Argumentos y libretos de óperas

“Le Nozze di Figaro”, de Wolfgang Amadeus Mozart

Las bodas de Fígaro es una ópera bufa en cuatro actos, con música de Wolfgang Amadeus Mozart (Salzburgo, 1756 – Viena, 1791) y texto de Lorenzo da Ponte basado en la segunda parte de la trilogía creada por Beaumarchais sobre el personaje de Fígaro. Fue estrenada en Viena el 1 de mayo de 1786 bajo la dirección del mismo compositor.

Personajes

  • FígaroCriado del Conde — barítono
  • SusanaCriada de la condesa y novia de Fígarosoprano
  • CondeConde de Almaviva — barítono
  • RosinaCondesa de Almavivasoprano
  • CherubinoPaje — mezzosoprano
  • BartoloDoctor, antigüo tutor de Rosina — bajo
  • MarcellinaAntigüo amor de Bartolosoprano
  • Don BasilioMaestro de canto — tenor
  • BarbarinaHija de Antonio el jardinerosoprano
  • Don CurzioNotario — tenor
  • AntonioJardinero, tío de Susana — bajo

Libreto en italiano y español

La acción se desarrolla en España, cerca de Sevilla, en el Castillo del Conde de Almaviva

ATTO I
Scena Prima

(Castello del Conte Almaviva, vicino a
Siviglia. Camera non affatto ammobiliata,
una sedia d'appoggio in mezzo Figaro
con una misura in mano e Susanna allo
specchio che si sta mettendo un 
capellino ornato di fiori)

Nº 1. Duetto

FIGARO
(misurando)
Cinque... dieci.... venti... trenta... 
trentasei...quarantatré...

SUSANNA
(guardandosi nello specchio)
Ora sì ch'io son contenta;
sembra fatto inver per me.

FIGARO
Cinque...

SUSANNA
Guarda un po', 
mio caro Figaro,

FIGARO
...dieci..

SUSANNA
...guarda un po', 
mio caro Figaro,..

FIGARO
...venti..

SUSANNA
...guarda un po'..

FIGARO
...trenta...

SUSANNA
...guarda un po', 
guarda adesso il mio cappello...

FIGARO
...trentasei...

SUSANNA
...guarda 
adesso il mio cappello...

FIGARO
...quarantatré.

SUSANNA
...guarda un po',
mio caro Figaro, guarda 
adesso il mio cappello, ecc.

FIGARO
Sì mio core, 
or è più bello,
sembra fatto inver per te.

SUSANNA
Guarda un po', ...

FIGARO
Sì mio core...

SUSANNA E FIGARO
Ah, il mattino alle nozze vicino
quanto è dolce al mio/tuo tenero sposo
questo bel cappellino vezzoso
che Susanna ella stessa si fe'.

SUSANNA
Cosa stai misurando, 
caro il mio Figaretto?

FIGARO
Io guardo se quel letto
che ci destina il Conte
farà buona figura in questo loco.

SUSANNA
E in questa stanza?

FIGARO
Certo: a noi la cede
generoso il padrone.

SUSANNA
Io per me te la dono.

FIGARO
E la ragione?

SUSANNA
(toccandosi la fronte)
La ragione l'ho qui.

FIGARO
(facendo lo stesso)
Perché non puoi
far che passi un po' qui?

SUSANNA
Perché non voglio.
Sei tu mio servo, o no?

FIGARO
Ma non capisco
perché tanto ti spiace
la più comoda stanza del palazzo.

SUSANNA
Perch'io son la Susanna, e tu sei pazzo.

FIGARO
Grazie; non tanti elogi: Guarda un poco
se potria star meglio in altro loco.

Nº 2 Duetto

Se a caso madama
la notte ti chiama,
din din; in due passi
da quella puoi gir.
Vien poi l'occasione
che vuolmi il padrone,
don, don; in tre salti 
lo vado a servir.

SUSANNA
Così se il mattino
il caro Contino,
din din; e ti manda
tre miglia lontan,
don don; a mia porta
il diavol lo porta,
ed ecco in tre salti ...

FIGARO
Susanna, pian, pian.

SUSANNA
Ascolta ...

FIGARO
Fa presto ...

SUSANNA
Se udir brami il resto,
discaccia i sospetti
che torto mi fan.

FIGARO
Udir bramo il resto,
i dubbi, i sospetti
gelare mi fan.

SUSANNA
Or bene; ascolta, e taci!

FIGARO
Parla: che c'è di nuovo?

SUSANNA
Il signor Conte,
stanco di andar cacciando le straniere
bellezze forestiere,
vuole ancor nel castello
ritentar la sua sorte,
né già di sua consorte, bada bene,
appetito gli viene ...

FIGARO
E di chi dunque?

SUSANNA
Della tua Susanetta

FIGARO
(con sorpresa)
Di te?

SUSANNA
Di me medesma; ed ha speranza,
che al nobil suo progetto
utilissima sia tal vicinanza.

FIGARO
Bravo! Tiriamo avanti.

SUSANNA
Queste le grazie son, questa la cura
ch'egli prende di te, della tua sposa.

FIGARO
Oh, guarda un po', che carità pelosa!

SUSANNA
Chetati, or viene il meglio: Don Basilio,
mio maestro di canto, e suo mezzano,
nel darmi la lezione
mi ripete ogni dì questa canzone.

FIGARO
Chi? Basilio? Oh birbante!

SUSANNA
E tu credevi
che fosse la mia dote
merto del tuo bel muso!

FIGARO
Me n'ero lusingato.

SUSANNA
Ei la destina 
per ottener da me certe mezz'ore...
che il diritto feudale...

FIGARO
Come? Ne' feudi suoi
non l'ha il Conte abolito?

SUSANNA
Ebben; ora è pentito, e par che tenti
Riscattarlo da me.

FIGARO
Bravo! Mi piace:
Che caro signor Conte!
Ci vogliam divertir: 
trovato avete...

(Si sente suonare un campanello) 

Chi suona? La Contessa.

SUSANNA
Addio, addio, Figaro bello ...

FIGARO
Coraggio, mio tesoro.

SUSANNA
E tu, cervello.

(parte)

Scena Seconda

(Figaro solo, passeggiando con fuoco per la
camera, e fregandosi le mani)

FIGARO
Bravo, signor padrone! Ora incomincio
a capir il mistero... e a veder schietto
tutto il vostro progetto: a Londra è vero?
Voi ministro, io corriero, e la Susanna ...
segreta ambasciatrice.
Non sarà, non sarà. Figaro il dice.

Nº 3 Cavatina

Se vuol ballare
Signor Contino,
il chitarrino
le suonerò.
Se vuol venire
nella mia scuola
la capriola
le insegnerò.
Saprò... ma piano,
meglio ogni arcano
dissimulando
scoprir potrò!
L'arte schermendo,
l'arte adoprando,
di qua pungendo,
di là scherzando,
tutte le macchine
rovescerò.
Se vuol ballare
Signor Contino,
il chitarrino
le suonerò.

(parte)

Scena Terza

(Bartolo e Marcellina 
con un contratto in mano)

BARTOLO
Ed aspettaste il giorno
fissato a le sue nozze
per parlarmi di questo?

MARCELLINA
Io non mi perdo,
dottor mio, di coraggio;
per romper de' sponsali
più avanzati di questo
bastò spesso un pretesto, ed egli ha meco,
oltre questo contratto, certi impegni...
so io...basta...convien
la Susanna atterrir. Convien con arte
impuntigliarla a rifiutare il Conte.
Egli per vendicarsi
prenderà il mio partito,
e Figaro così fia mio marito.

BARTOLO
(prende il contratto dalle
mani di Marcellina)
Bene, io tutto farò: senza riserve
tutto a me palesate.

(Tra sè)

Avrei pur gusto
di dar per moglie la mia serva antica
a chi mi fece un dì rapir l'amica.

Nº 4 Aria

BARTOLO
La vendetta, oh, la vendetta!
È un piacer serbato ai saggi.
L'obliar l'onte e gli oltraggi
è bassezza, è ognor viltà.
Con l'astuzia...coll'arguzia...
col giudizio...col criterio...
si potrebbe...il fatto è serio...
ma credete si farà.
Se tutto il codice dovessi volgere,
se tutto l'indice dovessi leggere,
con un equivoco, con un sinonimo
qualche garbuglio si troverà.
Tutta Siviglia conosce Bartolo:
il birbo Figaro vostro sarà.
Tutta Siviglia, ecc.

(parte)

Scena Quarta

(Marcellina, poi Susanna con cuffia 
da donna, un nastro e un abito da donna)

MARCELLINA
Tutto ancor non ho perso:
mi resta la speranza.

(Entra Susanna)

Ma Susanna si avanza:
io vo' provarmi...
Fingiam di non vederla.

(Tra sè, forte)

E quella buona perla
la vorrebbe sposar!

SUSANNA
(resta indietro)
Di me favella

MARCELLINA
Ma da Figaro alfine
Non può meglio sperarsi: 
"l'argent fait tout".

SUSANNA
(Tra sè)
Che lingua! Manco male
ch'ognun sa quanto vale.

MARCELLINA
Brava! Questo è giudizio!
Con quegli occhi modesti,
con quell'aria pietosa,
e poi...

SUSANNA
(tra sè)
Meglio è partir.

MARCELLINA
Che cara sposa!

(Vanno tutte due per partire e 
s'incontrano alla porta.)

Nº 5 Duetto

MARCELLINA
(facendo una riverenza)
Via resti servita,
Madama brillante.

SUSANNA
(facendo una riverenza)
Non sono sì ardita,
madama piccante.

MARCELLINA
(riverenza)
No, prima a lei tocca.

SUSANNA
(riverenza)
No, no, tocca a lei.

SUSANNA E MARCELLINA
(riverenze)
Io so i dover miei,
non fo inciviltà.

MARCELLINA
(riverenza)
La sposa novella!

SUSANNA
(riverenza)
La dama d'onore!

MARCELLINA
(riverenza)
Del Conte la bella!

SUSANNA
(riverenza)
Di Spagna l'amore!

MARCELLINA
(riverenza)
I meriti!

SUSANNA
(riverenza)
L'abito!

MARCELLINA
(riverenza)
Il posto!

SUSANNA
(riverenza)
L'età!

MARCELLINA
(riverenza)
Per Bacco, precipito,
se ancor resto qua.

SUSANNA
(riverenza)
Sibilla decrepita,
da rider mi fa.

(Marcellina parte infuriata)

Scena Quinta

(Susanna , e poi Cherubino)

SUSANNA
Va' là, vecchia pedante,
dottoressa arrogante,
perché hai letti due libri
e seccata madama in gioventù...

CHERUBINO
(esce in fretta)
Susanetta, sei tu?

SUSANNA
Son io, cosa volete?

CHERUBINO
Ah, cor mio, che accidente!

SUSANNA
Cor vostro! Cosa avvenne?

CHERUBINO
Il Conte ieri
perché trovommi sol con Barbarina,
il congedo mi diede;
e se la Contessina,
la mia bella comare,
grazia non m'intercede, io vado via,

(Con ansietà)

io non ti vedo più, Susanna mia!

SUSANNA
Non vedete più me! Bravo! Ma dunque
non più per la Contessa
segretamente il vostro cor sospira?

CHERUBINO
Ah, che troppo rispetto ella m'ispira!
Felice te, che puoi
vederla quando vuoi,

(Con un sospiro)

che la vesti il mattino,
che la sera la spogli, che le metti
gli spilloni, i merletti...
Ah, se in tuo loco...
Cos'hai lì?- Dimmi un poco...

SUSANNA
(imitando)
Ah, il vago nastro della notturna cuffia
di comare sì bella.

CHERUBINO
(toglie il nastro di mano a Susanna)
Deh, dammelo sorella,
dammelo per pietà!

SUSANNA
(vuol riprenderglielo)
Presto quel nastro!

CHERUBINO
(si mette a girare intorno la sedia,
bacia e ribacia il nastro)
O caro, o bello, o fortunato nastro!
Io non te'l renderò che colla vita!

SUSANNA
(seguia a corrergli dietro, ma poi 
s'arresta come fosse stanca)
Cos'è quest'insolenza?

CHERUBINO
(estrae un foglio dei tasca)
Eh via, sta cheta!
In ricompensa poi
questa mia canzonetta io ti vo' dare.

SUSANNA
(presi il foglio)
E che ne debbo fare?

CHERUBINO
Leggila alla padrona,
leggila tu medesma;
leggila a Barbarina, a Marcellina;

(Con trasporto di gioia)

leggila ad ogni donna del palazzo!

SUSANNA
Povero Cherubin, siete voi pazzo!

Nº 6 Aria

CHERUBINO
Non so più cosa son, cosa faccio...
or di foco, ora sono di ghiaccio...
ogni donna cangiar di colore,
ogni donna mi fa palpitar.
Solo ai nomi d'amor, di diletto,
mi si turba, mi s'altera il petto
e a parlare mi sforza d'amore
un desio ch'io non posso spiegar.
Parlo d'amor vegliando,
parlo d'amor sognando,
all'acqua, all'ombre, ai monti,
ai fiori, all'erbe, ai fonti,
all'eco, all'aria, ai venti,
che il suon de' vani accenti
portano via con sé.
E se non ho chi mi oda,
parlo d'amor con me.

Scena Sesta

(Cherubino, Susanna e poi il Conte)

CHERUBINO
(vedendo il Conte da lontano,
 torna indietro impaurito e si 
nasconde dietro la sedia)
Ah, son perduto! 

SUSANNA
(cerca di mascherare Cherubino)
Che timor!  Il Conte!  Misera me!

(Entra il conte)

CONTE
Susanna, mi sembri
agitata e confusa.

SUSANNA
Signor ... io chiedo scusa ...
ma ... se mai ... qui sorpresa ...
per carità! Partite.

CONTE
(si mette a sedere sulla sedia, 
prende Susanna per la mano)
Un momento, e ti lascio. Odi.

SUSANNA
Non odo nulla.

CONTE
Due parole. Tu sai
che ambasciatore a Londra
il re mi dichiarò; di condur meco
Figaro destinai...

SUSANNA
(timida)
Signor, se osassi ...

CONTE
(sorge)
Parla, parla, mia cara, e con quel dritto
ch'oggi prendi su me finché tu vivi
chiedi, imponi, prescrivi.

(Con tenerezza, e tentando riprenderle
la mano)

SUSANNA
(con smania)
Lasciatemi signor; dritti non prendo,
non ne vo', non ne intendo ... 
oh me infelice!

CONTE
Ah no, Susanna, io ti vo' far felice!
Tu ben sai quanto io t'amo: a te Basilio
tutto già disse. Or senti,
se per pochi momenti
meco in giardin sull'imbrunir del giorno...
ah, per questo favore io pagherei ...

BASILIO
(dentro la scena)
È uscito poco fa.

CONTE
Chi parla?

SUSANNA
Oh Dei!

CONTE
Esci, e alcun non entri.

SUSANNA
(inquietissima)
Ch'io vi lasci qui solo?

BASILIO
(dentro)
Da madama ei sarà, vado a cercarlo.

CONTE
(addita la sedia)
Qui dietro mi porrò.

SUSANNA
Non vi celate.

CONTE
Taci, e cerca ch'ei parta.

(Il Conte vuol nascondersi dietro il
sedile: Susanna si frappone tra il paggio
e lui: il Conte la spinge dolcemente. Ella
rincula, intanto il paggio passa al davanti
del sedile, si mette dentro in piedi,
Susanna il ricopre colla vestaglia.)

SUSANNA
Oimè! Che fate?

Scena Settima

(I suddetti e Basilio)

BASILIO
Susanna, il ciel vi salvi. Avreste a 
caso veduto il Conte?

SUSANNA
E cosa deve far meco il Conte? 
Animo, uscite.

BASILIO
Aspettate, sentite,
Figaro di lui cerca.

SUSANNA
(tra sè)
Oh cielo!

(Forte)

Ei cerca
chi dopo voi più l'odia.

CONTE
(tra sè)
Veggiam come mi serve.

BASILIO
Io non ho mai nella moral sentito
ch'uno ch'ama la moglie odi il marito.
Per dir che il Conte v'ama ...

SUSANNA
(con risentimento)
Sortite, vil ministro
dell'altrui sfrenatezza: Io non ho d'uopo
della vostra morale,
del Conte, del suo amor ...

BASILIO
Non c'è alcun male.
Ha ciascun i suoi gusti: io mi credea
che preferir dovreste per amante,
come fan tutte quante,
un signor liberal, prudente, e saggio,
a un giovinastro, a un paggio ...

SUSANNA
(con ansietà)
A Cherubino!

BASILIO
A Cherubino! A Cherubin d'amore
ch'oggi sul far del giorno
passeggiava qui d'intorno,
per entrar ...

SUSANNA
(con forza)
Uom maligno,
un impostura è questa.

BASILIO
È un maligno con voi 
chi ha gli occhi in testa.
E quella canzonetta?
Ditemi in confidenza; io sono amico,
ed altrui nulla dico;
è per voi, per madama ...

SUSANNA
(mostra dello smarrimento, tra sè)
Chi diavol gliel'ha detto?

BASILIO
A proposito, figlia,
istruitelo meglio;
egli la guarda a tavola sì spesso,
e con tale immodestia,
che se il Conte s'accorge ... 
che su tal punto,
sapete, egli è una bestia.

SUSANNA
Scellerato!
E perché andate voi
tai menzogne spargendo?

BASILIO
Io! Che ingiustizia! 
Quel che compro io vendo.
A quel che tutti dicono
io non aggiungo un pelo.

CONTE
(sortendo)
Come, che dicon tutti!

BASILIO
Oh bella!

SUSANNA
Oh cielo!

Nº 7: Terzetto

CONTE
(a Basilio)
Cosa sento! Tosto andate,
e scacciate il seduttor.

BASILIO
In mal punto son qui giunto,
perdonate, oh mio signor.

SUSANNA
Che ruina, me meschina,

(quasi svenuta)

son oppressa dal dolor.

BASILIO E CONTE
(sostenendola)
Ah già svien la poverina!
Come, oh Dio, le batte il cor!

BASILIO
(approssimandosi al sedile 
in atto di farla sedere)
Pian pianin su questo seggio.

SUSANNA
(rinviene)
Dove sono! Cosa veggio!
Che insolenza, andate fuor.

(staccandosi da tutti due)

BASILIO
(con malignità)
Siamo qui per aiutarvi,
è sicuro il vostro onor.

CONTE
Siamo qui per aiutarti,
non turbarti, oh mio tesor.

BASILIO
(al Conte)
Ah, del paggio quel che ho detto
era solo un mio sospetto.

SUSANNA
È un'insidia, una perfidia,
non credete all'impostor.

CONTE
Parta, parta il damerino!

SUSANNA E BASILIO
Poverino!

CONTE
(ironicamente)
Poverino!
Ma da me sorpreso ancor.

SUSANNA
Come! 

BASILIO
Che!

CONTE
Da tua cugina
l'uscio ier trovai rinchiuso;
picchio, m'apre Barbarina
paurosa fuor dell'uso.
Io dal muso insospettito,
guardo, cerco in ogni sito,
ed alzando pian pianino
il tappeto al tavolino
vedo il paggio ...

(imita il gesto colla vestaglia 
e scopre il paggio. Con sorpresa)

Ah! cosa veggio!

SUSANNA
(son timore)
Ah! crude stelle!

BASILIO
(ridendo)
Ah! meglio ancora!

CONTE
Onestissima signora!
Or capisco come va!

SUSANNA
Accader non può di peggio,
giusti Dei! Che mai sarà?

BASILIO
Così fan tutte le belle;
non c'è alcuna novità!

CONTE
Basilio, in traccia tosto
di Figaro volate:

(addita Cherubino che non si muove di loco)

io vo' ch'ei veda ...

SUSANNA
(con vivezza)
Ed io che senta; andate!

CONTE
(a Basilio)
Restate: che baldanza! E quale scusa
se la colpa è evidente?

SUSANNA
Non ha d'uopo di scusa un'innocente.

CONTE
Ma costui quando venne?

SUSANNA
Egli era meco
quando voi qui giungeste, e mi chiedea
d'impegnar la padrona
a intercedergli grazia. Il vostro arrivo
in scompiglio lo pose,
ed allor in quel loco si nascose.

CONTE
Ma s'io stesso m'assisi
quando in camera entrai!

CHERUBINO
(timidamente)
Ed allor di dietro io mi celai.

CONTE
E quando io là mi posi?

CHERUBINO
Allor io pian mi volsi, e qui m'ascosi.

CONTE
(a Susanna)
Oh ciel, dunque ha sentito
tutto quello ch'io ti dicea!

CHERUBINO
Feci per non sentir quanto potea.

CONTE
Ah perfidia!

BASILIO
Frenatevi: vien gente!

CONTE
(tira Cherubino giù dalla sedia)
E voi restate qui, picciol serpente!

Scena Ottava

(Entrano contadine e contadini, e poi
Figaro con bianca veste in mano. 
Coro di contadine e di contadini vestiti 
di bianco che spargono fiori, raccolti in 
piccioli panieri, davanti al Conte e 
cantano il seguente)

Nº 8 Coro

CORO
Giovani liete,
fiori spargete
davanti al nobile
nostro signor.
Il suo gran core
vi serba intatto
d'un più bel fiore
l'almo candor.

CONTE
(a Figaro con sorpresa)
Cos'è questa commedia?

FIGARO
(piano a Susanna)
Eccoci in danza:
secondami cor mio.

SUSANNA
(piano a Figaro)
Non ci ho speranza.

FIGARO
Signor, non disdegnate
questo del nostro affetto
meritato tributo: or che aboliste
un diritto sì ingrato a chi ben ama ...

CONTE
Quel diritto or non v'è più; cosa si brama?

FIGARO
Della vostra saggezza il primo frutto
oggi noi coglierem: le nostre nozze
si son già stabilite. Or a voi tocca
costei che un vostro dono
illibata serbò, coprir di questa,
simbolo d'onestà, candida vesta.

CONTE
(tra sè)
Diabolica astuzia!
Ma fingere convien.

(Forte)

Son grato, amici,
ad un senso sì onesto!
Ma non merto per questo
né tributi, né lodi; e un dritto ingiusto
ne' miei feudi abolendo,
a natura, al dover lor dritti io rendo.

TUTTI
Evviva, evviva, evviva!

SUSANNA
Che virtù!

FIGARO
Che giustizia!

CONTE
(a Figaro e Susanna)
A voi prometto
compier la cerimonia:
chiedo sol breve indugio; io voglio in faccia
de' miei più fidi, e con più ricca pompa
rendervi appien felici.

(A Basilio)

Marcellina si trovi.

(Forte)

Andate, amici.

Nº 8a Coro

CORO
(spargendo il resto dei fiori)
Giovani liete,
fiori spargete
davanti al nobile
nostro signor.
Il suo gran core
vi serba intatto
d'un più bel fiore
l'almo candor.

(partono)

FIGARO
Evviva!

SUSANNA
Evviva!

BASILIO
Evviva!

FIGARO
(a Cherubino)
E voi non applaudite?

SUSANNA
È afflitto poveretto!
Perché il padron lo scaccia dal castello!

FIGARO
Ah, in un giorno sì bello!

SUSANNA
In un giorno di nozze!

FIGARO
Quando ognun v'ammira!

CHERUBINO
(s'inginocchia)
Perdono, mio signor ...

CONTE
Nol meritate.

SUSANNA
Egli è ancora fanciullo

CONTE
Men di quel che tu credi.

CHERUBINO
È ver, mancai; 
ma dal mio labbro alfine ...

CONTE
(lo alza)
Ben, bene; io vi perdono.
Anzi farò di più; vacante è un posto
d'uffizial nel reggimento mio;
io scelgo voi; partite tosto: addio.

(Il Conte vuol partire, 
Susanna e Figaro l'arrestano.)

SUSANNA E FIGARO
Ah, fin domani sol ...

CONTE
No, parta tosto.

CHERUBINO
(con passione e sospirando)
A ubbidirvi, signor, son già disposto.

CONTE
Via, per l'ultima volta
la Susanna abbracciate.

(Cherubino abbraccia Susanna che rimane 
confusa)

(Tra sè)

Inaspettato è il colpo.

(Conte e Basilio partono)

FIGARO
Ehi, capitano,
a me pure la mano;

(piano a Cherubino)

io vo' parlarti
pria che tu parta. Addio,
picciolo Cherubino;
come cangia in un punto il tuo destino.

Nº 9 Aria

FIGARO
Non più andrai, farfallone amoroso,
notte e giorno d'intorno girando;
delle belle turbando il riposo
Narcisetto, Adoncino d'amor.
Non più avrai questi bei pennacchini,
quel cappello leggero e galante,
quella chioma, quell'aria brillante,
quel vermiglio donnesco color.
Tra guerrieri, poffar Bacco!
Gran mustacchi, stretto sacco.
Schioppo in spalla, sciabola al fianco,
collo dritto, muso franco,
un gran casco, o un gran turbante,
molto onor, poco contante,
Ed invece del fandango, 
una marcia per il fango.
Per montagne, per valloni,
con le nevi e i solleoni.
Al concerto di tromboni,
di bombarde, di cannoni,
che le palle in tutti i tuoni
all'orecchio fan fischiar.
Cherubino alla vittoria:
alla gloria militar.

(Partono tutti al suono d'una marcia.) 
ACTO I
Escena Primera

(Castillo del Conde de Almaviva, cerca 
de Sevilla. Una habitación a medio amueblar. 
Se ve un gran sillón. Fígaro está midiendo 
el suelo. Susana, ante el espejo, se 
está probando un sombrerito adornado
con flores)

Nº 1 Dueto

FÍGARO
(midiendo)
Cinco... diez... veinte...treinta... 
treinta y seis... cuarenta y tres.

SUSANA
(mirándose en el espejo)
Ahora sí que estoy contenta,
parece hecho expresamente para mí.

FÍGARO
Cinco...

SUSANA
Mírame
querido Fígaro...

FÍGARO
...diez... 

SUSANA
... mírame
querido Fígaro...

FÍGARO
...veinte

SUSANA
... mira...

FÍGARO
...treinta...

SUSANA
... mira,
mira mi sombrero...

FÍGARO
... treinta y seis

SUSANA
... mira
mi sombrero...

FÍGARO
... cuarenta y tres.

SUSANA
...mira
querido Fígaro,
mira mi sombrero, etc.

FÍGARO
Sí, corazón mío,
ahora está más bello, en verdad que
parece hecho para ti.

SUSANA
Mira...

FÍGARO
Sí, corazón mío...

SUSANA Y FÍGARO
¡Ah!, en la mañana antes de las bodas, 
qué dulce es para mí/ti tierno esposo
este bello sombrerito gracioso que
Susana se hizo ella misma.

SUSANA
¿Qué estás midiendo
querido Figarito?

FÍGARO
Miro si la cama
que nos destina el conde
quedará bien en este lugar.

SUSANA
¿En esta habitación?

FÍGARO
Cierto, nos la cede
generoso el amo.

SUSANA
Por lo que a mí toca, te la regalo.

FÍGARO
Y ¿por qué razón?

SUSANA
(tocándose la frente)
La razón la tengo aquí.

FÍGARO
(haciendo lo mismo)
Y ¿por qué no puedes 
hacer que pase aquí?

SUSANA
Porque no quiero;
¿eres mi siervo o no?

FÍGARO
Pero, no entiendo
por qué te desagrada la más
cómoda habitación del palacio.

SUSANA
Porque yo soy Susana y tu estás loco.

FÍGARO
Gracias, no tantos elogios; vamos, dime 
si podría estar mejor en otro lugar.

Nº 2 Dueto

Si acaso la señora,
de noche te llama
din-din; en dos pasos
a ella puedes acudir.
Si acaso luego
me llama el amo,
don-don; en tres saltos 
lo voy a servir.

SUSANA
Así, si por la mañana
el querido condesito,
din-din, te manda
tres millas lejos,
don-don; y a mi puerta
el diablo lo trae,
he aquí en tres saltos...

FÍGARO
Susana, despacio, despacio...

SUSANA
¡Escucha!...

FÍGARO
Vamos, rápido...

SUSANA
Si oír deseas el resto,
desecha esas sospechas
que me agravian.

FÍGARO
Oír deseo el resto:
las dudas, las sospechas
me hielan la sangre.

SUSANA
Pues bien, escucha y calla.

FÍGARO
Habla, ¿qué hay de nuevo?

SUSANA
El señor conde
cansado de andar cazando las forasteras 
bellezas extranjeras,
quiere otra vez en el castillo
probar suerte.
Ni siquiera ya de su consorte,
fíjate, siente deseo alguno.

FÍGARO
¿Y de quién, pues?

SUSANA
De tu Susanita

FÍGARO
(sorprendido)
¿De ti?

SUSANA
De mí misma, y tiene la esperanza,
que para su noble proyecto
utilísima le sea tal vecindad.

FÍGARO
¡Bravo! sigamos adelante.

SUSANA
Éstos son sus favores, esto es lo mucho
que él se preocupa por ti, por tu esposa.

FÍGARO
¡Vaya! ¡Qué caridad mas repelente!

SUSANA
Cálmate; ahora viene lo mejor: Don Basilio, 
mi maestro de canto y su alcahuete oficioso,
al darme la lección 
me repite cada día esta canción.

FÍGARO
¡Quién! ¿Basilio? ¡Qué sinvergüenza!

SUSANA
¿Y tu creías
que mi dote me la daban 
por tu cara bonita?

FÍGARO
Me había atrevido a creerlo.

SUSANA
Él la destina 
para obtener de mí ciertas medias horas...
que el derecho feudal...

FÍGARO
¡Cómo! En sus feudos,
¿no lo ha abolido ya el conde?

SUSANA
Sí pero ahora está arrepentido y parece que
quiere recuperarlo conmigo.

FÍGARO
¡Bravo! me gusta,
¡querido señor conde!
Con que nos queremos divertir: 
habéis encontrado...

(Se oye sonar una campanilla)

¿Quién llama? La condesa.

SUSANA
Adiós, adiós... Fígaro, hermoso...

FÍGARO
Valor, tesoro mío.

SUSANA
¡Y tú, ten juicio!

(se marcha)

Escena Segunda

(Fígaro solo, paseando por la habitación, está
muy agitado y se frota las manos)

FÍGARO
¡Bravo, señor! Ahora empiezo a 
comprender el misterio y a ver 
todo vuestro proyecto. En Londres ¿verdad?...
Vos ministro, yo correo y Susana 
embajadora secreta...
No será, no será: Fígaro lo dice.

Nº 3 Cavatina

Si quiere bailar,
señor condesito
el guitarrico 
le tocaré, sí.
Si quiere venir 
a mi escuela
la cabriola 
le enseñaré, sí.
Sabré... pero despacio,
mejor, todos los secretos,
disimulando 
descubriré.
El arte esgrimiendo,
utilizando el arte
por aquí pinchando,
bromeando por allá,
todas las intrigas 
trastocaré.
Si quiere bailar,
señor condesito
el guitarrico 
le tocaré, sí.

(Se va.)

Escena Tercera

(Entran Bartolo y Marcelina, 
ésta con un contrato en la mano.)

BARTOLO
¿Y has esperado hasta el día
fijado para su boda
para hablarme de esto?

MARCELINA
Yo no pierdo,
mi querido doctor, el valor;
para romper bodas
más avanzadas que ésta
bastó tan sólo un pretexto, y él tiene conmigo,
además de este contrato, ciertos compromisos...
que yo me sé... basta, ahora nos conviene 
atemorizar a Susana, nos conviene empujarla
con habilidad a que rechace al conde.
Él, para vengarse,
tomará mi partido
y Fígaro así será mi marido.

BARTOLO
(cogiendo el contrato de las manos
de Marcelina)
Bien, me ocuparé de todo.
Revélame lo ocurrido sin reservas.

(aparte)

Me gustaría dar por mujer
a mi antigua criada,
a quien un día hizo que raptaran a mi amada.

Nº 4 Aria

BARTOLO
La venganza oh, la venganza
es un placer reservado a los sabios. 
Olvidar las injurias, los ultrajes,
es bajeza, es siempre una vileza.
Con la astucia... con la argucia... 
con juicio... con criterio...
se podría... el asunto es serio 
más, creed, se hará. 
Aunque todo el código tuviese que revolver, 
aunque todo el índice debiese leer, 
con un equívoco con un sinónimo, 
algún enredo se encontrará. 
Toda Sevilla conoce a Bartolo: 
el bribón de Fígaro vencido será. 
Toda Sevilla, etc.

(Él sale)

Escena Cuarta

(Marcelina, después Susana llevando en el brazo
un sombrero, una cinta y un vestido de mujer)

MARCELINA
Aún no lo he perdido todo;
me queda la esperanza.

(Entra Susana)

Pero Susana se acerca...
Yo quiero comprobar...
Finjamos no verla.

(Aparte, levantando la voz)

¡Y con esa perla
se quiere casar!

SUSANA
(Se queda en el fondo)
De mí habla.

MARCELINA
Pero de Fígaro al fin y al cabo
nada mejor puede esperarse: 
"El dinero lo hace todo"

SUSANA 
(Aparte)
¡Qué lengua! Afortunadamente 
todos saben cuánto vale.

MARCELINA
¡Bravo! ¡Esto es tener juicio!
Con esos ojos modestos,
¡con ese aire piadoso!
Y después...

SUSANA
(Aparte)
Es mejor irse.

MARCELINA
¡Qué buena esposa!

(Las dos van a salir y se 
encuentran en la puerta)

Nº 5 Dueto

MARCELINA
(haciendo una reverencia) 
¡Pase, quede servida 
distinguida señora!

SUSANA 
(haciendo otra reverencia)
¡No soy tan atrevida,
señora picante!

MARCELINA
(haciendo otra reverencia)
No, primero le toca a usted.

SUSANA
(haciendo otra reverencia)
No, no, le toca a usted.

MARCELINA Y SUSANA
(haciendo otra reverencia) 
Yo conozco mis deberes,
no hago groserías.

MARCELINA 
(haciendo otra reverencia)
¡La nueva esposa!

SUSANA
(haciendo otra reverencia)
¡La dama de honor!

MARCELINA
(haciendo otra reverencia)
¡La querida del conde!

SUSANA
(haciendo otra reverencia)
¡De España el amor!

MARCELINA
(haciendo otra reverencia)
¡Los méritos!

SUSANA
(haciendo otra reverencia)
¡El traje!

MARCELINA
(haciendo otro reverencia)
¡El cargo!

SUSANA
(haciendo otra reverencia)
¡La edad!

MARCELINA
(haciendo otra reverencia)
¡Por Baco!, me precipito
si continúo aquí.

SUSANA
(haciendo otra reverencia)
¡Sibila decrépita, 
me hace reír!

(Furiosa, Marcelina se retira)

Escena Quinta

(Susana y después Chrerubino)

SUSANA
Vete ya, vieja pedante, 
doctora arrogante
porque has leído dos libros
y aburriste a la señora en su juventud...

CHERUBINO
(sale corriendo)
Susanita, ¿eres tú?

SUSANA
Soy yo, ¿qué quieres?

CHERUBINO
¡Ah, corazón mío, qué accidente!

SUSANA 
¿Corazón tuyo? ¿Qué ha sucedido?

CHERUBINO
El conde, ayer,
porque me encontró solo
con Barbarina, el despido
me dio y si la condesita,
mi hermosa madrina,
no intercede por mí, me voy a la calle

(Con ansiedad)

¡y no te veré más, Susana mía!

SUSANA
¿No me verás más? ¡Bravo! Pero, así, pues,
¿no es por la condesa
que secretamente suspira tu corazón?

CHERUBINO
¡Ah! ¡Ella me inspira demasiado respeto!
¡Feliz tú que puedes verla
cuando quieres,

(Suspirando)

que la vistes por la mañana,
que la desnudas por la noche,
que le pones los broches, los encajes...!
¡Ah! Si en tu lugar...
¿Qué tienes ahí?, dime...

SUSANA
(imitándolo)
Ah la bella cinta y el gorro de dormir
de esa madrina tan bella.

CHERUBINO
(le arrebata la cinta)
¡Ah, dámela hermana
dámela por piedad!

SUSANA
(quiere quitársela)
¡Rápido, esa cinta!

CHERUBINO
(se pone a correr alrededor de la silla, 
cubriendo la cinta de besos)
¡Oh querida, oh bella, oh afortunada cinta!
No te la entregaré más que con la vida.

SUSANA
(se pone a correr detrás de él, pero después
se para como si estuviera fatigada)
¿Qué es esta insolencia?

CHERUBINO
(saca una hoja del bolsillo)
¡Venga, estate quieta!
En recompensa 
esta cancioncita mía te quiero dar.

SUSANA
(cogiendo el papel)
¿Y qué debo hacer con ella?

CHERUBINO
Léesela al ama
léela tú misma
léesela a Barbarina, a Marcelina... 

(Exaltado)

léela a todas las mujeres de palacio.

SUSANA
Pobre Cherubino, ¡estás completamente loco!

Nº 6 Aria

CHERUBINO
Ya no sé lo que soy, lo que hago...
unas veces soy de fuego, otras de hielo...
cualquier mujer me hace cambiar de color,
cualquier mujer me hace palpitar.
Con sólo escuchar el nombre de amor, de gozo, 
se me turba, se me altera el pecho
y me obliga a hablar de amor,
¡Un deseo, un deseo que no puedo explicar!
Hablo de amor despierto, 
hablo de amor soñando, 
al agua, a la sombra, a los montes, 
a las flores, hierbas, fuentes, 
al eco, al aire y a los vientos 
que el sonido de mis vanos acentos 
se llevan consigo. 
Y si no tengo quien me oiga, 
hablo de amor conmigo.

Escena Sexta

(Cherubino, Susana y después el conde)

CHERUBINO
(viendo al conde a lo lejos, 
regresa asustado, y se oculta 
detrás del sillón.)
¡Ah, estoy perdido!

SUSANA
(trata de ocultar a Cherubino)
¡Ah, ¡Qué miedo... el conde! ¡Pobre de mí!

(Entra el conde)

CONDE
Susana, me pareces
agitada y confusa.

SUSANA
Señor... excusadme... 
pero...si nunca... aquí sorprendida...
por caridad, marchaos.

CONDE
(se sienta en el sillón 
y coge a Susana de la mano)
Un momento y te dejo. Escucha.

SUSANA
No escucho nada.

CONDE 
Dos palabras: Tú sabes
que embajador en Londres
el rey me ha nombrado; y para acompañarme
destino a Fígaro....

SUSANA
(con timidez)
Señor, si me atreviese...

CONDE
(con animación)
Habla, habla, querida, y con el derecho
que hoy tomas sobre mí, mientras vivas,
pide, impón, ordena.

(Con ternura, intentando de nuevo cogerle
la mano)

SUSANA
(conmovida)
Dejadme señor, no tomo derecho alguno
no lo quiero ni lo pretendo. 
¡Ay infeliz de mí!

CONDE
¡Ah, no, Susana yo te quiero hacer feliz!
¡Tú bien sabes cuánto te amo! Basilio 
ya te lo dijo todo, ahora escucha;
si por unos instantes
conmigo en el jardín, al oscurecer el día...
Ah! por ese favor yo pagaría...

BASILIO
(entre bastidores)
¿Ha salido hace poco?

CONDE
¿Quién habla?

SUSANA
¡Dios mío!

CONDE
Sal y que no entre nadie.

SUSANA
(muy inquieta)
¿Qué os deje sólo?

BASILIO
(entre bastidores)
Estará con la señora, voy a buscarlo.

CONDE
(señalando el sillón)
Aquí detrás me pondré.

SUSANA
No os escondáis.

CONDE
Calla, y procura que se vaya.

(El conde quiere esconderse detrás del sillón, 
Susana se coloca entre el paje y él,
el conde la rechaza con dulzura. Ella vuelve,
mientras tanto el paje pasa por delante del
sillón y se pone de pie en él. Susana lo cubre 
con su vestido)

SUSANA
¡Ay de mí! ¿Qué hacéis?

Escena Séptima

(Los anteriores y Basilio)

BASILIO
Susana, ¡el cielo os salve! ¿Habéis visto 
por casualidad al conde?

SUSANA
¿Y qué puede hacer conmigo el conde?
Animo, salid.

BASILIO
Esperad, oíd,
Fígaro le busca

SUSANA
(aparte)
¡Cielos!

(En voz alta)

Él busca 
a quien, después de vos, más le odia.

CONDE
(aparte)
Veamos cómo me sirve.

BASILIO
Yo no he oído decir jamás en la moral 
que el que ama a la mujer, odie al marido.
Porque el conde os ama...

SUSANA
(indignada)
Salid, vil ministro
del desenfreno de otros. ¡Yo no necesito
de vuestra moral,
ni del conde, ni de su amor!...

BASILIO
No hay ningún mal.
Cada cual tiene sus gustos: Yo creía 
que debías preferir tener por amante,
como hacen todas,
a un señor liberal, prudente y sabio,
antes que a un jovenzuelo, a un paje...

SUSANA
(ansiosa)
¿A Cherubino?

BASILIO
¡A Cherubino!, al querubín de amor
que hoy al amanecer
rondaba por aquí
para entrar...

SUSANA
(elevando la voz)
¡Hombre maligno,
eso es una impostura!

BASILIO
¿Es un maligno con vos 
quien tiene los ojos en la cara?
¿Y esa cancioncita?,
decidme en confianza, yo soy amigo
y no diré nada, a nadie,
¿es para vos? ¿para la señora...?

SUSANA
(muestra su turbación, aparte)
¿Quién diablos se lo ha dicho?

BASILIO
A propósito, hija mía,
instruidle mejor.
Él la mira en la mesa frecuentemente
y con tal inmodestia
que si el conde se da cuenta...
y en estos asuntos, 
ya sabéis que él es un bestia...

SUSANA
¡Desalmado!
¿Y por qué andáis vos
divulgando tales mentiras?

BASILIO
¡Yo! Que injusticia! 
Lo que compro yo vendo,
a aquello que todos dicen
yo no le añado un pelo.

CONDE
(mostrándose de pronto)
¡Cómo! ¿Qué dicen todos?

BASILIO
¡Caramba!

SUSANA
¡Oh cielos!

Nº 7: Terceto

CONDE
(a Basilio)
¡Qué oigo! Id deprisa
y expulsad al seductor.

BASILIO
En mal momento he llegado.
¡Perdonadme, oh señor mío!

SUSANA
Qué desgracia. ¡Ay de mí!

(casi desmayándose)

Estoy oprimida por el terror.

BASILIO Y CONDE
(sosteniéndola)
¡Ah!, se desmaya la pobrecita.
¡Cómo, oh Dios, le late el corazón!

BASILIO
(aproximándose al sillón
para sentarla allí)
Despacio, despacito, sobre este asiento...

SUSANA
(despertando)
¿Dónde estoy? ¿Qué veo?
¡Qué insolencia! ¡Salid!, etc.

(ella se separa de los dos)

BASILIO
(con malicia)
¡Estamos aquí para ayudaros...
Está seguro vuestro honor...

CONDE
Estoy aquí para ayudarte.
No te turbes, amor mío.

BASILIO
(al conde)
Ah, aquello del paje que he dicho
era sólo una sospecha mía.

SUSANA
Es una artimaña, una perfidia,
no creáis al impostor.

CONDE
Que se vaya, que se vaya ese pequeño mujeriego.

SUSANA Y BASILIO
¡Pobrecito!

CONDE
(con ironía)
¡Pobrecito!
¡Pero fue sorprendido por mí!

SUSANA
¿Cómo?

BASILIO
¿Qué?

CONDE
La puerta de tu prima
ayer encontré cerrada
llamo, me abre Barbarina,
asustada, fuera de lo normal.
Yo, por su rostro empecé a sospechar; 
miro, busco por todas partes, 
y levantando despacio, despacito,
el tapete de la mesita
¡veo al paje!...

(imita el gesto con la bata que cubre a 
Cherubino en el sillón y lo destapa)

¡Ah, qué veo!

SUSANA
(temerosa)
¡Ay, ingrato destino!

BASILIO
(riendo)
¡Ah, mejor aún!

CONDE
Honestísima señora...
... ahora comprendo de qué va.

SUSANA
No puede acontecer nada peor,
¡Justo Dios! ¿Qué haré ahora?

BASILIO
Así hacen todas las bellas,
no es ninguna novedad.

CONDE
Basilio, id rápidamente en busca
de Fígaro:

(Señala a Cherubino que queda inmóvil)

quiero que vea...

SUSANA
(con animación)
Y yo que oiga: id.

CONDE
(a Basilio)
Quedaos. ¡Qué desfachatez! ¿Y qué excusa
tenéis si la culpa es evidente?

SUSANA
No tiene necesidad de excusa un inocente.

CONDE
Pero, éste, ¿cuándo llegó?

SUSANA
Él estaba conmigo 
cuando vos aquí llegasteis, y me pedía 
convencer a la señora
para que intercediera por él. Vuestra llegada 
le confundió 
y entonces se escondió.

CONDE
Pero si yo mismo me senté 
cuando en la habitación entré.

CHERUBINO
(tímidamente)
Y entonces detrás yo me oculté.

CONDE
¿Y cuando yo allí me puse?

CHERUBINO
Entonces despacio yo me volví y aquí me escondí.

CONDE
(a Susana)
¡Oh cielos! ¿Luego ha oído 
todo aquello que te decía?

CHERUBINO
Hice por no escuchar cuanto podía.

CONDE
¡Oh, perfidia!

BASILIO
Frenaos, viene gente.

CONDE
(Echa a Cherubino del sillón)
Y vos quedaos aquí, pequeña serpiente.

Escena Octava

(Entran los campesinos y las campesinas y, tras
ellos, Fígaro con un vestido blanco en el 
brazo. Los campesinos y campesinas vestidos
de blanco cantan y arrojan las flores, que 
ellos traen en unas pequeñas cestas,
delante del conde)

Nº 8 Coro

CORO
Jóvenes alegres, 
esparcid flores
ante el noble 
nuestro señor.
Su gran corazón 
os conserva intacto,
de la más bella flor 
el divino candor...

CONDE
(a Fígaro sorprendido)
¿Qué es esa comedia?

FÍGARO
(a Susana, en voz baja)
Estamos ya en danza:
secúndame corazón mío...

SUSANA
(en voz baja a Fígaro)
No tengo esperanza.

FÍGARO
Señor, no desdeñéis
esto que de nuestro afecto
es merecido tributo, ahora que abolisteis
un derecho tan ingrato para quien bien ama.

CONDE
Ese derecho no existe ya, ¿qué más deseáis?

FÍGARO
De vuestra sabiduría el primer fruto
hoy nosotros recogeremos; nuestras bodas 
ya se han establecido, ahora a vos toca
a la que se ha mantenido gracias a vos
inmaculada, cubrir con esta blanca 
vestidura, símbolo de honestidad.

CONDE
(aparte)
¡Diabólica astucia!
Pero conviene fingir.

(en voz alta)

Estoy agradecido, amigos,
por un sentimiento tan honesto,
pero no merezco por esto
ni tributos, ni elogios; es un derecho injusto
y en mis feudos aboliéndolo
devuelvo a la naturaleza y al deber sus derechos.

TODOS
¡Viva! ¡Viva! ¡Viva!

SUSANA
¡Qué virtud!

FÍGARO
¡Qué justicia!

CONDE
(a Fígaro y a Susana)
Os prometo cumplir
la ceremonia,
sólo pido una breve demora, yo quiero 
ante mis más fieles y con la más rica pompa
haceros plenamente felices.

(a Basilio)

Que busquen a Marcelina.

(en voz alta)

Idos, amigos.

Nº 8a Coro

CORO
(esparciendo el resto de las flores)
Jóvenes alegres, 
esparcid flores, 
ante el noble 
nuestro señor.
Su gran corazón 
os conserva intacto,
de la más bella flor 
el divino candor...

(se van)

FÍGARO
¡Viva!

SUSANA
¡Viva!

BASILIO
¡Viva!

FÍGARO
(a Cherubino)
¿Y tú, no aplaudes?

SUSANA
Está afligido, pobrecito,
porque el señor lo expulsa del castillo.

FÍGARO
¡Así, en un día tan bello!

SUSANA
¡En un día de bodas!

FÍGARO
¡Cuando todos te admiran!

CHERUBINO
(se arrodilla)
¡Perdón, mi Señor!...

CONDE
No lo mereces.

SUSANA
Él es aún un chiquillo.

CONDE
Menos de lo que tú crees.

CHERUBINO
Es verdad, falté; 
pero de mis labios, sin embargo...

CONDE
(lo levanta)
Bien, bien, te perdono;
todavía haré más: hay un puesto vacante 
de oficial en mi regimiento;
Yo te escojo a ti. Parte, pronto; adiós.

(El conde quiere partir,
Susana y Fígaro lo detienen)

SUSANA Y FÍGARO
¡Oh!, hasta mañana sólo...

CONDE
No, que se vaya enseguida.

CHERUBINO
(suspirando con pasión)
A obedeceros, señor, ya estoy dispuesto.

CONDE
Vete, por última vez
abraza a Susana.

(Cherubino abraza a Susana que queda
confundida)

(aparte)

¡Qué inesperado golpe!

(El conde y Basilio se van)

FÍGARO
Eh, capitán, dame
a mí también la mano.

(En voz baja a Cherubino)

Quiero hablarte 
antes de que te vayas. Adiós, 
pequeño Cherubino,
¡cómo cambia en un instante tu destino!

Nº 9 Aria

FIGARO
No irás más, mariposón amoroso
día y noche rondando alrededor 
de las bellas, turbándoles el reposo,
Narcisito, pequeño Adonis del amor.
No tendrás ya estos bellos penachos,
ese sombrero ligero y galante,
esa cabellera, ese aire brillante,
ese sonrosado color femenino.
Entre guerreros ¡voto a Baco!
Grandes mostachos, ajustada casaca,
el fusil a la espalda, el sable al flanco,
cuello erguido, gesto franco,
un gran casco, un gran turbante,
mucho honor, poco dinero,
Y en vez del fandango
una marcha por el fango,
por montañas, por valles,
con las nieves y los grandes calores
al concierto de trombones,
de bombardas, de cañones,
que las balas en todos los tonos
al oído hacen silbar.
Cherubino a la victoria,
a la gloria militar.

(Se marchan, marcando el paso)
 
ATTO II
(Camera ricca de la contessa, con alcova 
e tre porte. A destra, la porta d'ingresso;
a sinistra, la porta d'un gabinetto; al 
fondo la stanza de Susanna;
a lato una finestra)

Scena Prima

(La Contessa sola: poi
Susanna e poi Figaro)

Nº 10. Cavatina

CONTESSA
Porgi, amor, qualche ristoro
al mio duolo, a' miei sospir.
O mi rendi il mio tesoro,
o mi lascia almen morir.

(Susanna entra)

Scena Seconda

CONTESSA
Vieni, cara Susanna, finiscimi l'istoria!

SUSANNA
È già finita.

CONTESSA
Dunque volle sedurti?

SUSANNA
Oh, il signor Conte
non fa tai complimenti
colle donne mie pari;
egli venne a contratto di danari.

CONTESSA
Ah, il crudel più non m'ama!

SUSANNA
E come poi è geloso di voi?

CONTESSA
Come lo sono
i moderni mariti: per sistema
infedeli, per genio capricciosi,
e per orgoglio poi tutti gelosi.
Ma se Figaro t'ama ... 
ei sol potria ...

FIGARO
(incomincia a cantare entro le quinte)
La la la ...
La la la ...

SUSANNA
Eccolo: vieni, amico.
Madama impaziente ...

FIGARO
(con ilare disinvoltura)
A voi non tocca
stare in pena per questo.
Alfin di che si tratta? Al signor Conte
piace la sposa mia,
indi segretamente
ricuperar vorria
il diritto feudale.
Possibile è la cosa, e naturale.

CONTESSA
Possibil!

SUSANNA
Naturale!

FIGARO
Naturalissima.
E se Susanna vuol possibilissima.

SUSANNA
Finiscila una volta.

FIGARO
Ho già finito.
Quindi prese il partito
di sceglier me corriero, e la Susanna 
consigliera segreta d'ambasciata.
E perch'ella ostinata ognor rifiuta
il diploma d'onor ch'ei le destina
minaccia di protegger Marcellina.
Questo è tutto l'affare.

SUSANNA
Ed hai coraggio di trattar scherzando
un negozio sì serio?

FIGARO
Non vi basta
che scherzando io ci pensi? Ecco il progetto:

(alla Contessa)

per Basilio un biglietto
io gli fo' capitar che l'avvertisca 
di certo appuntamento
che per l'ora del ballo
a un amante voi deste ...

CONTESSA
O ciel! Che sento!
Ad un uom sì geloso! ...

FIGARO
Ancora meglio.
Così potrem più presto imbarazzarlo,
confonderlo, imbrogliarlo,
rovesciargli i progetti,
empierlo di sospetti, e porgli in testa
che la moderna festa
ch'ei di fare a me tenta altri a lui faccia;
onde qua perda il tempo, ivi la traccia.
Così quasi ex abrupto, e senza ch'abbia
fatto per frastomarci alcun disegno
vien l'ora delle nozze, e in faccia a lei

(segnando la Contessa)

non fia, ch'osi d'opporsi ai voti miei.

SUSANNA
È ver, ma in di lui vece
s'opporrà Marcellina.

FIGARO
Aspetta: al Conte
farai subito dir, che verso sera
attendati in giardino,
il picciol Cherubino
per mio consiglio non ancora partito
da femmina vestito,
faremo che in sua vece ivi sen vada.
Questa è l'unica strada
onde monsù sorpreso da madama
sia costretto a far poi quel che si brama.

CONTESSA
(a Susanna)
Che ti par?

SUSANNA
Non c'è mal.

CONTESSA
Nel nostro caso ...

SUSANNA
Quand'egli è persuaso ... 
e dove è il tempo?

FIGARO
Ito è il Conte alla caccia; e per qualch'ora
non sarà di ritorno; 

(In atto di partire)

io vado e tosto
Cherubino vi mando; lascio a voi
la cura di vestirlo.

CONTESSA
E poi? ...

FIGARO
E poi ...
Se vuol ballare
signor Contino,
il chitarrino
le suonerò.

(parte)

Scena Terza

(La Contessa, Susanna, poi Cherubino)

CONTESSA
Quanto duolmi, Susanna,
che questo giovinotto abbia del Conte
le stravaganze udite! Ah tu non sai! ...
Ma per qual causa mai
Da me stessa ei non venne? ...
Dov'è la canzonetta?

SUSANNA
Eccola: appunto
facciam che ce la canti.
Zitto, vien gente! 

(Entra Cherubino)

È desso: avanti, avanti,
signor ufficiale.

CHERUBINO
Ah, non chiamarmi
con nome sì fatale! Ei mi rammenta
che abbandonar degg'io
comare tanto buona ...

SUSANNA
E tanto bella!

CHERUBINO
(sospirando)
Ah sì ... certo ...

SUSANNA
(imitandolo)
Ah sì ... certo ...Ipocritone!
Via presto la canzone
che stamane a me deste
a madama cantate.

CONTESSA
Chi n'è l'autor?

SUSANNA
(additando Cherubino)
Guardate: egli ha due braccia
di rossor sulla faccia.

CONTESSA
Prendi la mia chitarra, 
e l'accompagna.

CHERUBINO
Io sono sì tremante ...
ma se madama vuole ...

SUSANNA
Lo vuole, sì, lo vuol.... Manco parole.

(Susanna fa il ritornello sulla chitarra)

Nº 11. Arietta

CHERUBINO
Voi che sapete
che cosa è amor,
donne, vedete
s'io l'ho nel cor.
Quello ch'io provo
vi ridirò,
è per me nuovo,
capir nol so.
Sento un affetto
pien di desir,
ch'ora è diletto,
ch'ora è martir.
Gelo e poi sento
l'alma avvampar,
e in un momento
torno a gelar.
Ricerco un bene
fuori di me,
non so chi il tiene,
non so cos'è.
Sospiro e gemo
senza voler,
palpito e tremo
senza saper.
Non trovo pace
notte né dì,
ma pur mi piace
languir così.
Voi che sapete
che cosa è amor,
donne, vedete
s'io l'ho nel cor.

CONTESSA
Bravo! Che bella voce! Io non sapea
che cantaste sì bene.

SUSANNA
Oh, in verità 
egli fa tutto ben quello ch'ei fa.
Presto a noi, bel soldato.
Figaro v'informò ...

CHERUBINO
Tutto mi disse.

SUSANNA
Lasciatemi veder. 

(si misura con Cherubino)

Andrà benissimo!
Siam d'uguale statura ... giù quel manto.

(gli cava il manto)

CONTESSA
Che fai?

SUSANNA
Niente paura.

CONTESSA
E se qualcuno entrasse?

SUSANNA
Entri, che mal facciamo?
La porta chiuderò.

(chiude la porta)

Ma come poi
acconciargli i cappelli?

CONTESSA
Una mia cuffia
prendi nel gabinetto.
Presto!

(Susanna va nel gabinetto a pigliar 
una cuffia: Cherubino si accosta alla 
Contessa, e gli lascia veder la patente 
che terrà in petto: la Contessa la prende,
l'apre: e vede che manca il sigillo.)

Che carta è quella?

CHERUBINO 
La patente.

CONTESSA 
Che sollecita gente!

CHERUBINO
L'ebbi or da Basilio.

CONTESSA
(gliela rende)
Dalla fretta obliato hanno il sigillo.

SUSANNA
(tornando)
Il sigillo di che?

CONTESSA
Della patente.

SUSANNA
Cospetto! Che premura!
Ecco la cuffia.

CONTESSA
Spicciati: va bene!
Miserabili noi, se il Conte viene.

Nº 12. Aria

SUSANNA
Venite..., inginocchiatevi...;

(prende Cherubino e se lo fa inginocchiare 
davanti poco discosto dalla Contessa che
siede)

Restate fermo lì.

(lo pettina da un lato, poi lo prende pel
mento e lo volge a suo piacere)

Pian piano, or via, giratevi:...
Bravo... va ben così.

(Cherubino, mentre Susanna lo sta
acconciando guarda la Contessa teneramente.)

La faccia ora volgetemi:
Olà, quegli occhi a me.

(seguita ad acconciarlo ed a porgli la cuffia)

Drittissimo... guardatemi.
Madama qui non è.
Restate fermo, or via,
giratevi, bravo!
Più alto quel colletto ...
quel ciglio un po' più basso ...
le mani sotto il petto ...
vedremo poscia il passo
quando sarete in pie'.

(piano alla Contessa)

Mirate il bricconcello!
Mirate quanto è bello!
Che furba guardatura!
Che vezzo, che figura!
Se l'amano le femmine
han certo il lor perché.

CONTESSA
Quante buffonerie!

SUSANNA
Ma se ne sono io medesma gelosa; 

(Prende pel mento Cherubino)

ehi, serpentello,
volete tralasciar d'esser sì bello!

CONTESSA
Finiam le ragazzate: 
or quelle maniche
oltre il gomito gli alza,
onde più agiatamente
l'abito gli si adatti.

SUSANNA
(eseguisce)
Ecco.

CONTESSA
Più indietro.
Così...

(scoprendo un nastro, onde ha fasciato
 il braccio)

Che nastro è quello?

SUSANNA
È quel ch'esso involommi.

CONTESSA
E questo sangue?

CHERUBINO
Quel sangue ... io non so come ...
poco pria sdrucciolando ...
in un sasso... la pelle io mi graffiai,
e la piaga col nastro io mi fasciai.

SUSANNA
Mostrate! Non è mal.
Cospetto! Ha il braccio
più candido del mio! Qualche ragazza...

CONTESSA
E segui a far la pazza?
Va nel mio gabinetto, e prendi un poco
d'inglese taffettà: ch'è sullo scrigno:

(Susanna parte in fretta. La contessa osserva
attentamente Cherubino inginocchiato)

In quanto al nastro... inver...
per il colore
mi spiacca di privarmene.

SUSANNA
(entra e le dà il taffettà e le forbici)
Tenete,
e da legargli il braccio?

CONTESSA
Un altro nastro
prendi insieme col mio vestito.

(Susanna parte per la porta ch'è in fondo
e porta seco il mantello di Cherubino.)

CHERUBINO
Ah, più presto m'avria quello guarito!

CONTESSA
Perché? Questo è migliore!

CHERUBINO
Allor che un nastro...
legò la chioma... ovver toccò la pelle...
d'oggetto...

CONTESSA
(interrompendolo)
...forestiero,
è buon per le ferite! Non è vero?
Guardate qualità ch'io non sapea!

CHERUBINO
Madama scherza; ed io frattanto parto..

CONTESSA 
Poverin! Che sventura!

CHERUBINO
Oh, me infelice!

CONTESSA
Or piange...

CHERUBINO
(con affanno e commozione)
Oh ciel! Perché morir non lice!
Forse vicino all'ultimo momento...
questa bocca oseria!...

CONTESSA
Siate saggio; cos'è questa follia?

(Gli asciuga gli occhi col fazzoletto.
si sente picchiare alla porta.)

Chi picchia alla mia porta?

Scena Quarta

CONTE
(fuori della porta)
Perché è chiusa?

CONTESSA
Il mio sposo, oh Dei! Son morta!
Voi qui senza mantello!
In quello stato! Un ricevuto foglio...
la sua gran gelosia!

CONTE
(con più forza)
Cosa indugiate?

CONTESSA 
Son sola... anzi son sola...

CONTE
E a chi parlate?

CONTESSA
A voi... certo... a voi stesso...

CHERUBINO
(tra sè)
Dopo quel ch'è successo, il suo furore...
non trovo altro consiglio!

(entra nel gabinetto e chiude la porta; la
contessa prende la chiave))

CONTESSA
(corre ad aprire al Conte)
Ah, mi difenda il cielo in tal periglio!

Scena Quinta

(La Contessa ed il Conte da cacciatore)

CONTE
Che novità! Non fu mai vostra usanza
di rinchiudervi in stanza!

CONTESSA
È ver; ma io...
io stava qui mettendo...

CONTE
Via, mettendo...

CONTESSA
... certe robe...era meco la Susanna ...
che in sua camera è andata.

CONTE
Ad ogni modo
voi non siete tranquilla.
Guardate questo foglio!

CONTESSA
(Fra sè)
Numi! È il foglio
che Figaro gli scrisse...

(Cherubino fa cadere un tavolino, 
ed una sedia in gabinetto, 
con molto strepito.)

CONTE
Cos'è codesto strepito? In gabinetto
qualche cosa è caduta.

CONTESSA
Io non intesi niente.

CONTE
Convien che abbiate i gran pensieri
in mente.

CONTESSA
Di che?

CONTE
Là v'è qualcuno.

CONTESSA
Chi volete che sia?

CONTE
Io chiedo a voi...
Io vengo in questo punto

CONTESSA
Ah sì, Susanna ... appunto...

CONTE
Che passò mi diceste alla sua stanza!

CONTESSA
Alla sua stanza, o qui - non vidi bene...

CONTE
Susanna! - E donde viene
che siete sì turbata?

CONTESSA
(con un risoluto sforzato)
Per la mia cameriera

Scena Sesta

CONTE
Io non so nulla;
ma turbata senz'altro...

CONTESSA
Ah, questa serva
più che non turba me turba voi stesso.

CONTE
È vero, è vero, e lo vedrete adesso.

(La Susanna entra per la porta onde uscita, 
e si ferma vedendo il Conte, che dalla porta 
del gabinetto sta favellando.)

Nº 13. Terzetto

CONTE
Susanna, or via, sortite,
sortite, io così vo'.

CONTESSA
(al conte, affannata)
Fermatevi... sentite...
Sortire ella non può.

SUSANNA
(tra sè)
Cos'è codesta lite!
Il paggio dove andò!

CONTE
E chi vietarlo or osa?

CONTESSA
Lo vieta l'onestà.
Un abito da sposa
provando ella si sta.

CONTE
Chiarissima è la cosa:
l'amante qui sarà.

CONTESSA
Bruttissima è la cosa,
chi sa cosa sarà.

SUSANNA
Capisco qualche cosa,
veggiamo come va.

CONTE
Dunque parlate almeno.
Susanna, se qui siete...

CONTESSA
Nemmen, nemmen, nemmeno,
io v'ordino: tacete.

(Susanna si nasconde entro l'alcova.)

SUSANNA
Oh cielo, un precipizio,
un scandalo, un disordine,
qui certo nascerà.

CONTESSA E CONTE
Consorte mio/mia, giudizio,
un scandalo, un disordine,
schiviam per carità!

CONTE
Dunque voi non aprite?

CONTESSA
E perché degg'io
le mie camere aprir?

CONTE
Ebben, lasciate...
l'aprirem senza chiavi... Ehi, gente!

CONTESSA
Come?
Porreste a repentaglio
d'una dama l'onore?

CONTE
È vero, io sbaglio.
Posso senza rumore,
senza scandalo alcun di nostra gente
andar io stesso a prender l'occorrente.
Attendete pur qui... ma perché in tutto
sia il mio dubbio distrutto 
anco le porte io prima chiuderò.

(chiude a chiave la porta che conduce 
alle stanze delle cameriere)

CONTESSA
(tra sè)
Che imprudenza!

CONTE
Voi la condiscendenza
di venir meco avrete.

(Con affettata ilarità)

Madama, eccovi il braccio, andiamo.

CONTESSA
(con ribrezzo)
Andiamo.

CONTE
(accenna il gabinetto)
Susanna starà qui finché torniamo.

(Partono.)

Scena Settima

(Susanna esce dall'alcova in fretta; alla 
porta del gabinetto; poi Cherubino che esce 
dal gabinetto)

Nº 14. Duettino

SUSANNA
Aprite, presto, aprite;
aprite, è la Susanna.
Sortite, via sortite,
andate via di qua.

(Cherubino esce)

CHERUBINO
(confuso e senza fiato)
Oimè, che scena orribile!
Che gran fatalità!

(Si accostano ora ad una, ora ad un'altra
porta, e le trovano tutte chiuse)

SUSANNA
di qua, di là.

SUSANNA E CHERUBINO
Le porte son serrate,
che mai, che mai sarà!

CHERUBINO
Qui perdersi non giova.

SUSANNA
V'uccide se vi trova.

CHERUBINO
Veggiamo un po' qui fuori.

(affacciandosi alla finestra che mette
in giardino)

Dà proprio nel giardino.

(facendo moto di saltar giù. 
Susanna lo trattiene)

SUSANNA
Fermate, Cherubino!

(Torna a guardare, poi si ritira)

Fermate per pietà!

CHERUBINO
(tornando a guardare)
¡Qui perdersi non giova!

SUSANNA
Fermate. Cherubino!

CHERUBINO
Mi uccide, se mi trova

SUSANNA
(trattenendolo sempre)
Tropp'alto per un salto,
fermate per pietà!

CHERUBINO
Lasciami, pria di nuocerle
nel fuoco volerei.
Abbraccio te per lei

(si scioglie da Susanna)

addio, così si fa.

(salta fuori)

SUSANNA
Ei va a perire, oh Dei!
Fermate per pietà; fermate!

(Susanna mette un alto grido, siede un
momento, poi va al balcone)

Oh, guarda il demonietto! Come fugge!
È già un miglio lontano.
Ma non perdiamoci invano.
Entriam nel gabinetto,
venga poi lo smargiasso, io qui l'aspetto.

(Susanna entra in gabinetto e 
si chiude dietro la porta)

Scena Ottava

(La Contessa, il Conte con martello e 
tenaglia in mano; al suo arrivo esamina 
tutte le porte)

CONTE
Tutto è come il lasciai: volete dunque
aprir voi stessa, o deggio...

(In atto di aprir a forza la porte)

CONTESSA
Ahimè, fermate;
e ascoltatemi un poco.

(Il conte getta il martello e la tenaglia
sopra una sedia)

Mi credete capace di mancar al dover?

CONTE
Come vi piace.
Entro quel gabinetto
chi v'è chiuso vedrò.

CONTESSA
(timida e tremante)
Sì, lo vedrete...
Ma uditemi tranquillo.

CONTE
(alterato)
Non è dunque Susanna!

CONTESSA
(sempre timida)
No, ma invece è un oggetto
che ragion di sospetto
non vi deve lasciar. Per questa sera...
una burla innocente...
di far si disponeva... ed io vi giuro...
che l'onor... l'onestà...

CONTE
(più alterato)
Chi è dunque! Dite...
l'ucciderò.

CONTESSA
Sentite!
Ah, non ho cor!

CONTE
Parlate.

CONTESSA
È un fanciullo...

CONTE
(come sopra)
Un fanciul!...

CONTESSA 
Sì... Cherubino ...

CONTE
(tra sè)
E mi farà il destino
ritrovar questo paggio in ogni loco!

(Forte)

Come? Non è partito? Scellerati!
Ecco i dubbi spiegati, ecco l'imbroglio,
ecco il raggiro, onde m'avverte il foglio.

Nº 15. Finale

La Contessa ed il Conte, poi
Susanna nel gabinetto)

CONTE
(alla porta del gabinetto, con impeto)
Esci omai, garzon malnato,
sciagurato, non tardar.

CONTESSA
(ritira a forza il conte dal gabinetto)
Ah, signore, quel furore
per lui fammi il cor tremar.

CONTE
E d'opporvi ancor osate?

CONTESSA
No, sentite...

CONTE
Via parlate.

CONTESSA
Giuro al ciel ch'ogni sospetto...
e lo stato in che il trovate...
sciolto il collo... nudo il petto...

CONTE
Sciolto il collo!...
Nudo il petto!... Seguitate!...

CONTESSA
Per vestir femminee spoglie...

CONTE
Ah comprendo, indegna moglie,
mi vo' tosto vendicar.

(S'appressa al gabinetto, poi torna indietro)

CONTESSA
(con forza)
Mi fa torto quel trasporto,
m'oltraggiate a dubitar.

CONTE
Qua la chiave!

CONTESSA
Egli è innocente.

(dandogli la chiave)

Voi sapete...

CONTE
Non so niente.
Va lontan dagli occhi miei,
un'infida, un'empia sei
e mi cerchi d'infamar.

CONTESSA
Vado... sì... ma...

CONTE
Non ascolto.

CONTESSA
Non son rea.

CONTE
Vel leggo in volto!
Mora, mora, e più non sia,
ria cagion del mio penar.

CONTESSA
Ah, la cieca gelosia
qualche eccesso gli fa far.

(Il Conte apre il gabinetto e Susanna 
esce sulla porta, ed ivi si ferma.)

Scena Nona

(I suddetti, e Susanna ch'esce dal gabinetto)

CONTE
(con maraviglia)
Susanna!

CONTESSA
(con maraviglia)
Susanna!

SUSANNA
Signore,
cos'è quel stupore?

(Con ironia)

Il brando prendete,
il paggio uccidete,
quel paggio malnato,
vedetelo qua.

(Ognuno tra sè)

CONTE
Che scola! La testa
girando mi va.

CONTESSA
Che storia è mai questa,
Susanna v'è là.

SUSANNA
Confusa han la testa,
non san come va.

CONTE
(forte, a Susanna)
Sei sola?

SUSANNA
Guardate, qui ascoso sarà.

CONTE
Guardiamo, qui ascoso sarà.

(entra nel gabinetto)

CONTESSA
Susanna, son morta, il fiato mi manca.

SUSANNA
(allegrissima, addita alla Contessa la 
finestra onde è saltato Cherubino)
Più lieta, più franca,
in salvo è di già.

CONTE
(esce confuso dal gabinetto)
Che sbaglio mai presi!
Appena lo credo;
se a torto v'offesi
perdono vi chiedo;
ma far burla simile
è poi crudeltà.

CONTESSA E SUSANNA
(la contessa col fazzoletto alla bocca per
celare il disordine di spirito)
Le vostre follie
non merton pietà.

CONTE
Io v'amo.

CONTESSA 
Nol dite!

(Rinvenendo dalla confusione a poco a poco)

CONTE
Vel giuro.

CONTESSA
(con forza e collera)
Mentite.
Son l'empia, l'infida
che ognora v'inganna.

CONTE
Quell'ira, Susanna, m'aita a calmar.

SUSANNA
Così si condanna chi può sospettar.

CONTESSA
(con risentimento)
Adunque la fede
d'un anima amante
sì fiera mercede
doveva sperar?

CONTE
Quell'ira, Susanna,
m'aita a calmar.

SUSANNA
(in atto di preghiera)
Signora!

CONTE
Rosina!

CONTESSA
(al Conte)
Crudele!
Più quella non sono;
ma il misero oggetto
del vostro abbandono
che avete diletto
di far disperar.

SUSANNA E CONTE
Confuso, pentito,
son/è troppo punito,
abbiate pietà.

CONTESSA
Soffrir sì gran torto
quest'alma non sa.

CONTE
Ma il paggio rinchiuso?

CONTESSA
Fu sol per provarvi.

CONTE
Ma i tremiti, i palpiti?...

CONTESSA
Fu sol per provarvi.

CONTE
Ma un foglio sì barbaro?

SUSANNA E CONTESSA
Di Figaro è il foglio,
e a voi per Basilio...

CONTE
Ah perfidi! Io voglio...

SUSANNA E CONTESSA
Perdono non merta
chi agli altri nol dà.

CONTE
(con tenerezza)
Ebben, se vi piace
comune è la pace;
Rosina inflessibile
con me non sarà.

CONTESSA
Ah quanto, Susanna,
son dolce di core!
Di donne al furore
chi più crederà?

SUSANNA
Cogli uomini, signora,
girate, volgete,
vedrete che ognora
si cade poi là.

CONTE
(con tenerezza)
Guardatemi...

CONTESSA
Ingrato!

CONTE
Ho torto, e mi pento.

(il conte bacia e ribacia la mano
della contessa)

CONTESSA, SUSANNA E CONTE
Da questo momento
quest'alma a conoscermi / la / vi
apprender potrà.

Scena Decima

(I suddetti e Figaro)

FIGARO
Signori, di fuori
son già i suonatori.
Le trombe sentite,
i pifferi udite, tra canti, tra balli
de' nostri vassalli
corriamo, voliamo
le nozze a compir.

(Figaro prende Susanna sotto il braccio e va
per partire, il conte lo trattiene)

CONTE
Pian piano, men fretta;

FIGARO
La turba m'aspetta.

CONTE
Un dubbio toglietemi in pria di partir.

CONTESSA, SUSANNA E FIGARO
La cosa è scabrosa;
com'ha da finir?

CONTE
(tra sè)
Con arte le carte
convien qui scoprir.

(a Figaro, mostrando il foglio
ricevuto da Basilio)

Conoscete, signor Figaro,
questo foglio chi vergò?

FIGARO
(finge d'esaminare il foglio)
Nol conosco...

SUSANNA, CONTESSA E CONTE
Nol conosci?

FIGARO
No, no, no!

SUSANNA
E nol desti a Don Basilio...

CONTESSA
Per recarlo?...

CONTE
Tu c'intendi...

FIGARO
Oibò, oibò.

SUSANNA
E non sai del damerino...

CONTESSA
Che stasera nel giardino...

CONTE
Già capisci...

FIGARO
Io non lo so.

CONTE
Cerchi invan difesa e scusa
il tuo ceffo già t'accusa,
vedo ben che vuoi mentir.

FIGARO
Mente il ceffo, io già non mento.

LA CONTESSA E SUSANNA
Il talento aguzzi invano:
palesato abbiam l'arcano,
non v'è nulla da ridir.

CONTE
Che rispondi?

FIGARO 
Niente, niente.

CONTE
Dunque accordi?

FIGARO
Non accordo.

SUSANNA E LA CONTESSA
Eh via, chetati, balordo,
la burletta ha da finir.

FIGARO
(prende Susanna sotto il braccio)
Per finirla lietamente
e all'usanza teatrale
un'azion matrimoniale
le faremo ora seguir.

CONTESSA, SUSANNA E FIGARO
(al Conte)
Deh signor, nol contrastate,
consolate i lor/miei desir.

CONTE
(tra sè)
Marcellina, Marcellina!
Quanto tardi a comparir!

Scena Undicesima

(I suddetti ed Antonio giardiniere
con un vaso di garofani schiacciato)

ANTONIO
Ah, signor...signor...

CONTE
(con ansietà)
Cosa è stato?...

ANTONIO
Che insolenza! Ch'il fece! Chi fu!

CONTESSA, SUSANNA, CONTE E FIGARO
Cosa dici, cos'hai, cosa è nato?

ANTONIO
Ascoltate...

CONTESSA, SUSANNA, CONTE E FIGARO
Via, parla, di', su.

ANTONIO
Dal balcone che guarda in giardino
mille cose ogni dì gittar veggio,
e poc'anzi, può darsi di peggio,
vidi un uom, signor mio, gittar giù.

CONTE
(con vivacità)
Dal balcone?

ANTONIO
(additandogli il vaso de' fiori schiacciato)
Vedete i garofani?

CONTE
In giardino?

ANTONIO
Sì!

SUSANNA e CONTESSA
(piano a Figaro)
Figaro, all'erta.

CONTE
Cosa sento!

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
(piano)
Costui ci sconcerta,

(Forte)

quel briaco che viene far qui?

CONTE 
(ad Antonio)
Dunque un uom...
ma dov'è, dov'è gito?

ANTONIO
Ratto, ratto, il birbone è fuggito
e ad un tratto di vista m'uscì.

SUSANNA
(piano a Figaro)
Sai che il paggio...

FIGARO
(piano a Susanna)
So tutto, lo vidi.

(Ride forte)

Ah, ah, ah!

CONTE 
Taci là.

ANTONIO
(a Figaro)
Cosa ridi?

FIGARO
(ad Antonio)
Tu sei cotto dal sorger del dì.

CONTE
(ad Antonio)
Or ripetimi: un uom dal balcone...

ANTONIO
Dal balcone...

CONTE
In giardino...

ANTONIO
In giardino...

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
Ma, signore, se in lui parla il vino!

CONTE
(ad Antonio)
Segui pure, né in volto il vedesti?

ANTONIO
No, nol vidi.

SUSANNA E CONTESSA
(piano a Figaro)
Olà, Figaro, ascolta!

FIGARO
(ad Antonio)
Via, piangione, sta zitto una volta,
per tre soldi far tanto tumulto!

(Toccando con disprezzo i garofani)

Giacché il fatto non può star occulto,
sono io stesso saltato di lì.

CONTE E ANTONIO
Chi? Voi stesso?

SUSANNA E CONTESSA
(piano)
Che testa! Che ingegno!

FIGARO
(al Conte)
Che stupor!

CONTE
Già creder nol posso.

ANTONIO
(a Figaro)
Come mai diventaste sì grosso?
Dopo il salto non foste così.

FIGARO
A chi salta succede così.

ANTONIO
Ch'il direbbe?

SUSANNA E CONTESSA
(piano)
Ed insiste quel pazzo!

CONTE
(ad Antonio)
Tu che dici?

ANTONIO
A me parve il ragazzo.

CONTE
(con fuoco)
Cherubin!

SUSANNA E CONTESSA
(piano)
Maledetto!

FIGARO
Esso appunto
da Siviglia a cavallo qui giunto,
da Siviglia ov'ei forse sarà.

ANTONIO
(con rozza semplicità)
Questo no, questo no, che il cavallo
io non vidi saltare di là.

CONTE
Che pazienza! Finiam questo ballo!

SUSANNA E CONTESSA
(piano)
Come mai, giusto ciel, finirà?

CONTE
(a Figaro con fuoco)
Dunque tu..

FIGARO
(con disinvoltura)
Saltai giù.

CONTE
Ma perché?

FIGARO 
Il timor...

CONTE
Che timor?

FIGARO
(additando la camera delle serve)
Là rinchiuso
Aspettando quel caro visetto...
Tippe tappe, un sussurro fuor d'uso...
voi gridaste...lo scritto biglietto...
saltai giù dal terrore confuso...

(fingendo d'aversi stroppiato il piede)

e stravolto m'ho un nervo del pie'!

ANTONIO
(porgendo a Figaro alcune carte chiuse)
Vostre dunque saran queste carte
che perdeste...

CONTE
(togliendogliele)
Olà, porgile a me.

FIGARO
(piano alla Contessa e Susanna)
Sono in trappola.

SUSANNA E CONTESSA
(piano a Figaro)
Figaro, all'erta.

CONTE
(apre il foglio e lo chiude tosto)
Dite un po', questo foglio cos'è?

FIGARO
(cavando di tasca alcune carte, 
finge di guardarle)
Tosto, tosto ... ne ho tanti..  aspettate.

ANTONIO
Sarà forse il sommario de' debiti.

FIGARO
(con intenzione ad Antonio)
No, la lista degli osti.

CONTE
(a Figaro)
Parlate.

(ad Antonio)

E tu lascialo; e parti.

SUSANNA, LA CONTESSA E FIGARO
(ad Antonio)
Lascialo/Lasciami, e parti.

ANTONIO
Parto, sì, ma se torno a trovarti...

(Parte)

FIGARO
Vanne, vanne, non temo di te.

CONTE
(riapre la carta e poi 
tosto la chiude; a Figaro)
Dunque?...

CONTESSA
(piano a Susanna)
O ciel! La patente del paggio!

SUSANNA
(piano a Figaro)
Giusti Dei, la patente!

CONTE
(a Figaro ironicamente)
Coraggio!

FIGARO
(come in atto di risovvenirse d'una cosa)
Uh, che testa! Questa è la patente
che poc'anzi il fanciullo mi die'.

CONTE
Per che fare?

FIGARO
(imbrogliato)
Vi manca...

CONTE
Vi manca?

CONTESSA
(piano a Susanna)
Il suggello.

SUSANNA
(piano a Figaro)
Il suggello.

CONTE
(a Figaro che finge di pensare)
Rispondi.

FIGARO
È l'usanza...

CONTE
Su via, ti confondi?

FIGARO
È l'usanza di porvi il suggello.

CONTE
(guarda e vede che manca il sigillo; 
lacera il foglio)
Questo birbo mi toglie il cervello,

(e con somma collera lo getta)

tutto, tutto è un mistero per me.

SUSANNA E CONTESSA
(Se mi salvo da questa tempesta
più non avvi naufragio per me.

FIGARO
Sbuffa invano e la terra calpesta;
poverino ne sa men di me.

Scena Dodicesima

(I suddetti , Marcellina, Bartolo e Basilio)

MARCELLINA, BASILIO E BARTOLO
(Entrano, al Conte)
Voi signor, che giusto siete
ci dovete ascoltar.

CONTE
Son venuti a vendicarmi
io mi sento a consolar

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
Son venuti a sconcertarmi
qual rimedio ritrovar?

FIGARO
(al Conte)
Son tre stolidi, tre pazzi,
cosa mai vengono a far?

CONTE
Pian pianin, senza schiamazzi
dica ognun quel che gli par.

MARCELLINA
Un impegno nuziale
ha costui con me contratto.
E pretendo che il contratto
deva meco effettuar.

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
Come! Come!

CONTE
Olà, silenzio!
Io son qui per giudicar.

BARTOLO
Io da lei scelto avvocato
vengo a far le sue difese,
le legittime pretese,
io qui vengo a palesar.

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
È un birbante!

CONTE 
Olà, silenzio!
Io son qui per giudicar.

BASILIO
Io, com'uom al mondo cognito
vengo qui per testimonio
del promesso matrimonio
con prestanza di danar.

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
Son tre matti.

CONTE
Olà, silenzio! Lo vedremo,
il contratto leggeremo,
tutto in ordin deve andar.

MARCELLINA, BASILIO
 BARTOLO E CONTE
Che bel colpo, che bel caso!
È cresciuto a tutti il naso,
qualche nume a noi propizio
qui ci/li ha fatti capitar.

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
Son confusa/o, son stordita/o,
disperata/o, sbalordita/o.
Certo un diavol dell'inferno
qui li ha fatti capitar.
ACTO II
(Habitación decorada con riqueza de la condesa,
con tres puertas. A la derecha, la puerta de
entrada a la izquierda, la puerta de un
gabinete; al fondo, una puerta que da al cuarto
de Susana; a un lado, una ventana)

Escena Primera

(La condesa está sola, 
después Susana y luego Fígaro)

Nº 10 Cavatina

CONDESA
Concede, amor, algún descanso
a mi dolor, a mis suspiros.
Devuélveme a mi tesoro
o déjame al menos morir.

(Entra Susana)

Escena Segunda

CONDESA
Ven, querida Susana, termina la historia.

SUSANA
Ya ha terminado.

CONDESA
Entonces, ¿quiso seducirte?

SUSANA
¡Oh!, el señor conde 
no hace cumplidos con
las mujeres de mi rango; 
para él sólo es cuestión de dinero

CONDESA
¡Ah! ¡El cruel ya no me ama!

SUSANA
Entonces, ¿por qué esta tan celoso?

CONDESA
Como todos los 
maridos de hoy en día. Infieles 
por sistema, caprichosos, 
y celosos por vanidad. 
Pero si Fígaro te ama...
él podría...

FÍGARO
(comienza a cantar fuera del escenario)
La, la, la... 
la, la, la...

SUSANA
Aquí está; acércate, amigo, 
la señora está impaciente.

FÍGARO
(con tono alegre)
Señora, no debería 
preocuparse por este asunto. 
¿De qué se trata? Al señor conde le
agrada mi esposa, 
y por tanto, secretamente, 
le gustaría recuperar 
el derecho feudal; 
la cosa es posible y natural.

CONDESA
¿Posible?

SUSANA
¡Natural!

FÍGARO
Naturalísimo, y si Susana quiere,
posibilísimo.

SUSANA
Acaba de una vez.

FÍGARO
Ya he acabado. 
En consecuencia, ha decidido
usarme como mensajero, y a Susana 
como consejera secreta de la embajada, 
y dado que Susana rechaza
el honor que él le otorga, 
amenaza con proteger a Marcelina;
y esto es todo.

SUSANA
¿Y tú tienes el valor de tomar a broma 
un asunto tan serio?

FÍGARO
¿No te parece bastante que piense 
al mismo tiempo que bromeo? Éste es mi plan: 

(A la condesa)

con la ayuda de Basilio, procuraré que él 
encuentre una carta en la que, 
a la hora del baile, 
se concierta una cita entre
usted y su amante.

CONDESA
¡Cielos! ¿Qué dices? 
¡Con lo celoso que es!...

FÍGARO
Tanto mejor, 
de esa forma podremos comprometerlo
más deprisa, confundirlo, 
enredarlo, dar al traste con sus proyectos, 
llenarlo de dudas, y hacerle saber
que los demás también 
pueden jugar el mismo juego que él. 
Y así ganaremos tiempo, como he planeado,
casi de un golpe, y si nada 
se interpone en mis planes, 
llegará la hora de la boda y, con la señora 

(Señalando a la condesa)

de nuestro lado, él no osará interponerse.

SUSANA
Es cierto, pero en ese caso 
se opondrá Marcelina.

FÍGARO
¡Espera! Haré saber 
de inmediato al conde que, al atardecer, 
tú le estarás esperando en el jardín.
El pequeño Cherubino, 
siguiendo mi consejo, aún no se ha marchado y,
vestido de mujer, 
ocupará tu puesto.
Ésta es la única forma 
de que el señor, descubierto por la señora, 
se vea forzado a hacer lo que pretendemos.

CONDESA
(a Susana)
¿Qué te parece?

SUSANA
Bien.

CONDESA
En nuestro caso...

SUSANA
Si podemos persuadirlo...
Pero, ¿Disponemos de tiempo?

FÍGARO
El conde ha salido de caza y no volverá 
hasta dentro de una hora. 

(Con intención de partir)

Yo me voy y digo a Cherubino que
venga de inmediato. Dejo en sus manos 
el trabajo de disfrazarlo.

CONDESA
¿Y después?

FÍGARO
¿Y después?
Si quiere bailar,
señor Condesito,
el guitarrico le tocaré, sí,
le tocaré, sí, le tocaré.

(Se va)

Escena Tercera

(La condesa, Susana y después Cherubino)

CONDESA
Cuánto me apena, Susana, 
que ese jovencito haya del conde
las extravagancias oído, ¡Ah, tú no sabes!...
mas, ¿por qué causa
no vino a verme?...
¿Dónde está la cancioncita?

SUSANA
Hela aquí: hagamos 
que nos la cante.
Silencio, viene gente.

(Entra Cherubino)

Es él, adelante,
adelante señor oficial.

CHERUBINO
¡Ah, no me llaméis
con un nombre tan fatal!,
me recuerda que
debo dejar a tan buena amiga...

SUSANA
¡Y tan bella!

CHERUBINO
(con un suspiro)
Ah, sí,... cierto...

SUSANA
(imitándolo)
Ah, sí,.. cierto... ¡hipocritón!
Venga, rápido, la canción
que esta mañana me diste,
a la señora cántala.

CONDESA
¿Quién es el autor?

SUSANA
(señalando a Cherubino)
Mirad, tiene dos ascuas
de rubor en el rostro.

CONDESA
Toma mi guitarra
y acompáñale.

CHERUBINO
Yo estoy tan tembloroso...
Pero si la señora quiere...

SUSANA
Lo quiere, sí, lo quiere,... ¡menos palabras!

(Susana toca el estribillo con la guitarra)

Nº 11. Arieta

CHERUBINO
Vosotras que sabéis
qué cosa es amor, 
mujeres, decidme
si yo lo tengo en el corazón.
Aquello que yo siento, 
os diré,
es para mí nuevo,
comprenderlo no sé.
Siento un afecto
lleno de deseo 
que ora es placer,
ora es martirio.
Me hielo, y después siento 
el alma inflamar,
y en un momento
me vuelvo a helar.
Busco un bien 
fuera de mí,
no sé quién lo tiene,
no sé que es.
Suspiro y gimo 
sin querer,
palpito y tiemblo 
sin saber,
no encuentro paz
ni de noche ni de día,
y sin embargo me gusta 
languidecer así.
Vosotras que sabéis,
qué cosa es amor, 
mujeres, decidme
si yo lo tengo en el corazón.

CONDESA
¡Bravo! ¡Qué bella voz! Yo no sabía
que cantabas tan bien.

SUSANA
Oh, en verdad 
él hace bien todo lo que hace.
Rápido, vamos, bello soldado,
Fígaro le informó...

CHERUBINO
Me lo dijo todo.

SUSANA
Déjame ver:

(se mide con Cherubino) 

irá muy bien;
somos de igual estatura.... Fuera esa capa.

(le quita la capa)

CONDESA
¿Qué haces?

SUSANA
No tengáis miedo.

CONDESA
¿Y si alguien entrase?

SUSANA
Que entre, ¿qué mal hacemos?,
la puerta cerraré;

(cierra la puerta)

¿pero cómo 
arreglarle el cabello?

CONDESA
Coge un sombrero mío
del gabinete, 
rápido.

(Susana pasa al gabinete contiguo a coger
un sombrero. Cherubino se acerca a la 
condesa, y le deja ver sus credenciales. 
La condesa los toma, abre la plica 
y ve que falta el sello)

¿Qué carta es esa?

CHERUBINO
El nombramiento.

CONDESA
¡Qué diligentes!

CHERUBINO
La recibí hace un momento de Basilio.

CONDESA
(Se lo devuelve)
Con la prisa han olvidado ponerle el sello.

SUSANA
(entrando)
¿El sello de qué?

CONDESA
Del nombramiento.

SUSANA
¡Caramba!, ¡qué prisa!
He aquí el sombrero.

CONDESA
Apresúrate, está bien;
¡pobres de nosotros si el conde viene!

Nº 12. Aria

SUSANA
Ven..., arrodíllate....

(coge a Cherubino y lo arrodilla
delante de la condesa que se 
sienta)

estáte quieto ahí.

(Lo peina por un lado, después lo coge por la
barbilla y lo coloca a su gusto)

Despacio, despacio, ahora vuélvete...
¡bravo!... va bien así....

(Cherubino, mientras Susana lo prepara,
mira con ternura a la condesa)

Ahora enséñame la cara,
¡hola!, ¡esos ojos a mí!

(Sigue preparándolo y le pone el sombrero)

Ponte bien derecho, mírame,
la señora no está allí.
Quédate quieto, o acabo, 
date la vuelta, ¡Bravo! 
Más alto ese cuello... 
esa vista un poco más baja...
las manos bajo el pecho...
veremos en seguida el paso 
cuando estés de pie,

(En voz baja a la condesa)

Mirad al bribonzuelo, 
mirad cuán bello es, 
qué sagaz mirada, 
¡qué galanura, qué figura! 
Si le aman las mujeres 
tienen ciertamente buen motivo.

CONDESA
¡Cuántas bufonadas!

SUSANA
¡Pero si yo misma estoy celosa!

(cogiendo por el mentón a Cherubino)

¡Eh bribón!
¿Quieres dejar de ser tan bello?

CONDESA
Basta de niñerías.
Ahora esas mangas
por encima del codo le arremanga
para que más cómodamente
el traje se le adapte.

SUSANA
(ella lo hace)
Helo.

CONDESA
Más atrás, 
así...

(descubriendo una cinta en el brazo
 de Cherubino)

¿Qué cinta es esa?

SUSANA
La que él me robó.

CONDESA
¿Y esta sangre?

CHERUBINO
La sangre... yo no sé como...
poco antes, resbalando...
sobre una piedra... la piel me arañé,
y con la cinta me vendé la herida.

SUSANA
Veamos... no  esta mal;
¡caramba!, tiene el brazo
mas blanco que el mío, pareces una mujer...

CONDESA
¿Continuas haciendo la loca?
Ve a mi gabinete y coge un poco de 
tafetán inglés que está sobre el joyero.

(Susana se va rápidamente. La condesa observa
atentamente a Cherubino, arrodillado)

En cuanto a la cinta... verdaderamente...
por el color 
me disgustaba privarme de ella.

SUSANA 
(volviendo con el tafetán y las tijeras)
Tomad, 
¿y para atarle el brazo?

CONDESA
Coge otra cinta 
junto con mi vestido.

(Susana se va por la puerta del fondo 
llevándose la capa de Cherubino.)

CHERUBINO
¡Ah, más pronto me habría curado con la cinta!

CONDESA
¿Por qué? Esto es mejor.

CHERUBINO
Cuando una cinta... 
ha ceñido la cabellera... o ha tocado la piel 
de objeto tan...

CONDESA
(interrumpiéndolo)
... extraño,
es bueno para las heridas ¿no es verdad? 
¡Mirad qué cualidad que yo no sabía!

CHERUBINO
La señora bromea y yo debo marcharme.

CONDESA
¡Pobrecito! ¡Qué desventura!

CHERUBINO
¡Oh infeliz de mí!

CONDESA
Ahora llora...

CHERUBINO
(conmovido y exaltado)
¡Oh cielos! ¡Por qué no me dejáis morir!
Quizá cerca del último
momento esta boca osaría...

CONDESA
Sed prudente. ¿Qué locura es esta?

{Le seca los ojos con el pañuelito. 
Se oye llamar a la puerta)

¿Quién llama a mi puerta?

Escena Cuarta

CONDE
(al otro lado de la puerta)
¿Por qué está cerrada?

CONDESA
¡Mi esposo! ¡Oh Dios! muerta estoy.
¡Vos aquí, sin capa!
¡En este estado! La nota recibida...
sus grandes celos...

CONDE
(elevando la voz)
¿Por qué tardáis?

CONDESA
Estoy sola..., sí... sola...

CONDE
¿Y a quién habláis?

CONDESA
A vos... ciertamente... a vos mismo...

CHERUBINO
(aparte)
Después de lo sucedido, su furor... 
¡no encuentro otra solución!

(Cherubino entra en el gabinete y 
cierra. La condesa coge la llave.)

CONDESA
(corre a abrir al conde)
¡Me defienda el cielo en tal peligro!

Escena Quinta

(La condesa y el conde con traje de caza)

CONDE
¡Qué novedad! no fue nunca vuestra costumbre
encerraros en la habitación.

CONDESA
Es verdad, pero yo...
estaba aquí poniendo...

CONDE
Vamos, ¿poniendo?...

CONDESA
...algunos vestidos... estaba conmigo Susana
que luego se ha ido a su habitación.

CONDE
De cualquier modo vos
no estáis tranquila;
¡mirad esa nota!

CONDESA
(para sí)
¡Dioses! ¡Es la nota
que Fígaro le escribió!...

(Cherubino vuelca una mesita 
y una silla en el gabinete, 
con mucho ruido)

CONDE
¿Qué estrépito es ése? Algo 
ha caído en el gabinete.

CONDESA
Yo no he oído nada.

CONDE
Pues será que tenéis muchas preocupaciones
en la mente.

CONDESA
¿De qué?

CONDE
Allí hay alguien.

CONDESA
¿Quién queréis que sea?

CONDE
A vos lo pregunto...
yo llego en este momento.

CONDESA
Ah, sí, Susana... precisamente...

CONDE
Me dijisteis que pasó a su habitación.

CONDESA
A su habitación o ahí, no lo vi bien...

CONDE
¡Susana! ¿Y por qué motivo
estáis tan turbada?

CONDESA
(con una sonrisa forzada)
Por mi camarera

Escena Sexta

CONDE
Yo no sé nada, pero
turbada al fin y al cabo...

CONDESA
Ah, esta criada
más que turbarme a mí os turba a vos mismo.

CONDE
Es verdad, es verdad y lo veréis ahora.

(Susana entra por la puerta por donde salió
y ve al conde que está hablando, comprendiendo
que ocurre algo, se oculta en la alcoba)

Nº 13. Terceto

CONDE
¡Susana! Ahora salid,
salid, lo ordeno.

CONDESA
(al conde, inquieta)
Deteneos, escuchad,
ella no puede salir.

SUSANA
(aparte)
¿A qué se debe esta pelea?
¿El paje dónde fue?

CONDE
¿Y quién impedirlo osa?

CONDESA
Lo impide la honestidad.
Un traje de novia
se está ella probando.

CONDE
Clarísima está la cosa,
el amante aquí estará.

CONDESA
Feísima esta la cosa
quién sabe qué pasará.

SUSANA
Entiendo alguna cosa,
veamos como va.

CONDE
Pues hablad al menos,
¡Susana si estáis ahí!

CONDESA
Tampoco, tampoco, tampoco, 
yo os ordeno: callad.

(Susana se oculta en la alcoba)

SUSANA
¡Oh, cielos!, un precipicio
un escándalo, un desorden
aquí cierto nacerá..

CONDESA Y CONDE
¡Consorte mío/mía, juicio!,
Un escándalo, un desorden 
evitemos, por caridad.

CONDE
Entonces, ¿no abrís?

CONDESA
¿Y por qué debo
mis habitaciones abrir?

CONDE
Bien, dejad...
abriremos sin llaves... ¡Eh, gente!

CONDESA
¿Como?, 
¿pondríais en peligro 
el honor de una dama?

CONDE
Es verdad, me equivoco
puedo sin ruido,
sin escándalo alguno para nuestra gente,
ir yo mismo a coger lo necesario.
Aguardad aquí... pero para que en todo
quede mi duda destruida
antes cerraré las puertas.

(Cierra con llave la puerta que conduce 
a las habitaciones de las criadas.)

CONDESA
(aparte)
¡Qué imprudencia!

CONDE
Vos tendréis la condescendencia
de venir conmigo,

(Fingiendo alegría)

señora, he aquí el brazo ¡vamos!

CONDESA
(con espanto)
¡Vamos!

CONDE
(señala el gabinete)
Susana estará ahí hasta que volvamos.

(Salen)

Escena Séptima

(Susana sale rápidamente de su escondite, 
y va a la puerta del gabinete; después 
Cherubino sale del gabinete)

Nº 14. Dueto

SUSANA
Abre, rápido, abre,
abre soy Susana;
rápido, sal de ahí, ven,
y vete rápido de aquí...

(Cherubino sale)

CHERUBINO
(confuso y muy asustado)
¡Ay de mí, qué horrible escena!
¡Qué gran fatalidad!

(Se aproxima a las puertas y las 
encuentra todas cerradas.)

SUSANA
¡Por aquí! ¡por allá!

SUSANA Y CHERUBINO
Las puertas están cerradas,
¿qué va a suceder?

CHERUBINO
Es preciso no perder la cabeza.

SUSANA
¡Os mata si os encuentra!

CHERUBINO
Veamos aquí fuera.

(asomándose a lo ventana que da
al jardín)

Da justo en el jardín.

(Quiere saltar abajo. 
Susana lo retiene)

SUSANA
¡Deténte, Cherubino!

(Vuelve a mirar, después se retira espantada)

Deténte, deténte, por piedad.

CHERUBINO
(volviendo a mirar)
¡Es preciso no perder la cabeza!

SUSANA
¡Deténte, Cherubino!

CHERUBINO
Me mata si me encuentra.

SUSANA
(siempre reteniéndolo)
Demasiado alto para un salto...
...deténte, por piedad!

CHERUBINO
...¡Déjame! Antes de dañarla,
al fuego me lanzaría.
Te abrazo a ti por ella, 

(Se suelta de Susana)

¡adiós! ¡Así se hace!

(Salta por la ventana.)

SUSANA
¡Va a perecer, oh Dios!
¡Deténte, por piedad! ¡Deténte!

(Susana tras dar un grito, se sienta; 
después vuelve a la ventana.)

¡Oh, mira el diablillo cómo huye! 
Está ya a una legua. 
Pero no perdamos el tiempo, 
entremos en el gabinete. 
Que venga ahora ese bocazas, yo aquí le espero.

(Susana entra en el gabinete y cierra 
la puerta tras de sí)

Escena Octava

(Entran la condesa y el conde con un martillo
y unas tenazas en la mano. Él examina 
todas las puertas.)

CONDE
Todo está como lo dejé. Queréis 
abrir vos misma o debo...

(Él quiere forzar la puerta)

CONDESA
¡Ay de mí! Deteneos
y escuchadme un momento.

(dejando el martillo y las 
tenazas sobre una silla)

¡Me creéis capaz de faltar al deber?

CONDE
Como gustéis.
Quiero ver quién está encerrado 
dentro de este gabinete

CONDESA
(temblando de miedo)
Sí, lo veréis,
pero escuchadme tranquilo.

CONDE
(alterado)
¡Así que no es Susana!

CONDESA
(tímidamente)
No, pero en su lugar hay un objeto
que motivos de sospecha
no os debe dar; para esta noche... 
una burla inocente... 
se estaba preparando... y os juro... 
que el honor... la honestidad...

CONDE
(más alterado)
¿Quién es entonces? ¡decid!...
¡lo mataré!

CONDESA
Escuchad...
Ah, no tengo valor...

CONDE
¡Hablad!

CONDESA
Es un chiquillo...

CONDE
(como antes)
¿Un chiquillo?..

CONDESA
Sí... Cherubino...

CONDE
(aparte)
¡Y me hará el destino
encontrar a este paje en todas partes!

(En voz alta)

¿Cómo?, ¿no se ha ido? ¡Desgraciados!
He aquí las dudas explicadas, el embrollo.
He aquí el engaño de que me advertía la carta!

Nº 15. Final

(La condesa y el conde, después 
Susana en el gabinete)

CONDE
(impetuoso ante la puerta del gabinete)
¡Sal ahora mismo, mozo mal nacido,
desgraciado, sin tardar!

CONDESA
(coge al conde y lo aleja de la puerta)
¡Oh señor! ese furor,
por él se me estremece el corazón.

CONDE
¿Y oponeros aún osáis?

CONDESA
No, escuchad.

CONDE
Venga, hablad.

CONDESA
Juro al cielo que todas las sospechas...
y el estado en que lo encontréis...
desabrochado el cuello... desnudo el pecho...

CONDE
¡Desabrochado el cuello!...
¡Desnudo el pecho!... ¡Seguid!...

CONDESA
Se desnudaba para vestirse de mujer...

CONDE
¡Ah!, comprendo, mujer indigna,
rápido me quiero vengar.

(Se aproxima al gabinete, pero vuelve atrás)

CONDESA
(enérgicamente)
Me agravia ese arrebato,
me ultrajáis al dudar.

CONDE
¡Dadme la llave!

CONDESA
¡Él es inocente!

(Dándole la llave)

vos sabéis...

CONDE
No sé nada.
¡Vete lejos de mi vista!
¡Una infiel, una impía eres
y tratas de infamarme!

CONDESA
Voy... sí... pero...

CONDE
No entiendo una palabra...

CONDESA
...pero no soy culpable...

CONDE
¡Os lo leo en el rostro!
Muera, muera..., rápido,
¡va la limpiar mi honor mancillado!

CONDESA
¡Ah, los ciegos celos
cualquier exceso le harán cometer!

(El conde abre el gabinete y Susana 
sale por la puerta y se detiene)

Escena Novena

(Los mismos, y Susana que sale del gabinete)

CONDE
(asombrado)
¡Susana!

CONDESA
(asombrada)
¡Susana!

SUSANA
¡Señor!
¿A qué se debe tanto estupor?

(Irónicamente)

¡El puñal coged,
matad al paje!
Al paje mal nacido
vedlo aquí.

(Cada uno para sí)

CONDE
¡Qué descubrimiento!
La cabeza me da vueltas.

CONDESA
¿Qué historia es ésta?
¡Susana está ahí!

SUSANA
Confusa tienen la cabeza,
¡No saben de qué va!

CONDE
(en voz alta, a Susana)
¿Estáis sola?

SUSANA
Mirad, aquí escondido estará...

CONDE
Miremos, aquí escondido estará.

(El conde entra en el gabinete)

CONDESA
Susana, estoy muerta, el aliento me falta.

SUSANA
(Muy alegre, indica a la condesa la 
ventana por donde saltó Cherubino.)
Estad contenta, tranquila,
a salvo está ya.

CONDE
(sale confuso del gabinete)
¡Me equivoqué en todo!
Apenas lo creo,
si injustamente os ofendí,
perdón os pido,
pero semejante burla
es una crueldad.

CONDESA Y SUSANA
(la condesa se tapa la cara con un pañuelo
para disimular su emoción)
Vuestras locuras
no merecen piedad.

CONDE
¡Yo os amo!

CONDESA
¡De veras!

(Tranquilizándose poco a poco)

CONDE
¡Os lo juro!

CONDESA
(con energía)
¡Mentís!
Soy la impía, la infiel
que siempre os engaña.

CONDE
Esa ira, Susana, ayúdame a calmar.

SUSANA
Así se condena a quien puede sospechar.

CONDESA
(molesta)
¿La lealtad de un alma 
amante debía esperar
una recompensa 
tan amarga?

CONDE
Esa ira, Susana,
ayúdame a calmar.

SUSANA
(suplicante)
¡Señora!

CONDE
¡Rosina!

CONDESA
(al conde)
¡Cruel!
¡Ya no soy ésa!,
sino el mísero objeto
de vuestro abandono
que os complacéis
en hacer desesperar.

SUSANA Y CONDE
Confuso, arrepentido,
esta/estoy bastante castigado,
tened piedad.

CONDESA
Esta alma no sabe
sufrir tan grande injusticia.

CONDE
Pero, ¿y el paje encerrado?

CONDESA
Fue sólo para probaros.

CONDE
¿Pero, y esos temblores y palpitaciones?...

CONDESA
Fue sólo para burlaros.

CONDE
¿Pero y esa nota tan cruel?...

SUSANA Y CONDESA
De Fígaro es la nota
y a vos por Basilio...

CONDE
¡Ah!, ¡pérfidos!, yo quiero...

SUSANA Y CONDESA
Perdón no merece
quien a los otros no lo da.

CONDE
(con ternura)
Y bien, si os place
haremos las paces:
Rosina inflexible
conmigo no será.

CONDESA
¡Ah, Susana, cuán blanda 
soy de corazón!
En el furor de las mujeres,
¿quién creerá ya?

SUSANA
Con los hombres, señora,
dad las vueltas que queráis y
veréis que siempre se acaba
cayendo en lo mismo.

CONDE
(con ternura)
¡Miradme!

CONDESA
¡Ingrato!

CONDE
He sido injusto, y me arrepiento.

(El conde cesa de besar la mano
de la condesa)

SUSANA, CONDESA Y CONDE
Desde este momento,
esta alma a conocerla/me/os
aprender podrá.

Escena Décima

(Los mismos y Fígaro)

FÍGARO
Señores, fuera
están ya los músicos,
las trompetas escuchad,
los pífanos oíd, entre cantos, entre bailes
de nuestros vasallos,
¡corramos, queremos
las bodas celebrar!

(Fígaro toma a Susana por el brazo y
quiere salir, pero el conde lo retiene)

CONDE
Despacio, despacio, menos prisas.

FÍGARO
La turba me espera.

CONDE
antes de partir, sacadme de dudas.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
La cosa es escabrosa...
¿Como terminará?

CONDE
(aparte)
Con arte las cartas
conviene aquí descubrir.

(A Fígaro, mostrando la nota
recibida de Basilio)

¿Sabéis, señor Fígaro,
esta nota quién la escribió?

FÍGARO
(fingiendo examinar la nota)
¡No la conozco ....

SUSANA, CONDESA Y CONDE
¿No la conoces?

FÍGARO
¡No, no, no!

SUSANA
¿Y no la diste a Don Basilio?...

CONDESA
...¿para llevarla?...

CONDE
Nos entiendes

FÍGARO
¡Caramba, caramba!

SUSANA
Y no sabes que el galancete...

CONDESA
...que esta noche en el jardín...

CONDE
¿Ya entiendes?...

FÍGARO
Yo no lo sé.

CONDE
Buscas en vano defensa y excusa,
tu rostro te acusa ya.
Veo claro que quieres mentir.

FÍGARO
Miente el rostro, yo ya no miento,

SUSANA Y CONDESA
El talento agudizas en vano:
hemos descubierto el misterio
no hay nada que contar.

CONDE
¿Qué respondes?

FÍGARO
¡Nada, nada!

CONDE
Entonces, ¿de acuerdo?

FÍGARO
No estoy de acuerdo

SUSANA Y CONDESA
Venga, tranquilízate, necio,
la broma ha de terminar.

FÍGARO
(coge a Susana por el brazo)
Para terminarla felizmente
y a la usanza teatral,
una escena matrimonial
le haremos ahora seguir.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
(al conde)
Oh señor, no os opongáis, 
consolad mis/sus deseos... 

CONDE
(aparte)
Marcelina, Marcelina,
¡cuánto tardas en comparecer!

Escena Undécima

(Los mismos y Antonio, el jardinero, 
enfurecido, con una maceta de claveles rota)

ANTONIO
¡Ah, señor, señor!

CONDE
(con ansiedad)
¿Qué ha sucedido?

ANTONIO
¡Qué insolencia! ¿Quién lo hizo? ¿Quién ha sido?

SUSANA, CONDESA, CONDE Y FÍGARO
¿Qué dices, qué tienes, qué ha sucedido? 

ANTONIO
¡Escuchen!

SUSANA, CONDESA, CONDE Y FÍGARO
¡Venga, habla pronto!

ANTONIO
Por el balcón que mira al jardín,
mil cosas cada día arrojar veo, 
y hace poco, ¿puede suceder algo peor?,
vi a un hombre, señor mío, tirarse abajo.

CONDE
(con viveza)
¿Desde el balcón?

ANTONIO
(señalándole la maceta de flores rota)
¡Mirad los claveles!

CONDE
¿Al jardín?

ANTONIO
¡Sí!

SUSANA Y CONDESA
(en voz baja a Fígaro)
¡Fígaro alerta!

CONDE
¡Qué oigo!

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
(en voz baja)
Este hombre nos desconcierta,

(En voz alta)

¿ese borracho qué viene a hacer aquí?

CONDE
(a Antonio)
¡Conque un hombre!
Pero, ¿dónde está? ¿dónde ha ido?

ANTONIO
El bribón huyó, rápido, rápido
y de vista lo perdí.

SUSANA
(bajo a Fígaro)
Sabes que el paje...

FÍGARO
(en voz baja a Susana)
Lo sé todo, lo vi.

(Se ríe en voz alta)

¡Ja!, ¡ja!, ¡ja!

CONDE
¡Calla!

ANTONIO
(a Fígaro)
¿De qué te ríes?

FÍGARO
(A Antonio)
Tú estás ebrio desde el amanecer.

CONDE
(A Antonio)
Ahora, repíteme: ¿Un hombre desde el balcón?

ANTONIO
Desde el balcón.

CONDE
¿Al jardín?

ANTONIO
Al jardín.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
Pero señor, si en él habla el vino.

CONDE
(A Antonio)
No importa; sigue: ¿no le viste la cara?

ANTONIO
No, no lo vi

SUSANA Y CONDESA
(en voz baja a Fígaro)
¡Veamos, Fígaro, escucha!

FÍGARO
(A Antonio)
Venga llorón, calla de una vez.
¡Por tres perras tanto tumulto!

(tocando, con desprecio, los claveles rotos)

Ya que el hecho no puede ocultarse,
yo mismo salté por ahí.

CONDE Y ANTONIO
¿Quién?, ¿tú mismo?

SUSANA, CONDESA
(en voz baja)
¡Que cabeza, qué ingenio!

FÍGARO
(al conde)
No hay de qué asombrarse

CONDE
No lo puedo creer.

ANTONIO
(a Fígaro)
¿Cómo te has vuelto tan grueso?
Después del salto no estabas así.

FÍGARO
Al que salta le sucede así.

ANTONIO
¿Tú lo crees así?

SUSANA Y CONDESA
(en voz baja)
¿E insiste este loco?

CONDE
(a Antonio)
¿Tú que dices?

ANTONIO
A mí me pareció el muchacho.

CONDE
(con cólera)
¡Cherubino!

SUSANA Y CONDESA
(en voz baja)
¡Maldito!

FÍGARO
Eso es, 
ha venido a caballo de Sevilla,
de Sevilla hacia donde él se fue.

ANTONIO
(con simpleza)
Eso no, eso no, que al caballo
yo no lo vi saltar.

CONDE
¡Qué paciencia! ¡Terminemos la fiesta!

SUSANA Y CONDESA
(en voz baja)
¿Cómo?... .Justo cielo, ¿acabará esto?

CONDE
(a Fígaro, enfadado)
Entonces tú...

FÍGARO
(con desparpajo)
Salté abajo.

CONDE
Pero ¿por qué?

FÍGARO
El temor...

CONDE
¿Qué temor?

FÍGARO
(indicando la habitación de las criadas)
Allá encerrado
esperando esa querida carita ...
toc, toc, escuché un ruido fuera de lo habitual...
vos gritasteis... la nota escrita...
salté abajo por el temor confundido...

(tocándose el pie como si se hubiera hecho daño)

y me he torcido un nervio del pie.

ANTONIO
(enseñando a Fígaro algunas hojas plegadas)
¿Tuyos, entonces, serán estos papeles 
que perdiste?

CONDE
(cogiéndolos)
¡Alto ahí!, ¡dámelos a mí!

FÍGARO
(bajito a Susana y la condesa)
¡Ha caído en la trampa!

SUSANA Y CONDESA
(en voz baja a Fígaro)
¡Fígaro, alerta!

CONDE
(abre el papel y lo vuelve a cerrar rápidamente)
Decid, veamos, ¿este papel qué es?

FÍGARO 
(Saca algunos papeles de su bolsillo, 
y finge examinarlos)
Enseguida, enseguida, tengo tantos... ¡Esperad!

ANTONIO
¿Será quizá la lista de las deudas?

FÍGARO
(con intención a Antonio)
No, la lista de los taberneros

CONDE
(a Fígaro)
¡Habla!

(a Antonio)

Y tú déjalo; y vete.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
(A Antonio)
Déjalo/me y vete.

ANTONIO
Me voy, sí, pero si vuelvo a encontrarte...

(Sale)

FÍGARO
Vete, vete, no te temo.

CONDE
(vuelve a abrir la carta y 
la vuelve a cerrar; a Fígaro)
¿Entonces?...

CONDESA
(en voz baja a Susana)
¡Oh cielos! ¡el nombramiento del paje!

SUSANA
(a Fígaro, disimuladamente)
¡Justos Dioses! ¡el nombramiento!

CONDE
(a Fígaro con ironía)
¡Valor!

FÍGARO
(como acordándose de pronto de una cosa)
¡Ah, qué cabeza! Éste es el nombramiento que
poco antes el muchacho me dio.

CONDE
¿Para qué?

FÍGARO
(confuso)
Le falta...

CONDE
¿Le falta?...

CONDESA
(bajito a Susana)
¡El sello!

SUSANA
(en voz baja a Fígaro)
¡el sello!

CONDE
(a Fígaro que finge pensar)
¡Responde!

FÍGARO
Es la costumbre...

CONDE
¡Venga!, ¿te confundes?

FÍGARO
Es la costumbre ponerle el sello.

CONDE
(mira y  ve que falta el sello; 
rompe el papel)
Este bribón me saca de quicio.

(Muy enfadado lo arroja al suelo)

Todo esto es demasiado misterioso para mí

SUSANA Y CONDESA
Si me salvo de esta tempestad, 
ya no habrá naufragio para mí. 

FÍGARO
Resopla en vano y el suelo patea, 
pobrecito, sabe menos que yo.

Escena Duodécima

(Los mismos, Marcelina, Bartolo y Basilio)

MARCELINA, BASILIO Y BARTOLO
(entran, al conde)
Vos señor, que justo sois,
nos debéis ahora escuchar.

CONDE
Han venido a vengarme...
Me siento consolado.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
Han venido a desconcertarme
¿qué remedio encontrar?

FÍGARO
(al conde)
Son tres estúpidos, tres locos
¿qué vienen a hacer aquí?

CONDE
Despacio, despacio, sin alborotos diga
cada cual lo que le apetezca.

MARCELINA
Un compromiso nupcial tiene
ese hombre conmigo contraído
y pretendo que ese compromiso,
conmigo deba cumplir.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
¡Cómo!, ¡cómo!

CONDE
¡Alto ahí! ¡Silencio!
Yo estoy aquí para juzgar.

BARTOLO
Yo, nombrado abogado suyo,
vengo a llevar su defensa;
las legítimas pretensiones
aquí vengo a manifestar.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
¡Es un bribón!

CONDE
¡Alto ahí! ¡Silencio!, 
Yo estoy aquí para juzgar.

BASILIO
Yo, como hombre de todos conocido
vengo aquí para testimoniar
del prometido matrimonio
con préstamo de dinero.

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
¡Son tres locos,!

CONDE
¡Alto ahí! ¡Silencio! Lo veremos:
el contrato leeremos,
todo en orden debe quedar.

MARCELINA, BASILIO
 BARTOLO Y CONDE
¡Qué buen golpe, qué bonito caso!
¡Qué buen palmo de narices!
¡Alguna deidad propicia 
hasta aquí le/nos ha guiado!

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
¡Estoy confusa/o, estoy aturdida/o!
¡ Desesperada/o, asombrada/o!
Seguro que algún diablo del infierno
hasta aquí los ha guiado.
 
ATTO III
(Sala ricca con due troni 
e preparata a festa nuziale)

Scena Prima

(Il Conte solo)

CONTE
(passeggiando)
Che imbarazzo è mai questo!
Un foglio anonimo... 
La cameriera in gabinetto chiusa... 
La padrona confusa... un uom che salta
dal balcone in giardino... 
un altro appresso 
che dice esser quel desso... 
non so cosa pensar. Potrebbe forse
qualcun de' miei vassalli... a simil razza
è comune l'ardir, 
ma la Contessa... 
Ah, che un dubbio l'offende. 
Ella rispetta troppo sé stessa: 
e l'onor mio... l'onore... 
dove diamin l'ha posto umano errore!

Scena Seconda

(Il suddetto, la Contessa e Susanna; 
s'arrestano in fondo alla scena, 
non vedute dal Conte)

CONTESSA
(a Susanna)
Via, fatti core: digli
che ti attenda in giardino.

CONTE
(meditando, tra sé)
Saprò se Cherubino 
era giunto a Siviglia. A tale oggetto
ho mandato Basilio...

SUSANNA
(alla Contessa)
Oh cielo! E Figaro?...

CONTESSA
A lui non dei dir nulla: in vece tua
voglio andarci io medesma.

CONTE
Avanti sera dovrebbe ritornar...

SUSANNA
Oh Dio... non oso!

CONTESSA
Pensa, ch'è in tua mano il mio riposo.

(si nasconde)

CONTE
E Susanna? 
Chi sa ch'ella tradito
abbia il segreto mio... oh, se ha parlato,
gli fo sposar la vecchia.

SUSANNA
(tra sè)
Marcellina!

(Forte, a conte)

Signor...

CONTE
(serio)
Cosa bramate?

SUSANNA
Mi par che siete in collera!

CONTE
Volete qualche cosa?

SUSANNA
Signor... la vostra sposa
ha i soliti vapori,
e vi chiede il fiaschetto degli odori.

CONTE 
Prendete.

SUSANNA
Or vel riporto.

CONTE
Ah no, potete ritenerlo per voi.

SUSANNA
Per me?
Questi non son mali da donne triviali.

CONTE
Un'amante, che perde il caro sposo
sul punto d'ottenerlo.

SUSANNA
Pagando Marcellina
colla dote che voi mi prometteste...

CONTE
Ch'io vi promisi, quando?

SUSANNA
Credea d'averlo inteso...

CONTE
Sì, se voluto aveste intendermi voi stessa.

SUSANNA
È mio dovere,
e quel di Sua Eccellenza il mio volere.

Nº 16. Duettino

CONTE
Crudel! Perché finora
farmi languir così?

SUSANNA
Signor, la donna ognora
tempo ha dir di sì.

CONTE
Dunque, in giardin verrai?

SUSANNA
Se piace a voi, verrò.

CONTE
E non mi mancherai?

SUSANNA
No, non vi mancherò. 

CONTE
Verrai?

SUSANNACONTE
Non mancherai?

SUSANNA
No

CONTE
Dunque verrai?

SUSANNA
No!

CONTE
No?

SUSANNA
Sì!!
Se piace a voi verrò

CONTE
Mi sento dal contento
pieno di gioia il cor.

SUSANNA
(piano)
Scusatemi se mento,
voi che intendete amor.

CONTE
E perché fosti meco
stamattina sì austera?

SUSANNA
Col paggio ch'ivi c'era...

CONTE
Ed a Basilio che per me ti parlò...

SUSANNA
Ma qual bisogno abbiam noi, che un Basilio...

CONTE
È vero, è vero,
e mi prometti poi...
se tu manchi, oh cor mio... 
Ma la Contessa attenderà il fiaschetto.

SUSANNA
Eh, fu un pretesto.
Parlato io non avrei senza di questo.

CONTE
(le prende la mano)
Carissima!

SUSANNA
(si ritira)
Vien gente.

CONTE
(Tra sè)
È mia senz'altro.

SUSANNA
(tra sè, in atto d'andare alla porte)
Forbitevi la bocca, oh signor scaltro.

Scena Terza

(Figaro, Susanna ed il Conte)

FIGARO
Ehi, Susanna, ove vai?

SUSANNA
Taci, senza avvocato hai già vinta la causa.

(parte)

FIGARO
Cos'è nato?

(la segue)

Scena Quarta

(Il Conte solo)

Nº 17. Recitativo ed Aria

CONTE
Hai già vinta la causa! Cosa sento!
In qual laccio io cadea? 
Perfidi! Io voglio...
Di tal modo punirvi... A piacer mio
la sentenza sarà... Ma s'ei pagasse
la vecchia pretendente?
Pagarla! In qual maniera! 
E poi v'è Antonio,
Che a un incognito Figaro ricusa
di dare una nipote in matrimonio.
Coltivando l'orgoglio
di questo mentecatto...
Tutto giova a un raggiro... 
il colpo è fatto. 
Vedrò mentre io sospiro,
Felice un servo mio!
E un ben ch'invan desio,
ei posseder dovrà?
Vedrò per man d'amore
Unita a un vile oggetto
Chi in me destò un affetto
Che per me poi non ha?
Ah no, lasciarti in pace,
Non vo' questo contento,
tu non nascesti, audace,
per dare a me tormento,
e forse ancor per ridere
di mia infelicità.
Già la speranza sola
Delle vendette mie
Quest'anima consola,
e giubilar mi fa.

Scena Quinta

(Il Conte, Marcellina, Don Curzio, Figaro 
e Bartolo; poi Susanna)

DON CURZIO
(entrando)
È decisa la lite.
O pagarla, o sposarla, ora ammutite.

MARCELLINA
Io respiro.

FIGARO
Ed io moro.

MARCELLINA
(tra sè)
Alfin sposa io sarò d'un uom che adoro.

FIGARO
Eccellenza m'appello...

CONTE
È giusta la sentenza.
O pagar, o sposar, 
bravo Don Curzio.

DON CURZIO
Bontà di sua Eccellenza.

BARTOLO
Che superba sentenza!

FIGARO
In che superba?

BARTOLO
Siam tutti vendicati...

FIGARO
Io non la sposerò.

BARTOLO
La sposerai.

DON CURZIO
O pagarla, o sposarla. 
Lei t'ha prestati due mille pezzi duri.

FIGARO
Son gentiluomo, e senza
l'assenso de' miei nobili parenti...

CONTE
Dove sono? Chi sono?

FIGARO
Lasciate ancor cercarli!
Dopo dieci anni io spero di trovarli.

BARTOLO
Qualche bambin trovato?...

FIGARO
No, perduto, dottor, anzi rubato.

CONTE
Come?

MARCELLINA
Cosa?

BARTOLO
La prova?

DON CURZIO
Il testimonio?

FIGARO
L'oro, le gemme, e i ricamati panni,
che ne' più teneri anni
mi ritrovaron addosso i masnadieri,
sono gl'indizi veri
di mia nascita illustre, e sopra tutto
questo al mio braccio impresso geroglifico...

MARCELLINA
Una spatola impressa al braccio destro?...

FIGARO
E a voi ch'il disse?

MARCELLINA
Oh Dio, è egli...

FIGARO
È ver son io.

DON CURZIO
Chi?

CONTE
Chi?

BARTOLO
Chi?

MARCELLINA
Raffaello.

BARTOLO
E i ladri ti rapir...

FIGARO
Presso un castello.

BARTOLO
(accenna Marcellina)
Ecco tua madre.

FIGARO
Balia?...

BARTOLO
No, tua madre.

CONTE E DON CURZIO
Sua madre!

FIGARO
Cosa sento!

MARCELLINA
(accenna Bartolo)
Ecco tuo padre.

(Marcellina corre ad abbracciare Figaro)

Nº 18. Sestetto

MARCELLINA
Riconosci in questo amplesso
Una madre, amato figlio

FIGARO
(a Bartolo)
Padre mio, fate lo stesso,
Non mi fate più arrossir.

BARTOLO
(abbracciando Figaro)
Resistenza la coscienza
Far non lascia al tuo desir.

DON CURZIO
Ei suo padre, ella sua madre,
l'imeneo non può seguir.

CONTE 
Son smarrito, son stordito,
Meglio è assai di qua partir.

MARCELLINA E BARTOLO
Figlio amato!

FIGARO
Parenti amati!

(Il Conte vuol partire. Susanna 
entra con una borsa in mano.)

SUSANNA
Alto, alto, signor Conte,
Mille doppie son qui pronte,
a pagar vengo per Figaro,
ed a porlo in libertà.

CONTE E CURZIO
Non sappiam com'è la cosa,
Osservate un poco là

SUSANNA
(si volge vedendo Figaro 
che abbraccia Marcellina)
Già d'accordo ei colla sposa;
Giusti Dei, che infedeltà!

(vuol partire)

Lascia iniquo!

FIGARO
(trattenendo Susanna)
No, t'arresta! Senti, oh cara!

SUSANNA
(dà uno schiaffo a Figaro)
Senti questa!

MARCELLINA, BARTOLO E FIGARO
È un effetto di buon core,
Tutto amore è quel che fa.

CONTE E CURZIO
Fremo, smanio dal furore,
il destino a me la/gliela fa.

SUSANNA
Fremo, smanio dal furore,
Una vecchia a me la fa.

MARCELLINA
(corre ad abbracciar Susanna)
Lo sdegno calmate,
Mia cara figliuola,
Sua madre abbracciate
Che or vostra sarà.

SUSANNA
Sua madre?

BARTOLO, CONTE
 DON CURZIO, MARCELLINA
Sua madre!

SUSANNA
(a Figaro)
Tua madre?

FIGARO
(a Susanna)
E quello è mio padre Che a te lo dirà.

SUSANNA
Suo padre?

BARTOLO, CONTE
DON CURZIO, MARCELLINA
Suo padre!

SUSANNA
(a Figaro)
Tuo padre?

FIGARO
(a Susanna)
E quella è mia madre che a te lo dirà.

(Corrono tutti quattro ad abbracciarsi)

SUSANNA, MARCELLINA
BARTOLO, FIGARO
Al dolce contento
di questo momento,
quest'anima appena
resister or sa.

DON CURZIO E CONTE
Al fiero tormento
di questo momento,
quell'/quest'anima appena
resister or sa.

(Il Conte e Don Curzio partono.)

Scena Sesta

(Susanna, Marcellina, Figaro e Bartolo )

MARCELLINA
(a Bartolo)
Eccovi, oh caro amico, il dolce frutto
dell'antico amor nostro...

BARTOLO
Or non parliamo
di fatti sì rimoti, egli è mio figlio,
mia consorte voi siete;
e le nozze farem quando volete.

MARCELLINA
Oggi, e doppie saranno.

(dà il biglietto a Figaro)

Prendi, questo è il biglietto
del danar che a me devi, ed è tua dote.

SUSANNA
(getta per terra una borsa di danari)
Prendi ancor questa borsa.

BARTOLO
(fa lo stesso)
E questa ancora.

FIGARO
Bravi, gittate pur ch'io piglio ognora.

SUSANNA
Voliamo ad informar d'ogni avventura
madama e nostro zio.
Chi al par di me contenta!

FIGARO
Io!

BARTOLO
Io!

MARCELLINA
Io!

SUSANNA, MARCELLINA
BARTOLO, FIGARO
E schiatti il signor Conte al gusto mio.

(partendo abbracciati)

Scena Settima

Barbarina e Cherubino

BARBARINA
Andiam, andiam, bel paggio, in casa mia
tutte ritroverai
le più belle ragazze del castello,
di tutte sarai tu certo il più bello.

CHERUBINO
Ah, se il Conte mi trova,
misero me, tu sai
che partito ei mi crede per Siviglia.

BARBARINA
Oh ve' che maraviglia, e se ti trova
non sarà cosa nuova...
Odi... vogliamo vestirti come noi:
tutte insiem andrem poi
a presentar de' fiori a madamina;
fidati, oh Cherubin, di Barbarina.

(partono)

Scena Ottava

(Entra la contessa sola)

Nº 19. Recitativo ed Aria

CONTESSA
E Susanna non vien! Sono ansiosa
di saper come il Conte
accolse la proposta. Alquanto ardito
il progetto mi par, e ad uno sposo
sì vivace, e geloso!
Ma che mal c'è? Cangiando i miei vestiti
con quelli di Susanna, 
e i suoi co' miei...
al favor della notte... 
oh cielo, a quale
umil stato fatale io son ridotta
da un consorte crudel, che dopo avermi
con un misto inaudito
d'infedeltà, di gelosia, di sdegni,
prima amata, indi offesa, e alfin tradita,
fammi or cercar 
da una mia serva aita!
Dove sono i bei momenti
di dolcezza e di piacer,
dove andaro i giuramenti
di quel labbro menzogner?
Perché mai se in pianti e in pene
per me tutto si cangiò,
la memoria di quel bene
dal mio sen non trapassò?
Ah! Se almen la mia costanza
nel languire amando ognor,
mi portasse una speranza
di cangiar l'ingrato cor.

(parte)

Scena Novena

(Entrano il Conte ed Antonio 
con cappello in mano)

ANTONIO
Io vi dico, signor, che Cherubino
è ancora nel castello,
e vedete per prova il suo cappello.

CONTE
Ma come, se a quest'ora
esser giunto a Siviglia egli dovria.

ANTONIO
Scusate, oggi Siviglia è a casa mia,
là vestissi da donna, e là lasciati
ha gl'altri abiti suoi.

CONTE
Perfidi!

ANTONIO
Andiam, e li vedrete voi.

(Partono.)

Scena Decima

(Entrano la Contessa e Susanna)

CONTESSA
Cosa mi narri, e che ne disse il Conte?

SUSANNA
Gli si leggeva in fronte
il dispetto e la rabbia.

CONTESSA
Piano, 
che meglio or lo porremo in gabbia.
Dov'è l'appuntamento che tu gli proponesti?

SUSANNA
In giardino.

CONTESSA
Fissiamgli un loco. Scrivi.

SUSANNA
Ch'io scriva... ma, signora...

CONTESSA
Eh, scrivi dico; e tutto
io prendo su me stessa.

(Susanna siede e scrive)

"Canzonetta su l'aria..."

SUSANNA
(scrivendo)
"Su l'aria..."

Nº 20. Duetto

CONTESSA
(detta)
"Che soave zeffiretto..."

SUSANNA
(ripete le parole della contessa)
"Zeffiretto..."

CONTESSA
"Questa sera spirerà..."

SUSANNA
"Questa sera spirerà..."

CONTESSA
"Sotto i pini del boschetto."

SUSANNA
"Sotto i pini..."

CONTESSA
"Sotto i pini del boschetto."

SUSANNA
"Sotto i pini...del boschetto..."

CONTESSA 
Ei già il resto capirà.

SUSANNA
Certo, certo il capirà.

(piega la lettera)

Piegato è il foglio... 
or come si sigilla?

CONTESSA
(si cava una spilla e gliela dà)
Ecco... prendi una spilla:
Servirà di sigillo. Attendi...scrivi
sul riverso del foglio,
"Rimandate il sigillo".

SUSANNA
È più bizzarro di quel della patente.

CONTESSA
Presto nascondi, io sento venir gente.

(Susanna si pone il biglietto nel seno.)

Scena Undecima

(Cherubino vestito da contadinella, 
Barbarina e alcune altre contadinelle 
vestite nel medesimo modo
con mazzetti di fiori e i suddetti)

Nº 21. Coro

CONTADINELLE
Ricevete, oh padroncina,
queste rose e questi fior,
che abbiam colti stamattina
per mostrarvi il nostro amor.
Siamo tante contadine,
e siam tutte poverine,
ma quel poco che rechiamo
ve lo diamo di buon cor.

BARBARINA
Queste sono, madama, 
le ragazze del loco
che il poco ch'han vi vengono ad offrire,
e vi chiedon perdon del loro ardire.

CONTESSA
Oh brave, vi ringrazio.

SUSANNA
Come sono vezzose.

CONTESSA
E chi è, narratemi,
quell'amabil fanciulla
ch'ha l'aria sì modesta?

BARBARINA
Ell'è mia cugina, e per le nozze
è venuta ier sera.

CONTESSA
Onoriamo la bella forestiera,
venite qui... datemi i vostri fiori.

(prende i fiori di Cherubino 
e lo bacia in fronte)

Come arrossì... Susanna, e non ti pare...
che somigli ad alcuno?

SUSANNA
Al naturale.

Scena Duodecima

(I suddetti y entrano il Conte ed Antonio.
Antonio ha il cappello di Cherubino: entra in
scena pian piano, gli cava la cuffia di donna
e gli mette in testa il cappello stesso.)

ANTONIO
Ehi! Cospettaccio! È questi l'ufficiale.

CONTESSA
(tra sè)
Oh stelle!

SUSANNA
(tra sè)
Malandrino!

CONTE
Ebben, madama!

CONTESSA
Io sono, signor mio,
irritata e sorpresa al par di voi.

CONTE
Ma stamane...

CONTESSA
Stamane...
Per l'odierna festa
volevam travestirlo al modo stesso,
che l'han vestito adesso.

CONTE
(a Cherubino)
E perché non partiste?

CHERUBINO
(cavandosi il cappello bruscamente)
Signor!

CONTE
Saprò punire la tua disobbedienza.

BARBARINA
Eccellenza, Eccellenza,
voi mi dite sì spesso
qual volta m'abbracciate, e mi baciate:
Barbarina, se m'ami,
ti darò quel che brami...

CONTE
Io dissi questo?

BARBARINA
Voi.
Or datemi , padrone,
in sposo Cherubino,
e v'amerò, com'amo il mio gattino.

CONTESSA
(al Conte)
Ebbene: or tocca a voi.

ANTONIO
Brava figliuola,
hai buon maestro, che ti fa scuola.

CONTE
(Tra sè)
Non so qual uom, qual demone, qual Dio
rivolga tutto quanto a torto mio.

Scena Tredicesima

(I suddetti e Figaro)

FIGARO
(Entrando)
Signor... se trattenete
tutte queste ragazze,
addio feste... addio danza...

CONTE
E che, vorresti
ballar col piè stravolto?

FIGARO
Eh, non mi duol più molto.

(finge di drizzarsi la gamba 
e poi si prova a ballare)

Andiam, belle fanciulle.

(Chiama tutte le giovani, vuol partire, 
il Conte lo richiama)

CONTESSA
(a Susanna)
Come si caverà dall'imbarazzo?

SUSANNA
(alla Contessa)
Lasciate fare a lui.

CONTE
Per buona sorte
i vasi eran di creta.

FIGARO
Senza fallo.
Andiamo dunque, andiamo.

ANTONIO
E intanto a cavallo
di galoppo a Siviglia andava il paggio.

FIGARO
Di galoppo, o di passo... buon viaggio.
Venite, oh belle giovani.

CONTE
(torna a ricondurlo in mezzo)
E a te la sua patente
era in tasca rimasta...

FIGARO 
Certamente,
che razza di domande!

ANTONIO
(a Susanna che fa de' motti a Figaro)
Via, non gli far più motti, 
ei non t'intende.

(prende per mano Cherubino 
e lo presenta a Figaro)

Ed ecco chi pretende
che sia un bugiardo il mio signor nipote.

FIGARO
Cherubino?

ANTONIO
Or ci sei.

FIGARO
(al Conte)
Che diamin canta?

CONTE
Non canta, no, ma dice
ch'egli saltò stamane sui garofani...

FIGARO
Ei lo dice! Sarà... 
se ho saltato io,
si può dare che anch'esso
abbia fatto lo stesso.

CONTE
Anch'esso?

FIGARO
Perché no?
Io non impugno mai quel che non so.

(S'ode la marcia spagnola da lontano)

Nº 22. Finale

FIGARO
Ecco la marcia, andiamo;
ai vostri posti, oh belle, ai vostri posti.
Susanna, dammi il braccio.

SUSANNA
Eccolo!

(Figaro prende per un braccio Susanna. Partono
tutti, eccettuati il Conte e la Contessa)

CONTE
Temerari.

CONTESSA
(tra sè)
Io son di ghiaccio!

(La marcia aumenta a poco a poco)

CONTE
Contessa...

CONTESSA 
Or non parliamo.
Ecco qui le due nozze,
riceverle dobbiam, alfin si tratta
d'una vostra protetta.
Seggiamo.

CONTE
Seggiamo...

(Tra sè)

e meditiam vendetta

(Siedono; la marcia s'avvicina.)

Scena Quattordicesima

(I suddetti, Figaro, Susanna, Marcellina, 
Bartolo, Antonio, Barbarina, cacciatori, 
contadini e contadine)

(Cacciatori con fucili in ispalla, contadini e
contadine. Due giovinette che portano il
cappello verginale con piume bianche, due
altre un bianco velo, due altre i guanti e il
mazzetto di fiori. Figaro con Marcellina. Due
altre giovinette che portano un simile cappello
per Susanna ecc. Bartolo con Susanna. Due 
giovinette incominciano il coro che termina 
in ripieno. Bartolo conduce la Susanna al Conte
e s'inginocchia per ricever da lui il cappello
ecc. Figaro conduce Marcellina alla Contessa 
e fa la stessa funzione.)

DUE DONNE
Amanti costanti,
seguaci d'onor,
cantate, lodate
sì saggio signor.
A un dritto cedendo,
che oltraggia, che offende,
ei caste vi rende
ai vostri amator.

TUTTI
Cantiamo, lodiamo
sì saggio signor

(I figuranti ballano. Susanna essendo in
ginocchio durante il duo, tira il Conte per
l'abito, gli mostra il bigliettino, dopo passa
la mano dal lato degli spettatori alla testa,
dove pare che il Conte le aggiusti il cappello,
e gli dà il biglietto. Il Conte se lo mette 
furtivamente in seno, Susanna s'alza, e gli 
fa una riverenza. Figaro viene a riceverla, e
si balla il fandango. Marcellina s'alza un po'
più tardi. Bartolo viene a riceverla dalle
mani della Contessa. Il conte va da un lato,
cava il biglietto, e fa l'atto d'uom che rimase
punto al dito: lo scute, lo preme, lo succhia,
e vedendo il biglietto sigillato colla spilla,
dice gittando la spilla a terra)

CONTE
Eh già, la solita usanza,
le donne ficcan gli aghi in ogni loco.
Ah, ah, capisco il gioco.


FIGARO
(vede tutto e dice a Susanna)
Un biglietto amoroso
che gli diè nel passar qualche galante,
ed era sigillato d'una spilla,
ond'ei si punse il dito,

(Il Conte legge, bacia il biglietto,
cerca la spilla, la trova e se la mette
alla manica del saio.)

Il Narciso or la cerca; 
oh, che stordito!

CONTE
Andate, amici! E sia per questa sera
disposto l'apparato nuziale
colla più ricca pompa; io vo' che sia
magnifica la feste, e canti e fuochi,
e gran cena, e gran ballo, e ognuno impari
com'io tratto color, che a me son cari.

CORO
Amanti costanti,
seguaci d'onor,
cantate, lodate
sì saggio signor.
A un dritto cedendo,
che oltraggia, che offende,
ei caste vi rende
ai vostri amator.
Cantiamo, lodiamo
sì saggio signor!

(Il coro e la marcia si ripetono,
tutti partono.)
ACTO III
(Suntuosa sala con dos tronos,
preparada para una fiesta nupcial.)

Escena Primera

(El conde solo)

CONDE
(paseando)
 ¡Qué embrollo es este!
Una carta anónima.. 
la criada en el gabinete encerrada... 
la señora confusa... un hombre que salta
por el balcón al jardín...
otro a continuación 
que dice ser él quien lo hizo... 
No sé qué pensar: ¿Podría quizá 
alguno de mis vasallos?... este tipo de gente
tiene en común la audacia. 
Pero la condesa... 
¡que una duda la ofenda! 
Ella se respeta demasiado a sí misma, 
y mi honor... el honor... 
¡A dónde lo ha llevado el humano error!

Escena Segunda

(El conde, la condesa y Susana. Estas 
últimas se detienen en el fondo de la 
escena sin ser vistas por el conde)

CONDESA
(A Susana)
Venga, anímate, dile 
que te espere en el jardín.

CONDE
(meditando, a solas)
Sabré si Cherubino 
estaba en Sevilla, para tal fin
he enviado a Basilio...

SUSANA
(a la condesa)
¡Oh cielos! ¿Y Fígaro?...

CONDESA
No debes decirle nada, en tu lugar 
quiero ir yo misma.

CONDE
Al anochecer deberá regresar...

SUSANA
¡Oh Dios!, no me atrevo...

CONDESA
Piensa que ahora está en tus manos mi paz.

(Ella se esconde)

CONDE
¿Y Susana?, 
quién sabe si ella ha traicionado
mi secreto... oh, si ha hablado,
¡lo haré casar con la vieja!

SUSANA
(para sí)
¡Marcelina!

(En voz alta, al conde)

¡Señor!

CONDE
(serio)
¿Qué deseas?

SUSANA
¡Me parece que estáis encolerizado!

CONDE
¿Queréis algo?

SUSANA
Señor... vuestra esposa sufre
los acostumbrados vahídos
y os pido el frasquito de las sales.

CONDE
Tomad.

SUSANA
Ahora mismo os lo devuelvo.

CONDE
No, no, os lo podéis quedar.

SUSANA
¿Para mí?
Estos no son males de mujeres corrientes.

CONDE
Una novia que pierde a su querido esposo
a punto de obtenerlo...

SUSANA
Pagando a Marcelina
con la dote que vos me prometisteis...

CONDE
¿Que yo os prometí? ¿Cuándo?

SUSANA
Creí haberlo comprendido...

CONDE
Sí, si hubieses querido comprenderme tú.

SUSANA
Es mi deber y el deseo de su Excelencia
es mi deseo.

Nº 16: Dueto

CONDE
¡Cruel! ¿Por qué hasta ahora
me has hecho languidecer así?

SUSANA
Señor, la mujer siempre
tiene tiempo de decir que sí.

CONDE
¿Entonces irás al jardín?

SUSANA
Si os complace, iré.

CONDE
¿Y no me fallarás?

SUSANA
No, no, no os fallaré.

CONDE
¿Irás?

SUSANA
Sí.

CONDE
¿No fallarás?

SUSANA
No.

CONDE
¿No fallarás?

SUSANA
¡No!

CONDE
¿No?

SUSANA
¡Sí!
Si os place, allí estaré

CONDE
Me siento de tan contento
lleno de alegría el corazón.

SUSANA
(en voz baja)
Excusadme si miento,
vos que entendéis de amor.

CONDE
¿Y por qué fuiste conmigo,
esta mañana, tan severa?

SUSANA
En presencia del paje...

CONDE
Y con Basilio, que por mí te habló...

SUSANA
Pero, que necesidad hay de que Basilio...

CONDE
Es verdad, es verdad,
y me propongo luego...
si tu fallas, corazón mío... 
pero la condesa espera el frasquito.

SUSANA
Fue sólo un pretexto.
Y no habría hablado sin ello.

CONDE
(la coge de la mano)
¡Queridísima!

SUSANA
(se aparta)
Viene gente.

CONDE
(aparte)
Ya es mía, seguro.

SUSANA
(aparte, yendo hacia la puerta)
Limpiaos la boca, señor pícaro.

Escena Tercera

(Fígaro, Susana y el conde)

FÍGARO
¡Eh, Susana!, ¿a dónde vas?

SUSANA
Calla. Sin abogado has ganado ya la causa. 

(Parte)

FÍGARO
¿Qué ha sucedido? 

(La sigue)

Escena Cuarta

(El conde solo)

Nº 17. Recitativo y aria

CONDE
"¡Ya has ganado la causa!" ¡Qué oigo!
¿en qué trampa caía? 
¡Pérfidos! Yo quiero...
de tal modo castigaros... a mi gusto 
la sentencia será... ¿Pero si él pagase
a la vieja pretendiente?
¡Pagarla! ¿de qué manera? 
Y después está Antonio
que a ese expósito de Fígaro le niega 
a su sobrina en matrimonio.
Cultivando el orgullo
de este mentecato,
todo ayuda a la artimaña... 
El golpe está hecho.
¿Veré, mientras yo suspiro,
feliz a un siervo mío?
Y un bien que en vano deseo,
¿él deberá poseer?
¿Veré por mano del amor
unida a un vil sujeto
a quién en mí suscito un afecto
y que por mí no lo siente?
¡Ah no!, dejarte en paz,
¡no deseo esta felicidad!
tú no naciste, audaz,
para darme tormento,
y también quizá para reírte,
para reírte de mi desdicha.
Ya la sola esperanza
de mi venganza
consuela a mi alma
y la llena de júbilo...

Escena Quinta

(El conde, Marcelina, Don Curzio, Fígaro 
y Bartolo, después Susana)

CURZIO
(entrando)
Está decidido el pleito,
o pagarle o desposarla. Ahora callad.

MARCELINA
¡Ya respiro!

FÍGARO
¡Y yo muero!

MARCELINA
(aparte)
Al fin esposa seré de un hombre que adoro.

FÍGARO
Excelencia, yo apelo...

CONDE
Es justa la sentencia,
o pagar o casarse con ella. 
¡Bravo Don Curzio!

CURZIO
¡Benevolencia de su Excelencia!

BARTOLO
¡Qué magnifica sentencia!

FÍGARO
¿En qué magnifica?

BARTOLO
En que quedamos todos vengados.

FÍGARO
Yo no me casaré con ella.

BARTOLO
Lo harás.

CURZIO
O pagarle o desposarla.
Te prestó dos mil duros.

FÍGARO
Soy un gentilhombre y sin 
el consentimiento de mis nobles padres...

CONDE
¿Dónde están?, ¿quiénes son?

FÍGARO
Dejadme todavía buscarlos,
hace diez años que espero encontrarlos.

BARTOLO
¿Acaso sois un niño abandonado?...

FÍGARO
No, perdido, doctor, o mejor, robado.

CONDE
¿Cómo?

MARCELINA
¿Qué?

BARTOLO
¿Y las pruebas?

CURZIO
¿Y el testimonio?

FÍGARO
El oro, las joyas y los bordados paños
que en los más tiernos años
me encontraron puestos los bandidos 
son los indicios verdaderos 
de mi nacimiento ilustre, y sobre todo, 
este tatuaje en mi brazo impreso...

MARCELINA
¿Una espátula impresa en el brazo derecho?

FÍGARO
¿Y a vos quién os lo ha dicho?

MARCELINA
¡Oh Dios!, ¡es él!

FÍGARO
Es verdad, soy yo.

CURZIO
¿Quién?

CONDE
¿Quién?

BARTOLO
¿Quién?

MARCELINA
¡Rafael!

BARTOLO
¿Y los ladrones te raptaron?

FÍGARO
Cerca de un castillo.

BARTOLO
(señala a Marcelina)
He aquí a tu madre.

FÍGARO
¿Nodriza?

BARTOLO
No, tu madre.

CURZIO Y CONDE
¿Su madre?

FÍGARO
¡Qué oigo!

MARCELINA
(señala a Bartolo)
He aquí a tu padre.

(Marcelina corre a abrazar a Fígaro)

Nº 18. Sexteto

MARCELINA
Reconoce en este abrazo 
a una madre, amado hijo.

FÍGARO
(a Bartolo)
Padre mío, haced lo mismo,
no me hagáis sonrojar más.

BARTOLO
(abrazando a Fígaro)
La conciencia no me deja
resistir a tu deseo.

CURZIO
¡Él su padre, ella su madre!
La boda no puede hacerse.

CONDE
Estoy desorientado, estoy aturdido,
lo mejor es irse de aquí.

MARCELINA Y BARTOLO
¡Amado hijo!

FÍGARO
¡Queridos padres!

(El conde intenta marcharse. 
Susana entra con una bolsa en las manos)

SUSANA
¡Alto, alto! Señor conde, 
mil doblones tengo aquí preparados,
a pagar vengo por Fígaro
y a ponerlo en libertad.

CONDE Y CURZIO
No sabemos lo que pasa,
observad un poco allá

SUSANA
(Se vuelve y ve a Fígaro 
que abraza a Marcelina)
¿Ya estás de acuerdo con la esposa? 
¡Justos dioses qué infidelidad!, etc.

(Quiere irse)

¡Deja, malvado!

FÍGARO
(detiene, pero ella se escapa)
¡No quédate!, escucha, ¡oh querida,!

SUSANA
(le da una bofetada a Fígaro)
¡Escucha ésta!

MARCELINA, BARTOLO Y FÍGARO
Es un efecto de su buen corazón,
es todo amor lo que ella hace

CONDE Y CURZIO
Tiemblo, desvarío del furor,
el destino me/se la juega, 

SUSANA
Tiemblo, desvarío del furor,
una vieja me la juega

MARCELINA
(corre a abrazar a Susana)
¡La indignación calmad,
mi querida hijita!
A su madre abrazad,
que vuestra ahora será.

SUSANA
¿Su madre?

BARTOLO, CONDE
DON CURZIO, MARCELINA
¡Su madre!

SUSANA
(a Fígaro)
¿Su madre?

FÍGARO
(a Susana)
Y aquél es mi padre, que te lo dirá

SUSANA
¿Su padre?

BARTOLO, CONDE
DON CURZIO, MARCELINA
¡Su padre!

SUSANA
(a Fígaro)
¿Tu padre?

FÍGARO
(a Susana)
Y aquella es mi madre, que te lo dirá

(Corren los cuatro a abrazarse)

SUSANA, MARCELINA
FÍGARO, BARTOLO
Al dulce contento
de este momento,
esta/aquella alma apenas
resistir ya sabe

CURZIO Y CONDE
Al fiero tormento
de este momento,
aquella/esta alma apenas
resistir ya sabe

(Salen el conde y Don Curzio)

Escena Sexta

(Susana, Marcelina, Fígaro y Bartolo)

MARCELINA
(a Bartolo)
He aquí, mi querido amigo, el dulce fruto
de nuestro antiguo amor.

BARTOLO
Ahora no hablemos
de hechos tan remotos; él es mi hijo,
mi consorte vos sois,
y las bodas haremos cuando queráis.

MARCELINA
Hoy, y así serán dobles.

(Le da a Fígaro el pagaré)

Toma, éste es el pagaré 
del dinero que me debes  y es tu dote.

SUSANA 
(lanza a tierra una bolsa de dinero)
Toma además esta bolsa

BARTOLO
(hace lo mismo)
Y ésta también.

FÍGARO
Bravo, id echando, que yo acepto siempre.

SUSANA
Corramos a informar de toda la aventura
a la señora y a nuestro tío.
¡Quién más contenta que yo!

FÍGARO
¡Yo!

BARTOLO
¡Yo!

MARCELINA
¡Yo!

SUSANA, MARCELINA
BARTOLO, FÍGARO
Y reviente el conde viendo mi alegría.

(Salen todos abrazados)

Escena Séptima

(Entran Barbarina y Cherubino)

BARBARINA
Vamos, vamos bello paje, 
en mi casa encontrarás
las más bellas muchachas del castillo, 
y serás tú seguro el más bello de todas.

CHERUBINO
¡Ah!, ¡si el conde me encuentra!, 
¡mísero de mí! Tú sabes 
que el cree que me he ido ya a Sevilla.

BARBARINA
¡Oh, qué maravilla! Si te encuentra
no será cosa nueva...
Oye: queremos vestirte como nosotras,
todas juntas iremos después
a ofrecer flores a la señora.
Fíate, oh Cherubino, de Barbarina.

(Se van)

Escena Octava

(Entra la condesa sola)

Nº 19 Recitativo y aria

CONDESA
¡Y Susana no viene! Estoy ansiosa 
de saber cómo el conde
acoge la propuesta; ¡un tanto audaz
el proyecto me parece; con un esposo
tan vital y celoso!...
Pero, ¿qué mal hay? Cambiando mis vestidos
con los de Susana, 
y los suyos con los míos,
con la noche a favor... 
¡Oh cielos!, ¡a qué 
humilde estado fatal he sido reducida
por un consorte cruel! Después de haberme
con una mezcla inaudita de infidelidad,
de celos, de desdenes, al principio amada,
después ofendida, y al fin traicionada
me obliga ahora a buscar la ayuda 
de una criada!
¿Dónde están esos bellos momentos
de dulzura y de placer?
¿Adónde fueron los juramentos
de aquellos labios engañosos?
¡Por qué pues, si en llantos y en penas
para mí todo cambió
la memoria de aquel amor
no se ha borrado de mi seno!
¡Ah! si al menos mi constancia
en el languidecer de amor,
me trajese una esperanza
de cambiar su ingrato corazón. 

(Sale)

Escena Novena

(Entran el conde y Antonio, 
éste con un sombrero en la mano)

ANTONIO
Yo os digo, señor, que Cherubino 
está aún en el castillo, 
y ved, como prueba, su sombrero.

CONDE
¿Pero cómo?, ¡si a estas horas
él debería de estar en Sevilla!

ANTONIO
Perdonad, hoy Sevilla está en mi casa.
Allá se ha vestido de mujer y ha dejado 
sus otros vestidos.

CONDE
¡Pérfidos!

ANTONIO
Vamos allí lo veréis.

(Salen Antonio y el conde)

Escena Décima

(Entran Susana y la condesa)

CONDESA
¡Qué me cuentas!, ¿y qué dijo el conde?

SUSANA
Se le leía en la cara
el despecho y la rabia.

CONDESA
¡Calma, 
que ahora lo meteremos mejor en la jaula!
¿Dónde es la cita que le propusiste?

SUSANA
En el jardín.

CONDESA
Fijémosle un lugar. Escribe.

SUSANA
Que yo escriba... pero... señora...

CONDESA
¡Ea, escribe, te digo!,
yo lo asumo todo.

(Susana se sienta y escribe)

"Cancioncilla sobre el aria...

SUSANA
(escribiendo)
...sobre el aria.

Nº 20. Dueto

CONDESA
(dicta)
Qué suave céfiro...

SUSANA
(repite las palabras de la condesa)
...céfiro,

CONDESA
...esta noche soplará...

SUSANA
...esta noche soplará...

CONDESA
...bajo los pinos del bosquecillo...

SUSANA
¿Bajo los pinos?

CONDESA
...bajo los pinos del bosquecillo."

SUSANA
...bajo los pinos... del bosquecillo."

CONDESA
Ya el resto comprenderá.

SUSANA
Cierto, cierto, el comprenderá.

(Dobla la carta)

Doblada está la carta...
pero ¿cómo la sello?

CONDESA
(se quita un broche y se lo da)
He aquí, toma mi broche,
servirá de sello. Atiende, escribe 
sobre el reverso de la hoja
"Devolved el sello".

SUSANA
Es más singular que la del nombramiento.

CONDESA
Rápido, guárdalo, oigo llegar gente.

(Susana esconde el escrito en el escote)

Escena Undécima

(Llegan Cherubino vestido de aldeana, 
Barbarina y otras aldeanas, 
vestidas del mismo modo
con macetas de flores y los anteriores)

Nº 21. Coro

CAMPESINAS
Recibid, oh señora
estas rosas y estas flores
que hemos recogido esta mañana
para mostraros nuestro amor.
Somos todas campesinas
y somos todas pobrecitas,
pero lo poco que tenemos os
lo damos de buen corazón.

BARBARINA
Éstas son, señora
las muchachas del lugar,
que lo poco que tienen os lo ofrecen,
y os piden perdón por su atrevimiento.

CONDESA
¡Oh bravas!, os lo agradezco.

SUSANA
¡Qué graciosas son!

CONDESA
¿Y quién es, decidme,
aquella amable muchacha 
que tiene un aire tan modesto?

BARBARINA
Es una prima mía, y llegó ayer noche
para las bodas.

CONDESA
Honremos a la bella forastera. 
Venid aquí, dadme vuestras flores.

(Coge las flores de Cherubino 
y le besa en la frente)

¡Cómo se ruboriza!... Susana, ¿no crees 
que se parece  a alguien?

SUSANA 
¡Por su carácter!

Escena Duodécima

(Los anteriores, entran el conde y
Antonio; éste lleva el sombrero de
Cherubino, a quien se aproxima; le quita
la toca de mujer y le pone el sombrero)

ANTONIO
¡Eh, caramba! ¡Éste es el oficial!

CONDESA
(aparte)
¡Cielos!

SUSANA
(aparte)
¡Malandrín!

CONDE
Y bien señora...

CONDESA
Estoy, señor mío, 
irritada y sorprendida igual que vos.

CONDE
¿Pero esta mañana?

CONDESA
Esta mañana...
para la fiesta de hoy
queríamos disfrazarlo del mismo modo
que lo han vestido ahora.

CONDE
(a Cherubino)
¿Y por qué no partiste?

CHERUBINO
(quitándose rápidamente el sombrero)
Señor...

CONDE
Sabré castigar tu desobediencia.

BARBARINA
¡Excelencia, excelencia!,
vos me decís a menudo,
cada vez que me abrazáis, y me besáis: 
Barbarina, si me amas
te daré lo que quieras...

CONDE
¿Yo dije esto?

BARBARINA
Vos. 
Ahora dadme, señor,
por esposo a Cherubino,
y os amaré como amo a mi gatito.

CONDESA
(al conde)
Y bien, ahora os toca a vos.

ANTONIO
¡Bravo hijita!,
tienes un buen maestro que te enseña.

CONDE
(aparte)
No sé qué hombre qué demonio, qué dios,
lo trastorna todo en perjuicio mío.

Escena Decimotercera

(Los anteriores y Fígaro)

FÍGARO
(entrando)
Señor... si retenéis 
a todas estas muchachas,
adiós fiesta... adiós baile.

CONDE
¿Y qué?, ¿querríais bailar
con el pie torcido?

FÍGARO
Ea, no me duele ya mucho.

(Finge comprobar el estado de 
su pierna y después prueba a bailar)

Vamos, bellas muchachas.

(Llama a todas las jóvenes, quiere salir,
pero el conde lo llama)

CONDESA
(a Susana)
¿Cómo saldrá de este embrollo?

SUSANA
(a la condesa)
Dejad hacerlo a él

CONDE
Por suerte las macetas
eran de arcilla.

FÍGARO
Ciertamente.
Vamos pues, vamos.

ANTONIO
Mientras tanto a galope 
de caballo a Sevilla iba el paje.

FÍGARO
A galope o al paso... buen viaje.
Venid, bellas jóvenes.

CONDE
(le corta el camino)
Y su nombramiento
quedó en tu bolsillo...

FÍGARO
Ciertamente,
¡qué tipo de preguntas!

ANTONIO
(A Susana, que hace gestos a Fígaro)
Venga, no le hagas mas muecas, 
él no te entiende,

(coge a Cherubino por la mano
y se lo presenta a Fígaro)

y he aquí que pretende
que sea un embustero mi señor sobrino.

FÍGARO
¡Cherubino!

ANTONIO
¿Ya caes?

FÍGARO
(Al conde)
¿Qué diantre canta?

CONDE
No canta, no, pero dice que él saltó
esta mañana sobre sus claveles.

FÍGARO
¡Si el lo dice!, será... 
Si he saltado yo,
puede ocurrir que también él
haya hecho lo mismo.

CONDE
¿También él?

FÍGARO
¿Por qué no?
Yo no refuto nunca lo que no sé.

(Se oye a lo lejos una marcha española.)

Nº 22. Final

FÍGARO
He aquí la marcha, ¡vamos! 
A vuestros puestos, oh bellas. 
Susana, dame el brazo.

SUSANA
Aquí lo tienes.

(Fígaro coge del brazo a Susana.
Se van todos menos el conde y la condesa)

CONDE
¡Temerarios!

CONDESA
(aparte)
¡Estoy helada!

(La marcha va aumentando poco a poco)

CONDE
¡Condesa!

CONDESA
Ahora no hablemos.
He aquí las dos bodas
debemos recibirlas, pues al fin y al cabo
se trata de una protegida vuestra.
Vayamos a sentarnos

CONDE
Sentémonos...

(aparte)

...y meditemos la venganza.

(Se sientan; la marcha se acerca)

Escena Decimocuarta

(Los anteriores, Fígaro, Susana, Marcelina,
Bartolo, Antonio, Barbarina, cazadores,
campesinos y campesinas)

(Cazadores con escopetas, campesinos y
campesinas. Dos jovenes llevan un tocado 
de novia con pluma blanca, otras dos un
velo blanco, otras dos unos guantes y ramo
de flores. Fígaro y Marcelina. Otras dos
joveness llevan un tocado semejante al de
Susana. Bartolo con Susana. Dos jóvenes
comienzan a cantar y arrastrando a todos.
Susana conducida por Bartolo se arrodilla
ante el conde para recibir de él el
tocado, etc. Fígaro conduce a Marcelina 
a la condesay hacen lo mismo)

DOS JOVENCITAS
Amantes constantes
adictos al honor,
cantad, load
a tan sabio señor,
Cediendo un derecho
que ultraja, que ofende,
él castas os entrega
a vuestros amantes.

TODOS
Cantemos, loemos
a tan sabio señor

(Todos bailan. Susana arrodillada ante
el conde, durante el canto del coro, le
estira de la casaca y le enseña la carta;
aprovecha un gesto del conde que parece
que le arregla el tocado, le da la carta,
que la guarda furtivamente en su traje.
Susana se levanta y hace una reverencia.
Fígaro recibe a la novia. Se baila un
fandango. Luego, Marcelina se levanta.
Bartolo va a recibirla de manos de
la condesa. El conde saca la carta y se
pincha un dedo con el broche, lo sacude,
aprieta, chupa, y viendo el broche que
sella la carta, lo tira al suelo mientras
la orquesta suena muy bajito)

CONDE
¡Ah, ya!, es la costumbre usual,
las mujeres ponen agujas por todas partes.
¡Ja, ja!, comprendo el juego.


FÍGARO
(viéndolo todo, a Susana)
Una carta de amor
que le dio alguien al pasar y estaba
sellada por un broche
con el que se pincho el dedo.

(El conde lee y besa la carta,
busca el broche y lo guarda
en la manga)

El Narciso ahora lo busca; 
¡oh que atolondrado!

CONDE
Id, amigos, y sea para esta noche dispuesta
la fiesta nupcial con la más rica pompa.
Yo quiero que sea magnífica la fiesta,
con cantos, fuegos, gran cena, y baile,
para que todos aprendan 
como trato a los que me son queridos

TODOS
Amantes constantes
adictos al honor,
cantad, load
a tan sabio señor,
Cediendo un derecho
que ultraja, que ofende,
él castas os entrega
a vuestros amantes.
Cantemos, loemos
a tan sabio señor

(El coro y la marcha se repiten,
todos salen)
 
ATTO IV
(È notte. Giardino con due padiglione, 
a destra e a sinistra. Entra Barbarina con
Lampione)

Scena Prima

(Barbarina sola)

Nº 23. Cavatina

BARBARINA
(cercando qualche cosa per terra)
L'ho perduta... me meschina...
ah, chi sa dove sarà?
Non la trovo... E mia cugina...
e il padron ... cosa dirà?

Scena Seconda

(Barbarina, Figaro e Marcellina)

FIGARO
(entrando)
Barbarina, cos'hai?

BARBARINA
L'ho perduta, cugino.

FIGARO 
Cosa?

MARCELLINA
(entrando)
Cosa?

BARBARINA
La spilla,
che a me diede il padrone per recar a Susanna.

FIGARO
A Susanna ... la spilla?

(In collera)

E così, tenerella, il mestiero già sai...

(Tranquillo)

di far tutto sì ben quel che tu fai?

BARBARINA
Cos'è, vai meco in collera?

FIGARO
E non vedi ch'io scherzo? Osserva...

(cerca un momento per terra, dopo aver 
destramente cavata una spilla dall'abito o
dalla cuffia di Marcellina e la dà a Barbarina)

Questa
è la spilla che il Conte
da recare ti diede alla Susanna,
e servia di sigillo a un bigliettino;
vedi s'io sono istrutto?

BARBARINA
E perché il chiedi a me quando sai tutto?

FIGARO
Avea gusto d'udir come il padrone
ti die' la commissione.

BARBARINA
Che miracoli!
"Tieni, fanciulla, reca questa spilla
alla bella Susanna, e dille: Questo
è il sigillo de' pini."

FIGARO
Ah, ah, de' pini!

BARBARINA
È ver ch'ei mi soggiunse:
"Guarda che alcun non veda."
Ma tu già tacerai.

FIGARO
Sicuramente.

BARBARINA
A te già niente preme.

FIGARO
Oh niente, niente.

BARBARINA
Addio, mio bel cugino;
vò da Susanna, e poi da Cherubino.

(parte saltando)

Scena Terza

(Marcellina e Figaro)

FIGARO
(quasi stupido)
Madre!

MARCELLINA
Figlio!

FIGARO
Son morto!

MARCELLINA
Calmati, figlio mio.

FIGARO 
Son morto, dico.

MARCELLINA
Flemma, flemma, e poi flemma! Il fatto è serio;
e pensarci convien, ma pensa un poco
che ancor non sai di chi prenda gioco.

FIGARO 
Ah, quella spilla, oh madre, è quella stessa
che poc'anzi ei raccolse.

MARCELLINA
È ver, ma questo
al più ti porge un dritto
di stare in guardia, e vivere in sospetto.
Ma non sai, se in effetto...

FIGARO
All'erta dunque: il loco del congresso
so dov'è stabilito...

MARCELLINA
Dove vai figlio mio?

FIGARO
A vendicar tutti i mariti: addio.

(parte infuriato)

Scena Quarta

(Marcellina sola)

MARCELLINA
Presto avvertiam Susanna:
io la credo innocente: 
quella faccia, quell'aria di modestia... 
è caso ancora ch'ella non fosse... 
ah quando il cor non ciurma
personale interesse,
ogni donna è portata alla difesa
del suo povero sesso,
da questi uomini ingrati a torto oppresso. 

Nº 24. Aria

MARCELLINA
Il capro e la capretta
son sempre in amistà,
l'agnello all'agnelletta
la guerra mai non fa.
Le più feroci belve
per selve e per campagne
lascian le lor compagne
in pace e libertà.
Sol noi povere femmine
che tanto amiam questi uomini,
trattate siam dai perfidi
ognor con crudeltà!

(parte)

Scena Quinta

(Folto giardino con due nicchie parallele
 praticabili, Barbarina sola con alcune 
frutta e ciambelle)

BARBARINA
(guarda ambedue lati)
Nel padiglione a manca: ei così disse:
è questo ... è questo... e poi se non venisse!
Oh ve' che brava gente! 
A stento darmi un arancio, 
una pera, e una ciambella.
Per chi madamigella?
Oh, per qualcun, signori:
già lo sappiam: ebbene;
il padron l'odia, ed io gli voglio bene,
però costommi un bacio, e cosa importa,
forse qualcun me'l renderà... 

(Qualcuno s'avvicina)

son morta!

(fugge impaurita ed entra
nella nicchia a manca)

Scena Sesta

(Figaro con mantello e lanternino notturno, 
poi Basilio, Bartolo e truppa di lavoratori)

FIGARO
(tra sè)
È Barbarina... 

(Forte)

chi va là?

BASILIO
Son quelli che invitasti a venir.

BARTOLO
(a Figaro)
Che brutto ceffo!
Sembri un cospirator. Che diamin sono
quegli infausti apparati?

FIGARO
Lo vedrete tra poco.
In questo loco
celebrerem la festa
della mia sposa onesta
e del feudal signor...

BASILIO
Ah, buono, buono,
capisco come egli è,

(Tra sè)

Accordati si son senza di me.

FIGARO
Voi da questi contorni
non vi scostate; intanto
io vado a dar certi ordini,
e torno in pochi istanti.
A un fischio mio correte tutti quanti.

(Partono tutti eccettuati Bartolo e Basilio.)

Scena Settima

(Basilio e Bartolo)

BASILIO
Ha i diavoli nel corpo.

BARTOLO
Ma cosa nacque?

BASILIO
Nulla. Susanna piace al Conte; 
ella d'accordo gli die' un appuntamento
che a Figaro non piace.

BARTOLO
E che, dunque dovria soffrirlo in pace?

BASILIO
Quel che soffrono tanti
ei soffrir non potrebbe? E poi sentite,
che guadagno può far? Nel mondo, amico,
l'accozzarla co' grandi
fu pericolo ognora:
dan novanta per cento e han vinto ancora.

Nº 25. Aria

BASILIO
In quegl'anni, in cui val poco
la mal pratica ragion,
ebbi anch'io lo stesso foco,
fui quel pazzo ch'or non son.
Che col tempo e coi perigli
donna flemma capitò;
e i capricci, ed i puntigli
della testa mi cavò.
Presso un piccolo abituro
seco lei mi trasse un giorno,
e togliendo giù dal muro
del pacifico soggiorno
una pella di somaro,
"prendi disse, oh figlio caro!",
poi disparve, e mi lasciò.
Mentre ancor tacito guardo quel dono,
il ciel s'annuvola rimbomba il tuono,
mista alla grandine scroscia la piova,
ecco le membra coprir mi giova
col manto d'asino che mi donò.
Finisce il turbine, nè fo due passi
che fiera orribile dianzi a me fassi;
già, già mi tocca l'ingorda bocca,
già di difendermi speme non ho.
Ma il finto ignobile del mio vestito
tolse alla belva sì l'appetito,
che disprezzandomi si rinselvò.
Così conoscere mi fè la sorte,
ch'onte, pericoli, vergogna, e morte
col cuoio d'asino fuggir si può.

(Basilio e Bartolo partono
Entra Figaro con mantello)

Scena Ottava

(Figaro solo)

Nº 27. Recitativo ed Aria

FIGARO
Tutto è disposto: l'ora
dovrebbe esser vicina; io sento gente.
È dessa... non è alcun... 
buia è la notte...
ed io comincio omai,
a fare il scimunito
mestiero di marito.
Ingrata! Nel momento
della mia cerimonia
ei godeva leggendo, e nel vederlo
io rideva di me, senza saperlo.
Oh Susanna, Susanna,
quanta pena mi costi,
con quell'ingenua faccia...
con quegli occhi innocenti...
chi creduto l'avria?
Ah, che il fidarsi a donna 
è ognor follia.
Aprite un po' quegli' occhi,
uomini incauti e sciocchi,
guardate queste femmine,
guardate cosa son!
Queste chiamate Dee
dagli ingannati sensi
a cui tributa incensi
la debole ragion,
son streghe che incantano
per farci penar,
sirene che cantano
per farci affogar,
civette che allettano
per trarci le piume,
comete che brillano
per toglierci il lume;
son rose spinose,
son volpi vezzose,
son orse benigne,
colombe maligne,
maestre d'inganni,
amiche d'affanni
che fingono, mentono,
amore non senton,
non senton pietà,
no, no, no, no!
Il resto nol dico,
già ognun lo sa!

(si ritira)

Scena Nona

(Entrano Susanna, la Contessa travestite; 
Marcellina e poi Figaro)

SUSANNA
Signora, ella mi disse che Figaro verravvi.

MARCELLINA
Anzi è venuto. Abbassa un po' la voce.

SUSANNA
Dunque, un ci ascolta, e l'altro
dee venir a cercarmi,
incominciam.

MARCELLINA
Io voglio qui celarmi.

(entra dove 
entrò Barbarina)

Scena Decima

I suddetti, meno Marcellina

SUSANNA
Madama, voi tremate; avreste freddo?

CONTESSA
Parmi umida la notte; io mi ritiro.

FIGARO
(tra sè)
Eccoci della crisi al grande istante.

SUSANNA
Io sotto questi piante,
se madama il permette,
resto prendere il fresco una mezz'ora.

FIGARO
(Tra sè)
Il fresco, il fresco!

CONTESSA
(si nasconde)
Restaci in buon'ora.

SUSANNA
Il birbo è in sentinella.
Divertiamci anche noi,
diamogli la mercé de' dubbi suoi.

Nº 27. Recitativo ed Aria 

SUSANNA
Giunse alfin il momento
che godrò senz'affanno
in braccio all'idol mio. Timide cure,
uscite dal mio petto,
a turbar non venite il mio diletto!
Oh, come par che all'amoroso foco
l'amenità del loco,
la terra e il ciel risponda,
come la notte i furti miei seconda!
Deh, vieni, non tardar, oh gioia bella,
vieni ove amore per goder t'appella,
finché non splende in ciel notturna face,
finché l'aria è ancor bruna e il mondo tace.
Qui mormora il ruscel, qui scherza l'aura,
che col dolce sussurro il cor ristaura,
qui ridono i fioretti e l'erba è fresca,
ai piaceri d'amor qui tutto adesca.
Vieni, ben mio, tra queste piante ascose,
ti vo' la fronte incoronar di rose.

(S'allonta)

Scena Undicesima

(I suddetti e poi Cherubino)

FIGARO
Perfida, e in quella forma
ella meco mentia? Non so s'io veglio, o dormo.

(Entra Cherubino canterellando)

CHERUBINO
La la la ...

CONTESSA
Il picciol paggio!

CHERUBINO
Io sento gente, entriamo
ove entrò Barbarina.

(Vide alla contessa)

Oh, vedo qui una donna.

CONTESSA
(tra sè)
Ahi, me meschina!

CHERUBINO
M'inganno, a quel cappello,
che nell'ombra vegg'io parmi Susanna.

CONTESSA
(tra sè)
E se il Conte ora vien, sorte tiranna!

Nº 28. Finale

CHERUBINO
Pian pianin le andrò più presso,
tempo perso non sarà.

CONTESSA
(Tra sè)
Ah, se il Conte arriva adesso
qualche imbroglio accaderà!

CHERUBINO
(alla Contessa)
Susanetta... non risponde...
colla mano il volto asconde...
or la burlo, in verità.

(le prende la mano e l'accarezza
la contessa cerca liberarsi)

CONTESSA
(alterando la voce)
Arditello, sfacciatello,
ite presto via di qua!

CHERUBINO
Smorfiosa, maliziosa,
io già so perché sei qua!

Scena Dodicesima

(I suddetti ed il Conte)

CONTE
(la lontano, in atteggiamento d'uno che guarda)
Ecco qui la mia Susanna!

SUSANNA E FIGARO
(lontani l'uno dall'altro)
Ecco qui l'uccellatore.

CHERUBINO
Non far meco la tiranna.

SUSANNA, CONTE E FIGARO
Ah, nel sen mi batte il core!
Un altr'uom con lei sta;

CONTESSA
Via partite, o chiamo gente!

CHERUBINO
(sempre tenendola per la mano)
Dammi un bacio, o non fai niente.

SUSANNA, CONTE E FIGARO
alla voce è quegli il paggio.

CONTESSA
Anche un bacio, che coraggio!

CHERUBINO
E perché far io non posso,
quel che il Conte ognor farà?

SUSANNA, CONTESSA, CONTE E FIGARO
(ciascuno tra sè)
Temerario!

CHERUBINO
Oh ve', che smorfie!
Sai ch'io fui dietro il sofà.

SUSANNA, CONTESSA, CONTE E FIGARO
(come sopra)
Se il ribaldo ancor sta saldo
la faccenda guasterà.

CHERUBINO
(volendo dar un bacio alla Contessa)
Prendi intanto...

(Il Conte, mettendosi tra la Contessa 
ed il paggio, riceve il bacio.)

CONTESSA E CHERUBINO
Oh cielo, il Conte!

(Cherubino entra in la nicchia 
da Barbarina.)

FIGARO
(appressandosi al Conte)
Vo' veder cosa fan là.

CONTE
(crede di dar uno schiaffo al 
paggio e lo dà a Figaro)
Perché voi nol ripetete,
ricevete questo qua!

FIGARO E SUSANNA 
(Ah, ci ho/ha fatto un bel guadagno
colla mia/sua curiosità!)

CONTESSA E CONTE
Ah, ci ha fatto un bel guadagno
colla sua temerità!

(Susanna che ode lo schiaffo, ride)

CONTE
(alla Contessa)
Partito è alfin l'audace,
accostati ben mio!

CONTESSA
Giacché così vi piace, eccomi qui signor.

FIGARO
Che compiacente femmina!
Che sposa di buon cor!

CONTE
Porgimi la manina!

CONTESSA
Io ve la do.

CONTE
Carina!

FIGARO
Carina?

CONTE
Che dita tenerelle,
che delicata pelle,
mi pizzica, mi stuzzica, 
m'empie d'un nuovo ardor.

SUSANNA, CONTESSA E FIGARO
La cieca prevenzione
delude la ragione
inganna i sensi ognor.

CONTE
Oltre la dote, oh cara,
ricevi anco un brillante
che a te porge un amante
in pegno del suo amor.

(le dà un anello)

CONTESSA
Tutto Susanna piglia dal suo benefattor.

SUSANNA, CONTE E FIGARO
Va tutto a maraviglia,
ma il meglio manca ancor.

CONTESSA
(al Conte)
Signor, d'accese fiaccole
io veggio il balenar.

CONTE
Entriam, mia bella Venere,
andiamoci a celar!

SUSANNA E FIGARO
Mariti scimuniti, venite ad imparar!

CONTESSA
Al buio, signor mio?

CONTE
È quello che vogl'io.
Tu sai che là per leggere
io non desio d'entrar.

FIGARO
La perfida lo seguita, è vano il dubitar.

SUSANNA E CONTESSA
I furbi sono in trappola,
comincia ben l'affar.

(Figaro passa)

CONTE
(con voce alterata)
Chi passa?

FIGARO
(con rabbia)
Passa gente!

CONTESSA
È Figaro; men vò!

CONTE
Andate; io poi verrò.

(Il conte si disperde pel bosco,
la contessa entra a mano destra)

Scena Tredicesima

(Figaro e Susanna)

FIGARO
Tutto è tranquillo e placido;
entrò la bella Venere;
col vago Marte a prendere
nuovo Vulcan del secolo
in rete la potrò.

SUSANNA
(con voce alterata)
Ehi, Figaro, tacete.

FIGARO
Oh, questa è la Contessa...
A tempo qui giungete...
Vedrete là voi stessa...
il Conte, e la mia sposa...
di propria man la cosa
toccar io vi farò.

SUSANNA
(si scorda di alterare la voce)
Parlate un po' più basso,
di qua non muovo il passo,
ma vendicar mi vò.

FIGARO
(tra sè)
Susanna!

(Forte)

Vendicarsi?

SUSANNA
Sì.

FIGARO
Come potria farsi?

(Tra sè)

La volpe vuol sorprendermi,
e secondarla vò

SUSANNA
(tra sè)
L'iniquo io vo' sorprendere,
poi so quel che farò.

FIGARO
(con comica affettazione)
Ah se madama il vuole!

SUSANNA
Su via, manco parole.

FIGARO
(come sopra)
Eccomi a' vostri piedi...
ho pieno il cor di foco.
Esaminate il loco...
pensate al traditor.

SUSANNA
(tra sè)
Come la man mi pizzica,
che smania, che furor!

FIGARO
(tra sè)
Come il polmon mi s'altera,
che smania, che calor!

SUSANNA
(alterando la voce un poco)
E senz'alcun affetto?

FIGARO
Supplicavi il dispetto.
Non perdiam tempo invano,
datemi un po' la mano...

SUSANNA
(gli dà uno schiaffo parlando
in voce naturale)
Servitevi, signor.

FIGARO
Che schiaffo!

SUSANNA
(ancor uno)
Che schiaffo,

(lo schiaffeggia a tempo)

e questo, e questo,
e ancora questo, e questo, e poi quest'altro.

FIGARO
Non batter così presto.

SUSANNA
E questo, signor scaltro,
e questo, e poi quest'altro ancor.

FIGARO
O schiaffi graziosissimi,
oh, mio felice amor.

SUSANNA
Impara, impara, oh perfido,
a fare il seduttor.

(I suddetti e poi il Conte)

FIGARO
(si mette in ginocchio)
Pace, pace, mio dolce tesoro,
io conobbi la voce che adoro
e che impressa ognor serbo nel cor.

SUSANNA
(ridendo e con sorpresa)
La mia voce?

FIGARO
La voce che adoro.

SUSANNA E FIGARO
Pace, pace, mio dolce tesoro,
pace, pace, mio tenero amor.

Scena Quattordicesima

CONTE
(avvicinandosi)
Non la trovo 
e girai tutto il bosco.

SUSANNA E FIGARO
Questi è il Conte, alla voce il conosco.

CONTE
(parlando verso la nicchia, dove entrò
madama, cui apre egli stesso)
Ehi, Susanna.. sei sorda... sei muta?

SUSANNA
Bella, bella! Non l'ha conosciuta.

FIGARO
Chi?

SUSANNA 
Madama!

FIGARO
Madama?

SUSANNA
Madama!

SUSANNA E FIGARO
La commedia, idol mio, terminiamo,
consoliamo il bizzarro amator!

FIGARO
(forte. Si mette ai piedi di Susanna)
Sì, madama, voi siete il ben mio!

CONTE
La mia sposa! Ah, senz'arme son io.

FIGARO
Un ristoro al mio cor concedete.

SUSANNA
Io son qui, faccio quel che volete.

CONTE
Ah, ribaldi!

SUSANNA E FIGARO
Ah, corriamo, mio bene,
e le pene compensi il piacer.

(Vanno verso la nicchia a mano manca)

Scena Ultima

CONTE
(arresta Figaro)
Gente, gente, all'armi, all'armi!

FIGARO
Il padrone! Son perduto!

(Susanna entra nella nicchia, 
Figaro finge eccessiva paura)

CONTE
Gente, gente, aiuto, aiuto!

(I suddetti, Antonio, Curzio, Basilio 
e Bartolo. Coro con fiaccole accese)

BASILIO, CURZIO
BARTOLO,  ANTONIO
Cosa avvenne?

CONTE
Il scellerato m'ha tradito, 
m'ha infamato
e con chi state a veder!

BASILIO, CURZIO
BARTOLO,  ANTONIO
Son stordito, son sbalordito,
non mi par che ciò sia ver!

FIGARO
Son storditi, son sbalorditi,
oh che scena, che piacer!

CONTE
Invan resistete,
uscite, madama,
il premio or avrete
di vostra onestà!

(tira pel braccio Cherubino, che fa forza
per no uscire, nè si vede che per metà; dopo
il paggio, escono Barbarina, Marcellina e
Susanna, vestita cogli abiti della contessa,
si tiene il fazzoletto sulla faccia,
s'inginocchia ai piedi del conte)

Il paggio!

ANTONIO
Mia figlia!

FIGARO
Mia madre!

BASILIO, BASILIO
BARTOLO,  ANTONIO
Madama!

CONTE
Scoperta è la trama,
la perfida è qua.

SUSANNA
Perdono! Perdono!

(s'inginocchiano tutti  ad uno ad uno)

CONTE
No, no, non sperarlo.

FIGARO
Perdono! Perdono!

CONTE
No, no, non vo' darlo!.

TUTTI
(s'inginocchiano)
Perdono! Perdono!

CONTE
(con più forza)
No, no, no, no, no!

(esce dall'altra nicchia e vuole
inginocchiarsi, il Conte nol permette)

CONTESSA
Almeno io per loro perdono otterrò.

CURZIO, BASILIO, CONTE
ANTONIO,  BARTOLO
Oh cielo, che veggio!
Deliro! Vaneggio!
Che creder non so.

CONTE
(in tono supplichevole)
Contessa, perdono!

CONTESSA
Più docile io sono,
e dico di sì.

TUTTI
Ah, tutti contenti
saremo così.
Questo giorno di tormenti,
di capricci, e di follia,
in contenti e in allegria
solo amor può terminar.
Sposi, amici, al ballo, al gioco,
alle mine date foco!
Ed al suon di lieta marcia
corriam tutti a festeggiar!.

FINE
ACTO IV
(Noche. Jardín con dos pabellones, uno 
a la derecha y otro a la izquierda. Aparece
Barbarina con un farolillo en la mano)

Escena Primera

(Barbarina sola)

Nº 23. Cavatina

BARBARINA
(buscando algo en el suelo)
Lo he perdido... ¡pobre de mí!...
¡Ah, quién sabe dónde estará!
No lo encuentro...Y mi prima, 
y el amo... ¿que dirán?

Escena Segunda

(Barbarina, Fígaro y Marcelina)

FÍGARO
(entrando)
Barbarina, ¿qué te sucede?

BARBARINA
Lo he perdido, primo.

FÍGARO
¿El qué?

MARCELINA
(entrando)
¿El qué?

BARBARINA
El broche
que me dio el amo para llevar a Susana.

FÍGARO
¿A Susana?, ¿el broche?

(Enfadándose)

¿Y tan jovencita ya conoces el oficio...

(tranquilizándose)

para hacerlo todo tan bien como lo haces?

BARBARINA
¿Qué ocurre? ¿Estás encolerizado conmigo?

FÍGARO
¿Y no ves que bromeo? Mira...

(Busca un momento por el suelo; después de 
haber quitado habilmente un broche del 
vestido de Marcelina, se lo da a Barbarina)

...este 
es el broche  que el conde 
te dio para llevar a Susana, 
y servía de sello a una cartita. 
¿Ves si estoy enterado?

BARBARINA
¿Por qué lo preguntas si ya lo sabes todo?

FÍGARO
Deseaba oír como el amo
te dio el encargo.

BARBARINA
¡Oh nada extraordinario!
"Ten, muchacha, lleva este broche
a la bella Susana y dile: este 
es el sello de los pinos."

FÍGARO
¡Ah, ah, de los pinos!

BARBARINA
Es verdad que él añadió:
"mira que nadie lo vea", 
pero tú no dirás nada.

FÍGARO
Tenlo por seguro.

BARBARINA
¿No necesitas saber nada más?

FÍGARO
Oh, nada, nada.

BARBARINA
Adiós, mi bello primo,
voy a ver a Susana y después a Cherubino.

(Se va saltando)

Escena Tercera

(Marcelina y Fígaro)

FÍGARO
(Aturdido)
¡Madre!

MARCELINA
¡Hijo!

FÍGARO
Me muero.

MARCELINA
Cálmate, hijo mío.

FÍGARO
Me muero, te digo.

MARCELINA
Calma, calma y más calma. El hecho es serio
y nos conviene pensar. Pero un momento,
que aún no sabes de quién se burla.

FÍGARO
Ah, ese broche, oh madre, es el mismo
que antes él recogió.

MARCELINA
Es verdad, pero esto
todo lo más, te da el derecho
de estar en guardia y vivir con sospechas.
Pero no sabes si en efecto...

FÍGARO
¡Alerta! Sé dónde se ha establecido
el lugar del encuentro...

MARCELINA
¿A dónde vas, hijo mío?

FÍGARO
A vengar a todos los maridos. Adiós.

(Parte enfurecido)

Escena Cuarta

(Marcelina sola)

MARCELINA
Debo avisar a Susana enseguida...
Yo la creo inocente:
¡esa cara, ese aire de modestia! 
Y suponiendo que no lo sea... 
cuando no estamos obsesionadas por
nuestro propio interés, 
las mujeres defendemos nuestro sexo
de los desagradecidos hombres
que sólo piensan en oprimirnos.

Nº 24. Aria

MARCELINA
El cabrito y la cabrita 
viven siempre en amistad, 
el cordero y la ovejita 
no se pelean jamás. 
El más fiero de los animales, 
en la selva o la campiña, 
deja a su compañera 
en paz y libertad. 
Sólo nosotras, pobres mujeres, 
que amamos tanto a nuestros hombres, 
somos tratadas por esas desleales criaturas
con tanta crueldad.

(Sale)

Escena Quinta

(El fondo del jardín, con dos pabellones
practicables , Barbarina sola con un 
par de frutas y un dulce)

BARBARINA
(mira a uno y a otro lado)
En el pabellón de la izquierda eso dijo.
Es éste, es éste. ¿Y si luego no viniese? 
¡Dios mío! ¡Que generosidad! 
Regatearme a mí una naranja, 
una pera, una pasta. 
"¿Para quién es, señorita?" 
"Oh, para un caballero" 
"Ya lo sabíamos" ¡Bien! 
El patrón le odia y yo le quiero bien. 
Pero me ha costado un beso: no importa. 
Quizás alguien me lo devuelva.

(alguien se acerca)

¡Estoy perdida!

(Huye asustada al pabellón
de la izquierda)

Escena Sexta

(Fígaro con capa y farol encendido; luego 
entran Bartolo, Basilio y unos obreros)

FÍGARO
(aparte)
¡Es Barbarina!

(fuerte)

¿Quién va?

BASILIO
Somos aquellos que invitaste a venir.

BARTOLO
(a Fígaro)
¡Qué mal aspecto!
¡Pareces un conspirador! ¿Qué diablos son 
estos infaustos preparativos?

FÍGARO
Lo veréis dentro de poco.
En este mismo lugar
celebraremos la fiesta
de mi honesta esposa
y del feudal señor...

BASILIO
¡Ah, bueno, bueno!
Comprendo lo que pasa.

(aparte)

Se han puesto de acuerdo sin mí.

FÍGARO
Vosotros de estos lugares 
no os alejéis. Mientras tanto 
yo voy a dar ciertas órdenes
y vuelvo en un momento.
A un silbido mío, acudid aquí todos.

(Salen todos, excepto Bartolo y Basilio)

Escena Séptima

(Basilio y Bartolo)

BASILIO
Tiene al diablo en el cuerpo.

BARTOLO
¿Qué ha pasado?

BASILIO
Nada. Al conde le gusta Susana
y ella le ha dado una cita,
que a Fígaro no le gusta.

BARTOLO
¿Y qué? ¿Debería aguantarse?

BASILIO
Muchos lo han hecho, 
¿por qué él no? Y en cualquier caso, 
¿qu puedo hacer yo? En este mundo, amigo,
siempre ha sido peligroso 
meterse con los poderosos.
Las cartas siempre están a su favor.

Nº 25. Aria

BASILIO
En aquellos años en que la inexperiencia
hacia fallar la razón,
yo también era muy impulsivo,
hacía el loco como no hago ahora.
Pero con el tiempo y los peligros
el Sentido Común hizo su aparición
y me quitó de la cabeza
los caprichos y el ardor.
A una pequeña cabina
me llevó un día,
y de la pared
del pacífico lugar
cogió una piel de asno.
"Toma", dijo, "querido hijo"
Después, desapareció.
Mientras observaba el regalo en silencio,
el cielo se nubló, se oyó el trueno
y comenzó a caer la lluvia.
Podría cubrirme con la piel
del asno que me regaló, pensé.
Acabada la tormenta, di dos pasos,
y apareció ante mí una bestia salvaje.
Pude sentir los terribles dientes,
ya no esperaba escapar.
Pero el fétido olor de mi vestido
acabó con el apetito de la bestia
que, despreciándome, volvió a la selva.
Esto me dió una lección: que la vergüenza, 
el peligro, la desgracia y la muerte pueden
evitarse cubriéndose con una piel de asno;

(Se retiran. Entra 
Fígaro envuelto en la capa)

Escena Octava

(Fígaro solo)

Nº 27. Recitativo y aria

FÍGARO
Todo está dispuesto la hora 
debe de estar próxima. Oigo gente... 
¡Es ella!... No hay nadie... 
Oscura es la noche, 
y yo empiezo ya
a hacer el estúpido
oficio de marido.
¡Ingrata!, en el momento
de mi ceremonia
él gozaba leyendo y, al verlo, 
yo me reía de mí mismo sin saberlo.
¡Oh Susana, Susana,
cuánto dolor me cuestas!
Con esa ingenua cara,
con esos ojos inocentes... 
¡Quién lo habría creído! 
¡Ah, fiarse de una mujer 
es siempre una locura! 
¡Abrid un poco esos ojos, 
hombres incautos y necios! 
Mirad estas mujeres, 
mirad lo que son, 
Estas llamadas diosas 
de los sentidos engañados, 
a las que tributa inciensos 
la débil razón, 
son hechiceras que nos encantan 
para hacernos sufrir; 
sirenas que cantan 
para ahogarnos; 
coquetas que seducen 
para desplumarnos, 
cometas que brillan 
para quitarnos la luz. 
Son rosas espinosas, 
son zorras graciosas, 
son osas benévolas, 
palomas malignas, 
maestras de engaños,
amigas de crear dificultades 
que fingen, que mienten, 
que no sienten amor, 
no sienten piedad, 
¡no, no, no, no! 
El resto, el resto no lo digo, 
ya cada cual lo sabe. 

(Fígaro se oculta entre los árboles)

Escena Novena

(Entran Susana y la condesa disfrazadas, 
Marcelina y después Fígaro)

SUSANA
Señora, ella me dijo que Fígaro vendría.

MARCELINA
Ha venido: baja un poco la voz.

SUSANA
Así que uno nos escucha
y el otro vendrá a buscarme.
¡Comencemos!

MARCELINA
Quiero esconderme aquí.

(Entra por donde lo hizo Barbarina, 
en el pabellón de la izquierda)

Escena Décima

(Los anteriores menos Marcelina)

SUSANA
Señora, vos tembláis, ¿tenéis frío?

CONDESA
Me parece húmeda la noche; yo me retiro.

FÍGARO
(aparte)
Henos aquí en el gran momento de la crisis.

SUSANA
Bajo estas plantas,
si la señora lo permite,
me quedo a tomar el fresco una media hora.

FÍGARO
(aparte)
¡El fresco, el fresco!

CONDESA
(se esconde)
Quédate cuanto quieras.

SUSANA
El bribón está de guardia.
Divirtámonos también nosotros,
démosle el premio de sus dudas.

Nº 27. Recitativo y aria

SUSANA
Llegó al fin el momento
en que gozaré sin inquietud
en brazos de mi ídolo. ¡Tímidos desvelos!,
¡salid de mi pecho!,
no vengáis a turbar mi deleite.
¡Oh, cómo parece que al amoroso ardor,
la amenidad del lugar
la tierra y el cielo respondan!
¡Cómo secunda la noche mis secretos!
¡Ah, ven, no tardes, oh bien mío!
¡Ven a donde el amor para gozar te llama!,
mientras luzca en el cielo la antorcha,
y el aire esté sombrío, y el mundo calle.
Aquí murmura el arroyo, aquí bromea el aura
que con dulce susurro el corazón conforta.
Aquí ríen las flores y la hierba es fresca,
aquí todo invita a los placeres del amor.
Ven, bien mío, entre estas plantas ocultas,
te quiero coronar la frente de rosas.

(Se aleja entre los árboles)

Escena Undécima

(Los anteriores y después Cherubino)

FÍGARO
¡Pérfida! ¿Y de esta forma me mentía? 
¡No sé si estoy en vela o duermo! 

(Entra Cherubino canturreando.)

CHERUBINO
La, la, la...

CONDESA
¡El pequeño paje!

CHERUBINO
Oigo gente, entremos 
donde entró Barbarina...

(Ve a la condesa.)

¡Oh, veo aquí a una mujer!

CONDESA
(aparte)
¡Ay, mísera de mí!

CHERUBINO
¡Me engaño! Por el sombrero
que veo en la oscuridad me parece Susana.

CONDESA
(aparte)
¿Y si el conde viene ahora? ¡Suerte cruel!

Nº 28. Final

CHERUBINO
Despacio, despacito me acercaré más,
no será tiempo perdido.

CONDESA
(aparte)
¡Ah!, si el conde llega ahora,
puede ocurrir algún lío!

CHERUBINO
(a la condesa)
¡Susanita! No responde, 
con la mano el rostro esconde...
Ahora la burlo, ahora la burlo en verdad.

(Le toma la mano y la acaricia; 
la condesa trata de liberarse.)

CONDESA
(alterando la voz)
¡Atrevido!, ¡desvergonzado!,
¡idos rápido, fuera de aquí!

CHERUBINO
¡Melindrosa!. ¡maliciosa!,
¡ya sé por qué estás aquí!

Escena Duodécima

(Los anteriores y el conde)

CONDE
(desde lejos, como si lo viera)
He aquí mi Susana.

SUSANA Y FÍGARO
(cada uno aparte)
¡He aquí al burlador!

CHERUBINO
¡No te hagas conmigo la tirana!

SUSANA, CONDE Y FÍGARO
¡Ah, en el pecho me late el corazón!
Otro hombre con ella está...

CONDESA
¡Idos... o llamo gente!

CHERUBINO
(reteniéndole la mano)
Dame un beso o no harás nada.

SUSANA, CONDE Y FÍGARO
...por la voz ese es el paje.

CONDESA
También un beso, ¡qué valor!

CHERUBINO
Y ¿por qué hacer no puedo...
...lo que el conde pronto hará?

SUSANA, CONDESA, CONDE Y FÍGARO
(cada uno aparte)
¡Temerario!

CHERUBINO
¡Oh, qué melindres!
Sabes que yo estaba detrás del sofá.

SUSANA, CONDESA, CONDE Y FÍGARO
(como antes)
Si el pícaro aún insiste 
estropeará el asunto.

CHERUBINO
(queriendo dar un beso a la condesa)
Toma entretanto...

(el conde se interpone entre e la condesa
y el paje,  y recibe él mismo el beso)

CONDESA Y CHERUBINO
¡Oh cielos! ¡el conde!

(Cherubino entra en el pabellón 
donde estaba Barbarina.)

FÍGARO
(acercándose al conde)
Quiero ver qué hacen allí. 

CONDE
(quiere dar un bofetón a 
Cherubino y se lo da a Fígaro)
Para que no lo repitáis, 
¡tomad esto!

FÍGARO Y SUSANA
¡Ah! he/ha obtenido una buena recompensa
con mi/su curiosidad!

CONDESA Y CONDE
¡Ah! ha obtenido una buena recompensa
por su temeridad!

(Susana que oye el bofetón, se ríe)

CONDE
(A la condesa)
Se ha ido por fin el audaz.
Acércate, bien mío.

CONDESA
Ya que así os place heme aquí, señor.

FÍGARO
¡Qué mujer tan complaciente!
¡Qué esposa de buen corazón!

CONDE
Dame la manita.

CONDESA
Os la doy.

CONDE
¡Querida!

FÍGARO
¿Querida?

CONDE
¡Qué dedos mas tiernecillos!
¡qué delicada piel!,
me pellizca, me cosquillea,
¡me llena de un nuevo ardor!

SUSANA, CONDESA Y FÍGARO
Los prejuicios estúpidos
ciegan la razón
y engañan los sentidos.

CONDE
Además de la dote, oh querida, 
recibe también un brillante, 
que te ofrece un amante 
en prueba de su amor.

(le da un anillo a la condesa)

CONDESA
Susana lo toma todo de su benefactor.

SUSANA, CONDE Y FÍGARO
¡Va todo de maravilla!,
pero lo mejor falta aún.

CONDESA
(al conde)
Señor, de encendidas antorchas
veo el resplandor.

CONDE
Entremos mi bella Venus,
vayamos a ocultarnos.

SUSANA Y FÍGARO
Maridos necios, venid a aprender.

CONDESA
¿En la oscuridad, señor mío?

CONDE
Es eso lo que quiero.
Tú sabes que yo no deseo
entrar allá para leer.

FÍGARO
La pérfida lo sigue, es inútil dudar.

SUSANA Y CONDESA
Los astutos están en la trampa
comienza bien el asunto.

(Fígaro pasa de un lado a otro.)

CONDE
(alterado)
¿Quién pasa?

FÍGARO
(con rabia)
Pasa gente.

CONDESA
¡Es Fígaro, me voy!

CONDE
Marchad; luego volveré.

(El conde se aleja. La condesa 
entra en el pabellón de la derecha.)

Escena Decimotercera

(Fígaro y Susana)

FÍGARO
Todo está tranquillo y plácido:
entró la bella Venus;
con el bello Marte,
nuevo Vulcano del siglo,
en la red la cogeré.

SUSANA
(alterando la voz)
Eh, Fígaro, callad.

FÍGARO
Oh, esta es la condesa...
A tiempo aquí llegáis...
veréis allí vos misma...
al conde y a mi esposa... 
Con vuestra mano 
tocarlos podréis

SUSANA
(se olvida de alterar la voz)
Hablad un poco más bajo.
De aquí no me muevo,
pero vengarme quiero.

FÍGARO
(aparte)
¡Susana!

(fuerte)

¿Vengaros?

SUSANA
¡Sí!

FÍGARO
¿Cómo podría hacerse?

(aparte)

La zorra quiere sorprenderme
y quiero seguirle el juego

SUSANA
(aparte)
Al malvado quiero sorprender,
después se lo que haré, etc.

FÍGARO
(con afectación cómica)
¡Ah, si la señora lo quiere!

SUSANA
Venga, menos palabras.

FÍGARO
(como antes)
Heme aquí a vuestros pies...
tengo lleno el corazón de fuego.
Examinad el lugar...
¡pensad en el traidor!

SUSANA
(aparte)
¡Cómo me pica la mano!
¡Qué frenesí, qué furor!

FÍGARO
(aparte)
¡Cómo se me altera el pecho!
¡Qué frenesí, que calor!

SUSANA
(alterando la voz)
¿Y sin ningún afecto?

FÍGARO
¡Súplalo mi despecho!
No perdamos el tiempo en vano,
dadme vuestra mano...

SUSANA
(le da una bofetada hablando con
su propia voz)
¡Servios, señor!

FÍGARO
¡Qué bofetón!

SUSANA
(le da otro)
Sí, bofetón, 

(Lo abofetea al mismo tiempo)

y éste , y este,
y todavía éste, y éste y después éste otro

FÍGARO
¡No golpees tan aprisa!

SUSANA
...y éste, señor pillo,
y éste... y también este otro.

FÍGARO
¡Oh bofetadas graciosísimas!
¡Oh, querida mía!

SUSANA
¡Aprende, aprende, oh pérfido!...
a dártelas de seductor.

(Los anteriores y después el conde)

FÍGARO
(se pone de rodillas)
¡Paz, paz, mi dulce tesoro!
Yo conocí la voz que adoro
y que siempre conservo en el corazón.

SUSANA
(riendo sorprendida)
¿Mi voz?

FÍGARO
La voz que adoro.

SUSANA Y FÍGARO
Paz, paz, mi dulce tesoro,
paz, paz, mi tierno amor

Escena Decimocuarta

CONDE
(aproximándose)
No la encuentro 
¡y he recorrido todo el bosque!

SUSANA Y FÍGARO
Éste es el conde, por la voz le conozco.

CONDE
(hablando hacia el pabellón donde entro 
la condesa, lo abre el mismo)
¡Susana!, ¿estás sorda?, ¿estás muda?

SUSANA
¡Bien, bien! ¡No la ha conocido!

FÍGARO
¿A quién?

SUSANA
A la señora.

FÍGARO
¿A la señora?

SUSANA
¡A la señora!

SUSANA Y FÍGARO
La comedia, ídolo mío, terminemos;
consolemos al bizarro amador.

FÍGARO
(en voz alta y arrodillándose ante Susana)
Sí, señora, vos sois mi bien.

CONDE
¿Mi esposa? ¡Ah, estoy desarmado!

FÍGARO
¡Un consuelo a mi corazón concederéis!

SUSANA
Estoy aquí para hacer lo que queráis.

CONDE
¡Ah bellacos, bellacos.!

SUSANA Y FÍGARO
Ah, corramos  mi bien, 
y las penas compense el placer

(Van al pabellón de la izquierda)

Escena Última

CONDE
(detiene a Fígaro)
¡Gente, gente! ¡A las armas, a las armas!

FÍGARO
¡El amo! ¡Estoy perdido!

(Susana entra en el pabellón,
Fígaro finge mucho miedo)

CONDE
¡Gente, gente! ¡Ayuda, ayuda!

(Los anteriores, Basilio, Bartolo, Curzio, 
Antonio y otros con antorchas encendidas)

BASILIO, CURZIO
BARTOLO,  ANTONIO
¿Qué sucede?

CONDE
El malvado me ha traicionado,
me ha infamado,
¡y vais a ver con quién!

BASILIO, CURZIO
BARTOLO,  ANTONIO
¡Estoy aturdido, estoy asombrado,
no puedo creer que sea verdad!

FÍGARO
¡Están aturdidos, asombrados,
oh, que escena, qué placer!

CONDE
¡En vano resistís!
¡Salid, señora!
El premio ahora tendréis
a vuestra honestidad.

(El conde lleva del brazo a Cherubino que
se resiste y que sólo se le ve la mitad;
luego salen Barbarina, Marcelina y Susana
vestida con la ropa de la condesa, lleva
un pañuelo en la cara y se arrodilla ante
el conde)

¡El paje!

ANTONIO
¡Mi hija!

FÍGARO
¡Mi madre!

BASILIO, CURZIO
BARTOLO,  ANTONIO
¡La señora!

CONDE
Descubierta está la trama
¡la pérfida está aquí!

SUSANA
¡Perdón, perdón!

(Se arrodillan uno a uno)

CONDE
¡No, no, no lo esperéis!

FÍGARO
¡Perdón. perdón!

CONDE
¡No, no, no quiero darlo!

TODOS
(arrodillándose)
¡Perdón, perdón, perdón!

CONDE
(con más fuerza)
¡No, no, no, no, no!...

(Sale la condesa del otro pabellón, y
quiere arrodillarse, el conde no la deja)

CONDESA
Al menos para ellos obtendré el perdón.

CURZIO, BASILlO, CONDE
ANTONIO,  BARTOLO
¡Oh cielos, qué veo!
¡Deliro, desvarío!
No sé qué creer.

CONDE
(con tono de súplica)
¡Condesa, perdón,!

CONDESA
Mas dócil yo soy
y digo que sí, y digo que sí.

TODOS
¡Ah! todos contentos
estaremos así,
Este día de tormentos,
de caprichos, de locura,
en contento y alegría
sólo el amor puede concluir.
Esposos, amigos ¡al baile, a la diversión!
¡Dad fuego, dad fuego a las mechas!
Y al son de una alegre marcha
corramos todos a festejar.

FIN
 

Agradecimiento

Agradecemos especialmente la gentileza de los sitios web: Intermezzo, de Rafael Torregrosa Sánchez; y Kareol, de Eduardo Almagro López, por permitirnos utilizar parte de sus contenidos.