elisabetta Tutto saper io voglio. Norfolk Figli a colei, che sì t'offese il soglio. Perché mai, destin crudele, costringesti il labbro mio!... Ma fedele a te son io mentre accuso un traditor. Elisabetta Con qual fulmine improvviso mi percosse irato il ciel! Qual s'addensa orrendo velo che mi colma di terror! Norfolk Deh! rammenta... Elisabetta Taci... Oh Dio! Norfolk Pensa al regno! Elisabetta Oh Dio mi lascia! Norfolk Sventurata! Elisabetta Fiera ambascia. Norfolk Per te geme questo cor. Elisabetta Lacerar mi sento il cor. (Misera! A quale stato mi riserbò la sorte! Stato peggior di morte: Più fiero non si dà). Norfolk (Reggimi: in tale stato, deh: non tradirmi o sorte! Vada il rivale a morte: pago il mio cor sarà.) Regina, ormai decidi. Elisabetta Sì, perirà l'indegno. Norfolk (Sorte, a' miei voti arridi.) Elisabetta Sgombri da me pietà. A Due Quell'alma perfida non vada altera; del fallo orribile la pena avrà. Fra cento spasimi l'iniquo pèra, eterno esempio d'infedeltà. Elisabetta Guglielmo, ascolta. Pronte ad ogni mio cenno, sull'ingresso sien le reali guardie.Va'. Ma pria qui Leicester invia... Trattienti (Oh affanno! Dove io mi sia non so.) Di Scozia i paggi tutti raduna in questo loco. Guglielmo Il cenno vado a compir. Elisabetta Che penso, desolata regina?... A che mai serve aver doma la Scozia e salvo il trono se un'infelice io sono? Sconoscente! Ei pur vide l'amor d'Elisabetta, e in laccio coniugal stringer pur volle della maggior nemica sua la figlia! Oh delitto!... Ma tremi l'iniqua coppia. Son regina e amante. Doppia vendetta... Ecco l'indegno... Oh istante! Leicester (Matilde!) Matilde (Oh cielo!) Enrico (Oh incontro!) Elisabetta (È dessa... Oh rabbia!) T'avanza, o duce... A che t'arresti? Io voglio men sommesso vederti. Ti è noto che il primo de' miei fidi tu sei, che tal ti estimo. Leicester Regina... (che dirò?) Regina... (Oh Dio!) L'umil tuo servo... a tanta magnanima bontà... (Mi perdo...) Matilde (Oh pena!) Enrico Germana, ah! ti raffrena. Elisabetta Non prosegui? Eh! lascia omai quell'importun ritegno... (Geme, trema l'indegno. Oh piacer di vendetta!...) Ma coraggio or ti darà la stessa tua regina. Vieni, giovane eroe. Matilde Ah! Elisabetta Se mi serbasti il soglio al campo dell'onor, darti mercede del tuo valor. Leicester Donna real, deh! frena sì generosi accenti... Leicester, Matilde, Enrico (Oh Dio, resisto appena a palpiti frequenti del mio dubbioso cor.) Elisabetta (Benché fra' suoi tormenti, avrà vendetta amor.) Eccoti, eroe magnanimo, d'un grato core il pegno: te riconosca il regno per mio consorte e re. Al colpo inaspettato che lor serbava il fato il gelo della morte impallidir il fe'. Leicester, Matilde, Enrico (Qual colpo inaspettato a noi serbava il fato... Il gelo della morte tutto s'aduna in me.) Elisabetta Duce, in tal guisa accogli d'una regina il dono? Leicester (Oh ciel!) Deh!... Scusa... al trono vassallo umil non osa... Elisabetta (Empio!) Enrico Ti frena. Matilde (Che affanno!) Elisabetta (Anima rea!) A Quattro (Spiegar il duol ch'io sento possibile non è.) Elisabetta Ah! che più tollerar non poss'io un vassallo fellon, menzoniero. Or la benda dileguisi al vero: ecco l'empia che infido ti fa. Leicester (Che mai vedo!) Matilde (Deliro!) Enrico (Son desto!) A Tre (Disvelato è l'arcano funesto...) Ah! regina, perdono, pietà. Elisabetta Guardie, olà! Quegl'indegni sien serbati al mio giusto furore. (Sol di rabbia si pasce il mio cuore; sol vendetta conforto gli dà.) Leicester, Matilde, Enrico Schermo siam di un perverso destino Guglielmo e Coro Come!... il duce! l'eroe vincitore!... Oh stupor!... Giusto ciel! che mai sarà? Elisabetta Traditori, fremete a' miei sdegni. Leicester Sposa... Matilde Sposo... Guglielmo e Coro Sposi! Leicester, Matilde, Enrico Ah, regina, perdono, pietà. Elisabetta (Sol si pasce il mio cor di veleno: sol vendetta conforto gli dà.) Coro Fatal giorno! Impresata ruina! Surse il sole sereno, ridente - Or declina - turbato, languente e di lutto coprendo si va.
ACTO I
Escena 1 La sala del trono en el palacio real. Caballeros Más alegre, más bella aparece la aurora; la maléfica estrella desapareció del cielo. El sol se dora con un rayo de paz; el rostro de Marte se extinguió. Norfolk (para sí) ¡Oh, voces funestas que aborrece mi alma! La furia me colma, no tengo más calma. (Se escuchan sones marciales que anuncian la llegada del ejército victorioso, conducido por Leicester) Caballeros Escuchen: se acerca el invicto campeón, esperanza de los corazones, delicia de Albión, sostén de Isabel, esplendor del reino. Norfolk (para sí) ¡Qué angustia! ¡Qué agitación! ¡Destino cruel! Ardo de desprecio, me mata el dolor. Guglielmo En medio del júbilo general, Señor, ¿Sólo tu no tomas parte en tan feliz día? ¿Por qué? Mira a tu alrededor: ves qué alegría se muestra en los ojos de todos. Norfolk (Inoportuno) Guglielmo, cuánto gozo por el bien común, lo sabe el cielo, Tú lo sabes, que conoces plenamente mi sensible corazón. Guglielmo (Ojalá pudiese ignorar cómo eres) Norfolk Pero ver que no tengo parte en los trofeos del valor inglés Me da dolor al corazón. En las almas bien nacidas, de generosa envidia nace a veces el afecto, Oh, qué alegría para Norfolk sería si a la temible espada de Leicester Hubiese acompañado esta espada! Pero el destino me quiso privar de esa suerte. (conviene disimular) Guglielmo Observa: viene hacia nosotros, alegre la Reina. Muéstrate contento ante ella, si puedes. Vence a ti mismo y espera. Tal vez un día podrá abrirse para ti el sendero de la gloria... Norfolk No más, Guglielmo Guglielmo (Te conozco, te conozco, ¡Indigno!) (Entra Isabel con su séquito) Cortesanos Alégrate, Isabel, en este bendito día. Cambió el rostro del destino: todo cambió para ti. Verás al héroe invicto colocar laureles a tus pies. Isabel Nobles del Reino: este es el día más bello de mi vida. Por fin corona la victoria sobre la cabeza inglesa. Del fuerte conductor a quien debe la patria todo su bienestar resuena el nombre por todas partes y goza de tanta fama, que ante sus méritos cualquier alabanza es poca. Pero no dejemos de honrar la presencia del noble campeón. Escóltenlo hasta aquí! Guglielmo El se apresura a venir a tus pies. Isabel ¡Qué alegría!. ¡Vayan! ¡Qué grato es para mi alma el dulce júbilo general! Llegó al fin el hermoso momento que nos invita a respirar. Cortesanos Luego de tan tristes sucesos, Alteza, apaciguado tu pecho, tu vuelves a descansar. Isabel Mi corazón bien lo comprende, palpitante de felicidad. (Volveré a ver a aquél ser querido que me hace brillar de amor.) Cortesanos Que siempre feliz Inglaterra se alegre contigo. (Entra Leicester acompañado por sus oficiales y seguido por nobles escoceses, entre los cuales están Matilde y Enrico.) (Isabel lo recibe desde su trono.) Cortesanos Ven, valiente, seca tu sudor Con los olivos de paz ven a ceñir tu cabeza honrosa de gloria. Todo cede ante tu poderoso brazo; Por ti cesa todo largo penar; Ven a ceñir tu cabeza honrosa de gloria. Leicester Gran Reina: en vano la Escocia altiva se opuso a nuestro valor. Con tu nombre en los labios los ingleses lucharon, y al fragor de las armas, lo escuchaban del vencedor los guerreros enemigos, mientras perecían De la culpable discordia ya se extinguió la faz. Ante tu poder se somete quien intentó despreciarlo. Ya no necesitas más de nuestro valor; por lo tanto aquí a tus pies dejo el símbolo del mando del ejército que dignaste confiarme. Exulta, Isabel, y contigo exulte el Reino! Isabel Joven héroe: todo lo que hiciste por mi y en favor de la patria hasta ahora, se debe a la fidelidad de tu gran corazón, digno es de todo premio, de toda merced. No lo olvido. Acércate: Por el momento recibe este signo de la gratitud de mi alma. (Isabel impone a Leicester una condecoración) Leicester ¡Oh, generosa! Norfolk (¡Oh, rabia!) Matilde (¡Oh, celos!) Leicester Éstos ilustres huéspedes, excelsa soberana, frutos de clara estirpe, ves postrados ante tu trono. Estos preciosos regalos que hoy te envía la sometida Escocia... (Se interrumpe al descubrir entre ellos a Matilde y Enrico) (¡Cielos!... Qué veo... Rayos... Matilde... Enrico... ¿Estoy soñando?) Isabel (A los huéspedes) Alzaos. En la Corte tendréis asilo. Al honroso grado de pajes míos os elevo. Que Londres festeje en un día tan alegre el afortunado suceso de nuestras armas; que todos participen de mi alegría. (Isabel se retira con su séquito. Leicester detiene a Matilde y vuelve con ella) Leicester ¡Incauta, qué has hecho! ¿Por qué me has seguido? ¿Es ésta una muestra de amor y fidelidad? Matilde La fe y el amor guiaron mis pasos; al temor de una esposa nada lo detiene. Leicester Pero con tanto peligro... Matilde No vale ningún consejo. Leicester Ah, tiembla por ti! Matilde Sólo tiemblo por ti! Leicester y Matilde Qué ansiedad siento! Qué cruel tormento! Perplejo, ah, no me reconozco. Leicester Audaz! No sabes acaso que aquí se encuentra la mayor enemiga de tu estirpe? Quién te indujo a esta decisión horrible, funesta? Matilde Ay! Esposo... apenas te separaste de mi, se escuchó decir que Isabel sentía amor, y el amor más tenaz hacia Leicester. Oh, Dios! ¡Quién podría explicar la magnitud de mi angustia! Ah, ven, Enrico! (entra Enrico) Leicester Tu, mi pariente y amigo, pudiste hacerte cómplice de tanta imprudencia? Enrico Ah, calla! Que te diga ella, las palabras y los consejos que di para convencerla, pero fueron vanos. Viendo tan obstinado a su corazón, quise seguirla, pensando en protegerla con mi presencia entre estos muros. Leicester Es una vana esperanza! ¿Y no pensaron, incautos, que los descendientes de Maria Stuarda aquí están proscriptos? ¿Que Isabel quiere ver destruida totalmente a vuestra estirpe? Matilde Oh, Dios! Enrico Ten valor, querida hermana; aún espero un porvenir menos funesto. Leicester Conviene separarse. Podría despertar sospechas hablar largo tiempo aquí. Síguela, Enrico, a ambos guíe la prudencia y que luego decida el cielo nuestro destino. (Voy en busca de Norfolk, del querido y fiel amigo, en el que pongo todas mis esperanzas; sólo él puede dar vigor a un corazón que gime.) (Se va Leicester) Matilde Escucho una voz interior que con lagrimoso sonido Dice que he nacido para llorar y sufrir. Ah, si se alejara de mi un sólo momento tanto horror, podrá entonces palpitar de hermosa alegría este corazón. (Se van Matilde y Enrico) Escena 2 Apartamentos reales Norfolk ¿Qué escuché? En estas habitaciones, sin ser visto, puedes hablar, dulce amigo (Qué alegría!) Continúa. Leicester Un día, luego de un arduo combate un terrible huracán surge de improviso. Separado de mis soldados, me fue necesario refugiarme en una humilde choza; alli me acogió un viejo pastor; Matilde, que creí su hija, se presentó ante mi: verla y amarla fue cuestión de un instante. Al día siguiente regresé al campamento. Rápidamente vencí; pero, oh, Dios, en dulce esclavitud permanece el corazón del vencedor. Norfolk ¿Y cómo te hiciste esposo de Matilde? Leicester En gratitud por la amistad de aquél pastor, me ofrecí serle escudo contra el hostil furor. Escucho que en él se escondía un ilustre escocés; Entonces le pido a su hija como esposa; lo veo empalidecer ante mi pedido comprendo que un pesado secreto oculta: ruego, insisto; de Matilde y Enrico entonces me revela el origen real... Puedes imaginar cuál fue mi sorpresa. A mi amor, tan tenaz amor como funesto piedad se agrego... Yo ya te relaté el resto (parte) Norfolk Cielos! Te engañas! Ah, mejor hubiera sido para ti pedir ayuda al mar tormentoso, a las voraces bestias, a las furias del infierno, y no a un enemigo, como yo lo he sido, como lo soy... (Viendo acercarse a Isabel) La venganza me ofrece tu ruina total. Lleno de dolor, Reina, estoy obligado a arruinarte la alegría de un día tan feliz. Isabel Qué? Norfolk Oh, Dios! No puedo hablar.... No: no tengo tanto valor. Isabel Explícate! Norfolk Horrible, horrible secreto, desdichada, escucharás... Ah, deja... sí, déjame callar. Isabel Habla, habla, lo ordeno Norfolk Obedeceré! Leicester... Isabel Qué? Leicester... Norfolk Ha contraído vínculo nupcial Isabel Qué dices? Norfolk La verdad Isabel Sería posible!... Ah, te equivocas Norfolk Ah, no. No me equivoco. Su esposa se esconde bajo disfraz de uno de los huéspedes; la acompaña su hermano... Ambos son hijos... Isabel Continúa! Ay de mi! Norfolk Se me quiebra la voz al hablar. Isabel Hijos de quién? Norfolk Te hacen daño mis palabras. Isabel Quiero saberlo todo. Norfolk Hijos de aquélla, que tanto ofendió a tu trono. (Isabel queda petrificada. Norfolk se le acerca con ademán hipócrita) Por qué, destino cruel, obligaste a hablar a mis labios? Pero fiel a ti soy yo, al acusar a un traidor! Isabel Con qué rayo inesperado me golpea el cielo iracundo! Cómo me rodea un denso velo que me llena de terror! Norfolk Ah, recuerda... Isabel Oh, Dios! Norfolk Piensa en el Reino! Isabel Oh, Dios, déjame! Norfolk Desdichada! Isabel Terrible angustia! Norfolk Mi corazón gime por ti. Isabel Siento romperse mi corazón (Para sí) Desdichada! Qué estado me reservó el destino! Un estado peor que la muerte, más cruel no existe. Norfolk (Para sí) Sostenme en este estado, no me traiciones, oh, destino! Que vaya el rival a la muerte, mi corazón estará satisfecho (A Isabel) Reina, decide ya! Isabel Si, morirá el indigno! Norfolk Destino, cumples mis deseos Isabel Aléjese de mi la piedad. Norfolk e Isabel Esa alma pérfida no vaya altiva; del delito horrible la pena tendrá. Entre cien tormentos el inicuo muera, Como eterno castigo a la infidelidad. (Entra Guglielmo) Guglielmo Qué sucede? Encontré a la Reina con el rostro descompuesto... Pero, ¿No es aquél el altivo Norfolk? Veloz su paso ahora dirige hacia aquí... Tal vez alguna angustia cruel ha puesto en el corazón de Isabel... Quién podría probar la duplicidad de ese pérfido? Pero, doliente, la Reina regresa a su vez... Cielos! ¿Qué sucederá? Isabel Guglielmo, escucha! Que los guardias reales estén listos para su ingreso... Pero antes envía aquí a Leicester... (contente, oh angustia, no sé ni dónde estoy!) A todos los pajes de Escocia reúne en este lugar. Guglielmo Voy a cumplir tu orden (Se retira) Isabel (sentada en su trono) Qué pienso, desolada Reina ¿De qué sirve haber dominado Escocia y salvado el trono si soy una desdichada? Aún sin manifestarse, el conocía el amor de Isabel, y sin embargo quiso unirse en lazo conyugal con la hija de su mayor enemiga... ¡Oh, delito!... Pero que tiemble la inicua pareja! Soy Reina y enamorada. Doble venganza... Aquí viene el indigno ¡Qué momento! Leicester Matilde! Matilde Cielos! Enrico Qué encuentro! Isabel Es ella! Oh, rabia! Acércate, oh comandante... Por qué te detienes? Quisiera verte menos humilde. Lo sabes, eres el más importante de mis fieles súbditos, y como tal te estimo. Leicester Reina! (Qué diré?) Reina! (Oh, Dios) Tu humilde servidor... ante tanta magnánima bondad... (Me confundo) Matilde Qué angustia! Enrico Hermana, ah, domínate! Isabel ¿No continúas? Ah, ya deja ese inoportuno temor... (Gime, tiembla el indigno, oh, placer de la venganza!) Pero el valor te lo dará la misma Reina tuya. Ven, joven héroe... Acércate! Matilde Ah! Isabel Si me conservaste el trono en el campo del honor, quiero darte una merced digna de tu valor. Leicester Alteza, ah, detén tan generosas palabras... Leicester, Matilde y Enrico (Oh, Dios, apenas resisto el palpitar acelerado de mi temeroso corazón) Isabel (Si bien entre tormentos, será vengado mi corazón) He aquí, magnánimo héroe El premio de un corazón agradecido: Que el Reino te reconozca Como mi consorte y Rey. Al golpe inesperado que el destino les reservaba el frío de la muerte les hace empalidecer. Matilde, Enrico, Leicester Al golpe inesperado que el destino nos reservaba El frío de la muerte llega hasta mi. Isabel Comandante: así acoges el favor de una Reina? Leicester Oh, cielos!, Ah, excusa, al trono un humilde vasallo no se atreve... Isabel Traidor! Enrico Detente! Matilde Qué angustia! Isabel Alma culpable! Isabel, Matilde, Enrico, Leicester Explicar el dolor que siento no es posible, no, no. Isabel Ah, no puedo más tolerar a un vasallo traidor, mentiroso. Ahora la venda se descorre a la verdad ¡He aquí a la impía que te convierte en traidor! (arrastrando a Matilde hasta el centro de la escena) Leicester Qué es lo que veo! Matilde Deliro! Enrico Estoy despierto? Matilde, Enrico, Leicester Se ha desvelado el secreto funesto! Ah, Reina, perdón, piedad. Isabel Guardias! Estos indignos sean reservados a mi justa furia. Sólo de rabia se nutre mi corazón Sólo la venganza le da calma. Matilde, Enrico, Leicester Somos burla de un perverso destino Ah, reina, perdón, piedad Guglielmo y los Cortersanos Cómo! El comandante! El héroe vencedor! Qué sorpresa! Justo cielo! Qué sucederá? Isabel Traidores! Sean separados uno del otro Leicester Esposa! Matilde Esposo! Guglielmo y los Cortersanos Esposos! Leicester, Matilde, Enrico Oh, Reina, perdòn, piedad. Isabel Sólo de veneno se nutre mi corazón Sólo la venganza le dará calma Cortesanos Día fatal: ruina inesperada! Surgió el sol sereno, risueño Y ahora declina turbado, languidecido, y se va cubierto de luto.
ATTO II
Scena 1 Appartamenti. Norfolk Perché tremi, o mio cor? A te finor la pace invidia tolse; or che soccombe a un tratto l’idolo del Tamigi; or che di corte puoi ambire a’ primi onori, mancherari di coraggio e di costanza? Guglielmo La Regina, signor, la tua richiesta ricusa d’appagar. Norfolk Come!.. Guglielmo Il consiglio talor nuoce, non giova. Norfolk Temerario! Si vada. Il tempo e l’arte compir potran l’impresa, e sulle altrui ruine farmi afferrar della fortuna il crine. Elisabetta Dov'è Matilde? Guglielmo Attende colà i tuoi cenni. Elisabetta A me si guidi e poi venga Leicester. Guglielmo Di pietà potresti? Ah! sì, pietade è in te... Elisabetta Vanne: intendesti? T'inoltra. In me tu vedi il tuo giudice, o donna. Matilde Ho un cor bastante per ascoltare, intrepida, il mio fato. Elisabetta Vuole ragion di stato, che tu, nemica mia, che il tuo germano, che un vassallo sleale sopra palco ferale d'un'odiosa trama la pena abbiate. Ma pietà favella d'Elisabetta in sen. Scrivi. Rinunzia ad ogni diritto tuo di Leicester sul cor. Così da morte vi potrete sottrar... Cedi alla sorte. Matilde Ah! più d'ogni supplizio è questa tua pietade. Elisabetta Non cimentar la tolleranza mia. Siedi, scrivi, rinunzia. Matilde Invan... Elisabetta Custodi . .. Matilde Ah! senti... Elisabetta Scrivi. Matilde Sfoga sol contro me tutti gli sdegni tuoi; ma il consorte, il germano... Elisabetta Scriver non vuoi? Pensa che sol per poco sospendo l'ira mia; quanto più tardi fia, più fiera scoppierà. Matilde Salva il germano, lo sposo, s'è ver che giusta sei; puo' troncar i giorni miei te'l chiedo per pietà. Elisabetta Resisti ancora? Matilde Oh Dio! Elisabetta Rinunzia! Matilde Invan! ferma! oh Dio! Ti mova il pianto mio. Elisabetta Non bastan quelle lagrime a impietosirmi il cor. Matilde Vorrei stemprarti in lagrime, mio desolato cor. Leicester (Misero me!... La sposa dolente ed affannosa!... Che mai sarà quel foglio?... S'accresce il mio penar.) Matilde (Qual è il dolor che uccide, s'io reggo al mio dolor?) Elisabetta Debitor le sei di vita; leggi, o duce, e poi l'imita. Dell'error, del tradimento pentimento io voglio in te. Matilde (Tremo.) Leicester Oh ciel! A Tre (L'avverso mio destino sì fiero io non credei. Quanto crudel tu sei! Quanto mi costi amor!) Leicester Sconsigliata, che facesti! Ah! comprendo: in lei sapesti violentar l'amor, la fe'. Ma t'inganni... Matilde Odi... Leicester No! Elisabetta Rifletti... Leicester No! A tal prezzo non voglio... ...conservare il viver mio. Serbo un cor che vil non è. Elisabetta Olà! Ah! Fra poco, in faccia a morte cesserà cotanto orgoglio, ed allor quell'alma forte fia costretta a vacillar. Matilde Ah! s'affretti pur la morte, affrontarla io deggio e voglio; non sarà quest'alma forte più ridotta a vacillar. Leicester Quell'ardir che in faccia a morte ti difese e vita e soglio, serberà quest'alma forte, non avvezza a vacillar. Guglielmo Chiede Norfolk a te l'accesso. Elisabetta Oh indegno! Va', digli che al suo labbro debbo gli affanni miei; digli che in premio di sua finta amistade verso d'un infelice, ancorché infido, disgombri al nuovo sol da questo lido. Guglielmo Oh giusto cielo! Alfine il vero non trovo inciampo onde giungere al trono: è alfin palese quel doppio cor, d'iniquità ricetto... Il regio cenno ad eseguir m'affretto. Scena 2 Atrio contiguo al carcere. Popolo Qui soffermiamo il pie'... Il tetro asil quest'è dove un barbaro fato condannò chi la patria salvò da fiera sorte. Soldati Miseri noi! chi sa se involarsi potrà il nostro duce amato a tant'orror? Forse colpa d'amor lo spinge a morte. Norfolk (Che intesi!... Oh annunzio!... Ouesta è la merce' ch'io merto?... Anche fra lacci mi nuocerà costui!... Norfolk, che pensi? L'ingiusto esilio sopportar potrai? Come a tanto rosso resisterai?) Soldati Oh nostro duce amato! Norfolk (Duce!... Ah! comprendo appien...) (Qui si compiange il mio nemico, tutto congiura a' danni miei... Che risolvo?... Oh vendetta, col manto di pietà ti copri. All'arte! Amici, io vengo a parte d'un così giusto affanno. E sarà vero che il prode salvatore della patria perir debba così? Lo soffrirem? Coro Non mai. Norfolk Ebben, m'udite. Assai può giovarvi Norfolk. Già cade il sole- Al prigionier men vo. Se non poss'io sottrarlo a' ceppi suoi fra brev'istanti, del carcere l'accesso vi schiuderete, amici, colla forza e il valor. Coro Signor, che dici! Mancar di fede al trono saria cotanto ardir. Norfolk Ah! troppo ignora del duce sventurato Elisabetta il cor; lo crede reo di lesa maestà, mentre quel core colpevole non è: lo scusa amore. Deh! Troncate i ceppi suoi; deh! serbate a Elisa, al regno il più grande fra gli eroi, il più degno di pietà. Coro Or ci guida. Ogni alma fida pronta aita lui a darà. Norfolk (Vendicar saprò l'offesa; di furor questa alma accesa quell'ingrata punirà.) Non ha core chi non sente la possanza d'amistà. Scena 3 Leicester Della cieca fortuna un triste esempio, lasso! in me trovo. In questo giorno il sole, testimonio di gloria, sorgeva a rischiarar la mia vittoria. Tramonta appena il sole, e in lutto per me si cangia il tutto. Ma d'uopo han di conforto dopo lungo vegliar, le stanche membra, e, mio malgrado, al sonno sento che gli occhi miei regger non ponno. Sposa amata... respira... Cessan gli affanni nostri... È il ciel placato... Tergi quel pianto ormai... Idolo del mio cor... penammo assai... Deh! sposa... ascolta... non fuggir... T'arresta. Ohimè!... dove son io?... larva fu questa. Fallace fu il contento, certa è la mia sciagura. Immerso, oh Dio! mi sento nel primo affanno il cor. Saziati, o sorte irata: apriti o terra, e invola quest'alma desolata a tanto suo dolor. E l'adorata sposa, e l'innocente Enrico per sopportar sì fiera perir dovranno!... Oh Dio! immagine d'orrore, converria di macigno avere il core. Norfolk Amico... Leicester Ciel!... ti scosta. Norfolk Così m'accogli! Leicester Pria di venire al mio sen, dimmi, non deggio il presente mio stato al tradimento tuo? Norfolk Che parli? Ingrato? Mi conosci sì poco? Eccoti il ferro: Vibralo in me, se vuoi, ma l'onor mio così non oltraggiar. Leicester Ma Elisabetta... Norfolk Scoperse il ver, né so dir come. A lei diressi i preghi miei. Che non feci e non dissi onde quel core impietosir per te? Vana speranza! Voglio salvarti, felice io voglio farti e ad ogni costo. Leicester Come? Norfolk Odi... Ma pria mira colà. Matilde e il suo german divide da te quel chiuso varco. Leicester Oh ciel! Norfolk Quanto vi dissi, s'eseguisca. Fra poco stringerli al sen potrai. Leicester Oh generoso! Oh degno... Norfolk Del tradimento mio sia questo un segno. Leicester Deh! scusa i trasporti d'un misero oppresso; errai, lo confesso; pentito son già. Norfolk (Costui di vendetta mi schiude la via; poi vittima sia; estinto cadrà.) Leicester Non parli? Norfolk L'offesa a te perdona quest'anima accesa di pura amistà. A Due Ritorna al mio seno, confortati (confortami) appieno; felice ti (mi) renda la mia (tua) fedeltà. Norfolk Unita alle schiere, la plebe dolente, attorno fremente scorrendo sen va. Leicester Che narri!... E pretende? Norfolk Troncar tue ritorte. Suo duce ti attende... Leicester Che ascolto! Norfolk La sorte per te cangerà. Leicester Non sia! Va... Norfolk Ma senti... Leicester Ribelle del soglio!... Norfolk Soccorso a momenti... Leicester Nol curo, nol voglio: orrore mi fa! Norfolk Al fato crudele soccombi, infelice, se troppo fedele quell'alma sarà. Leicester Il fato crudele può farmi infelice ma sempre fedele quest'alma sarà. Leicester Tu, regina!... deh! come... Elisabetta Misero ascolta. Ecco l'ultima volta che ti è dato di vedermi. A' danni tuoi favellaron le leggi, e i grandi a morte ti condannaron già. La tua regina approva la sentenza: Elisabetta far non lo potria. Per quella ignota via ella t'offre uno scampo; va', t'affretta; la regina or non v'è, ma Elisabetta. Leicester Oh eccelsa donna!... Amore mi fece reo, ma non ribelle al trono. S'io m'involassi alla mia pena, il mondo tale mi crederia. Lascia ch'io pèra. Mostrati generosa a Enrico, alla mia sposa; li salva; altro non bramo. Elisabetta Un impossibil chiedi. L'empio Norfolk che ti accusò... Leicester Che dici! Norfolk! Norfolk (Oh ciel!) Elisabetta Matilde e suo germano al cospetto de' grandi, nomò complici tuoi contro lo stato. Leicester Norfolk! Elisabetta Scellerato tardi il conobbi; ognuno tacea. Punirlo volli di sua finta amistade, e ognuno di qual tempra è quel cor mi fe' palese. Norfolk (Ohimè!) Leicester Che mai tanta perfidia intese! Ah! Regina, al riparo. Il traditore qui poc'anzi sen venne; a me fingea fida amistà; volea farmi capo della plebe. Elisabetta Oh Dio! Norfolk (Ah! perduto son io!) Ma pria la morte avrai. Elisabetta Cielo! ... Leicester Mostro! che fai! Elisabetta Olà, Guglielmo!... Leicester Guardie!... Guglielmo Mia sovrana... Enrico, Matilde Vivi regina! Leicester Vivi, e vivi al regno. Norfolk Oh destin! Enrico, Matilde Traditor! Leicester Barbaro! Elisabetta Indegno! Fellon la pena avrai dovuta a tanto eccesso. Dove s'intese mai più scellerato cor! S'aggravi di ritorte; vada l'iniquo a morte; terribil fia lo scempio d'un empio traditor. A Quattro E il ciel pietoso ammira de' regi difensor. Elisabetta Bell'alme generose, a questo sen venite. Vivete, omai gioite; siate felici ognor. A Quattro Oh grande! Elisabetta Bell'alme generose, a questo sen venite. Vivete, omai gioite; siate felici ognor. Coro Leicester! A Cinque Quai grida! Coro Vederlo vogliamo morire al suo pie'. Leicester Audaci! rispetto, frenate... Elisabetta Fermatevi. Sì tenero affetto punibil non è. Coro La regina!... A' piedi tuoi imploriam pietà, perdono... Elisabetta Ecco il duce: il rendo a voi, rendo al trono il difensore. Coro Viva Elisabetta! L'eroina, lo splendor di nostra età. Elisabetta (Fuggi amor da questo seno, non turbar più il viver mio. Altri affetti non vogl'io che la gloria e la pietà.) Coro Viva Elisabetta,L'eroina, lo splendor di nostra età. FINE
ACTO II
Escena 1 Una habitación en el palacio Norfolk ¿Por qué tiemblas, corazón mío? Tal vez presagias alguna desgracia O eres capaz de sentir remordimientos? Hasta ahora la envidia te quitó la paz Y ahora que de pronto cae el ídolo del Támesis, Ahora que puedes ambicionar a los más altos honores de la Corte, Y ahora que se te abre el camino a aquél trono, al que tal vez puedas subir, y en el que nutres esperanzas desde hace tanto tiempo, te faltará el valor y la perseverancia? Guglielmo La Reina, señor, tu pedido rehúsa aceptar Norfolk Cómo! Guglielmo Está agitada por molestos pensamientos y le disgusta escucharte Norfolk ¡Le disgusta! Guglielmo Demasiado escuché a Norfolk, dijo Comprendí entonces que tus palabras no le son agradables Norfolk (Ay de mi) Guglielmo Entonces puedes por ahora alejarte de estas tierras Norfolk Pero semejante prohibición... Guglielmo Ya escuchaste su voluntad Norfolk Pero necesitará de mi consejo en el estado angustioso en que se encuentra... Guglielmo El consejo a veces lastima, no ayuda (se va) Norfolk ¡Insolente! Me iré. El tiempo y la astucia podrán cumplir mi empresa y sobre las ruinas de los otros hacerme aferrar los cabellos de la fortuna. (se va) (Entra Isabel seguida de Guglielmo) Isabel ¿Dónde está Matilde? Guglielmo Allí espera tus órdenes Isabel Que la guíen hasta mi y luego que venga Leicester Guglielmo ¿Podrías tener piedad? Ah, si, la piedad está en ti Isabel Vete. Comprendiste? (Matilde es conducida ante su presencia) Acércate. En mi ves a tu juez, mujer Matilde Tengo suficiente valor para escuchar, sin temor, mi destino Isabel Razón de Estado, quiere que tu, mi enemiga, que tu hermano, que un vasallo desleal sufran el castigo del patíbulo Pero la piedad habla en el corazón de Isabel. Escribe. Renuncia a todo derecho sobre el corazón de Leicester. Así se podrían salvar de la muerte... Cede al destino Matilde Ah, más que cualquier suplicio es esta piedad tuya! Isabel No rechaces mi tolerancia Siéntate, escribe, renuncia... Matilde En vano... Isabel Guardias! Matilde Ah, escucha... Isabel Escribe! Matilde Desahoga tus desdenes solamente en contra mío Pero a mi marido, a mi hermano... Isabel ¿No quieres escribir? Piensa que sólo por poco tiempo freno mi ira; Cuanto más tardes, más terrible se mostrará. Matilde Salva a mi hermano, a mi esposo, si es verdad que eres justa, puedes acabar con mis días, te lo pido por piedad. Isabel Aún te resistes? Matilde Oh, Dios! Isabel Renuncia! Matilde En vano! Detente! Oh, Dios! Que mi llanto te conmueva! Isabel No bastan esas lágrimas para apiadar a mi corazón. Matilde Quisiera volcarte en lágrimas mi desolado corazón. (Matilde está a punto de escribir. Llega Leicester) Leicester Desdichado de mi! Mi esposa está doliente y angustiada! Qué será ese escrito? Se acrecienta mi dolor Matilde Cuál es el dolor que mata, si soporto este dolor? Isabel (A Leicester) Le debes la vida. Lee, oh, comandante, y luego imítala. Del delito, de la traición quiero tu arrepentimiento. Matilde (Leicester lee la carta) Tiemblo! Leicester Oh, cielos! Isabel, Matilde, Leicester (Para sí) No creí que fuera tan doloroso mi adverso destino Qué cruel eres! Cuánto me cuestas, amor! Leicester (a Matilde) Desdichada, qué hiciste! (A Isabel) Ah, comprendo: supiste forzar en ella el amor, la fidelidad. Pero te equivocas... Matilde Escucha!... Ten paciencia! Leicester No. Isabel Reflexiona!... Tiembla! Leicester No! A ese precio no quiero... conservar mi vida Conservo un corazón que no es vil (Rompe la carta) Isabel (a la guardia) ¡Ea! Ah, dentro de poco, frente a la muerte cesará tanto orgullo, entonces esa alma fuerte se verá obligada a vacilar. Matilde Ah, que se apresure la muerte, debo afrontarla y lo deseo; mi alma fuerte no será más obligada a vacilar. Leicester Aquél valor que al enfrentar la muerte defendió tu vida y tu trono, conservará fuerte a mi alma, no acostumbrada a vacilar. (Matilde y Leicester son llevados a prisión por los guardias) (Entra Guglielmo) Guglielmo Norfolk pide entrar Isabel Oh, indigno! Ve, dile que a sus palabras debo mis angustias; Dile que en premio a su fingida amistad hacia un desdichado, si bien desleal, abandone al amanecer estas tierras. (Se va) Guglielmo Oh, justo cielo! Por fin la verdad no encuentra obstáculos para llegar al trono: por fin se revela ese doble corazón, lleno de iniquidad... Me apresuro a cumplir la orden real. (Se va) Escena 2 Patio junto a la prisión Pueblo Detengamos aquí el paso... Este es el oscuro sitio en donde un bárbaro destino condenó a quien salvó a la patria de una suerte cruel. Soldados ¡Desdichados de nosotros! ¡Quién sabe si podrá salvarse nuestro amado comandante de tanto horror! Tal vez lo empuja a la muerte una culpa de amor. (Entra Norfolk) Norfolk ¡Qué escucho! ¡Vaya anuncio! ¿Es ésta la merced que merezco? Aún encadenado él me dañará? Norfolk: Qué piensas? ¿Podrás soportar un injusto exilio? ¿Cómo resistirás tanta vergüenza? Soldados Oh, nuestro comandante amado! Bárbaro destino! Norfolk Comandante! Ah, lo comprendo todo! Aquí se lamentan por mi enemigo. Todo se conjura en contra mío ¿Qué decido? Oh, venganza! Cúbrete con el manto de la piedad! Manos a la obra: (A los soldados) Amigos: vengo a compartir tan justa inquietud. ¿Será verdad que el valiente salvador de la patria deba morir así? ¿Lo permitiremos? Soldados Jamás! Norfolk Y bien, escúchenme. Norfolk puede serles muy útil Ya se pone el sol. Voy a ver al prisionero. Si no puedo liberarlo de sus cadenas, abrirán, amigos, la entrada a la prisión, con fuerza y valor Soldados y Pueblo Señor, qué dices? Faltar a la fidelidad al trono sería semejante audacia! Norfolk Ah, demasiado ignora Isabel el corazón del comandante desventurado; lo cree culpable de lesa majestad, cuando ese corazón no es culpable: lo excusa el amor. Ah, líbrenlo de sus cadenas; ah, conserven para Isabel, para el Reino, al más grande entre los héroes, al más digno de piedad. Soldados y Pueblo Guíanos. Toda alma fiel Pronta ayuda le dará Norfolk (para sí) Sabré vengar la ofensa; encendida esta alma de furor castigará a aquélla ingrata. (a los soldados) Quien no siente la fuerza de la amistad es que no tiene corazón. (Salen todos siguiendo a Norfolk) Escena 3 Un calabozo, en donde se encuentra Leicester prisionero. Leicester Un triste ejemplo de la ciega fortuna, Ay!, encuentro en mi. En este día el sol, testimonio de gloria, se asomaba para iluminar mi victoria. Apenas el sol se esconde y todo se torna luto para mi Pero necesitan descanso, luego de tan larga vigilia, mis cansados miembros, y a mi pesar, siento que mis ojos no pueden resistirse al sueño. Esposa amada... cálmate... Nuestras penurias acaban... El cielo se aplacó... Deja ya de llorar... Ídolo de mi corazón...sufrimos demasiado... Ah, esposa... escucha... no huyas... detente! Ay de mi!... Dónde estoy? Fue un fantasma. Falaz fue la alegría, es verdad mi desgracia. Inmerso, oh Dios, en la más grande angustia, siento a mi corazón. Sáciate, oh destino furioso: abrete oh tierra, y llévate a esta alma desolada lejos de tanto dolor. Y la adorada esposa, y el inocente Enrico deberán morir!... Oh Dios! para soportar tan dolorosa imagen de horror, convendría tener un corazón de piedra. (Entra Norfolk) Norfolk Amigo! Leicester Cielos! Apártate! Norfolk ¿Así me recibes? Leicester Antes de acercarte a mi, dime: ¿No debo mi actual condición a tu traición? Norfolk Qué dices, ingrato! ¿Tan poco me conoces? Aquí tienes mi espada: úsala contra mi, si quieres, pero no ultrajes mi honor de ese modo. Leicester Pero Isabel... Norfolk Descubrió la verdad... no sé decir cómo. A ella dirigí mis súplicas. ¿Qué es lo que no hice y dije para apiadar aquél corazón hacia ti? Fue vana esperanza! Cree que soy tu cómplice, y la tirana me condena a un vergonzoso exilio. Leicester Qué escucho! ¿Será verdad? Norfolk Quiero salvarte, quiero hacerte feliz a cualquier precio. Leicester Y cómo? Norfolk Escucha... Pero primero mira allá! Matilde y su hermano están separados de ti por ese paso cerrado. Leicester Oh, cielos! Norfolk Cuanto te dije, se ejecutará. Dentro de poco podrás abrazarlos. (Ordena que se derribe el muro que cierra el paso) Leicester Oh, generoso! Oh digno! Norfolk Sea ésta una señal de mi traición. Leicester Ah, disculpa los ímpetus de un miserable oprimido, me equivoqué, lo confieso, ya estoy arrepentido. Norfolk (Éste me abre el camino de la venganza, luego será su víctima y caerá muerto) Leicester ¿No hablas? Norfolk La ofensa te perdona esta alma encendida de pura amistad. Norfolk y Leicester Regresa a mi pecho, reconfórtate plenamente; que te haga feliz mi fidelidad. Norfolk Unido al ejército, el pueblo doliente, Lleno de furia viene hacia aquí. Leicester ¿Qué dices? ¿Qué se propone? Norfolk Romper tus cadenas. Te esperan como su jefe... Leicester Qué escucho! Norfolk Tu suerte cambiará Leicester No será así! Vete... Norfolk Pero escucha... Leicester Rebelde al trono! Norfolk Ayuda en estos momentos... Leicester No me importa, no la quiero, me causa horror! Norfolk Al cruel destino sucumbe, infeliz, Si tu alma es tan leal Leicester El cruel destino puede hacerme infeliz pero mi alma siempre será leal. (Entra Isabel acompañada de sus guardias. Norfolk se esconde. Leicester se sorprende al verla) Leicester Tu, Reina! Ah...cómo!... Isabel Desdichado, escucha. Esta es la última vez que se te permite verme. En contra tuyo hablaron las leyes, y los nobles ya te condenaron a muerte. Tu Reina aprueba la sentencia! Isabel no lo podría hacer. Por aquél desconocido sendero ella te ofrece una escapatoria. Ve, apresúrate, la Reina no está, sino Isabel. Leicester Oh, excelsa mujer, el amor me volvió culpable pero no rebelde al trono. Si yo huyese de mi castigo el mundo me creería culpable. Deja que muera. Muéstrate generosa con Enrico, con mi esposa, sálvalos, no deseo otra cosa. Isabel Me pides algo imposible El traidor Norfolk que te acusó Leicester Qué dices! Norfolk! Norfolk Oh cielos! Isabel Mencionó a Matilde y a su hermano ante los nobles como cómplices tuyos contra el Estado. Leicester Norfolk! Isabel Desdichado! Tarde lo conocí, todos callaban, quise castigarlo por su fingida amistad, Y todos me revelaron de qué temple es ese corazón. Norfolk Ay de mi! Leicester Qué enorme perfidia escucho! Ah, Reina, hace poco el traidor estuvo aquí, me fingía su fiel amistad; Quería hacerme jefe de la plebe... Ah, piensa... Isabel Oh Dios! Norfolk (Ah, estoy perdido!) Pero antes tendrás la muerte (Ataca a Isabel con su espada) Isabel Cielos! Leicester Detente! Monstruo, qué haces! Isabel Ea!, Guglielmo! Leicester Guardias! Guglielmo Mi soberana! Enrico y Matilde Vive, oh Reina! Leicester Vive, y vive para el Reino! Norfolk Oh destino! Enrico y Matilde Traidor! Leicester Bárbaro! Isabel Indigno! Traidor, tendrás la pena que merece tanta osadía Dónde se vio un corazón más vil! Que sea cargado de cadenas, que vaya el inicuo a la muerte, terrible sea la tortura para un impío traidor. Matilde, Enrico, Leicester, Guglielmo Ah, cálmate! Calma, el cielo piadoso admira al defensor del reino. Isabel Bellas almas generosas, vengan a mi pecho. Vivan, alégrense ya, sean felices por siempre. Leicester, Matilde, Enrico, Guglielmo Oh, grandiosa! Isabel Levántense! Bellas almas generosas, vengan a mi pecho Vivan, alégrense ya, sean felices por siempre. Pueblo (desde lejos) Leicester!! Isabel, Leicester, Matilde, Enrico, Guglielmo Qué gritos! Pueblo Queremos verlo! Morir a sus pies. (Entran todos en la prisión) Leicester Audaces! Respeto, deténganse... Isabel (A la guardia) Dejen! Un afecto tan tierno no puede castigarse . Pueblo La Reina! A tus pies imploramos perdón, piedad Isabel He aquí el jefe: lo entrego a Ustedes, entrego al trono a su defensor. Pueblo Viva Isabel, la heroína. Esplendor de nuestra época. Isabel (para si) Huye, amor, de mi pecho, No perturbes mi vida Otros sentimientos no deseo Más que la gloria y la piedad Pueblo Viva Isabel, la heroína, Esplendor de nuestra época! FIN
Referencias
- Libreto en español gentileza de Casa de la Opera de Buenos Aires.