Fiorella Spadone - Soprano
Argumentos y libretos de óperas
“Le Nozze di Figaro”, de Wolfgang Amadeus Mozart
Las bodas de Fígaro es una ópera bufa en cuatro actos, con música de Wolfgang Amadeus Mozart (Salzburgo, 1756 – Viena, 1791) y texto de Lorenzo da Ponte basado en la segunda parte de la trilogía creada por Beaumarchais sobre el personaje de Fígaro. Fue estrenada en Viena el 1 de mayo de 1786 bajo la dirección del mismo compositor.
Personajes
- Fígaro — Criado del Conde — barítono
- Susana — Criada de la condesa y novia de Fígaro — soprano
- Conde — Conde de Almaviva — barítono
- Rosina — Condesa de Almaviva — soprano
- Cherubino — Paje — mezzosoprano
- Bartolo — Doctor, antigüo tutor de Rosina — bajo
- Marcellina — Antigüo amor de Bartolo — soprano
- Don Basilio — Maestro de canto — tenor
- Barbarina — Hija de Antonio el jardinero — soprano
- Don Curzio — Notario — tenor
- Antonio — Jardinero, tío de Susana — bajo
Libreto en italiano y español
La acción se desarrolla en España, cerca de Sevilla, en el Castillo del Conde de Almaviva
ATTO I
Scena Prima (Castello del Conte Almaviva, vicino a Siviglia. Camera non affatto ammobiliata, una sedia d'appoggio in mezzo Figaro con una misura in mano e Susanna allo specchio che si sta mettendo un capellino ornato di fiori) Nº 1. Duetto FIGARO (misurando) Cinque... dieci.... venti... trenta... trentasei...quarantatré... SUSANNA (guardandosi nello specchio) Ora sì ch'io son contenta; sembra fatto inver per me. FIGARO Cinque... SUSANNA Guarda un po', mio caro Figaro, FIGARO ...dieci.. SUSANNA ...guarda un po', mio caro Figaro,.. FIGARO ...venti.. SUSANNA ...guarda un po'.. FIGARO ...trenta... SUSANNA ...guarda un po', guarda adesso il mio cappello... FIGARO ...trentasei... SUSANNA ...guarda adesso il mio cappello... FIGARO ...quarantatré. SUSANNA ...guarda un po', mio caro Figaro, guarda adesso il mio cappello, ecc. FIGARO Sì mio core, or è più bello, sembra fatto inver per te. SUSANNA Guarda un po', ... FIGARO Sì mio core... SUSANNA E FIGARO Ah, il mattino alle nozze vicino quanto è dolce al mio/tuo tenero sposo questo bel cappellino vezzoso che Susanna ella stessa si fe'. SUSANNA Cosa stai misurando, caro il mio Figaretto? FIGARO Io guardo se quel letto che ci destina il Conte farà buona figura in questo loco. SUSANNA E in questa stanza? FIGARO Certo: a noi la cede generoso il padrone. SUSANNA Io per me te la dono. FIGARO E la ragione? SUSANNA (toccandosi la fronte) La ragione l'ho qui. FIGARO (facendo lo stesso) Perché non puoi far che passi un po' qui? SUSANNA Perché non voglio. Sei tu mio servo, o no? FIGARO Ma non capisco perché tanto ti spiace la più comoda stanza del palazzo. SUSANNA Perch'io son la Susanna, e tu sei pazzo. FIGARO Grazie; non tanti elogi: Guarda un poco se potria star meglio in altro loco. Nº 2 Duetto Se a caso madama la notte ti chiama, din din; in due passi da quella puoi gir. Vien poi l'occasione che vuolmi il padrone, don, don; in tre salti lo vado a servir. SUSANNA Così se il mattino il caro Contino, din din; e ti manda tre miglia lontan, don don; a mia porta il diavol lo porta, ed ecco in tre salti ... FIGARO Susanna, pian, pian. SUSANNA Ascolta ... FIGARO Fa presto ... SUSANNA Se udir brami il resto, discaccia i sospetti che torto mi fan. FIGARO Udir bramo il resto, i dubbi, i sospetti gelare mi fan. SUSANNA Or bene; ascolta, e taci! FIGARO Parla: che c'è di nuovo? SUSANNA Il signor Conte, stanco di andar cacciando le straniere bellezze forestiere, vuole ancor nel castello ritentar la sua sorte, né già di sua consorte, bada bene, appetito gli viene ... FIGARO E di chi dunque? SUSANNA Della tua Susanetta FIGARO (con sorpresa) Di te? SUSANNA Di me medesma; ed ha speranza, che al nobil suo progetto utilissima sia tal vicinanza. FIGARO Bravo! Tiriamo avanti. SUSANNA Queste le grazie son, questa la cura ch'egli prende di te, della tua sposa. FIGARO Oh, guarda un po', che carità pelosa! SUSANNA Chetati, or viene il meglio: Don Basilio, mio maestro di canto, e suo mezzano, nel darmi la lezione mi ripete ogni dì questa canzone. FIGARO Chi? Basilio? Oh birbante! SUSANNA E tu credevi che fosse la mia dote merto del tuo bel muso! FIGARO Me n'ero lusingato. SUSANNA Ei la destina per ottener da me certe mezz'ore... che il diritto feudale... FIGARO Come? Ne' feudi suoi non l'ha il Conte abolito? SUSANNA Ebben; ora è pentito, e par che tenti Riscattarlo da me. FIGARO Bravo! Mi piace: Che caro signor Conte! Ci vogliam divertir: trovato avete... (Si sente suonare un campanello) Chi suona? La Contessa. SUSANNA Addio, addio, Figaro bello ... FIGARO Coraggio, mio tesoro. SUSANNA E tu, cervello. (parte) Scena Seconda (Figaro solo, passeggiando con fuoco per la camera, e fregandosi le mani) FIGARO Bravo, signor padrone! Ora incomincio a capir il mistero... e a veder schietto tutto il vostro progetto: a Londra è vero? Voi ministro, io corriero, e la Susanna ... segreta ambasciatrice. Non sarà, non sarà. Figaro il dice. Nº 3 Cavatina Se vuol ballare Signor Contino, il chitarrino le suonerò. Se vuol venire nella mia scuola la capriola le insegnerò. Saprò... ma piano, meglio ogni arcano dissimulando scoprir potrò! L'arte schermendo, l'arte adoprando, di qua pungendo, di là scherzando, tutte le macchine rovescerò. Se vuol ballare Signor Contino, il chitarrino le suonerò. (parte) Scena Terza (Bartolo e Marcellina con un contratto in mano) BARTOLO Ed aspettaste il giorno fissato a le sue nozze per parlarmi di questo? MARCELLINA Io non mi perdo, dottor mio, di coraggio; per romper de' sponsali più avanzati di questo bastò spesso un pretesto, ed egli ha meco, oltre questo contratto, certi impegni... so io...basta...convien la Susanna atterrir. Convien con arte impuntigliarla a rifiutare il Conte. Egli per vendicarsi prenderà il mio partito, e Figaro così fia mio marito. BARTOLO (prende il contratto dalle mani di Marcellina) Bene, io tutto farò: senza riserve tutto a me palesate. (Tra sè) Avrei pur gusto di dar per moglie la mia serva antica a chi mi fece un dì rapir l'amica. Nº 4 Aria BARTOLO La vendetta, oh, la vendetta! È un piacer serbato ai saggi. L'obliar l'onte e gli oltraggi è bassezza, è ognor viltà. Con l'astuzia...coll'arguzia... col giudizio...col criterio... si potrebbe...il fatto è serio... ma credete si farà. Se tutto il codice dovessi volgere, se tutto l'indice dovessi leggere, con un equivoco, con un sinonimo qualche garbuglio si troverà. Tutta Siviglia conosce Bartolo: il birbo Figaro vostro sarà. Tutta Siviglia, ecc. (parte) Scena Quarta (Marcellina, poi Susanna con cuffia da donna, un nastro e un abito da donna) MARCELLINA Tutto ancor non ho perso: mi resta la speranza. (Entra Susanna) Ma Susanna si avanza: io vo' provarmi... Fingiam di non vederla. (Tra sè, forte) E quella buona perla la vorrebbe sposar! SUSANNA (resta indietro) Di me favella MARCELLINA Ma da Figaro alfine Non può meglio sperarsi: "l'argent fait tout". SUSANNA (Tra sè) Che lingua! Manco male ch'ognun sa quanto vale. MARCELLINA Brava! Questo è giudizio! Con quegli occhi modesti, con quell'aria pietosa, e poi... SUSANNA (tra sè) Meglio è partir. MARCELLINA Che cara sposa! (Vanno tutte due per partire e s'incontrano alla porta.) Nº 5 Duetto MARCELLINA (facendo una riverenza) Via resti servita, Madama brillante. SUSANNA (facendo una riverenza) Non sono sì ardita, madama piccante. MARCELLINA (riverenza) No, prima a lei tocca. SUSANNA (riverenza) No, no, tocca a lei. SUSANNA E MARCELLINA (riverenze) Io so i dover miei, non fo inciviltà. MARCELLINA (riverenza) La sposa novella! SUSANNA (riverenza) La dama d'onore! MARCELLINA (riverenza) Del Conte la bella! SUSANNA (riverenza) Di Spagna l'amore! MARCELLINA (riverenza) I meriti! SUSANNA (riverenza) L'abito! MARCELLINA (riverenza) Il posto! SUSANNA (riverenza) L'età! MARCELLINA (riverenza) Per Bacco, precipito, se ancor resto qua. SUSANNA (riverenza) Sibilla decrepita, da rider mi fa. (Marcellina parte infuriata) Scena Quinta (Susanna , e poi Cherubino) SUSANNA Va' là, vecchia pedante, dottoressa arrogante, perché hai letti due libri e seccata madama in gioventù... CHERUBINO (esce in fretta) Susanetta, sei tu? SUSANNA Son io, cosa volete? CHERUBINO Ah, cor mio, che accidente! SUSANNA Cor vostro! Cosa avvenne? CHERUBINO Il Conte ieri perché trovommi sol con Barbarina, il congedo mi diede; e se la Contessina, la mia bella comare, grazia non m'intercede, io vado via, (Con ansietà) io non ti vedo più, Susanna mia! SUSANNA Non vedete più me! Bravo! Ma dunque non più per la Contessa segretamente il vostro cor sospira? CHERUBINO Ah, che troppo rispetto ella m'ispira! Felice te, che puoi vederla quando vuoi, (Con un sospiro) che la vesti il mattino, che la sera la spogli, che le metti gli spilloni, i merletti... Ah, se in tuo loco... Cos'hai lì?- Dimmi un poco... SUSANNA (imitando) Ah, il vago nastro della notturna cuffia di comare sì bella. CHERUBINO (toglie il nastro di mano a Susanna) Deh, dammelo sorella, dammelo per pietà! SUSANNA (vuol riprenderglielo) Presto quel nastro! CHERUBINO (si mette a girare intorno la sedia, bacia e ribacia il nastro) O caro, o bello, o fortunato nastro! Io non te'l renderò che colla vita! SUSANNA (seguia a corrergli dietro, ma poi s'arresta come fosse stanca) Cos'è quest'insolenza? CHERUBINO (estrae un foglio dei tasca) Eh via, sta cheta! In ricompensa poi questa mia canzonetta io ti vo' dare. SUSANNA (presi il foglio) E che ne debbo fare? CHERUBINO Leggila alla padrona, leggila tu medesma; leggila a Barbarina, a Marcellina; (Con trasporto di gioia) leggila ad ogni donna del palazzo! SUSANNA Povero Cherubin, siete voi pazzo! Nº 6 Aria CHERUBINO Non so più cosa son, cosa faccio... or di foco, ora sono di ghiaccio... ogni donna cangiar di colore, ogni donna mi fa palpitar. Solo ai nomi d'amor, di diletto, mi si turba, mi s'altera il petto e a parlare mi sforza d'amore un desio ch'io non posso spiegar. Parlo d'amor vegliando, parlo d'amor sognando, all'acqua, all'ombre, ai monti, ai fiori, all'erbe, ai fonti, all'eco, all'aria, ai venti, che il suon de' vani accenti portano via con sé. E se non ho chi mi oda, parlo d'amor con me. Scena Sesta (Cherubino, Susanna e poi il Conte) CHERUBINO (vedendo il Conte da lontano, torna indietro impaurito e si nasconde dietro la sedia) Ah, son perduto! SUSANNA (cerca di mascherare Cherubino) Che timor! Il Conte! Misera me! (Entra il conte) CONTE Susanna, mi sembri agitata e confusa. SUSANNA Signor ... io chiedo scusa ... ma ... se mai ... qui sorpresa ... per carità! Partite. CONTE (si mette a sedere sulla sedia, prende Susanna per la mano) Un momento, e ti lascio. Odi. SUSANNA Non odo nulla. CONTE Due parole. Tu sai che ambasciatore a Londra il re mi dichiarò; di condur meco Figaro destinai... SUSANNA (timida) Signor, se osassi ... CONTE (sorge) Parla, parla, mia cara, e con quel dritto ch'oggi prendi su me finché tu vivi chiedi, imponi, prescrivi. (Con tenerezza, e tentando riprenderle la mano) SUSANNA (con smania) Lasciatemi signor; dritti non prendo, non ne vo', non ne intendo ... oh me infelice! CONTE Ah no, Susanna, io ti vo' far felice! Tu ben sai quanto io t'amo: a te Basilio tutto già disse. Or senti, se per pochi momenti meco in giardin sull'imbrunir del giorno... ah, per questo favore io pagherei ... BASILIO (dentro la scena) È uscito poco fa. CONTE Chi parla? SUSANNA Oh Dei! CONTE Esci, e alcun non entri. SUSANNA (inquietissima) Ch'io vi lasci qui solo? BASILIO (dentro) Da madama ei sarà, vado a cercarlo. CONTE (addita la sedia) Qui dietro mi porrò. SUSANNA Non vi celate. CONTE Taci, e cerca ch'ei parta. (Il Conte vuol nascondersi dietro il sedile: Susanna si frappone tra il paggio e lui: il Conte la spinge dolcemente. Ella rincula, intanto il paggio passa al davanti del sedile, si mette dentro in piedi, Susanna il ricopre colla vestaglia.) SUSANNA Oimè! Che fate? Scena Settima (I suddetti e Basilio) BASILIO Susanna, il ciel vi salvi. Avreste a caso veduto il Conte? SUSANNA E cosa deve far meco il Conte? Animo, uscite. BASILIO Aspettate, sentite, Figaro di lui cerca. SUSANNA (tra sè) Oh cielo! (Forte) Ei cerca chi dopo voi più l'odia. CONTE (tra sè) Veggiam come mi serve. BASILIO Io non ho mai nella moral sentito ch'uno ch'ama la moglie odi il marito. Per dir che il Conte v'ama ... SUSANNA (con risentimento) Sortite, vil ministro dell'altrui sfrenatezza: Io non ho d'uopo della vostra morale, del Conte, del suo amor ... BASILIO Non c'è alcun male. Ha ciascun i suoi gusti: io mi credea che preferir dovreste per amante, come fan tutte quante, un signor liberal, prudente, e saggio, a un giovinastro, a un paggio ... SUSANNA (con ansietà) A Cherubino! BASILIO A Cherubino! A Cherubin d'amore ch'oggi sul far del giorno passeggiava qui d'intorno, per entrar ... SUSANNA (con forza) Uom maligno, un impostura è questa. BASILIO È un maligno con voi chi ha gli occhi in testa. E quella canzonetta? Ditemi in confidenza; io sono amico, ed altrui nulla dico; è per voi, per madama ... SUSANNA (mostra dello smarrimento, tra sè) Chi diavol gliel'ha detto? BASILIO A proposito, figlia, istruitelo meglio; egli la guarda a tavola sì spesso, e con tale immodestia, che se il Conte s'accorge ... che su tal punto, sapete, egli è una bestia. SUSANNA Scellerato! E perché andate voi tai menzogne spargendo? BASILIO Io! Che ingiustizia! Quel che compro io vendo. A quel che tutti dicono io non aggiungo un pelo. CONTE (sortendo) Come, che dicon tutti! BASILIO Oh bella! SUSANNA Oh cielo! Nº 7: Terzetto CONTE (a Basilio) Cosa sento! Tosto andate, e scacciate il seduttor. BASILIO In mal punto son qui giunto, perdonate, oh mio signor. SUSANNA Che ruina, me meschina, (quasi svenuta) son oppressa dal dolor. BASILIO E CONTE (sostenendola) Ah già svien la poverina! Come, oh Dio, le batte il cor! BASILIO (approssimandosi al sedile in atto di farla sedere) Pian pianin su questo seggio. SUSANNA (rinviene) Dove sono! Cosa veggio! Che insolenza, andate fuor. (staccandosi da tutti due) BASILIO (con malignità) Siamo qui per aiutarvi, è sicuro il vostro onor. CONTE Siamo qui per aiutarti, non turbarti, oh mio tesor. BASILIO (al Conte) Ah, del paggio quel che ho detto era solo un mio sospetto. SUSANNA È un'insidia, una perfidia, non credete all'impostor. CONTE Parta, parta il damerino! SUSANNA E BASILIO Poverino! CONTE (ironicamente) Poverino! Ma da me sorpreso ancor. SUSANNA Come! BASILIO Che! CONTE Da tua cugina l'uscio ier trovai rinchiuso; picchio, m'apre Barbarina paurosa fuor dell'uso. Io dal muso insospettito, guardo, cerco in ogni sito, ed alzando pian pianino il tappeto al tavolino vedo il paggio ... (imita il gesto colla vestaglia e scopre il paggio. Con sorpresa) Ah! cosa veggio! SUSANNA (son timore) Ah! crude stelle! BASILIO (ridendo) Ah! meglio ancora! CONTE Onestissima signora! Or capisco come va! SUSANNA Accader non può di peggio, giusti Dei! Che mai sarà? BASILIO Così fan tutte le belle; non c'è alcuna novità! CONTE Basilio, in traccia tosto di Figaro volate: (addita Cherubino che non si muove di loco) io vo' ch'ei veda ... SUSANNA (con vivezza) Ed io che senta; andate! CONTE (a Basilio) Restate: che baldanza! E quale scusa se la colpa è evidente? SUSANNA Non ha d'uopo di scusa un'innocente. CONTE Ma costui quando venne? SUSANNA Egli era meco quando voi qui giungeste, e mi chiedea d'impegnar la padrona a intercedergli grazia. Il vostro arrivo in scompiglio lo pose, ed allor in quel loco si nascose. CONTE Ma s'io stesso m'assisi quando in camera entrai! CHERUBINO (timidamente) Ed allor di dietro io mi celai. CONTE E quando io là mi posi? CHERUBINO Allor io pian mi volsi, e qui m'ascosi. CONTE (a Susanna) Oh ciel, dunque ha sentito tutto quello ch'io ti dicea! CHERUBINO Feci per non sentir quanto potea. CONTE Ah perfidia! BASILIO Frenatevi: vien gente! CONTE (tira Cherubino giù dalla sedia) E voi restate qui, picciol serpente! Scena Ottava (Entrano contadine e contadini, e poi Figaro con bianca veste in mano. Coro di contadine e di contadini vestiti di bianco che spargono fiori, raccolti in piccioli panieri, davanti al Conte e cantano il seguente) Nº 8 Coro CORO Giovani liete, fiori spargete davanti al nobile nostro signor. Il suo gran core vi serba intatto d'un più bel fiore l'almo candor. CONTE (a Figaro con sorpresa) Cos'è questa commedia? FIGARO (piano a Susanna) Eccoci in danza: secondami cor mio. SUSANNA (piano a Figaro) Non ci ho speranza. FIGARO Signor, non disdegnate questo del nostro affetto meritato tributo: or che aboliste un diritto sì ingrato a chi ben ama ... CONTE Quel diritto or non v'è più; cosa si brama? FIGARO Della vostra saggezza il primo frutto oggi noi coglierem: le nostre nozze si son già stabilite. Or a voi tocca costei che un vostro dono illibata serbò, coprir di questa, simbolo d'onestà, candida vesta. CONTE (tra sè) Diabolica astuzia! Ma fingere convien. (Forte) Son grato, amici, ad un senso sì onesto! Ma non merto per questo né tributi, né lodi; e un dritto ingiusto ne' miei feudi abolendo, a natura, al dover lor dritti io rendo. TUTTI Evviva, evviva, evviva! SUSANNA Che virtù! FIGARO Che giustizia! CONTE (a Figaro e Susanna) A voi prometto compier la cerimonia: chiedo sol breve indugio; io voglio in faccia de' miei più fidi, e con più ricca pompa rendervi appien felici. (A Basilio) Marcellina si trovi. (Forte) Andate, amici. Nº 8a Coro CORO (spargendo il resto dei fiori) Giovani liete, fiori spargete davanti al nobile nostro signor. Il suo gran core vi serba intatto d'un più bel fiore l'almo candor. (partono) FIGARO Evviva! SUSANNA Evviva! BASILIO Evviva! FIGARO (a Cherubino) E voi non applaudite? SUSANNA È afflitto poveretto! Perché il padron lo scaccia dal castello! FIGARO Ah, in un giorno sì bello! SUSANNA In un giorno di nozze! FIGARO Quando ognun v'ammira! CHERUBINO (s'inginocchia) Perdono, mio signor ... CONTE Nol meritate. SUSANNA Egli è ancora fanciullo CONTE Men di quel che tu credi. CHERUBINO È ver, mancai; ma dal mio labbro alfine ... CONTE (lo alza) Ben, bene; io vi perdono. Anzi farò di più; vacante è un posto d'uffizial nel reggimento mio; io scelgo voi; partite tosto: addio. (Il Conte vuol partire, Susanna e Figaro l'arrestano.) SUSANNA E FIGARO Ah, fin domani sol ... CONTE No, parta tosto. CHERUBINO (con passione e sospirando) A ubbidirvi, signor, son già disposto. CONTE Via, per l'ultima volta la Susanna abbracciate. (Cherubino abbraccia Susanna che rimane confusa) (Tra sè) Inaspettato è il colpo. (Conte e Basilio partono) FIGARO Ehi, capitano, a me pure la mano; (piano a Cherubino) io vo' parlarti pria che tu parta. Addio, picciolo Cherubino; come cangia in un punto il tuo destino. Nº 9 Aria FIGARO Non più andrai, farfallone amoroso, notte e giorno d'intorno girando; delle belle turbando il riposo Narcisetto, Adoncino d'amor. Non più avrai questi bei pennacchini, quel cappello leggero e galante, quella chioma, quell'aria brillante, quel vermiglio donnesco color. Tra guerrieri, poffar Bacco! Gran mustacchi, stretto sacco. Schioppo in spalla, sciabola al fianco, collo dritto, muso franco, un gran casco, o un gran turbante, molto onor, poco contante, Ed invece del fandango, una marcia per il fango. Per montagne, per valloni, con le nevi e i solleoni. Al concerto di tromboni, di bombarde, di cannoni, che le palle in tutti i tuoni all'orecchio fan fischiar. Cherubino alla vittoria: alla gloria militar. (Partono tutti al suono d'una marcia.)
ACTO I
Escena Primera (Castillo del Conde de Almaviva, cerca de Sevilla. Una habitación a medio amueblar. Se ve un gran sillón. Fígaro está midiendo el suelo. Susana, ante el espejo, se está probando un sombrerito adornado con flores) Nº 1 Dueto FÍGARO (midiendo) Cinco... diez... veinte...treinta... treinta y seis... cuarenta y tres. SUSANA (mirándose en el espejo) Ahora sí que estoy contenta, parece hecho expresamente para mí. FÍGARO Cinco... SUSANA Mírame querido Fígaro... FÍGARO ...diez... SUSANA ... mírame querido Fígaro... FÍGARO ...veinte SUSANA ... mira... FÍGARO ...treinta... SUSANA ... mira, mira mi sombrero... FÍGARO ... treinta y seis SUSANA ... mira mi sombrero... FÍGARO ... cuarenta y tres. SUSANA ...mira querido Fígaro, mira mi sombrero, etc. FÍGARO Sí, corazón mío, ahora está más bello, en verdad que parece hecho para ti. SUSANA Mira... FÍGARO Sí, corazón mío... SUSANA Y FÍGARO ¡Ah!, en la mañana antes de las bodas, qué dulce es para mí/ti tierno esposo este bello sombrerito gracioso que Susana se hizo ella misma. SUSANA ¿Qué estás midiendo querido Figarito? FÍGARO Miro si la cama que nos destina el conde quedará bien en este lugar. SUSANA ¿En esta habitación? FÍGARO Cierto, nos la cede generoso el amo. SUSANA Por lo que a mí toca, te la regalo. FÍGARO Y ¿por qué razón? SUSANA (tocándose la frente) La razón la tengo aquí. FÍGARO (haciendo lo mismo) Y ¿por qué no puedes hacer que pase aquí? SUSANA Porque no quiero; ¿eres mi siervo o no? FÍGARO Pero, no entiendo por qué te desagrada la más cómoda habitación del palacio. SUSANA Porque yo soy Susana y tu estás loco. FÍGARO Gracias, no tantos elogios; vamos, dime si podría estar mejor en otro lugar. Nº 2 Dueto Si acaso la señora, de noche te llama din-din; en dos pasos a ella puedes acudir. Si acaso luego me llama el amo, don-don; en tres saltos lo voy a servir. SUSANA Así, si por la mañana el querido condesito, din-din, te manda tres millas lejos, don-don; y a mi puerta el diablo lo trae, he aquí en tres saltos... FÍGARO Susana, despacio, despacio... SUSANA ¡Escucha!... FÍGARO Vamos, rápido... SUSANA Si oír deseas el resto, desecha esas sospechas que me agravian. FÍGARO Oír deseo el resto: las dudas, las sospechas me hielan la sangre. SUSANA Pues bien, escucha y calla. FÍGARO Habla, ¿qué hay de nuevo? SUSANA El señor conde cansado de andar cazando las forasteras bellezas extranjeras, quiere otra vez en el castillo probar suerte. Ni siquiera ya de su consorte, fíjate, siente deseo alguno. FÍGARO ¿Y de quién, pues? SUSANA De tu Susanita FÍGARO (sorprendido) ¿De ti? SUSANA De mí misma, y tiene la esperanza, que para su noble proyecto utilísima le sea tal vecindad. FÍGARO ¡Bravo! sigamos adelante. SUSANA Éstos son sus favores, esto es lo mucho que él se preocupa por ti, por tu esposa. FÍGARO ¡Vaya! ¡Qué caridad mas repelente! SUSANA Cálmate; ahora viene lo mejor: Don Basilio, mi maestro de canto y su alcahuete oficioso, al darme la lección me repite cada día esta canción. FÍGARO ¡Quién! ¿Basilio? ¡Qué sinvergüenza! SUSANA ¿Y tu creías que mi dote me la daban por tu cara bonita? FÍGARO Me había atrevido a creerlo. SUSANA Él la destina para obtener de mí ciertas medias horas... que el derecho feudal... FÍGARO ¡Cómo! En sus feudos, ¿no lo ha abolido ya el conde? SUSANA Sí pero ahora está arrepentido y parece que quiere recuperarlo conmigo. FÍGARO ¡Bravo! me gusta, ¡querido señor conde! Con que nos queremos divertir: habéis encontrado... (Se oye sonar una campanilla) ¿Quién llama? La condesa. SUSANA Adiós, adiós... Fígaro, hermoso... FÍGARO Valor, tesoro mío. SUSANA ¡Y tú, ten juicio! (se marcha) Escena Segunda (Fígaro solo, paseando por la habitación, está muy agitado y se frota las manos) FÍGARO ¡Bravo, señor! Ahora empiezo a comprender el misterio y a ver todo vuestro proyecto. En Londres ¿verdad?... Vos ministro, yo correo y Susana embajadora secreta... No será, no será: Fígaro lo dice. Nº 3 Cavatina Si quiere bailar, señor condesito el guitarrico le tocaré, sí. Si quiere venir a mi escuela la cabriola le enseñaré, sí. Sabré... pero despacio, mejor, todos los secretos, disimulando descubriré. El arte esgrimiendo, utilizando el arte por aquí pinchando, bromeando por allá, todas las intrigas trastocaré. Si quiere bailar, señor condesito el guitarrico le tocaré, sí. (Se va.) Escena Tercera (Entran Bartolo y Marcelina, ésta con un contrato en la mano.) BARTOLO ¿Y has esperado hasta el día fijado para su boda para hablarme de esto? MARCELINA Yo no pierdo, mi querido doctor, el valor; para romper bodas más avanzadas que ésta bastó tan sólo un pretexto, y él tiene conmigo, además de este contrato, ciertos compromisos... que yo me sé... basta, ahora nos conviene atemorizar a Susana, nos conviene empujarla con habilidad a que rechace al conde. Él, para vengarse, tomará mi partido y Fígaro así será mi marido. BARTOLO (cogiendo el contrato de las manos de Marcelina) Bien, me ocuparé de todo. Revélame lo ocurrido sin reservas. (aparte) Me gustaría dar por mujer a mi antigua criada, a quien un día hizo que raptaran a mi amada. Nº 4 Aria BARTOLO La venganza oh, la venganza es un placer reservado a los sabios. Olvidar las injurias, los ultrajes, es bajeza, es siempre una vileza. Con la astucia... con la argucia... con juicio... con criterio... se podría... el asunto es serio más, creed, se hará. Aunque todo el código tuviese que revolver, aunque todo el índice debiese leer, con un equívoco con un sinónimo, algún enredo se encontrará. Toda Sevilla conoce a Bartolo: el bribón de Fígaro vencido será. Toda Sevilla, etc. (Él sale) Escena Cuarta (Marcelina, después Susana llevando en el brazo un sombrero, una cinta y un vestido de mujer) MARCELINA Aún no lo he perdido todo; me queda la esperanza. (Entra Susana) Pero Susana se acerca... Yo quiero comprobar... Finjamos no verla. (Aparte, levantando la voz) ¡Y con esa perla se quiere casar! SUSANA (Se queda en el fondo) De mí habla. MARCELINA Pero de Fígaro al fin y al cabo nada mejor puede esperarse: "El dinero lo hace todo" SUSANA (Aparte) ¡Qué lengua! Afortunadamente todos saben cuánto vale. MARCELINA ¡Bravo! ¡Esto es tener juicio! Con esos ojos modestos, ¡con ese aire piadoso! Y después... SUSANA (Aparte) Es mejor irse. MARCELINA ¡Qué buena esposa! (Las dos van a salir y se encuentran en la puerta) Nº 5 Dueto MARCELINA (haciendo una reverencia) ¡Pase, quede servida distinguida señora! SUSANA (haciendo otra reverencia) ¡No soy tan atrevida, señora picante! MARCELINA (haciendo otra reverencia) No, primero le toca a usted. SUSANA (haciendo otra reverencia) No, no, le toca a usted. MARCELINA Y SUSANA (haciendo otra reverencia) Yo conozco mis deberes, no hago groserías. MARCELINA (haciendo otra reverencia) ¡La nueva esposa! SUSANA (haciendo otra reverencia) ¡La dama de honor! MARCELINA (haciendo otra reverencia) ¡La querida del conde! SUSANA (haciendo otra reverencia) ¡De España el amor! MARCELINA (haciendo otra reverencia) ¡Los méritos! SUSANA (haciendo otra reverencia) ¡El traje! MARCELINA (haciendo otro reverencia) ¡El cargo! SUSANA (haciendo otra reverencia) ¡La edad! MARCELINA (haciendo otra reverencia) ¡Por Baco!, me precipito si continúo aquí. SUSANA (haciendo otra reverencia) ¡Sibila decrépita, me hace reír! (Furiosa, Marcelina se retira) Escena Quinta (Susana y después Chrerubino) SUSANA Vete ya, vieja pedante, doctora arrogante porque has leído dos libros y aburriste a la señora en su juventud... CHERUBINO (sale corriendo) Susanita, ¿eres tú? SUSANA Soy yo, ¿qué quieres? CHERUBINO ¡Ah, corazón mío, qué accidente! SUSANA ¿Corazón tuyo? ¿Qué ha sucedido? CHERUBINO El conde, ayer, porque me encontró solo con Barbarina, el despido me dio y si la condesita, mi hermosa madrina, no intercede por mí, me voy a la calle (Con ansiedad) ¡y no te veré más, Susana mía! SUSANA ¿No me verás más? ¡Bravo! Pero, así, pues, ¿no es por la condesa que secretamente suspira tu corazón? CHERUBINO ¡Ah! ¡Ella me inspira demasiado respeto! ¡Feliz tú que puedes verla cuando quieres, (Suspirando) que la vistes por la mañana, que la desnudas por la noche, que le pones los broches, los encajes...! ¡Ah! Si en tu lugar... ¿Qué tienes ahí?, dime... SUSANA (imitándolo) Ah la bella cinta y el gorro de dormir de esa madrina tan bella. CHERUBINO (le arrebata la cinta) ¡Ah, dámela hermana dámela por piedad! SUSANA (quiere quitársela) ¡Rápido, esa cinta! CHERUBINO (se pone a correr alrededor de la silla, cubriendo la cinta de besos) ¡Oh querida, oh bella, oh afortunada cinta! No te la entregaré más que con la vida. SUSANA (se pone a correr detrás de él, pero después se para como si estuviera fatigada) ¿Qué es esta insolencia? CHERUBINO (saca una hoja del bolsillo) ¡Venga, estate quieta! En recompensa esta cancioncita mía te quiero dar. SUSANA (cogiendo el papel) ¿Y qué debo hacer con ella? CHERUBINO Léesela al ama léela tú misma léesela a Barbarina, a Marcelina... (Exaltado) léela a todas las mujeres de palacio. SUSANA Pobre Cherubino, ¡estás completamente loco! Nº 6 Aria CHERUBINO Ya no sé lo que soy, lo que hago... unas veces soy de fuego, otras de hielo... cualquier mujer me hace cambiar de color, cualquier mujer me hace palpitar. Con sólo escuchar el nombre de amor, de gozo, se me turba, se me altera el pecho y me obliga a hablar de amor, ¡Un deseo, un deseo que no puedo explicar! Hablo de amor despierto, hablo de amor soñando, al agua, a la sombra, a los montes, a las flores, hierbas, fuentes, al eco, al aire y a los vientos que el sonido de mis vanos acentos se llevan consigo. Y si no tengo quien me oiga, hablo de amor conmigo. Escena Sexta (Cherubino, Susana y después el conde) CHERUBINO (viendo al conde a lo lejos, regresa asustado, y se oculta detrás del sillón.) ¡Ah, estoy perdido! SUSANA (trata de ocultar a Cherubino) ¡Ah, ¡Qué miedo... el conde! ¡Pobre de mí! (Entra el conde) CONDE Susana, me pareces agitada y confusa. SUSANA Señor... excusadme... pero...si nunca... aquí sorprendida... por caridad, marchaos. CONDE (se sienta en el sillón y coge a Susana de la mano) Un momento y te dejo. Escucha. SUSANA No escucho nada. CONDE Dos palabras: Tú sabes que embajador en Londres el rey me ha nombrado; y para acompañarme destino a Fígaro.... SUSANA (con timidez) Señor, si me atreviese... CONDE (con animación) Habla, habla, querida, y con el derecho que hoy tomas sobre mí, mientras vivas, pide, impón, ordena. (Con ternura, intentando de nuevo cogerle la mano) SUSANA (conmovida) Dejadme señor, no tomo derecho alguno no lo quiero ni lo pretendo. ¡Ay infeliz de mí! CONDE ¡Ah, no, Susana yo te quiero hacer feliz! ¡Tú bien sabes cuánto te amo! Basilio ya te lo dijo todo, ahora escucha; si por unos instantes conmigo en el jardín, al oscurecer el día... Ah! por ese favor yo pagaría... BASILIO (entre bastidores) ¿Ha salido hace poco? CONDE ¿Quién habla? SUSANA ¡Dios mío! CONDE Sal y que no entre nadie. SUSANA (muy inquieta) ¿Qué os deje sólo? BASILIO (entre bastidores) Estará con la señora, voy a buscarlo. CONDE (señalando el sillón) Aquí detrás me pondré. SUSANA No os escondáis. CONDE Calla, y procura que se vaya. (El conde quiere esconderse detrás del sillón, Susana se coloca entre el paje y él, el conde la rechaza con dulzura. Ella vuelve, mientras tanto el paje pasa por delante del sillón y se pone de pie en él. Susana lo cubre con su vestido) SUSANA ¡Ay de mí! ¿Qué hacéis? Escena Séptima (Los anteriores y Basilio) BASILIO Susana, ¡el cielo os salve! ¿Habéis visto por casualidad al conde? SUSANA ¿Y qué puede hacer conmigo el conde? Animo, salid. BASILIO Esperad, oíd, Fígaro le busca SUSANA (aparte) ¡Cielos! (En voz alta) Él busca a quien, después de vos, más le odia. CONDE (aparte) Veamos cómo me sirve. BASILIO Yo no he oído decir jamás en la moral que el que ama a la mujer, odie al marido. Porque el conde os ama... SUSANA (indignada) Salid, vil ministro del desenfreno de otros. ¡Yo no necesito de vuestra moral, ni del conde, ni de su amor!... BASILIO No hay ningún mal. Cada cual tiene sus gustos: Yo creía que debías preferir tener por amante, como hacen todas, a un señor liberal, prudente y sabio, antes que a un jovenzuelo, a un paje... SUSANA (ansiosa) ¿A Cherubino? BASILIO ¡A Cherubino!, al querubín de amor que hoy al amanecer rondaba por aquí para entrar... SUSANA (elevando la voz) ¡Hombre maligno, eso es una impostura! BASILIO ¿Es un maligno con vos quien tiene los ojos en la cara? ¿Y esa cancioncita?, decidme en confianza, yo soy amigo y no diré nada, a nadie, ¿es para vos? ¿para la señora...? SUSANA (muestra su turbación, aparte) ¿Quién diablos se lo ha dicho? BASILIO A propósito, hija mía, instruidle mejor. Él la mira en la mesa frecuentemente y con tal inmodestia que si el conde se da cuenta... y en estos asuntos, ya sabéis que él es un bestia... SUSANA ¡Desalmado! ¿Y por qué andáis vos divulgando tales mentiras? BASILIO ¡Yo! Que injusticia! Lo que compro yo vendo, a aquello que todos dicen yo no le añado un pelo. CONDE (mostrándose de pronto) ¡Cómo! ¿Qué dicen todos? BASILIO ¡Caramba! SUSANA ¡Oh cielos! Nº 7: Terceto CONDE (a Basilio) ¡Qué oigo! Id deprisa y expulsad al seductor. BASILIO En mal momento he llegado. ¡Perdonadme, oh señor mío! SUSANA Qué desgracia. ¡Ay de mí! (casi desmayándose) Estoy oprimida por el terror. BASILIO Y CONDE (sosteniéndola) ¡Ah!, se desmaya la pobrecita. ¡Cómo, oh Dios, le late el corazón! BASILIO (aproximándose al sillón para sentarla allí) Despacio, despacito, sobre este asiento... SUSANA (despertando) ¿Dónde estoy? ¿Qué veo? ¡Qué insolencia! ¡Salid!, etc. (ella se separa de los dos) BASILIO (con malicia) ¡Estamos aquí para ayudaros... Está seguro vuestro honor... CONDE Estoy aquí para ayudarte. No te turbes, amor mío. BASILIO (al conde) Ah, aquello del paje que he dicho era sólo una sospecha mía. SUSANA Es una artimaña, una perfidia, no creáis al impostor. CONDE Que se vaya, que se vaya ese pequeño mujeriego. SUSANA Y BASILIO ¡Pobrecito! CONDE (con ironía) ¡Pobrecito! ¡Pero fue sorprendido por mí! SUSANA ¿Cómo? BASILIO ¿Qué? CONDE La puerta de tu prima ayer encontré cerrada llamo, me abre Barbarina, asustada, fuera de lo normal. Yo, por su rostro empecé a sospechar; miro, busco por todas partes, y levantando despacio, despacito, el tapete de la mesita ¡veo al paje!... (imita el gesto con la bata que cubre a Cherubino en el sillón y lo destapa) ¡Ah, qué veo! SUSANA (temerosa) ¡Ay, ingrato destino! BASILIO (riendo) ¡Ah, mejor aún! CONDE Honestísima señora... ... ahora comprendo de qué va. SUSANA No puede acontecer nada peor, ¡Justo Dios! ¿Qué haré ahora? BASILIO Así hacen todas las bellas, no es ninguna novedad. CONDE Basilio, id rápidamente en busca de Fígaro: (Señala a Cherubino que queda inmóvil) quiero que vea... SUSANA (con animación) Y yo que oiga: id. CONDE (a Basilio) Quedaos. ¡Qué desfachatez! ¿Y qué excusa tenéis si la culpa es evidente? SUSANA No tiene necesidad de excusa un inocente. CONDE Pero, éste, ¿cuándo llegó? SUSANA Él estaba conmigo cuando vos aquí llegasteis, y me pedía convencer a la señora para que intercediera por él. Vuestra llegada le confundió y entonces se escondió. CONDE Pero si yo mismo me senté cuando en la habitación entré. CHERUBINO (tímidamente) Y entonces detrás yo me oculté. CONDE ¿Y cuando yo allí me puse? CHERUBINO Entonces despacio yo me volví y aquí me escondí. CONDE (a Susana) ¡Oh cielos! ¿Luego ha oído todo aquello que te decía? CHERUBINO Hice por no escuchar cuanto podía. CONDE ¡Oh, perfidia! BASILIO Frenaos, viene gente. CONDE (Echa a Cherubino del sillón) Y vos quedaos aquí, pequeña serpiente. Escena Octava (Entran los campesinos y las campesinas y, tras ellos, Fígaro con un vestido blanco en el brazo. Los campesinos y campesinas vestidos de blanco cantan y arrojan las flores, que ellos traen en unas pequeñas cestas, delante del conde) Nº 8 Coro CORO Jóvenes alegres, esparcid flores ante el noble nuestro señor. Su gran corazón os conserva intacto, de la más bella flor el divino candor... CONDE (a Fígaro sorprendido) ¿Qué es esa comedia? FÍGARO (a Susana, en voz baja) Estamos ya en danza: secúndame corazón mío... SUSANA (en voz baja a Fígaro) No tengo esperanza. FÍGARO Señor, no desdeñéis esto que de nuestro afecto es merecido tributo, ahora que abolisteis un derecho tan ingrato para quien bien ama. CONDE Ese derecho no existe ya, ¿qué más deseáis? FÍGARO De vuestra sabiduría el primer fruto hoy nosotros recogeremos; nuestras bodas ya se han establecido, ahora a vos toca a la que se ha mantenido gracias a vos inmaculada, cubrir con esta blanca vestidura, símbolo de honestidad. CONDE (aparte) ¡Diabólica astucia! Pero conviene fingir. (en voz alta) Estoy agradecido, amigos, por un sentimiento tan honesto, pero no merezco por esto ni tributos, ni elogios; es un derecho injusto y en mis feudos aboliéndolo devuelvo a la naturaleza y al deber sus derechos. TODOS ¡Viva! ¡Viva! ¡Viva! SUSANA ¡Qué virtud! FÍGARO ¡Qué justicia! CONDE (a Fígaro y a Susana) Os prometo cumplir la ceremonia, sólo pido una breve demora, yo quiero ante mis más fieles y con la más rica pompa haceros plenamente felices. (a Basilio) Que busquen a Marcelina. (en voz alta) Idos, amigos. Nº 8a Coro CORO (esparciendo el resto de las flores) Jóvenes alegres, esparcid flores, ante el noble nuestro señor. Su gran corazón os conserva intacto, de la más bella flor el divino candor... (se van) FÍGARO ¡Viva! SUSANA ¡Viva! BASILIO ¡Viva! FÍGARO (a Cherubino) ¿Y tú, no aplaudes? SUSANA Está afligido, pobrecito, porque el señor lo expulsa del castillo. FÍGARO ¡Así, en un día tan bello! SUSANA ¡En un día de bodas! FÍGARO ¡Cuando todos te admiran! CHERUBINO (se arrodilla) ¡Perdón, mi Señor!... CONDE No lo mereces. SUSANA Él es aún un chiquillo. CONDE Menos de lo que tú crees. CHERUBINO Es verdad, falté; pero de mis labios, sin embargo... CONDE (lo levanta) Bien, bien, te perdono; todavía haré más: hay un puesto vacante de oficial en mi regimiento; Yo te escojo a ti. Parte, pronto; adiós. (El conde quiere partir, Susana y Fígaro lo detienen) SUSANA Y FÍGARO ¡Oh!, hasta mañana sólo... CONDE No, que se vaya enseguida. CHERUBINO (suspirando con pasión) A obedeceros, señor, ya estoy dispuesto. CONDE Vete, por última vez abraza a Susana. (Cherubino abraza a Susana que queda confundida) (aparte) ¡Qué inesperado golpe! (El conde y Basilio se van) FÍGARO Eh, capitán, dame a mí también la mano. (En voz baja a Cherubino) Quiero hablarte antes de que te vayas. Adiós, pequeño Cherubino, ¡cómo cambia en un instante tu destino! Nº 9 Aria FIGARO No irás más, mariposón amoroso día y noche rondando alrededor de las bellas, turbándoles el reposo, Narcisito, pequeño Adonis del amor. No tendrás ya estos bellos penachos, ese sombrero ligero y galante, esa cabellera, ese aire brillante, ese sonrosado color femenino. Entre guerreros ¡voto a Baco! Grandes mostachos, ajustada casaca, el fusil a la espalda, el sable al flanco, cuello erguido, gesto franco, un gran casco, un gran turbante, mucho honor, poco dinero, Y en vez del fandango una marcha por el fango, por montañas, por valles, con las nieves y los grandes calores al concierto de trombones, de bombardas, de cañones, que las balas en todos los tonos al oído hacen silbar. Cherubino a la victoria, a la gloria militar. (Se marchan, marcando el paso)
ATTO II
(Camera ricca de la contessa, con alcova e tre porte. A destra, la porta d'ingresso; a sinistra, la porta d'un gabinetto; al fondo la stanza de Susanna; a lato una finestra) Scena Prima (La Contessa sola: poi Susanna e poi Figaro) Nº 10. Cavatina CONTESSA Porgi, amor, qualche ristoro al mio duolo, a' miei sospir. O mi rendi il mio tesoro, o mi lascia almen morir. (Susanna entra) Scena Seconda CONTESSA Vieni, cara Susanna, finiscimi l'istoria! SUSANNA È già finita. CONTESSA Dunque volle sedurti? SUSANNA Oh, il signor Conte non fa tai complimenti colle donne mie pari; egli venne a contratto di danari. CONTESSA Ah, il crudel più non m'ama! SUSANNA E come poi è geloso di voi? CONTESSA Come lo sono i moderni mariti: per sistema infedeli, per genio capricciosi, e per orgoglio poi tutti gelosi. Ma se Figaro t'ama ... ei sol potria ... FIGARO (incomincia a cantare entro le quinte) La la la ... La la la ... SUSANNA Eccolo: vieni, amico. Madama impaziente ... FIGARO (con ilare disinvoltura) A voi non tocca stare in pena per questo. Alfin di che si tratta? Al signor Conte piace la sposa mia, indi segretamente ricuperar vorria il diritto feudale. Possibile è la cosa, e naturale. CONTESSA Possibil! SUSANNA Naturale! FIGARO Naturalissima. E se Susanna vuol possibilissima. SUSANNA Finiscila una volta. FIGARO Ho già finito. Quindi prese il partito di sceglier me corriero, e la Susanna consigliera segreta d'ambasciata. E perch'ella ostinata ognor rifiuta il diploma d'onor ch'ei le destina minaccia di protegger Marcellina. Questo è tutto l'affare. SUSANNA Ed hai coraggio di trattar scherzando un negozio sì serio? FIGARO Non vi basta che scherzando io ci pensi? Ecco il progetto: (alla Contessa) per Basilio un biglietto io gli fo' capitar che l'avvertisca di certo appuntamento che per l'ora del ballo a un amante voi deste ... CONTESSA O ciel! Che sento! Ad un uom sì geloso! ... FIGARO Ancora meglio. Così potrem più presto imbarazzarlo, confonderlo, imbrogliarlo, rovesciargli i progetti, empierlo di sospetti, e porgli in testa che la moderna festa ch'ei di fare a me tenta altri a lui faccia; onde qua perda il tempo, ivi la traccia. Così quasi ex abrupto, e senza ch'abbia fatto per frastomarci alcun disegno vien l'ora delle nozze, e in faccia a lei (segnando la Contessa) non fia, ch'osi d'opporsi ai voti miei. SUSANNA È ver, ma in di lui vece s'opporrà Marcellina. FIGARO Aspetta: al Conte farai subito dir, che verso sera attendati in giardino, il picciol Cherubino per mio consiglio non ancora partito da femmina vestito, faremo che in sua vece ivi sen vada. Questa è l'unica strada onde monsù sorpreso da madama sia costretto a far poi quel che si brama. CONTESSA (a Susanna) Che ti par? SUSANNA Non c'è mal. CONTESSA Nel nostro caso ... SUSANNA Quand'egli è persuaso ... e dove è il tempo? FIGARO Ito è il Conte alla caccia; e per qualch'ora non sarà di ritorno; (In atto di partire) io vado e tosto Cherubino vi mando; lascio a voi la cura di vestirlo. CONTESSA E poi? ... FIGARO E poi ... Se vuol ballare signor Contino, il chitarrino le suonerò. (parte) Scena Terza (La Contessa, Susanna, poi Cherubino) CONTESSA Quanto duolmi, Susanna, che questo giovinotto abbia del Conte le stravaganze udite! Ah tu non sai! ... Ma per qual causa mai Da me stessa ei non venne? ... Dov'è la canzonetta? SUSANNA Eccola: appunto facciam che ce la canti. Zitto, vien gente! (Entra Cherubino) È desso: avanti, avanti, signor ufficiale. CHERUBINO Ah, non chiamarmi con nome sì fatale! Ei mi rammenta che abbandonar degg'io comare tanto buona ... SUSANNA E tanto bella! CHERUBINO (sospirando) Ah sì ... certo ... SUSANNA (imitandolo) Ah sì ... certo ...Ipocritone! Via presto la canzone che stamane a me deste a madama cantate. CONTESSA Chi n'è l'autor? SUSANNA (additando Cherubino) Guardate: egli ha due braccia di rossor sulla faccia. CONTESSA Prendi la mia chitarra, e l'accompagna. CHERUBINO Io sono sì tremante ... ma se madama vuole ... SUSANNA Lo vuole, sì, lo vuol.... Manco parole. (Susanna fa il ritornello sulla chitarra) Nº 11. Arietta CHERUBINO Voi che sapete che cosa è amor, donne, vedete s'io l'ho nel cor. Quello ch'io provo vi ridirò, è per me nuovo, capir nol so. Sento un affetto pien di desir, ch'ora è diletto, ch'ora è martir. Gelo e poi sento l'alma avvampar, e in un momento torno a gelar. Ricerco un bene fuori di me, non so chi il tiene, non so cos'è. Sospiro e gemo senza voler, palpito e tremo senza saper. Non trovo pace notte né dì, ma pur mi piace languir così. Voi che sapete che cosa è amor, donne, vedete s'io l'ho nel cor. CONTESSA Bravo! Che bella voce! Io non sapea che cantaste sì bene. SUSANNA Oh, in verità egli fa tutto ben quello ch'ei fa. Presto a noi, bel soldato. Figaro v'informò ... CHERUBINO Tutto mi disse. SUSANNA Lasciatemi veder. (si misura con Cherubino) Andrà benissimo! Siam d'uguale statura ... giù quel manto. (gli cava il manto) CONTESSA Che fai? SUSANNA Niente paura. CONTESSA E se qualcuno entrasse? SUSANNA Entri, che mal facciamo? La porta chiuderò. (chiude la porta) Ma come poi acconciargli i cappelli? CONTESSA Una mia cuffia prendi nel gabinetto. Presto! (Susanna va nel gabinetto a pigliar una cuffia: Cherubino si accosta alla Contessa, e gli lascia veder la patente che terrà in petto: la Contessa la prende, l'apre: e vede che manca il sigillo.) Che carta è quella? CHERUBINO La patente. CONTESSA Che sollecita gente! CHERUBINO L'ebbi or da Basilio. CONTESSA (gliela rende) Dalla fretta obliato hanno il sigillo. SUSANNA (tornando) Il sigillo di che? CONTESSA Della patente. SUSANNA Cospetto! Che premura! Ecco la cuffia. CONTESSA Spicciati: va bene! Miserabili noi, se il Conte viene. Nº 12. Aria SUSANNA Venite..., inginocchiatevi...; (prende Cherubino e se lo fa inginocchiare davanti poco discosto dalla Contessa che siede) Restate fermo lì. (lo pettina da un lato, poi lo prende pel mento e lo volge a suo piacere) Pian piano, or via, giratevi:... Bravo... va ben così. (Cherubino, mentre Susanna lo sta acconciando guarda la Contessa teneramente.) La faccia ora volgetemi: Olà, quegli occhi a me. (seguita ad acconciarlo ed a porgli la cuffia) Drittissimo... guardatemi. Madama qui non è. Restate fermo, or via, giratevi, bravo! Più alto quel colletto ... quel ciglio un po' più basso ... le mani sotto il petto ... vedremo poscia il passo quando sarete in pie'. (piano alla Contessa) Mirate il bricconcello! Mirate quanto è bello! Che furba guardatura! Che vezzo, che figura! Se l'amano le femmine han certo il lor perché. CONTESSA Quante buffonerie! SUSANNA Ma se ne sono io medesma gelosa; (Prende pel mento Cherubino) ehi, serpentello, volete tralasciar d'esser sì bello! CONTESSA Finiam le ragazzate: or quelle maniche oltre il gomito gli alza, onde più agiatamente l'abito gli si adatti. SUSANNA (eseguisce) Ecco. CONTESSA Più indietro. Così... (scoprendo un nastro, onde ha fasciato il braccio) Che nastro è quello? SUSANNA È quel ch'esso involommi. CONTESSA E questo sangue? CHERUBINO Quel sangue ... io non so come ... poco pria sdrucciolando ... in un sasso... la pelle io mi graffiai, e la piaga col nastro io mi fasciai. SUSANNA Mostrate! Non è mal. Cospetto! Ha il braccio più candido del mio! Qualche ragazza... CONTESSA E segui a far la pazza? Va nel mio gabinetto, e prendi un poco d'inglese taffettà: ch'è sullo scrigno: (Susanna parte in fretta. La contessa osserva attentamente Cherubino inginocchiato) In quanto al nastro... inver... per il colore mi spiacca di privarmene. SUSANNA (entra e le dà il taffettà e le forbici) Tenete, e da legargli il braccio? CONTESSA Un altro nastro prendi insieme col mio vestito. (Susanna parte per la porta ch'è in fondo e porta seco il mantello di Cherubino.) CHERUBINO Ah, più presto m'avria quello guarito! CONTESSA Perché? Questo è migliore! CHERUBINO Allor che un nastro... legò la chioma... ovver toccò la pelle... d'oggetto... CONTESSA (interrompendolo) ...forestiero, è buon per le ferite! Non è vero? Guardate qualità ch'io non sapea! CHERUBINO Madama scherza; ed io frattanto parto.. CONTESSA Poverin! Che sventura! CHERUBINO Oh, me infelice! CONTESSA Or piange... CHERUBINO (con affanno e commozione) Oh ciel! Perché morir non lice! Forse vicino all'ultimo momento... questa bocca oseria!... CONTESSA Siate saggio; cos'è questa follia? (Gli asciuga gli occhi col fazzoletto. si sente picchiare alla porta.) Chi picchia alla mia porta? Scena Quarta CONTE (fuori della porta) Perché è chiusa? CONTESSA Il mio sposo, oh Dei! Son morta! Voi qui senza mantello! In quello stato! Un ricevuto foglio... la sua gran gelosia! CONTE (con più forza) Cosa indugiate? CONTESSA Son sola... anzi son sola... CONTE E a chi parlate? CONTESSA A voi... certo... a voi stesso... CHERUBINO (tra sè) Dopo quel ch'è successo, il suo furore... non trovo altro consiglio! (entra nel gabinetto e chiude la porta; la contessa prende la chiave)) CONTESSA (corre ad aprire al Conte) Ah, mi difenda il cielo in tal periglio! Scena Quinta (La Contessa ed il Conte da cacciatore) CONTE Che novità! Non fu mai vostra usanza di rinchiudervi in stanza! CONTESSA È ver; ma io... io stava qui mettendo... CONTE Via, mettendo... CONTESSA ... certe robe...era meco la Susanna ... che in sua camera è andata. CONTE Ad ogni modo voi non siete tranquilla. Guardate questo foglio! CONTESSA (Fra sè) Numi! È il foglio che Figaro gli scrisse... (Cherubino fa cadere un tavolino, ed una sedia in gabinetto, con molto strepito.) CONTE Cos'è codesto strepito? In gabinetto qualche cosa è caduta. CONTESSA Io non intesi niente. CONTE Convien che abbiate i gran pensieri in mente. CONTESSA Di che? CONTE Là v'è qualcuno. CONTESSA Chi volete che sia? CONTE Io chiedo a voi... Io vengo in questo punto CONTESSA Ah sì, Susanna ... appunto... CONTE Che passò mi diceste alla sua stanza! CONTESSA Alla sua stanza, o qui - non vidi bene... CONTE Susanna! - E donde viene che siete sì turbata? CONTESSA (con un risoluto sforzato) Per la mia cameriera Scena Sesta CONTE Io non so nulla; ma turbata senz'altro... CONTESSA Ah, questa serva più che non turba me turba voi stesso. CONTE È vero, è vero, e lo vedrete adesso. (La Susanna entra per la porta onde uscita, e si ferma vedendo il Conte, che dalla porta del gabinetto sta favellando.) Nº 13. Terzetto CONTE Susanna, or via, sortite, sortite, io così vo'. CONTESSA (al conte, affannata) Fermatevi... sentite... Sortire ella non può. SUSANNA (tra sè) Cos'è codesta lite! Il paggio dove andò! CONTE E chi vietarlo or osa? CONTESSA Lo vieta l'onestà. Un abito da sposa provando ella si sta. CONTE Chiarissima è la cosa: l'amante qui sarà. CONTESSA Bruttissima è la cosa, chi sa cosa sarà. SUSANNA Capisco qualche cosa, veggiamo come va. CONTE Dunque parlate almeno. Susanna, se qui siete... CONTESSA Nemmen, nemmen, nemmeno, io v'ordino: tacete. (Susanna si nasconde entro l'alcova.) SUSANNA Oh cielo, un precipizio, un scandalo, un disordine, qui certo nascerà. CONTESSA E CONTE Consorte mio/mia, giudizio, un scandalo, un disordine, schiviam per carità! CONTE Dunque voi non aprite? CONTESSA E perché degg'io le mie camere aprir? CONTE Ebben, lasciate... l'aprirem senza chiavi... Ehi, gente! CONTESSA Come? Porreste a repentaglio d'una dama l'onore? CONTE È vero, io sbaglio. Posso senza rumore, senza scandalo alcun di nostra gente andar io stesso a prender l'occorrente. Attendete pur qui... ma perché in tutto sia il mio dubbio distrutto anco le porte io prima chiuderò. (chiude a chiave la porta che conduce alle stanze delle cameriere) CONTESSA (tra sè) Che imprudenza! CONTE Voi la condiscendenza di venir meco avrete. (Con affettata ilarità) Madama, eccovi il braccio, andiamo. CONTESSA (con ribrezzo) Andiamo. CONTE (accenna il gabinetto) Susanna starà qui finché torniamo. (Partono.) Scena Settima (Susanna esce dall'alcova in fretta; alla porta del gabinetto; poi Cherubino che esce dal gabinetto) Nº 14. Duettino SUSANNA Aprite, presto, aprite; aprite, è la Susanna. Sortite, via sortite, andate via di qua. (Cherubino esce) CHERUBINO (confuso e senza fiato) Oimè, che scena orribile! Che gran fatalità! (Si accostano ora ad una, ora ad un'altra porta, e le trovano tutte chiuse) SUSANNA di qua, di là. SUSANNA E CHERUBINO Le porte son serrate, che mai, che mai sarà! CHERUBINO Qui perdersi non giova. SUSANNA V'uccide se vi trova. CHERUBINO Veggiamo un po' qui fuori. (affacciandosi alla finestra che mette in giardino) Dà proprio nel giardino. (facendo moto di saltar giù. Susanna lo trattiene) SUSANNA Fermate, Cherubino! (Torna a guardare, poi si ritira) Fermate per pietà! CHERUBINO (tornando a guardare) ¡Qui perdersi non giova! SUSANNA Fermate. Cherubino! CHERUBINO Mi uccide, se mi trova SUSANNA (trattenendolo sempre) Tropp'alto per un salto, fermate per pietà! CHERUBINO Lasciami, pria di nuocerle nel fuoco volerei. Abbraccio te per lei (si scioglie da Susanna) addio, così si fa. (salta fuori) SUSANNA Ei va a perire, oh Dei! Fermate per pietà; fermate! (Susanna mette un alto grido, siede un momento, poi va al balcone) Oh, guarda il demonietto! Come fugge! È già un miglio lontano. Ma non perdiamoci invano. Entriam nel gabinetto, venga poi lo smargiasso, io qui l'aspetto. (Susanna entra in gabinetto e si chiude dietro la porta) Scena Ottava (La Contessa, il Conte con martello e tenaglia in mano; al suo arrivo esamina tutte le porte) CONTE Tutto è come il lasciai: volete dunque aprir voi stessa, o deggio... (In atto di aprir a forza la porte) CONTESSA Ahimè, fermate; e ascoltatemi un poco. (Il conte getta il martello e la tenaglia sopra una sedia) Mi credete capace di mancar al dover? CONTE Come vi piace. Entro quel gabinetto chi v'è chiuso vedrò. CONTESSA (timida e tremante) Sì, lo vedrete... Ma uditemi tranquillo. CONTE (alterato) Non è dunque Susanna! CONTESSA (sempre timida) No, ma invece è un oggetto che ragion di sospetto non vi deve lasciar. Per questa sera... una burla innocente... di far si disponeva... ed io vi giuro... che l'onor... l'onestà... CONTE (più alterato) Chi è dunque! Dite... l'ucciderò. CONTESSA Sentite! Ah, non ho cor! CONTE Parlate. CONTESSA È un fanciullo... CONTE (come sopra) Un fanciul!... CONTESSA Sì... Cherubino ... CONTE (tra sè) E mi farà il destino ritrovar questo paggio in ogni loco! (Forte) Come? Non è partito? Scellerati! Ecco i dubbi spiegati, ecco l'imbroglio, ecco il raggiro, onde m'avverte il foglio. Nº 15. Finale La Contessa ed il Conte, poi Susanna nel gabinetto) CONTE (alla porta del gabinetto, con impeto) Esci omai, garzon malnato, sciagurato, non tardar. CONTESSA (ritira a forza il conte dal gabinetto) Ah, signore, quel furore per lui fammi il cor tremar. CONTE E d'opporvi ancor osate? CONTESSA No, sentite... CONTE Via parlate. CONTESSA Giuro al ciel ch'ogni sospetto... e lo stato in che il trovate... sciolto il collo... nudo il petto... CONTE Sciolto il collo!... Nudo il petto!... Seguitate!... CONTESSA Per vestir femminee spoglie... CONTE Ah comprendo, indegna moglie, mi vo' tosto vendicar. (S'appressa al gabinetto, poi torna indietro) CONTESSA (con forza) Mi fa torto quel trasporto, m'oltraggiate a dubitar. CONTE Qua la chiave! CONTESSA Egli è innocente. (dandogli la chiave) Voi sapete... CONTE Non so niente. Va lontan dagli occhi miei, un'infida, un'empia sei e mi cerchi d'infamar. CONTESSA Vado... sì... ma... CONTE Non ascolto. CONTESSA Non son rea. CONTE Vel leggo in volto! Mora, mora, e più non sia, ria cagion del mio penar. CONTESSA Ah, la cieca gelosia qualche eccesso gli fa far. (Il Conte apre il gabinetto e Susanna esce sulla porta, ed ivi si ferma.) Scena Nona (I suddetti, e Susanna ch'esce dal gabinetto) CONTE (con maraviglia) Susanna! CONTESSA (con maraviglia) Susanna! SUSANNA Signore, cos'è quel stupore? (Con ironia) Il brando prendete, il paggio uccidete, quel paggio malnato, vedetelo qua. (Ognuno tra sè) CONTE Che scola! La testa girando mi va. CONTESSA Che storia è mai questa, Susanna v'è là. SUSANNA Confusa han la testa, non san come va. CONTE (forte, a Susanna) Sei sola? SUSANNA Guardate, qui ascoso sarà. CONTE Guardiamo, qui ascoso sarà. (entra nel gabinetto) CONTESSA Susanna, son morta, il fiato mi manca. SUSANNA (allegrissima, addita alla Contessa la finestra onde è saltato Cherubino) Più lieta, più franca, in salvo è di già. CONTE (esce confuso dal gabinetto) Che sbaglio mai presi! Appena lo credo; se a torto v'offesi perdono vi chiedo; ma far burla simile è poi crudeltà. CONTESSA E SUSANNA (la contessa col fazzoletto alla bocca per celare il disordine di spirito) Le vostre follie non merton pietà. CONTE Io v'amo. CONTESSA Nol dite! (Rinvenendo dalla confusione a poco a poco) CONTE Vel giuro. CONTESSA (con forza e collera) Mentite. Son l'empia, l'infida che ognora v'inganna. CONTE Quell'ira, Susanna, m'aita a calmar. SUSANNA Così si condanna chi può sospettar. CONTESSA (con risentimento) Adunque la fede d'un anima amante sì fiera mercede doveva sperar? CONTE Quell'ira, Susanna, m'aita a calmar. SUSANNA (in atto di preghiera) Signora! CONTE Rosina! CONTESSA (al Conte) Crudele! Più quella non sono; ma il misero oggetto del vostro abbandono che avete diletto di far disperar. SUSANNA E CONTE Confuso, pentito, son/è troppo punito, abbiate pietà. CONTESSA Soffrir sì gran torto quest'alma non sa. CONTE Ma il paggio rinchiuso? CONTESSA Fu sol per provarvi. CONTE Ma i tremiti, i palpiti?... CONTESSA Fu sol per provarvi. CONTE Ma un foglio sì barbaro? SUSANNA E CONTESSA Di Figaro è il foglio, e a voi per Basilio... CONTE Ah perfidi! Io voglio... SUSANNA E CONTESSA Perdono non merta chi agli altri nol dà. CONTE (con tenerezza) Ebben, se vi piace comune è la pace; Rosina inflessibile con me non sarà. CONTESSA Ah quanto, Susanna, son dolce di core! Di donne al furore chi più crederà? SUSANNA Cogli uomini, signora, girate, volgete, vedrete che ognora si cade poi là. CONTE (con tenerezza) Guardatemi... CONTESSA Ingrato! CONTE Ho torto, e mi pento. (il conte bacia e ribacia la mano della contessa) CONTESSA, SUSANNA E CONTE Da questo momento quest'alma a conoscermi / la / vi apprender potrà. Scena Decima (I suddetti e Figaro) FIGARO Signori, di fuori son già i suonatori. Le trombe sentite, i pifferi udite, tra canti, tra balli de' nostri vassalli corriamo, voliamo le nozze a compir. (Figaro prende Susanna sotto il braccio e va per partire, il conte lo trattiene) CONTE Pian piano, men fretta; FIGARO La turba m'aspetta. CONTE Un dubbio toglietemi in pria di partir. CONTESSA, SUSANNA E FIGARO La cosa è scabrosa; com'ha da finir? CONTE (tra sè) Con arte le carte convien qui scoprir. (a Figaro, mostrando il foglio ricevuto da Basilio) Conoscete, signor Figaro, questo foglio chi vergò? FIGARO (finge d'esaminare il foglio) Nol conosco... SUSANNA, CONTESSA E CONTE Nol conosci? FIGARO No, no, no! SUSANNA E nol desti a Don Basilio... CONTESSA Per recarlo?... CONTE Tu c'intendi... FIGARO Oibò, oibò. SUSANNA E non sai del damerino... CONTESSA Che stasera nel giardino... CONTE Già capisci... FIGARO Io non lo so. CONTE Cerchi invan difesa e scusa il tuo ceffo già t'accusa, vedo ben che vuoi mentir. FIGARO Mente il ceffo, io già non mento. LA CONTESSA E SUSANNA Il talento aguzzi invano: palesato abbiam l'arcano, non v'è nulla da ridir. CONTE Che rispondi? FIGARO Niente, niente. CONTE Dunque accordi? FIGARO Non accordo. SUSANNA E LA CONTESSA Eh via, chetati, balordo, la burletta ha da finir. FIGARO (prende Susanna sotto il braccio) Per finirla lietamente e all'usanza teatrale un'azion matrimoniale le faremo ora seguir. CONTESSA, SUSANNA E FIGARO (al Conte) Deh signor, nol contrastate, consolate i lor/miei desir. CONTE (tra sè) Marcellina, Marcellina! Quanto tardi a comparir! Scena Undicesima (I suddetti ed Antonio giardiniere con un vaso di garofani schiacciato) ANTONIO Ah, signor...signor... CONTE (con ansietà) Cosa è stato?... ANTONIO Che insolenza! Ch'il fece! Chi fu! CONTESSA, SUSANNA, CONTE E FIGARO Cosa dici, cos'hai, cosa è nato? ANTONIO Ascoltate... CONTESSA, SUSANNA, CONTE E FIGARO Via, parla, di', su. ANTONIO Dal balcone che guarda in giardino mille cose ogni dì gittar veggio, e poc'anzi, può darsi di peggio, vidi un uom, signor mio, gittar giù. CONTE (con vivacità) Dal balcone? ANTONIO (additandogli il vaso de' fiori schiacciato) Vedete i garofani? CONTE In giardino? ANTONIO Sì! SUSANNA e CONTESSA (piano a Figaro) Figaro, all'erta. CONTE Cosa sento! SUSANNA, CONTESSA E FIGARO (piano) Costui ci sconcerta, (Forte) quel briaco che viene far qui? CONTE (ad Antonio) Dunque un uom... ma dov'è, dov'è gito? ANTONIO Ratto, ratto, il birbone è fuggito e ad un tratto di vista m'uscì. SUSANNA (piano a Figaro) Sai che il paggio... FIGARO (piano a Susanna) So tutto, lo vidi. (Ride forte) Ah, ah, ah! CONTE Taci là. ANTONIO (a Figaro) Cosa ridi? FIGARO (ad Antonio) Tu sei cotto dal sorger del dì. CONTE (ad Antonio) Or ripetimi: un uom dal balcone... ANTONIO Dal balcone... CONTE In giardino... ANTONIO In giardino... SUSANNA, CONTESSA E FIGARO Ma, signore, se in lui parla il vino! CONTE (ad Antonio) Segui pure, né in volto il vedesti? ANTONIO No, nol vidi. SUSANNA E CONTESSA (piano a Figaro) Olà, Figaro, ascolta! FIGARO (ad Antonio) Via, piangione, sta zitto una volta, per tre soldi far tanto tumulto! (Toccando con disprezzo i garofani) Giacché il fatto non può star occulto, sono io stesso saltato di lì. CONTE E ANTONIO Chi? Voi stesso? SUSANNA E CONTESSA (piano) Che testa! Che ingegno! FIGARO (al Conte) Che stupor! CONTE Già creder nol posso. ANTONIO (a Figaro) Come mai diventaste sì grosso? Dopo il salto non foste così. FIGARO A chi salta succede così. ANTONIO Ch'il direbbe? SUSANNA E CONTESSA (piano) Ed insiste quel pazzo! CONTE (ad Antonio) Tu che dici? ANTONIO A me parve il ragazzo. CONTE (con fuoco) Cherubin! SUSANNA E CONTESSA (piano) Maledetto! FIGARO Esso appunto da Siviglia a cavallo qui giunto, da Siviglia ov'ei forse sarà. ANTONIO (con rozza semplicità) Questo no, questo no, che il cavallo io non vidi saltare di là. CONTE Che pazienza! Finiam questo ballo! SUSANNA E CONTESSA (piano) Come mai, giusto ciel, finirà? CONTE (a Figaro con fuoco) Dunque tu.. FIGARO (con disinvoltura) Saltai giù. CONTE Ma perché? FIGARO Il timor... CONTE Che timor? FIGARO (additando la camera delle serve) Là rinchiuso Aspettando quel caro visetto... Tippe tappe, un sussurro fuor d'uso... voi gridaste...lo scritto biglietto... saltai giù dal terrore confuso... (fingendo d'aversi stroppiato il piede) e stravolto m'ho un nervo del pie'! ANTONIO (porgendo a Figaro alcune carte chiuse) Vostre dunque saran queste carte che perdeste... CONTE (togliendogliele) Olà, porgile a me. FIGARO (piano alla Contessa e Susanna) Sono in trappola. SUSANNA E CONTESSA (piano a Figaro) Figaro, all'erta. CONTE (apre il foglio e lo chiude tosto) Dite un po', questo foglio cos'è? FIGARO (cavando di tasca alcune carte, finge di guardarle) Tosto, tosto ... ne ho tanti.. aspettate. ANTONIO Sarà forse il sommario de' debiti. FIGARO (con intenzione ad Antonio) No, la lista degli osti. CONTE (a Figaro) Parlate. (ad Antonio) E tu lascialo; e parti. SUSANNA, LA CONTESSA E FIGARO (ad Antonio) Lascialo/Lasciami, e parti. ANTONIO Parto, sì, ma se torno a trovarti... (Parte) FIGARO Vanne, vanne, non temo di te. CONTE (riapre la carta e poi tosto la chiude; a Figaro) Dunque?... CONTESSA (piano a Susanna) O ciel! La patente del paggio! SUSANNA (piano a Figaro) Giusti Dei, la patente! CONTE (a Figaro ironicamente) Coraggio! FIGARO (come in atto di risovvenirse d'una cosa) Uh, che testa! Questa è la patente che poc'anzi il fanciullo mi die'. CONTE Per che fare? FIGARO (imbrogliato) Vi manca... CONTE Vi manca? CONTESSA (piano a Susanna) Il suggello. SUSANNA (piano a Figaro) Il suggello. CONTE (a Figaro che finge di pensare) Rispondi. FIGARO È l'usanza... CONTE Su via, ti confondi? FIGARO È l'usanza di porvi il suggello. CONTE (guarda e vede che manca il sigillo; lacera il foglio) Questo birbo mi toglie il cervello, (e con somma collera lo getta) tutto, tutto è un mistero per me. SUSANNA E CONTESSA (Se mi salvo da questa tempesta più non avvi naufragio per me. FIGARO Sbuffa invano e la terra calpesta; poverino ne sa men di me. Scena Dodicesima (I suddetti , Marcellina, Bartolo e Basilio) MARCELLINA, BASILIO E BARTOLO (Entrano, al Conte) Voi signor, che giusto siete ci dovete ascoltar. CONTE Son venuti a vendicarmi io mi sento a consolar SUSANNA, CONTESSA E FIGARO Son venuti a sconcertarmi qual rimedio ritrovar? FIGARO (al Conte) Son tre stolidi, tre pazzi, cosa mai vengono a far? CONTE Pian pianin, senza schiamazzi dica ognun quel che gli par. MARCELLINA Un impegno nuziale ha costui con me contratto. E pretendo che il contratto deva meco effettuar. SUSANNA, CONTESSA E FIGARO Come! Come! CONTE Olà, silenzio! Io son qui per giudicar. BARTOLO Io da lei scelto avvocato vengo a far le sue difese, le legittime pretese, io qui vengo a palesar. SUSANNA, CONTESSA E FIGARO È un birbante! CONTE Olà, silenzio! Io son qui per giudicar. BASILIO Io, com'uom al mondo cognito vengo qui per testimonio del promesso matrimonio con prestanza di danar. SUSANNA, CONTESSA E FIGARO Son tre matti. CONTE Olà, silenzio! Lo vedremo, il contratto leggeremo, tutto in ordin deve andar. MARCELLINA, BASILIO BARTOLO E CONTE Che bel colpo, che bel caso! È cresciuto a tutti il naso, qualche nume a noi propizio qui ci/li ha fatti capitar. SUSANNA, CONTESSA E FIGARO Son confusa/o, son stordita/o, disperata/o, sbalordita/o. Certo un diavol dell'inferno qui li ha fatti capitar.
ACTO II
(Habitación decorada con riqueza de la condesa, con tres puertas. A la derecha, la puerta de entrada a la izquierda, la puerta de un gabinete; al fondo, una puerta que da al cuarto de Susana; a un lado, una ventana) Escena Primera (La condesa está sola, después Susana y luego Fígaro) Nº 10 Cavatina CONDESA Concede, amor, algún descanso a mi dolor, a mis suspiros. Devuélveme a mi tesoro o déjame al menos morir. (Entra Susana) Escena Segunda CONDESA Ven, querida Susana, termina la historia. SUSANA Ya ha terminado. CONDESA Entonces, ¿quiso seducirte? SUSANA ¡Oh!, el señor conde no hace cumplidos con las mujeres de mi rango; para él sólo es cuestión de dinero CONDESA ¡Ah! ¡El cruel ya no me ama! SUSANA Entonces, ¿por qué esta tan celoso? CONDESA Como todos los maridos de hoy en día. Infieles por sistema, caprichosos, y celosos por vanidad. Pero si Fígaro te ama... él podría... FÍGARO (comienza a cantar fuera del escenario) La, la, la... la, la, la... SUSANA Aquí está; acércate, amigo, la señora está impaciente. FÍGARO (con tono alegre) Señora, no debería preocuparse por este asunto. ¿De qué se trata? Al señor conde le agrada mi esposa, y por tanto, secretamente, le gustaría recuperar el derecho feudal; la cosa es posible y natural. CONDESA ¿Posible? SUSANA ¡Natural! FÍGARO Naturalísimo, y si Susana quiere, posibilísimo. SUSANA Acaba de una vez. FÍGARO Ya he acabado. En consecuencia, ha decidido usarme como mensajero, y a Susana como consejera secreta de la embajada, y dado que Susana rechaza el honor que él le otorga, amenaza con proteger a Marcelina; y esto es todo. SUSANA ¿Y tú tienes el valor de tomar a broma un asunto tan serio? FÍGARO ¿No te parece bastante que piense al mismo tiempo que bromeo? Éste es mi plan: (A la condesa) con la ayuda de Basilio, procuraré que él encuentre una carta en la que, a la hora del baile, se concierta una cita entre usted y su amante. CONDESA ¡Cielos! ¿Qué dices? ¡Con lo celoso que es!... FÍGARO Tanto mejor, de esa forma podremos comprometerlo más deprisa, confundirlo, enredarlo, dar al traste con sus proyectos, llenarlo de dudas, y hacerle saber que los demás también pueden jugar el mismo juego que él. Y así ganaremos tiempo, como he planeado, casi de un golpe, y si nada se interpone en mis planes, llegará la hora de la boda y, con la señora (Señalando a la condesa) de nuestro lado, él no osará interponerse. SUSANA Es cierto, pero en ese caso se opondrá Marcelina. FÍGARO ¡Espera! Haré saber de inmediato al conde que, al atardecer, tú le estarás esperando en el jardín. El pequeño Cherubino, siguiendo mi consejo, aún no se ha marchado y, vestido de mujer, ocupará tu puesto. Ésta es la única forma de que el señor, descubierto por la señora, se vea forzado a hacer lo que pretendemos. CONDESA (a Susana) ¿Qué te parece? SUSANA Bien. CONDESA En nuestro caso... SUSANA Si podemos persuadirlo... Pero, ¿Disponemos de tiempo? FÍGARO El conde ha salido de caza y no volverá hasta dentro de una hora. (Con intención de partir) Yo me voy y digo a Cherubino que venga de inmediato. Dejo en sus manos el trabajo de disfrazarlo. CONDESA ¿Y después? FÍGARO ¿Y después? Si quiere bailar, señor Condesito, el guitarrico le tocaré, sí, le tocaré, sí, le tocaré. (Se va) Escena Tercera (La condesa, Susana y después Cherubino) CONDESA Cuánto me apena, Susana, que ese jovencito haya del conde las extravagancias oído, ¡Ah, tú no sabes!... mas, ¿por qué causa no vino a verme?... ¿Dónde está la cancioncita? SUSANA Hela aquí: hagamos que nos la cante. Silencio, viene gente. (Entra Cherubino) Es él, adelante, adelante señor oficial. CHERUBINO ¡Ah, no me llaméis con un nombre tan fatal!, me recuerda que debo dejar a tan buena amiga... SUSANA ¡Y tan bella! CHERUBINO (con un suspiro) Ah, sí,... cierto... SUSANA (imitándolo) Ah, sí,.. cierto... ¡hipocritón! Venga, rápido, la canción que esta mañana me diste, a la señora cántala. CONDESA ¿Quién es el autor? SUSANA (señalando a Cherubino) Mirad, tiene dos ascuas de rubor en el rostro. CONDESA Toma mi guitarra y acompáñale. CHERUBINO Yo estoy tan tembloroso... Pero si la señora quiere... SUSANA Lo quiere, sí, lo quiere,... ¡menos palabras! (Susana toca el estribillo con la guitarra) Nº 11. Arieta CHERUBINO Vosotras que sabéis qué cosa es amor, mujeres, decidme si yo lo tengo en el corazón. Aquello que yo siento, os diré, es para mí nuevo, comprenderlo no sé. Siento un afecto lleno de deseo que ora es placer, ora es martirio. Me hielo, y después siento el alma inflamar, y en un momento me vuelvo a helar. Busco un bien fuera de mí, no sé quién lo tiene, no sé que es. Suspiro y gimo sin querer, palpito y tiemblo sin saber, no encuentro paz ni de noche ni de día, y sin embargo me gusta languidecer así. Vosotras que sabéis, qué cosa es amor, mujeres, decidme si yo lo tengo en el corazón. CONDESA ¡Bravo! ¡Qué bella voz! Yo no sabía que cantabas tan bien. SUSANA Oh, en verdad él hace bien todo lo que hace. Rápido, vamos, bello soldado, Fígaro le informó... CHERUBINO Me lo dijo todo. SUSANA Déjame ver: (se mide con Cherubino) irá muy bien; somos de igual estatura.... Fuera esa capa. (le quita la capa) CONDESA ¿Qué haces? SUSANA No tengáis miedo. CONDESA ¿Y si alguien entrase? SUSANA Que entre, ¿qué mal hacemos?, la puerta cerraré; (cierra la puerta) ¿pero cómo arreglarle el cabello? CONDESA Coge un sombrero mío del gabinete, rápido. (Susana pasa al gabinete contiguo a coger un sombrero. Cherubino se acerca a la condesa, y le deja ver sus credenciales. La condesa los toma, abre la plica y ve que falta el sello) ¿Qué carta es esa? CHERUBINO El nombramiento. CONDESA ¡Qué diligentes! CHERUBINO La recibí hace un momento de Basilio. CONDESA (Se lo devuelve) Con la prisa han olvidado ponerle el sello. SUSANA (entrando) ¿El sello de qué? CONDESA Del nombramiento. SUSANA ¡Caramba!, ¡qué prisa! He aquí el sombrero. CONDESA Apresúrate, está bien; ¡pobres de nosotros si el conde viene! Nº 12. Aria SUSANA Ven..., arrodíllate.... (coge a Cherubino y lo arrodilla delante de la condesa que se sienta) estáte quieto ahí. (Lo peina por un lado, después lo coge por la barbilla y lo coloca a su gusto) Despacio, despacio, ahora vuélvete... ¡bravo!... va bien así.... (Cherubino, mientras Susana lo prepara, mira con ternura a la condesa) Ahora enséñame la cara, ¡hola!, ¡esos ojos a mí! (Sigue preparándolo y le pone el sombrero) Ponte bien derecho, mírame, la señora no está allí. Quédate quieto, o acabo, date la vuelta, ¡Bravo! Más alto ese cuello... esa vista un poco más baja... las manos bajo el pecho... veremos en seguida el paso cuando estés de pie, (En voz baja a la condesa) Mirad al bribonzuelo, mirad cuán bello es, qué sagaz mirada, ¡qué galanura, qué figura! Si le aman las mujeres tienen ciertamente buen motivo. CONDESA ¡Cuántas bufonadas! SUSANA ¡Pero si yo misma estoy celosa! (cogiendo por el mentón a Cherubino) ¡Eh bribón! ¿Quieres dejar de ser tan bello? CONDESA Basta de niñerías. Ahora esas mangas por encima del codo le arremanga para que más cómodamente el traje se le adapte. SUSANA (ella lo hace) Helo. CONDESA Más atrás, así... (descubriendo una cinta en el brazo de Cherubino) ¿Qué cinta es esa? SUSANA La que él me robó. CONDESA ¿Y esta sangre? CHERUBINO La sangre... yo no sé como... poco antes, resbalando... sobre una piedra... la piel me arañé, y con la cinta me vendé la herida. SUSANA Veamos... no esta mal; ¡caramba!, tiene el brazo mas blanco que el mío, pareces una mujer... CONDESA ¿Continuas haciendo la loca? Ve a mi gabinete y coge un poco de tafetán inglés que está sobre el joyero. (Susana se va rápidamente. La condesa observa atentamente a Cherubino, arrodillado) En cuanto a la cinta... verdaderamente... por el color me disgustaba privarme de ella. SUSANA (volviendo con el tafetán y las tijeras) Tomad, ¿y para atarle el brazo? CONDESA Coge otra cinta junto con mi vestido. (Susana se va por la puerta del fondo llevándose la capa de Cherubino.) CHERUBINO ¡Ah, más pronto me habría curado con la cinta! CONDESA ¿Por qué? Esto es mejor. CHERUBINO Cuando una cinta... ha ceñido la cabellera... o ha tocado la piel de objeto tan... CONDESA (interrumpiéndolo) ... extraño, es bueno para las heridas ¿no es verdad? ¡Mirad qué cualidad que yo no sabía! CHERUBINO La señora bromea y yo debo marcharme. CONDESA ¡Pobrecito! ¡Qué desventura! CHERUBINO ¡Oh infeliz de mí! CONDESA Ahora llora... CHERUBINO (conmovido y exaltado) ¡Oh cielos! ¡Por qué no me dejáis morir! Quizá cerca del último momento esta boca osaría... CONDESA Sed prudente. ¿Qué locura es esta? {Le seca los ojos con el pañuelito. Se oye llamar a la puerta) ¿Quién llama a mi puerta? Escena Cuarta CONDE (al otro lado de la puerta) ¿Por qué está cerrada? CONDESA ¡Mi esposo! ¡Oh Dios! muerta estoy. ¡Vos aquí, sin capa! ¡En este estado! La nota recibida... sus grandes celos... CONDE (elevando la voz) ¿Por qué tardáis? CONDESA Estoy sola..., sí... sola... CONDE ¿Y a quién habláis? CONDESA A vos... ciertamente... a vos mismo... CHERUBINO (aparte) Después de lo sucedido, su furor... ¡no encuentro otra solución! (Cherubino entra en el gabinete y cierra. La condesa coge la llave.) CONDESA (corre a abrir al conde) ¡Me defienda el cielo en tal peligro! Escena Quinta (La condesa y el conde con traje de caza) CONDE ¡Qué novedad! no fue nunca vuestra costumbre encerraros en la habitación. CONDESA Es verdad, pero yo... estaba aquí poniendo... CONDE Vamos, ¿poniendo?... CONDESA ...algunos vestidos... estaba conmigo Susana que luego se ha ido a su habitación. CONDE De cualquier modo vos no estáis tranquila; ¡mirad esa nota! CONDESA (para sí) ¡Dioses! ¡Es la nota que Fígaro le escribió!... (Cherubino vuelca una mesita y una silla en el gabinete, con mucho ruido) CONDE ¿Qué estrépito es ése? Algo ha caído en el gabinete. CONDESA Yo no he oído nada. CONDE Pues será que tenéis muchas preocupaciones en la mente. CONDESA ¿De qué? CONDE Allí hay alguien. CONDESA ¿Quién queréis que sea? CONDE A vos lo pregunto... yo llego en este momento. CONDESA Ah, sí, Susana... precisamente... CONDE Me dijisteis que pasó a su habitación. CONDESA A su habitación o ahí, no lo vi bien... CONDE ¡Susana! ¿Y por qué motivo estáis tan turbada? CONDESA (con una sonrisa forzada) Por mi camarera Escena Sexta CONDE Yo no sé nada, pero turbada al fin y al cabo... CONDESA Ah, esta criada más que turbarme a mí os turba a vos mismo. CONDE Es verdad, es verdad y lo veréis ahora. (Susana entra por la puerta por donde salió y ve al conde que está hablando, comprendiendo que ocurre algo, se oculta en la alcoba) Nº 13. Terceto CONDE ¡Susana! Ahora salid, salid, lo ordeno. CONDESA (al conde, inquieta) Deteneos, escuchad, ella no puede salir. SUSANA (aparte) ¿A qué se debe esta pelea? ¿El paje dónde fue? CONDE ¿Y quién impedirlo osa? CONDESA Lo impide la honestidad. Un traje de novia se está ella probando. CONDE Clarísima está la cosa, el amante aquí estará. CONDESA Feísima esta la cosa quién sabe qué pasará. SUSANA Entiendo alguna cosa, veamos como va. CONDE Pues hablad al menos, ¡Susana si estáis ahí! CONDESA Tampoco, tampoco, tampoco, yo os ordeno: callad. (Susana se oculta en la alcoba) SUSANA ¡Oh, cielos!, un precipicio un escándalo, un desorden aquí cierto nacerá.. CONDESA Y CONDE ¡Consorte mío/mía, juicio!, Un escándalo, un desorden evitemos, por caridad. CONDE Entonces, ¿no abrís? CONDESA ¿Y por qué debo mis habitaciones abrir? CONDE Bien, dejad... abriremos sin llaves... ¡Eh, gente! CONDESA ¿Como?, ¿pondríais en peligro el honor de una dama? CONDE Es verdad, me equivoco puedo sin ruido, sin escándalo alguno para nuestra gente, ir yo mismo a coger lo necesario. Aguardad aquí... pero para que en todo quede mi duda destruida antes cerraré las puertas. (Cierra con llave la puerta que conduce a las habitaciones de las criadas.) CONDESA (aparte) ¡Qué imprudencia! CONDE Vos tendréis la condescendencia de venir conmigo, (Fingiendo alegría) señora, he aquí el brazo ¡vamos! CONDESA (con espanto) ¡Vamos! CONDE (señala el gabinete) Susana estará ahí hasta que volvamos. (Salen) Escena Séptima (Susana sale rápidamente de su escondite, y va a la puerta del gabinete; después Cherubino sale del gabinete) Nº 14. Dueto SUSANA Abre, rápido, abre, abre soy Susana; rápido, sal de ahí, ven, y vete rápido de aquí... (Cherubino sale) CHERUBINO (confuso y muy asustado) ¡Ay de mí, qué horrible escena! ¡Qué gran fatalidad! (Se aproxima a las puertas y las encuentra todas cerradas.) SUSANA ¡Por aquí! ¡por allá! SUSANA Y CHERUBINO Las puertas están cerradas, ¿qué va a suceder? CHERUBINO Es preciso no perder la cabeza. SUSANA ¡Os mata si os encuentra! CHERUBINO Veamos aquí fuera. (asomándose a lo ventana que da al jardín) Da justo en el jardín. (Quiere saltar abajo. Susana lo retiene) SUSANA ¡Deténte, Cherubino! (Vuelve a mirar, después se retira espantada) Deténte, deténte, por piedad. CHERUBINO (volviendo a mirar) ¡Es preciso no perder la cabeza! SUSANA ¡Deténte, Cherubino! CHERUBINO Me mata si me encuentra. SUSANA (siempre reteniéndolo) Demasiado alto para un salto... ...deténte, por piedad! CHERUBINO ...¡Déjame! Antes de dañarla, al fuego me lanzaría. Te abrazo a ti por ella, (Se suelta de Susana) ¡adiós! ¡Así se hace! (Salta por la ventana.) SUSANA ¡Va a perecer, oh Dios! ¡Deténte, por piedad! ¡Deténte! (Susana tras dar un grito, se sienta; después vuelve a la ventana.) ¡Oh, mira el diablillo cómo huye! Está ya a una legua. Pero no perdamos el tiempo, entremos en el gabinete. Que venga ahora ese bocazas, yo aquí le espero. (Susana entra en el gabinete y cierra la puerta tras de sí) Escena Octava (Entran la condesa y el conde con un martillo y unas tenazas en la mano. Él examina todas las puertas.) CONDE Todo está como lo dejé. Queréis abrir vos misma o debo... (Él quiere forzar la puerta) CONDESA ¡Ay de mí! Deteneos y escuchadme un momento. (dejando el martillo y las tenazas sobre una silla) ¡Me creéis capaz de faltar al deber? CONDE Como gustéis. Quiero ver quién está encerrado dentro de este gabinete CONDESA (temblando de miedo) Sí, lo veréis, pero escuchadme tranquilo. CONDE (alterado) ¡Así que no es Susana! CONDESA (tímidamente) No, pero en su lugar hay un objeto que motivos de sospecha no os debe dar; para esta noche... una burla inocente... se estaba preparando... y os juro... que el honor... la honestidad... CONDE (más alterado) ¿Quién es entonces? ¡decid!... ¡lo mataré! CONDESA Escuchad... Ah, no tengo valor... CONDE ¡Hablad! CONDESA Es un chiquillo... CONDE (como antes) ¿Un chiquillo?.. CONDESA Sí... Cherubino... CONDE (aparte) ¡Y me hará el destino encontrar a este paje en todas partes! (En voz alta) ¿Cómo?, ¿no se ha ido? ¡Desgraciados! He aquí las dudas explicadas, el embrollo. He aquí el engaño de que me advertía la carta! Nº 15. Final (La condesa y el conde, después Susana en el gabinete) CONDE (impetuoso ante la puerta del gabinete) ¡Sal ahora mismo, mozo mal nacido, desgraciado, sin tardar! CONDESA (coge al conde y lo aleja de la puerta) ¡Oh señor! ese furor, por él se me estremece el corazón. CONDE ¿Y oponeros aún osáis? CONDESA No, escuchad. CONDE Venga, hablad. CONDESA Juro al cielo que todas las sospechas... y el estado en que lo encontréis... desabrochado el cuello... desnudo el pecho... CONDE ¡Desabrochado el cuello!... ¡Desnudo el pecho!... ¡Seguid!... CONDESA Se desnudaba para vestirse de mujer... CONDE ¡Ah!, comprendo, mujer indigna, rápido me quiero vengar. (Se aproxima al gabinete, pero vuelve atrás) CONDESA (enérgicamente) Me agravia ese arrebato, me ultrajáis al dudar. CONDE ¡Dadme la llave! CONDESA ¡Él es inocente! (Dándole la llave) vos sabéis... CONDE No sé nada. ¡Vete lejos de mi vista! ¡Una infiel, una impía eres y tratas de infamarme! CONDESA Voy... sí... pero... CONDE No entiendo una palabra... CONDESA ...pero no soy culpable... CONDE ¡Os lo leo en el rostro! Muera, muera..., rápido, ¡va la limpiar mi honor mancillado! CONDESA ¡Ah, los ciegos celos cualquier exceso le harán cometer! (El conde abre el gabinete y Susana sale por la puerta y se detiene) Escena Novena (Los mismos, y Susana que sale del gabinete) CONDE (asombrado) ¡Susana! CONDESA (asombrada) ¡Susana! SUSANA ¡Señor! ¿A qué se debe tanto estupor? (Irónicamente) ¡El puñal coged, matad al paje! Al paje mal nacido vedlo aquí. (Cada uno para sí) CONDE ¡Qué descubrimiento! La cabeza me da vueltas. CONDESA ¿Qué historia es ésta? ¡Susana está ahí! SUSANA Confusa tienen la cabeza, ¡No saben de qué va! CONDE (en voz alta, a Susana) ¿Estáis sola? SUSANA Mirad, aquí escondido estará... CONDE Miremos, aquí escondido estará. (El conde entra en el gabinete) CONDESA Susana, estoy muerta, el aliento me falta. SUSANA (Muy alegre, indica a la condesa la ventana por donde saltó Cherubino.) Estad contenta, tranquila, a salvo está ya. CONDE (sale confuso del gabinete) ¡Me equivoqué en todo! Apenas lo creo, si injustamente os ofendí, perdón os pido, pero semejante burla es una crueldad. CONDESA Y SUSANA (la condesa se tapa la cara con un pañuelo para disimular su emoción) Vuestras locuras no merecen piedad. CONDE ¡Yo os amo! CONDESA ¡De veras! (Tranquilizándose poco a poco) CONDE ¡Os lo juro! CONDESA (con energía) ¡Mentís! Soy la impía, la infiel que siempre os engaña. CONDE Esa ira, Susana, ayúdame a calmar. SUSANA Así se condena a quien puede sospechar. CONDESA (molesta) ¿La lealtad de un alma amante debía esperar una recompensa tan amarga? CONDE Esa ira, Susana, ayúdame a calmar. SUSANA (suplicante) ¡Señora! CONDE ¡Rosina! CONDESA (al conde) ¡Cruel! ¡Ya no soy ésa!, sino el mísero objeto de vuestro abandono que os complacéis en hacer desesperar. SUSANA Y CONDE Confuso, arrepentido, esta/estoy bastante castigado, tened piedad. CONDESA Esta alma no sabe sufrir tan grande injusticia. CONDE Pero, ¿y el paje encerrado? CONDESA Fue sólo para probaros. CONDE ¿Pero, y esos temblores y palpitaciones?... CONDESA Fue sólo para burlaros. CONDE ¿Pero y esa nota tan cruel?... SUSANA Y CONDESA De Fígaro es la nota y a vos por Basilio... CONDE ¡Ah!, ¡pérfidos!, yo quiero... SUSANA Y CONDESA Perdón no merece quien a los otros no lo da. CONDE (con ternura) Y bien, si os place haremos las paces: Rosina inflexible conmigo no será. CONDESA ¡Ah, Susana, cuán blanda soy de corazón! En el furor de las mujeres, ¿quién creerá ya? SUSANA Con los hombres, señora, dad las vueltas que queráis y veréis que siempre se acaba cayendo en lo mismo. CONDE (con ternura) ¡Miradme! CONDESA ¡Ingrato! CONDE He sido injusto, y me arrepiento. (El conde cesa de besar la mano de la condesa) SUSANA, CONDESA Y CONDE Desde este momento, esta alma a conocerla/me/os aprender podrá. Escena Décima (Los mismos y Fígaro) FÍGARO Señores, fuera están ya los músicos, las trompetas escuchad, los pífanos oíd, entre cantos, entre bailes de nuestros vasallos, ¡corramos, queremos las bodas celebrar! (Fígaro toma a Susana por el brazo y quiere salir, pero el conde lo retiene) CONDE Despacio, despacio, menos prisas. FÍGARO La turba me espera. CONDE antes de partir, sacadme de dudas. SUSANA, CONDESA Y FÍGARO La cosa es escabrosa... ¿Como terminará? CONDE (aparte) Con arte las cartas conviene aquí descubrir. (A Fígaro, mostrando la nota recibida de Basilio) ¿Sabéis, señor Fígaro, esta nota quién la escribió? FÍGARO (fingiendo examinar la nota) ¡No la conozco .... SUSANA, CONDESA Y CONDE ¿No la conoces? FÍGARO ¡No, no, no! SUSANA ¿Y no la diste a Don Basilio?... CONDESA ...¿para llevarla?... CONDE Nos entiendes FÍGARO ¡Caramba, caramba! SUSANA Y no sabes que el galancete... CONDESA ...que esta noche en el jardín... CONDE ¿Ya entiendes?... FÍGARO Yo no lo sé. CONDE Buscas en vano defensa y excusa, tu rostro te acusa ya. Veo claro que quieres mentir. FÍGARO Miente el rostro, yo ya no miento, SUSANA Y CONDESA El talento agudizas en vano: hemos descubierto el misterio no hay nada que contar. CONDE ¿Qué respondes? FÍGARO ¡Nada, nada! CONDE Entonces, ¿de acuerdo? FÍGARO No estoy de acuerdo SUSANA Y CONDESA Venga, tranquilízate, necio, la broma ha de terminar. FÍGARO (coge a Susana por el brazo) Para terminarla felizmente y a la usanza teatral, una escena matrimonial le haremos ahora seguir. SUSANA, CONDESA Y FÍGARO (al conde) Oh señor, no os opongáis, consolad mis/sus deseos... CONDE (aparte) Marcelina, Marcelina, ¡cuánto tardas en comparecer! Escena Undécima (Los mismos y Antonio, el jardinero, enfurecido, con una maceta de claveles rota) ANTONIO ¡Ah, señor, señor! CONDE (con ansiedad) ¿Qué ha sucedido? ANTONIO ¡Qué insolencia! ¿Quién lo hizo? ¿Quién ha sido? SUSANA, CONDESA, CONDE Y FÍGARO ¿Qué dices, qué tienes, qué ha sucedido? ANTONIO ¡Escuchen! SUSANA, CONDESA, CONDE Y FÍGARO ¡Venga, habla pronto! ANTONIO Por el balcón que mira al jardín, mil cosas cada día arrojar veo, y hace poco, ¿puede suceder algo peor?, vi a un hombre, señor mío, tirarse abajo. CONDE (con viveza) ¿Desde el balcón? ANTONIO (señalándole la maceta de flores rota) ¡Mirad los claveles! CONDE ¿Al jardín? ANTONIO ¡Sí! SUSANA Y CONDESA (en voz baja a Fígaro) ¡Fígaro alerta! CONDE ¡Qué oigo! SUSANA, CONDESA Y FÍGARO (en voz baja) Este hombre nos desconcierta, (En voz alta) ¿ese borracho qué viene a hacer aquí? CONDE (a Antonio) ¡Conque un hombre! Pero, ¿dónde está? ¿dónde ha ido? ANTONIO El bribón huyó, rápido, rápido y de vista lo perdí. SUSANA (bajo a Fígaro) Sabes que el paje... FÍGARO (en voz baja a Susana) Lo sé todo, lo vi. (Se ríe en voz alta) ¡Ja!, ¡ja!, ¡ja! CONDE ¡Calla! ANTONIO (a Fígaro) ¿De qué te ríes? FÍGARO (A Antonio) Tú estás ebrio desde el amanecer. CONDE (A Antonio) Ahora, repíteme: ¿Un hombre desde el balcón? ANTONIO Desde el balcón. CONDE ¿Al jardín? ANTONIO Al jardín. SUSANA, CONDESA Y FÍGARO Pero señor, si en él habla el vino. CONDE (A Antonio) No importa; sigue: ¿no le viste la cara? ANTONIO No, no lo vi SUSANA Y CONDESA (en voz baja a Fígaro) ¡Veamos, Fígaro, escucha! FÍGARO (A Antonio) Venga llorón, calla de una vez. ¡Por tres perras tanto tumulto! (tocando, con desprecio, los claveles rotos) Ya que el hecho no puede ocultarse, yo mismo salté por ahí. CONDE Y ANTONIO ¿Quién?, ¿tú mismo? SUSANA, CONDESA (en voz baja) ¡Que cabeza, qué ingenio! FÍGARO (al conde) No hay de qué asombrarse CONDE No lo puedo creer. ANTONIO (a Fígaro) ¿Cómo te has vuelto tan grueso? Después del salto no estabas así. FÍGARO Al que salta le sucede así. ANTONIO ¿Tú lo crees así? SUSANA Y CONDESA (en voz baja) ¿E insiste este loco? CONDE (a Antonio) ¿Tú que dices? ANTONIO A mí me pareció el muchacho. CONDE (con cólera) ¡Cherubino! SUSANA Y CONDESA (en voz baja) ¡Maldito! FÍGARO Eso es, ha venido a caballo de Sevilla, de Sevilla hacia donde él se fue. ANTONIO (con simpleza) Eso no, eso no, que al caballo yo no lo vi saltar. CONDE ¡Qué paciencia! ¡Terminemos la fiesta! SUSANA Y CONDESA (en voz baja) ¿Cómo?... .Justo cielo, ¿acabará esto? CONDE (a Fígaro, enfadado) Entonces tú... FÍGARO (con desparpajo) Salté abajo. CONDE Pero ¿por qué? FÍGARO El temor... CONDE ¿Qué temor? FÍGARO (indicando la habitación de las criadas) Allá encerrado esperando esa querida carita ... toc, toc, escuché un ruido fuera de lo habitual... vos gritasteis... la nota escrita... salté abajo por el temor confundido... (tocándose el pie como si se hubiera hecho daño) y me he torcido un nervio del pie. ANTONIO (enseñando a Fígaro algunas hojas plegadas) ¿Tuyos, entonces, serán estos papeles que perdiste? CONDE (cogiéndolos) ¡Alto ahí!, ¡dámelos a mí! FÍGARO (bajito a Susana y la condesa) ¡Ha caído en la trampa! SUSANA Y CONDESA (en voz baja a Fígaro) ¡Fígaro, alerta! CONDE (abre el papel y lo vuelve a cerrar rápidamente) Decid, veamos, ¿este papel qué es? FÍGARO (Saca algunos papeles de su bolsillo, y finge examinarlos) Enseguida, enseguida, tengo tantos... ¡Esperad! ANTONIO ¿Será quizá la lista de las deudas? FÍGARO (con intención a Antonio) No, la lista de los taberneros CONDE (a Fígaro) ¡Habla! (a Antonio) Y tú déjalo; y vete. SUSANA, CONDESA Y FÍGARO (A Antonio) Déjalo/me y vete. ANTONIO Me voy, sí, pero si vuelvo a encontrarte... (Sale) FÍGARO Vete, vete, no te temo. CONDE (vuelve a abrir la carta y la vuelve a cerrar; a Fígaro) ¿Entonces?... CONDESA (en voz baja a Susana) ¡Oh cielos! ¡el nombramiento del paje! SUSANA (a Fígaro, disimuladamente) ¡Justos Dioses! ¡el nombramiento! CONDE (a Fígaro con ironía) ¡Valor! FÍGARO (como acordándose de pronto de una cosa) ¡Ah, qué cabeza! Éste es el nombramiento que poco antes el muchacho me dio. CONDE ¿Para qué? FÍGARO (confuso) Le falta... CONDE ¿Le falta?... CONDESA (bajito a Susana) ¡El sello! SUSANA (en voz baja a Fígaro) ¡el sello! CONDE (a Fígaro que finge pensar) ¡Responde! FÍGARO Es la costumbre... CONDE ¡Venga!, ¿te confundes? FÍGARO Es la costumbre ponerle el sello. CONDE (mira y ve que falta el sello; rompe el papel) Este bribón me saca de quicio. (Muy enfadado lo arroja al suelo) Todo esto es demasiado misterioso para mí SUSANA Y CONDESA Si me salvo de esta tempestad, ya no habrá naufragio para mí. FÍGARO Resopla en vano y el suelo patea, pobrecito, sabe menos que yo. Escena Duodécima (Los mismos, Marcelina, Bartolo y Basilio) MARCELINA, BASILIO Y BARTOLO (entran, al conde) Vos señor, que justo sois, nos debéis ahora escuchar. CONDE Han venido a vengarme... Me siento consolado. SUSANA, CONDESA Y FÍGARO Han venido a desconcertarme ¿qué remedio encontrar? FÍGARO (al conde) Son tres estúpidos, tres locos ¿qué vienen a hacer aquí? CONDE Despacio, despacio, sin alborotos diga cada cual lo que le apetezca. MARCELINA Un compromiso nupcial tiene ese hombre conmigo contraído y pretendo que ese compromiso, conmigo deba cumplir. SUSANA, CONDESA Y FÍGARO ¡Cómo!, ¡cómo! CONDE ¡Alto ahí! ¡Silencio! Yo estoy aquí para juzgar. BARTOLO Yo, nombrado abogado suyo, vengo a llevar su defensa; las legítimas pretensiones aquí vengo a manifestar. SUSANA, CONDESA Y FÍGARO ¡Es un bribón! CONDE ¡Alto ahí! ¡Silencio!, Yo estoy aquí para juzgar. BASILIO Yo, como hombre de todos conocido vengo aquí para testimoniar del prometido matrimonio con préstamo de dinero. SUSANA, CONDESA Y FÍGARO ¡Son tres locos,! CONDE ¡Alto ahí! ¡Silencio! Lo veremos: el contrato leeremos, todo en orden debe quedar. MARCELINA, BASILIO BARTOLO Y CONDE ¡Qué buen golpe, qué bonito caso! ¡Qué buen palmo de narices! ¡Alguna deidad propicia hasta aquí le/nos ha guiado! SUSANA, CONDESA Y FÍGARO ¡Estoy confusa/o, estoy aturdida/o! ¡ Desesperada/o, asombrada/o! Seguro que algún diablo del infierno hasta aquí los ha guiado.
ATTO III
(Sala ricca con due troni e preparata a festa nuziale) Scena Prima (Il Conte solo) CONTE (passeggiando) Che imbarazzo è mai questo! Un foglio anonimo... La cameriera in gabinetto chiusa... La padrona confusa... un uom che salta dal balcone in giardino... un altro appresso che dice esser quel desso... non so cosa pensar. Potrebbe forse qualcun de' miei vassalli... a simil razza è comune l'ardir, ma la Contessa... Ah, che un dubbio l'offende. Ella rispetta troppo sé stessa: e l'onor mio... l'onore... dove diamin l'ha posto umano errore! Scena Seconda (Il suddetto, la Contessa e Susanna; s'arrestano in fondo alla scena, non vedute dal Conte) CONTESSA (a Susanna) Via, fatti core: digli che ti attenda in giardino. CONTE (meditando, tra sé) Saprò se Cherubino era giunto a Siviglia. A tale oggetto ho mandato Basilio... SUSANNA (alla Contessa) Oh cielo! E Figaro?... CONTESSA A lui non dei dir nulla: in vece tua voglio andarci io medesma. CONTE Avanti sera dovrebbe ritornar... SUSANNA Oh Dio... non oso! CONTESSA Pensa, ch'è in tua mano il mio riposo. (si nasconde) CONTE E Susanna? Chi sa ch'ella tradito abbia il segreto mio... oh, se ha parlato, gli fo sposar la vecchia. SUSANNA (tra sè) Marcellina! (Forte, a conte) Signor... CONTE (serio) Cosa bramate? SUSANNA Mi par che siete in collera! CONTE Volete qualche cosa? SUSANNA Signor... la vostra sposa ha i soliti vapori, e vi chiede il fiaschetto degli odori. CONTE Prendete. SUSANNA Or vel riporto. CONTE Ah no, potete ritenerlo per voi. SUSANNA Per me? Questi non son mali da donne triviali. CONTE Un'amante, che perde il caro sposo sul punto d'ottenerlo. SUSANNA Pagando Marcellina colla dote che voi mi prometteste... CONTE Ch'io vi promisi, quando? SUSANNA Credea d'averlo inteso... CONTE Sì, se voluto aveste intendermi voi stessa. SUSANNA È mio dovere, e quel di Sua Eccellenza il mio volere. Nº 16. Duettino CONTE Crudel! Perché finora farmi languir così? SUSANNA Signor, la donna ognora tempo ha dir di sì. CONTE Dunque, in giardin verrai? SUSANNA Se piace a voi, verrò. CONTE E non mi mancherai? SUSANNA No, non vi mancherò. CONTE Verrai? SUSANNA Sì CONTE Non mancherai? SUSANNA No CONTE Dunque verrai? SUSANNA No! CONTE No? SUSANNA Sì!! Se piace a voi verrò CONTE Mi sento dal contento pieno di gioia il cor. SUSANNA (piano) Scusatemi se mento, voi che intendete amor. CONTE E perché fosti meco stamattina sì austera? SUSANNA Col paggio ch'ivi c'era... CONTE Ed a Basilio che per me ti parlò... SUSANNA Ma qual bisogno abbiam noi, che un Basilio... CONTE È vero, è vero, e mi prometti poi... se tu manchi, oh cor mio... Ma la Contessa attenderà il fiaschetto. SUSANNA Eh, fu un pretesto. Parlato io non avrei senza di questo. CONTE (le prende la mano) Carissima! SUSANNA (si ritira) Vien gente. CONTE (Tra sè) È mia senz'altro. SUSANNA (tra sè, in atto d'andare alla porte) Forbitevi la bocca, oh signor scaltro. Scena Terza (Figaro, Susanna ed il Conte) FIGARO Ehi, Susanna, ove vai? SUSANNA Taci, senza avvocato hai già vinta la causa. (parte) FIGARO Cos'è nato? (la segue) Scena Quarta (Il Conte solo) Nº 17. Recitativo ed Aria CONTE Hai già vinta la causa! Cosa sento! In qual laccio io cadea? Perfidi! Io voglio... Di tal modo punirvi... A piacer mio la sentenza sarà... Ma s'ei pagasse la vecchia pretendente? Pagarla! In qual maniera! E poi v'è Antonio, Che a un incognito Figaro ricusa di dare una nipote in matrimonio. Coltivando l'orgoglio di questo mentecatto... Tutto giova a un raggiro... il colpo è fatto. Vedrò mentre io sospiro, Felice un servo mio! E un ben ch'invan desio, ei posseder dovrà? Vedrò per man d'amore Unita a un vile oggetto Chi in me destò un affetto Che per me poi non ha? Ah no, lasciarti in pace, Non vo' questo contento, tu non nascesti, audace, per dare a me tormento, e forse ancor per ridere di mia infelicità. Già la speranza sola Delle vendette mie Quest'anima consola, e giubilar mi fa. Scena Quinta (Il Conte, Marcellina, Don Curzio, Figaro e Bartolo; poi Susanna) DON CURZIO (entrando) È decisa la lite. O pagarla, o sposarla, ora ammutite. MARCELLINA Io respiro. FIGARO Ed io moro. MARCELLINA (tra sè) Alfin sposa io sarò d'un uom che adoro. FIGARO Eccellenza m'appello... CONTE È giusta la sentenza. O pagar, o sposar, bravo Don Curzio. DON CURZIO Bontà di sua Eccellenza. BARTOLO Che superba sentenza! FIGARO In che superba? BARTOLO Siam tutti vendicati... FIGARO Io non la sposerò. BARTOLO La sposerai. DON CURZIO O pagarla, o sposarla. Lei t'ha prestati due mille pezzi duri. FIGARO Son gentiluomo, e senza l'assenso de' miei nobili parenti... CONTE Dove sono? Chi sono? FIGARO Lasciate ancor cercarli! Dopo dieci anni io spero di trovarli. BARTOLO Qualche bambin trovato?... FIGARO No, perduto, dottor, anzi rubato. CONTE Come? MARCELLINA Cosa? BARTOLO La prova? DON CURZIO Il testimonio? FIGARO L'oro, le gemme, e i ricamati panni, che ne' più teneri anni mi ritrovaron addosso i masnadieri, sono gl'indizi veri di mia nascita illustre, e sopra tutto questo al mio braccio impresso geroglifico... MARCELLINA Una spatola impressa al braccio destro?... FIGARO E a voi ch'il disse? MARCELLINA Oh Dio, è egli... FIGARO È ver son io. DON CURZIO Chi? CONTE Chi? BARTOLO Chi? MARCELLINA Raffaello. BARTOLO E i ladri ti rapir... FIGARO Presso un castello. BARTOLO (accenna Marcellina) Ecco tua madre. FIGARO Balia?... BARTOLO No, tua madre. CONTE E DON CURZIO Sua madre! FIGARO Cosa sento! MARCELLINA (accenna Bartolo) Ecco tuo padre. (Marcellina corre ad abbracciare Figaro) Nº 18. Sestetto MARCELLINA Riconosci in questo amplesso Una madre, amato figlio FIGARO (a Bartolo) Padre mio, fate lo stesso, Non mi fate più arrossir. BARTOLO (abbracciando Figaro) Resistenza la coscienza Far non lascia al tuo desir. DON CURZIO Ei suo padre, ella sua madre, l'imeneo non può seguir. CONTE Son smarrito, son stordito, Meglio è assai di qua partir. MARCELLINA E BARTOLO Figlio amato! FIGARO Parenti amati! (Il Conte vuol partire. Susanna entra con una borsa in mano.) SUSANNA Alto, alto, signor Conte, Mille doppie son qui pronte, a pagar vengo per Figaro, ed a porlo in libertà. CONTE E CURZIO Non sappiam com'è la cosa, Osservate un poco là SUSANNA (si volge vedendo Figaro che abbraccia Marcellina) Già d'accordo ei colla sposa; Giusti Dei, che infedeltà! (vuol partire) Lascia iniquo! FIGARO (trattenendo Susanna) No, t'arresta! Senti, oh cara! SUSANNA (dà uno schiaffo a Figaro) Senti questa! MARCELLINA, BARTOLO E FIGARO È un effetto di buon core, Tutto amore è quel che fa. CONTE E CURZIO Fremo, smanio dal furore, il destino a me la/gliela fa. SUSANNA Fremo, smanio dal furore, Una vecchia a me la fa. MARCELLINA (corre ad abbracciar Susanna) Lo sdegno calmate, Mia cara figliuola, Sua madre abbracciate Che or vostra sarà. SUSANNA Sua madre? BARTOLO, CONTE DON CURZIO, MARCELLINA Sua madre! SUSANNA (a Figaro) Tua madre? FIGARO (a Susanna) E quello è mio padre Che a te lo dirà. SUSANNA Suo padre? BARTOLO, CONTE DON CURZIO, MARCELLINA Suo padre! SUSANNA (a Figaro) Tuo padre? FIGARO (a Susanna) E quella è mia madre che a te lo dirà. (Corrono tutti quattro ad abbracciarsi) SUSANNA, MARCELLINA BARTOLO, FIGARO Al dolce contento di questo momento, quest'anima appena resister or sa. DON CURZIO E CONTE Al fiero tormento di questo momento, quell'/quest'anima appena resister or sa. (Il Conte e Don Curzio partono.) Scena Sesta (Susanna, Marcellina, Figaro e Bartolo ) MARCELLINA (a Bartolo) Eccovi, oh caro amico, il dolce frutto dell'antico amor nostro... BARTOLO Or non parliamo di fatti sì rimoti, egli è mio figlio, mia consorte voi siete; e le nozze farem quando volete. MARCELLINA Oggi, e doppie saranno. (dà il biglietto a Figaro) Prendi, questo è il biglietto del danar che a me devi, ed è tua dote. SUSANNA (getta per terra una borsa di danari) Prendi ancor questa borsa. BARTOLO (fa lo stesso) E questa ancora. FIGARO Bravi, gittate pur ch'io piglio ognora. SUSANNA Voliamo ad informar d'ogni avventura madama e nostro zio. Chi al par di me contenta! FIGARO Io! BARTOLO Io! MARCELLINA Io! SUSANNA, MARCELLINA BARTOLO, FIGARO E schiatti il signor Conte al gusto mio. (partendo abbracciati) Scena Settima Barbarina e Cherubino BARBARINA Andiam, andiam, bel paggio, in casa mia tutte ritroverai le più belle ragazze del castello, di tutte sarai tu certo il più bello. CHERUBINO Ah, se il Conte mi trova, misero me, tu sai che partito ei mi crede per Siviglia. BARBARINA Oh ve' che maraviglia, e se ti trova non sarà cosa nuova... Odi... vogliamo vestirti come noi: tutte insiem andrem poi a presentar de' fiori a madamina; fidati, oh Cherubin, di Barbarina. (partono) Scena Ottava (Entra la contessa sola) Nº 19. Recitativo ed Aria CONTESSA E Susanna non vien! Sono ansiosa di saper come il Conte accolse la proposta. Alquanto ardito il progetto mi par, e ad uno sposo sì vivace, e geloso! Ma che mal c'è? Cangiando i miei vestiti con quelli di Susanna, e i suoi co' miei... al favor della notte... oh cielo, a quale umil stato fatale io son ridotta da un consorte crudel, che dopo avermi con un misto inaudito d'infedeltà, di gelosia, di sdegni, prima amata, indi offesa, e alfin tradita, fammi or cercar da una mia serva aita! Dove sono i bei momenti di dolcezza e di piacer, dove andaro i giuramenti di quel labbro menzogner? Perché mai se in pianti e in pene per me tutto si cangiò, la memoria di quel bene dal mio sen non trapassò? Ah! Se almen la mia costanza nel languire amando ognor, mi portasse una speranza di cangiar l'ingrato cor. (parte) Scena Novena (Entrano il Conte ed Antonio con cappello in mano) ANTONIO Io vi dico, signor, che Cherubino è ancora nel castello, e vedete per prova il suo cappello. CONTE Ma come, se a quest'ora esser giunto a Siviglia egli dovria. ANTONIO Scusate, oggi Siviglia è a casa mia, là vestissi da donna, e là lasciati ha gl'altri abiti suoi. CONTE Perfidi! ANTONIO Andiam, e li vedrete voi. (Partono.) Scena Decima (Entrano la Contessa e Susanna) CONTESSA Cosa mi narri, e che ne disse il Conte? SUSANNA Gli si leggeva in fronte il dispetto e la rabbia. CONTESSA Piano, che meglio or lo porremo in gabbia. Dov'è l'appuntamento che tu gli proponesti? SUSANNA In giardino. CONTESSA Fissiamgli un loco. Scrivi. SUSANNA Ch'io scriva... ma, signora... CONTESSA Eh, scrivi dico; e tutto io prendo su me stessa. (Susanna siede e scrive) "Canzonetta su l'aria..." SUSANNA (scrivendo) "Su l'aria..." Nº 20. Duetto CONTESSA (detta) "Che soave zeffiretto..." SUSANNA (ripete le parole della contessa) "Zeffiretto..." CONTESSA "Questa sera spirerà..." SUSANNA "Questa sera spirerà..." CONTESSA "Sotto i pini del boschetto." SUSANNA "Sotto i pini..." CONTESSA "Sotto i pini del boschetto." SUSANNA "Sotto i pini...del boschetto..." CONTESSA Ei già il resto capirà. SUSANNA Certo, certo il capirà. (piega la lettera) Piegato è il foglio... or come si sigilla? CONTESSA (si cava una spilla e gliela dà) Ecco... prendi una spilla: Servirà di sigillo. Attendi...scrivi sul riverso del foglio, "Rimandate il sigillo". SUSANNA È più bizzarro di quel della patente. CONTESSA Presto nascondi, io sento venir gente. (Susanna si pone il biglietto nel seno.) Scena Undecima (Cherubino vestito da contadinella, Barbarina e alcune altre contadinelle vestite nel medesimo modo con mazzetti di fiori e i suddetti) Nº 21. Coro CONTADINELLE Ricevete, oh padroncina, queste rose e questi fior, che abbiam colti stamattina per mostrarvi il nostro amor. Siamo tante contadine, e siam tutte poverine, ma quel poco che rechiamo ve lo diamo di buon cor. BARBARINA Queste sono, madama, le ragazze del loco che il poco ch'han vi vengono ad offrire, e vi chiedon perdon del loro ardire. CONTESSA Oh brave, vi ringrazio. SUSANNA Come sono vezzose. CONTESSA E chi è, narratemi, quell'amabil fanciulla ch'ha l'aria sì modesta? BARBARINA Ell'è mia cugina, e per le nozze è venuta ier sera. CONTESSA Onoriamo la bella forestiera, venite qui... datemi i vostri fiori. (prende i fiori di Cherubino e lo bacia in fronte) Come arrossì... Susanna, e non ti pare... che somigli ad alcuno? SUSANNA Al naturale. Scena Duodecima (I suddetti y entrano il Conte ed Antonio. Antonio ha il cappello di Cherubino: entra in scena pian piano, gli cava la cuffia di donna e gli mette in testa il cappello stesso.) ANTONIO Ehi! Cospettaccio! È questi l'ufficiale. CONTESSA (tra sè) Oh stelle! SUSANNA (tra sè) Malandrino! CONTE Ebben, madama! CONTESSA Io sono, signor mio, irritata e sorpresa al par di voi. CONTE Ma stamane... CONTESSA Stamane... Per l'odierna festa volevam travestirlo al modo stesso, che l'han vestito adesso. CONTE (a Cherubino) E perché non partiste? CHERUBINO (cavandosi il cappello bruscamente) Signor! CONTE Saprò punire la tua disobbedienza. BARBARINA Eccellenza, Eccellenza, voi mi dite sì spesso qual volta m'abbracciate, e mi baciate: Barbarina, se m'ami, ti darò quel che brami... CONTE Io dissi questo? BARBARINA Voi. Or datemi , padrone, in sposo Cherubino, e v'amerò, com'amo il mio gattino. CONTESSA (al Conte) Ebbene: or tocca a voi. ANTONIO Brava figliuola, hai buon maestro, che ti fa scuola. CONTE (Tra sè) Non so qual uom, qual demone, qual Dio rivolga tutto quanto a torto mio. Scena Tredicesima (I suddetti e Figaro) FIGARO (Entrando) Signor... se trattenete tutte queste ragazze, addio feste... addio danza... CONTE E che, vorresti ballar col piè stravolto? FIGARO Eh, non mi duol più molto. (finge di drizzarsi la gamba e poi si prova a ballare) Andiam, belle fanciulle. (Chiama tutte le giovani, vuol partire, il Conte lo richiama) CONTESSA (a Susanna) Come si caverà dall'imbarazzo? SUSANNA (alla Contessa) Lasciate fare a lui. CONTE Per buona sorte i vasi eran di creta. FIGARO Senza fallo. Andiamo dunque, andiamo. ANTONIO E intanto a cavallo di galoppo a Siviglia andava il paggio. FIGARO Di galoppo, o di passo... buon viaggio. Venite, oh belle giovani. CONTE (torna a ricondurlo in mezzo) E a te la sua patente era in tasca rimasta... FIGARO Certamente, che razza di domande! ANTONIO (a Susanna che fa de' motti a Figaro) Via, non gli far più motti, ei non t'intende. (prende per mano Cherubino e lo presenta a Figaro) Ed ecco chi pretende che sia un bugiardo il mio signor nipote. FIGARO Cherubino? ANTONIO Or ci sei. FIGARO (al Conte) Che diamin canta? CONTE Non canta, no, ma dice ch'egli saltò stamane sui garofani... FIGARO Ei lo dice! Sarà... se ho saltato io, si può dare che anch'esso abbia fatto lo stesso. CONTE Anch'esso? FIGARO Perché no? Io non impugno mai quel che non so. (S'ode la marcia spagnola da lontano) Nº 22. Finale FIGARO Ecco la marcia, andiamo; ai vostri posti, oh belle, ai vostri posti. Susanna, dammi il braccio. SUSANNA Eccolo! (Figaro prende per un braccio Susanna. Partono tutti, eccettuati il Conte e la Contessa) CONTE Temerari. CONTESSA (tra sè) Io son di ghiaccio! (La marcia aumenta a poco a poco) CONTE Contessa... CONTESSA Or non parliamo. Ecco qui le due nozze, riceverle dobbiam, alfin si tratta d'una vostra protetta. Seggiamo. CONTE Seggiamo... (Tra sè) e meditiam vendetta (Siedono; la marcia s'avvicina.) Scena Quattordicesima (I suddetti, Figaro, Susanna, Marcellina, Bartolo, Antonio, Barbarina, cacciatori, contadini e contadine) (Cacciatori con fucili in ispalla, contadini e contadine. Due giovinette che portano il cappello verginale con piume bianche, due altre un bianco velo, due altre i guanti e il mazzetto di fiori. Figaro con Marcellina. Due altre giovinette che portano un simile cappello per Susanna ecc. Bartolo con Susanna. Due giovinette incominciano il coro che termina in ripieno. Bartolo conduce la Susanna al Conte e s'inginocchia per ricever da lui il cappello ecc. Figaro conduce Marcellina alla Contessa e fa la stessa funzione.) DUE DONNE Amanti costanti, seguaci d'onor, cantate, lodate sì saggio signor. A un dritto cedendo, che oltraggia, che offende, ei caste vi rende ai vostri amator. TUTTI Cantiamo, lodiamo sì saggio signor (I figuranti ballano. Susanna essendo in ginocchio durante il duo, tira il Conte per l'abito, gli mostra il bigliettino, dopo passa la mano dal lato degli spettatori alla testa, dove pare che il Conte le aggiusti il cappello, e gli dà il biglietto. Il Conte se lo mette furtivamente in seno, Susanna s'alza, e gli fa una riverenza. Figaro viene a riceverla, e si balla il fandango. Marcellina s'alza un po' più tardi. Bartolo viene a riceverla dalle mani della Contessa. Il conte va da un lato, cava il biglietto, e fa l'atto d'uom che rimase punto al dito: lo scute, lo preme, lo succhia, e vedendo il biglietto sigillato colla spilla, dice gittando la spilla a terra) CONTE Eh già, la solita usanza, le donne ficcan gli aghi in ogni loco. Ah, ah, capisco il gioco. FIGARO (vede tutto e dice a Susanna) Un biglietto amoroso che gli diè nel passar qualche galante, ed era sigillato d'una spilla, ond'ei si punse il dito, (Il Conte legge, bacia il biglietto, cerca la spilla, la trova e se la mette alla manica del saio.) Il Narciso or la cerca; oh, che stordito! CONTE Andate, amici! E sia per questa sera disposto l'apparato nuziale colla più ricca pompa; io vo' che sia magnifica la feste, e canti e fuochi, e gran cena, e gran ballo, e ognuno impari com'io tratto color, che a me son cari. CORO Amanti costanti, seguaci d'onor, cantate, lodate sì saggio signor. A un dritto cedendo, che oltraggia, che offende, ei caste vi rende ai vostri amator. Cantiamo, lodiamo sì saggio signor! (Il coro e la marcia si ripetono, tutti partono.)
ACTO III
(Suntuosa sala con dos tronos, preparada para una fiesta nupcial.) Escena Primera (El conde solo) CONDE (paseando) ¡Qué embrollo es este! Una carta anónima.. la criada en el gabinete encerrada... la señora confusa... un hombre que salta por el balcón al jardín... otro a continuación que dice ser él quien lo hizo... No sé qué pensar: ¿Podría quizá alguno de mis vasallos?... este tipo de gente tiene en común la audacia. Pero la condesa... ¡que una duda la ofenda! Ella se respeta demasiado a sí misma, y mi honor... el honor... ¡A dónde lo ha llevado el humano error! Escena Segunda (El conde, la condesa y Susana. Estas últimas se detienen en el fondo de la escena sin ser vistas por el conde) CONDESA (A Susana) Venga, anímate, dile que te espere en el jardín. CONDE (meditando, a solas) Sabré si Cherubino estaba en Sevilla, para tal fin he enviado a Basilio... SUSANA (a la condesa) ¡Oh cielos! ¿Y Fígaro?... CONDESA No debes decirle nada, en tu lugar quiero ir yo misma. CONDE Al anochecer deberá regresar... SUSANA ¡Oh Dios!, no me atrevo... CONDESA Piensa que ahora está en tus manos mi paz. (Ella se esconde) CONDE ¿Y Susana?, quién sabe si ella ha traicionado mi secreto... oh, si ha hablado, ¡lo haré casar con la vieja! SUSANA (para sí) ¡Marcelina! (En voz alta, al conde) ¡Señor! CONDE (serio) ¿Qué deseas? SUSANA ¡Me parece que estáis encolerizado! CONDE ¿Queréis algo? SUSANA Señor... vuestra esposa sufre los acostumbrados vahídos y os pido el frasquito de las sales. CONDE Tomad. SUSANA Ahora mismo os lo devuelvo. CONDE No, no, os lo podéis quedar. SUSANA ¿Para mí? Estos no son males de mujeres corrientes. CONDE Una novia que pierde a su querido esposo a punto de obtenerlo... SUSANA Pagando a Marcelina con la dote que vos me prometisteis... CONDE ¿Que yo os prometí? ¿Cuándo? SUSANA Creí haberlo comprendido... CONDE Sí, si hubieses querido comprenderme tú. SUSANA Es mi deber y el deseo de su Excelencia es mi deseo. Nº 16: Dueto CONDE ¡Cruel! ¿Por qué hasta ahora me has hecho languidecer así? SUSANA Señor, la mujer siempre tiene tiempo de decir que sí. CONDE ¿Entonces irás al jardín? SUSANA Si os complace, iré. CONDE ¿Y no me fallarás? SUSANA No, no, no os fallaré. CONDE ¿Irás? SUSANA Sí. CONDE ¿No fallarás? SUSANA No. CONDE ¿No fallarás? SUSANA ¡No! CONDE ¿No? SUSANA ¡Sí! Si os place, allí estaré CONDE Me siento de tan contento lleno de alegría el corazón. SUSANA (en voz baja) Excusadme si miento, vos que entendéis de amor. CONDE ¿Y por qué fuiste conmigo, esta mañana, tan severa? SUSANA En presencia del paje... CONDE Y con Basilio, que por mí te habló... SUSANA Pero, que necesidad hay de que Basilio... CONDE Es verdad, es verdad, y me propongo luego... si tu fallas, corazón mío... pero la condesa espera el frasquito. SUSANA Fue sólo un pretexto. Y no habría hablado sin ello. CONDE (la coge de la mano) ¡Queridísima! SUSANA (se aparta) Viene gente. CONDE (aparte) Ya es mía, seguro. SUSANA (aparte, yendo hacia la puerta) Limpiaos la boca, señor pícaro. Escena Tercera (Fígaro, Susana y el conde) FÍGARO ¡Eh, Susana!, ¿a dónde vas? SUSANA Calla. Sin abogado has ganado ya la causa. (Parte) FÍGARO ¿Qué ha sucedido? (La sigue) Escena Cuarta (El conde solo) Nº 17. Recitativo y aria CONDE "¡Ya has ganado la causa!" ¡Qué oigo! ¿en qué trampa caía? ¡Pérfidos! Yo quiero... de tal modo castigaros... a mi gusto la sentencia será... ¿Pero si él pagase a la vieja pretendiente? ¡Pagarla! ¿de qué manera? Y después está Antonio que a ese expósito de Fígaro le niega a su sobrina en matrimonio. Cultivando el orgullo de este mentecato, todo ayuda a la artimaña... El golpe está hecho. ¿Veré, mientras yo suspiro, feliz a un siervo mío? Y un bien que en vano deseo, ¿él deberá poseer? ¿Veré por mano del amor unida a un vil sujeto a quién en mí suscito un afecto y que por mí no lo siente? ¡Ah no!, dejarte en paz, ¡no deseo esta felicidad! tú no naciste, audaz, para darme tormento, y también quizá para reírte, para reírte de mi desdicha. Ya la sola esperanza de mi venganza consuela a mi alma y la llena de júbilo... Escena Quinta (El conde, Marcelina, Don Curzio, Fígaro y Bartolo, después Susana) CURZIO (entrando) Está decidido el pleito, o pagarle o desposarla. Ahora callad. MARCELINA ¡Ya respiro! FÍGARO ¡Y yo muero! MARCELINA (aparte) Al fin esposa seré de un hombre que adoro. FÍGARO Excelencia, yo apelo... CONDE Es justa la sentencia, o pagar o casarse con ella. ¡Bravo Don Curzio! CURZIO ¡Benevolencia de su Excelencia! BARTOLO ¡Qué magnifica sentencia! FÍGARO ¿En qué magnifica? BARTOLO En que quedamos todos vengados. FÍGARO Yo no me casaré con ella. BARTOLO Lo harás. CURZIO O pagarle o desposarla. Te prestó dos mil duros. FÍGARO Soy un gentilhombre y sin el consentimiento de mis nobles padres... CONDE ¿Dónde están?, ¿quiénes son? FÍGARO Dejadme todavía buscarlos, hace diez años que espero encontrarlos. BARTOLO ¿Acaso sois un niño abandonado?... FÍGARO No, perdido, doctor, o mejor, robado. CONDE ¿Cómo? MARCELINA ¿Qué? BARTOLO ¿Y las pruebas? CURZIO ¿Y el testimonio? FÍGARO El oro, las joyas y los bordados paños que en los más tiernos años me encontraron puestos los bandidos son los indicios verdaderos de mi nacimiento ilustre, y sobre todo, este tatuaje en mi brazo impreso... MARCELINA ¿Una espátula impresa en el brazo derecho? FÍGARO ¿Y a vos quién os lo ha dicho? MARCELINA ¡Oh Dios!, ¡es él! FÍGARO Es verdad, soy yo. CURZIO ¿Quién? CONDE ¿Quién? BARTOLO ¿Quién? MARCELINA ¡Rafael! BARTOLO ¿Y los ladrones te raptaron? FÍGARO Cerca de un castillo. BARTOLO (señala a Marcelina) He aquí a tu madre. FÍGARO ¿Nodriza? BARTOLO No, tu madre. CURZIO Y CONDE ¿Su madre? FÍGARO ¡Qué oigo! MARCELINA (señala a Bartolo) He aquí a tu padre. (Marcelina corre a abrazar a Fígaro) Nº 18. Sexteto MARCELINA Reconoce en este abrazo a una madre, amado hijo. FÍGARO (a Bartolo) Padre mío, haced lo mismo, no me hagáis sonrojar más. BARTOLO (abrazando a Fígaro) La conciencia no me deja resistir a tu deseo. CURZIO ¡Él su padre, ella su madre! La boda no puede hacerse. CONDE Estoy desorientado, estoy aturdido, lo mejor es irse de aquí. MARCELINA Y BARTOLO ¡Amado hijo! FÍGARO ¡Queridos padres! (El conde intenta marcharse. Susana entra con una bolsa en las manos) SUSANA ¡Alto, alto! Señor conde, mil doblones tengo aquí preparados, a pagar vengo por Fígaro y a ponerlo en libertad. CONDE Y CURZIO No sabemos lo que pasa, observad un poco allá SUSANA (Se vuelve y ve a Fígaro que abraza a Marcelina) ¿Ya estás de acuerdo con la esposa? ¡Justos dioses qué infidelidad!, etc. (Quiere irse) ¡Deja, malvado! FÍGARO (detiene, pero ella se escapa) ¡No quédate!, escucha, ¡oh querida,! SUSANA (le da una bofetada a Fígaro) ¡Escucha ésta! MARCELINA, BARTOLO Y FÍGARO Es un efecto de su buen corazón, es todo amor lo que ella hace CONDE Y CURZIO Tiemblo, desvarío del furor, el destino me/se la juega, SUSANA Tiemblo, desvarío del furor, una vieja me la juega MARCELINA (corre a abrazar a Susana) ¡La indignación calmad, mi querida hijita! A su madre abrazad, que vuestra ahora será. SUSANA ¿Su madre? BARTOLO, CONDE DON CURZIO, MARCELINA ¡Su madre! SUSANA (a Fígaro) ¿Su madre? FÍGARO (a Susana) Y aquél es mi padre, que te lo dirá SUSANA ¿Su padre? BARTOLO, CONDE DON CURZIO, MARCELINA ¡Su padre! SUSANA (a Fígaro) ¿Tu padre? FÍGARO (a Susana) Y aquella es mi madre, que te lo dirá (Corren los cuatro a abrazarse) SUSANA, MARCELINA FÍGARO, BARTOLO Al dulce contento de este momento, esta/aquella alma apenas resistir ya sabe CURZIO Y CONDE Al fiero tormento de este momento, aquella/esta alma apenas resistir ya sabe (Salen el conde y Don Curzio) Escena Sexta (Susana, Marcelina, Fígaro y Bartolo) MARCELINA (a Bartolo) He aquí, mi querido amigo, el dulce fruto de nuestro antiguo amor. BARTOLO Ahora no hablemos de hechos tan remotos; él es mi hijo, mi consorte vos sois, y las bodas haremos cuando queráis. MARCELINA Hoy, y así serán dobles. (Le da a Fígaro el pagaré) Toma, éste es el pagaré del dinero que me debes y es tu dote. SUSANA (lanza a tierra una bolsa de dinero) Toma además esta bolsa BARTOLO (hace lo mismo) Y ésta también. FÍGARO Bravo, id echando, que yo acepto siempre. SUSANA Corramos a informar de toda la aventura a la señora y a nuestro tío. ¡Quién más contenta que yo! FÍGARO ¡Yo! BARTOLO ¡Yo! MARCELINA ¡Yo! SUSANA, MARCELINA BARTOLO, FÍGARO Y reviente el conde viendo mi alegría. (Salen todos abrazados) Escena Séptima (Entran Barbarina y Cherubino) BARBARINA Vamos, vamos bello paje, en mi casa encontrarás las más bellas muchachas del castillo, y serás tú seguro el más bello de todas. CHERUBINO ¡Ah!, ¡si el conde me encuentra!, ¡mísero de mí! Tú sabes que el cree que me he ido ya a Sevilla. BARBARINA ¡Oh, qué maravilla! Si te encuentra no será cosa nueva... Oye: queremos vestirte como nosotras, todas juntas iremos después a ofrecer flores a la señora. Fíate, oh Cherubino, de Barbarina. (Se van) Escena Octava (Entra la condesa sola) Nº 19 Recitativo y aria CONDESA ¡Y Susana no viene! Estoy ansiosa de saber cómo el conde acoge la propuesta; ¡un tanto audaz el proyecto me parece; con un esposo tan vital y celoso!... Pero, ¿qué mal hay? Cambiando mis vestidos con los de Susana, y los suyos con los míos, con la noche a favor... ¡Oh cielos!, ¡a qué humilde estado fatal he sido reducida por un consorte cruel! Después de haberme con una mezcla inaudita de infidelidad, de celos, de desdenes, al principio amada, después ofendida, y al fin traicionada me obliga ahora a buscar la ayuda de una criada! ¿Dónde están esos bellos momentos de dulzura y de placer? ¿Adónde fueron los juramentos de aquellos labios engañosos? ¡Por qué pues, si en llantos y en penas para mí todo cambió la memoria de aquel amor no se ha borrado de mi seno! ¡Ah! si al menos mi constancia en el languidecer de amor, me trajese una esperanza de cambiar su ingrato corazón. (Sale) Escena Novena (Entran el conde y Antonio, éste con un sombrero en la mano) ANTONIO Yo os digo, señor, que Cherubino está aún en el castillo, y ved, como prueba, su sombrero. CONDE ¿Pero cómo?, ¡si a estas horas él debería de estar en Sevilla! ANTONIO Perdonad, hoy Sevilla está en mi casa. Allá se ha vestido de mujer y ha dejado sus otros vestidos. CONDE ¡Pérfidos! ANTONIO Vamos allí lo veréis. (Salen Antonio y el conde) Escena Décima (Entran Susana y la condesa) CONDESA ¡Qué me cuentas!, ¿y qué dijo el conde? SUSANA Se le leía en la cara el despecho y la rabia. CONDESA ¡Calma, que ahora lo meteremos mejor en la jaula! ¿Dónde es la cita que le propusiste? SUSANA En el jardín. CONDESA Fijémosle un lugar. Escribe. SUSANA Que yo escriba... pero... señora... CONDESA ¡Ea, escribe, te digo!, yo lo asumo todo. (Susana se sienta y escribe) "Cancioncilla sobre el aria... SUSANA (escribiendo) ...sobre el aria. Nº 20. Dueto CONDESA (dicta) Qué suave céfiro... SUSANA (repite las palabras de la condesa) ...céfiro, CONDESA ...esta noche soplará... SUSANA ...esta noche soplará... CONDESA ...bajo los pinos del bosquecillo... SUSANA ¿Bajo los pinos? CONDESA ...bajo los pinos del bosquecillo." SUSANA ...bajo los pinos... del bosquecillo." CONDESA Ya el resto comprenderá. SUSANA Cierto, cierto, el comprenderá. (Dobla la carta) Doblada está la carta... pero ¿cómo la sello? CONDESA (se quita un broche y se lo da) He aquí, toma mi broche, servirá de sello. Atiende, escribe sobre el reverso de la hoja "Devolved el sello". SUSANA Es más singular que la del nombramiento. CONDESA Rápido, guárdalo, oigo llegar gente. (Susana esconde el escrito en el escote) Escena Undécima (Llegan Cherubino vestido de aldeana, Barbarina y otras aldeanas, vestidas del mismo modo con macetas de flores y los anteriores) Nº 21. Coro CAMPESINAS Recibid, oh señora estas rosas y estas flores que hemos recogido esta mañana para mostraros nuestro amor. Somos todas campesinas y somos todas pobrecitas, pero lo poco que tenemos os lo damos de buen corazón. BARBARINA Éstas son, señora las muchachas del lugar, que lo poco que tienen os lo ofrecen, y os piden perdón por su atrevimiento. CONDESA ¡Oh bravas!, os lo agradezco. SUSANA ¡Qué graciosas son! CONDESA ¿Y quién es, decidme, aquella amable muchacha que tiene un aire tan modesto? BARBARINA Es una prima mía, y llegó ayer noche para las bodas. CONDESA Honremos a la bella forastera. Venid aquí, dadme vuestras flores. (Coge las flores de Cherubino y le besa en la frente) ¡Cómo se ruboriza!... Susana, ¿no crees que se parece a alguien? SUSANA ¡Por su carácter! Escena Duodécima (Los anteriores, entran el conde y Antonio; éste lleva el sombrero de Cherubino, a quien se aproxima; le quita la toca de mujer y le pone el sombrero) ANTONIO ¡Eh, caramba! ¡Éste es el oficial! CONDESA (aparte) ¡Cielos! SUSANA (aparte) ¡Malandrín! CONDE Y bien señora... CONDESA Estoy, señor mío, irritada y sorprendida igual que vos. CONDE ¿Pero esta mañana? CONDESA Esta mañana... para la fiesta de hoy queríamos disfrazarlo del mismo modo que lo han vestido ahora. CONDE (a Cherubino) ¿Y por qué no partiste? CHERUBINO (quitándose rápidamente el sombrero) Señor... CONDE Sabré castigar tu desobediencia. BARBARINA ¡Excelencia, excelencia!, vos me decís a menudo, cada vez que me abrazáis, y me besáis: Barbarina, si me amas te daré lo que quieras... CONDE ¿Yo dije esto? BARBARINA Vos. Ahora dadme, señor, por esposo a Cherubino, y os amaré como amo a mi gatito. CONDESA (al conde) Y bien, ahora os toca a vos. ANTONIO ¡Bravo hijita!, tienes un buen maestro que te enseña. CONDE (aparte) No sé qué hombre qué demonio, qué dios, lo trastorna todo en perjuicio mío. Escena Decimotercera (Los anteriores y Fígaro) FÍGARO (entrando) Señor... si retenéis a todas estas muchachas, adiós fiesta... adiós baile. CONDE ¿Y qué?, ¿querríais bailar con el pie torcido? FÍGARO Ea, no me duele ya mucho. (Finge comprobar el estado de su pierna y después prueba a bailar) Vamos, bellas muchachas. (Llama a todas las jóvenes, quiere salir, pero el conde lo llama) CONDESA (a Susana) ¿Cómo saldrá de este embrollo? SUSANA (a la condesa) Dejad hacerlo a él CONDE Por suerte las macetas eran de arcilla. FÍGARO Ciertamente. Vamos pues, vamos. ANTONIO Mientras tanto a galope de caballo a Sevilla iba el paje. FÍGARO A galope o al paso... buen viaje. Venid, bellas jóvenes. CONDE (le corta el camino) Y su nombramiento quedó en tu bolsillo... FÍGARO Ciertamente, ¡qué tipo de preguntas! ANTONIO (A Susana, que hace gestos a Fígaro) Venga, no le hagas mas muecas, él no te entiende, (coge a Cherubino por la mano y se lo presenta a Fígaro) y he aquí que pretende que sea un embustero mi señor sobrino. FÍGARO ¡Cherubino! ANTONIO ¿Ya caes? FÍGARO (Al conde) ¿Qué diantre canta? CONDE No canta, no, pero dice que él saltó esta mañana sobre sus claveles. FÍGARO ¡Si el lo dice!, será... Si he saltado yo, puede ocurrir que también él haya hecho lo mismo. CONDE ¿También él? FÍGARO ¿Por qué no? Yo no refuto nunca lo que no sé. (Se oye a lo lejos una marcha española.) Nº 22. Final FÍGARO He aquí la marcha, ¡vamos! A vuestros puestos, oh bellas. Susana, dame el brazo. SUSANA Aquí lo tienes. (Fígaro coge del brazo a Susana. Se van todos menos el conde y la condesa) CONDE ¡Temerarios! CONDESA (aparte) ¡Estoy helada! (La marcha va aumentando poco a poco) CONDE ¡Condesa! CONDESA Ahora no hablemos. He aquí las dos bodas debemos recibirlas, pues al fin y al cabo se trata de una protegida vuestra. Vayamos a sentarnos CONDE Sentémonos... (aparte) ...y meditemos la venganza. (Se sientan; la marcha se acerca) Escena Decimocuarta (Los anteriores, Fígaro, Susana, Marcelina, Bartolo, Antonio, Barbarina, cazadores, campesinos y campesinas) (Cazadores con escopetas, campesinos y campesinas. Dos jovenes llevan un tocado de novia con pluma blanca, otras dos un velo blanco, otras dos unos guantes y ramo de flores. Fígaro y Marcelina. Otras dos joveness llevan un tocado semejante al de Susana. Bartolo con Susana. Dos jóvenes comienzan a cantar y arrastrando a todos. Susana conducida por Bartolo se arrodilla ante el conde para recibir de él el tocado, etc. Fígaro conduce a Marcelina a la condesay hacen lo mismo) DOS JOVENCITAS Amantes constantes adictos al honor, cantad, load a tan sabio señor, Cediendo un derecho que ultraja, que ofende, él castas os entrega a vuestros amantes. TODOS Cantemos, loemos a tan sabio señor (Todos bailan. Susana arrodillada ante el conde, durante el canto del coro, le estira de la casaca y le enseña la carta; aprovecha un gesto del conde que parece que le arregla el tocado, le da la carta, que la guarda furtivamente en su traje. Susana se levanta y hace una reverencia. Fígaro recibe a la novia. Se baila un fandango. Luego, Marcelina se levanta. Bartolo va a recibirla de manos de la condesa. El conde saca la carta y se pincha un dedo con el broche, lo sacude, aprieta, chupa, y viendo el broche que sella la carta, lo tira al suelo mientras la orquesta suena muy bajito) CONDE ¡Ah, ya!, es la costumbre usual, las mujeres ponen agujas por todas partes. ¡Ja, ja!, comprendo el juego. FÍGARO (viéndolo todo, a Susana) Una carta de amor que le dio alguien al pasar y estaba sellada por un broche con el que se pincho el dedo. (El conde lee y besa la carta, busca el broche y lo guarda en la manga) El Narciso ahora lo busca; ¡oh que atolondrado! CONDE Id, amigos, y sea para esta noche dispuesta la fiesta nupcial con la más rica pompa. Yo quiero que sea magnífica la fiesta, con cantos, fuegos, gran cena, y baile, para que todos aprendan como trato a los que me son queridos TODOS Amantes constantes adictos al honor, cantad, load a tan sabio señor, Cediendo un derecho que ultraja, que ofende, él castas os entrega a vuestros amantes. Cantemos, loemos a tan sabio señor (El coro y la marcha se repiten, todos salen)
ATTO IV
(È notte. Giardino con due padiglione, a destra e a sinistra. Entra Barbarina con Lampione) Scena Prima (Barbarina sola) Nº 23. Cavatina BARBARINA (cercando qualche cosa per terra) L'ho perduta... me meschina... ah, chi sa dove sarà? Non la trovo... E mia cugina... e il padron ... cosa dirà? Scena Seconda (Barbarina, Figaro e Marcellina) FIGARO (entrando) Barbarina, cos'hai? BARBARINA L'ho perduta, cugino. FIGARO Cosa? MARCELLINA (entrando) Cosa? BARBARINA La spilla, che a me diede il padrone per recar a Susanna. FIGARO A Susanna ... la spilla? (In collera) E così, tenerella, il mestiero già sai... (Tranquillo) di far tutto sì ben quel che tu fai? BARBARINA Cos'è, vai meco in collera? FIGARO E non vedi ch'io scherzo? Osserva... (cerca un momento per terra, dopo aver destramente cavata una spilla dall'abito o dalla cuffia di Marcellina e la dà a Barbarina) Questa è la spilla che il Conte da recare ti diede alla Susanna, e servia di sigillo a un bigliettino; vedi s'io sono istrutto? BARBARINA E perché il chiedi a me quando sai tutto? FIGARO Avea gusto d'udir come il padrone ti die' la commissione. BARBARINA Che miracoli! "Tieni, fanciulla, reca questa spilla alla bella Susanna, e dille: Questo è il sigillo de' pini." FIGARO Ah, ah, de' pini! BARBARINA È ver ch'ei mi soggiunse: "Guarda che alcun non veda." Ma tu già tacerai. FIGARO Sicuramente. BARBARINA A te già niente preme. FIGARO Oh niente, niente. BARBARINA Addio, mio bel cugino; vò da Susanna, e poi da Cherubino. (parte saltando) Scena Terza (Marcellina e Figaro) FIGARO (quasi stupido) Madre! MARCELLINA Figlio! FIGARO Son morto! MARCELLINA Calmati, figlio mio. FIGARO Son morto, dico. MARCELLINA Flemma, flemma, e poi flemma! Il fatto è serio; e pensarci convien, ma pensa un poco che ancor non sai di chi prenda gioco. FIGARO Ah, quella spilla, oh madre, è quella stessa che poc'anzi ei raccolse. MARCELLINA È ver, ma questo al più ti porge un dritto di stare in guardia, e vivere in sospetto. Ma non sai, se in effetto... FIGARO All'erta dunque: il loco del congresso so dov'è stabilito... MARCELLINA Dove vai figlio mio? FIGARO A vendicar tutti i mariti: addio. (parte infuriato) Scena Quarta (Marcellina sola) MARCELLINA Presto avvertiam Susanna: io la credo innocente: quella faccia, quell'aria di modestia... è caso ancora ch'ella non fosse... ah quando il cor non ciurma personale interesse, ogni donna è portata alla difesa del suo povero sesso, da questi uomini ingrati a torto oppresso. Nº 24. Aria MARCELLINA Il capro e la capretta son sempre in amistà, l'agnello all'agnelletta la guerra mai non fa. Le più feroci belve per selve e per campagne lascian le lor compagne in pace e libertà. Sol noi povere femmine che tanto amiam questi uomini, trattate siam dai perfidi ognor con crudeltà! (parte) Scena Quinta (Folto giardino con due nicchie parallele praticabili, Barbarina sola con alcune frutta e ciambelle) BARBARINA (guarda ambedue lati) Nel padiglione a manca: ei così disse: è questo ... è questo... e poi se non venisse! Oh ve' che brava gente! A stento darmi un arancio, una pera, e una ciambella. Per chi madamigella? Oh, per qualcun, signori: già lo sappiam: ebbene; il padron l'odia, ed io gli voglio bene, però costommi un bacio, e cosa importa, forse qualcun me'l renderà... (Qualcuno s'avvicina) son morta! (fugge impaurita ed entra nella nicchia a manca) Scena Sesta (Figaro con mantello e lanternino notturno, poi Basilio, Bartolo e truppa di lavoratori) FIGARO (tra sè) È Barbarina... (Forte) chi va là? BASILIO Son quelli che invitasti a venir. BARTOLO (a Figaro) Che brutto ceffo! Sembri un cospirator. Che diamin sono quegli infausti apparati? FIGARO Lo vedrete tra poco. In questo loco celebrerem la festa della mia sposa onesta e del feudal signor... BASILIO Ah, buono, buono, capisco come egli è, (Tra sè) Accordati si son senza di me. FIGARO Voi da questi contorni non vi scostate; intanto io vado a dar certi ordini, e torno in pochi istanti. A un fischio mio correte tutti quanti. (Partono tutti eccettuati Bartolo e Basilio.) Scena Settima (Basilio e Bartolo) BASILIO Ha i diavoli nel corpo. BARTOLO Ma cosa nacque? BASILIO Nulla. Susanna piace al Conte; ella d'accordo gli die' un appuntamento che a Figaro non piace. BARTOLO E che, dunque dovria soffrirlo in pace? BASILIO Quel che soffrono tanti ei soffrir non potrebbe? E poi sentite, che guadagno può far? Nel mondo, amico, l'accozzarla co' grandi fu pericolo ognora: dan novanta per cento e han vinto ancora. Nº 25. Aria BASILIO In quegl'anni, in cui val poco la mal pratica ragion, ebbi anch'io lo stesso foco, fui quel pazzo ch'or non son. Che col tempo e coi perigli donna flemma capitò; e i capricci, ed i puntigli della testa mi cavò. Presso un piccolo abituro seco lei mi trasse un giorno, e togliendo giù dal muro del pacifico soggiorno una pella di somaro, "prendi disse, oh figlio caro!", poi disparve, e mi lasciò. Mentre ancor tacito guardo quel dono, il ciel s'annuvola rimbomba il tuono, mista alla grandine scroscia la piova, ecco le membra coprir mi giova col manto d'asino che mi donò. Finisce il turbine, nè fo due passi che fiera orribile dianzi a me fassi; già, già mi tocca l'ingorda bocca, già di difendermi speme non ho. Ma il finto ignobile del mio vestito tolse alla belva sì l'appetito, che disprezzandomi si rinselvò. Così conoscere mi fè la sorte, ch'onte, pericoli, vergogna, e morte col cuoio d'asino fuggir si può. (Basilio e Bartolo partono Entra Figaro con mantello) Scena Ottava (Figaro solo) Nº 27. Recitativo ed Aria FIGARO Tutto è disposto: l'ora dovrebbe esser vicina; io sento gente. È dessa... non è alcun... buia è la notte... ed io comincio omai, a fare il scimunito mestiero di marito. Ingrata! Nel momento della mia cerimonia ei godeva leggendo, e nel vederlo io rideva di me, senza saperlo. Oh Susanna, Susanna, quanta pena mi costi, con quell'ingenua faccia... con quegli occhi innocenti... chi creduto l'avria? Ah, che il fidarsi a donna è ognor follia. Aprite un po' quegli' occhi, uomini incauti e sciocchi, guardate queste femmine, guardate cosa son! Queste chiamate Dee dagli ingannati sensi a cui tributa incensi la debole ragion, son streghe che incantano per farci penar, sirene che cantano per farci affogar, civette che allettano per trarci le piume, comete che brillano per toglierci il lume; son rose spinose, son volpi vezzose, son orse benigne, colombe maligne, maestre d'inganni, amiche d'affanni che fingono, mentono, amore non senton, non senton pietà, no, no, no, no! Il resto nol dico, già ognun lo sa! (si ritira) Scena Nona (Entrano Susanna, la Contessa travestite; Marcellina e poi Figaro) SUSANNA Signora, ella mi disse che Figaro verravvi. MARCELLINA Anzi è venuto. Abbassa un po' la voce. SUSANNA Dunque, un ci ascolta, e l'altro dee venir a cercarmi, incominciam. MARCELLINA Io voglio qui celarmi. (entra dove entrò Barbarina) Scena Decima I suddetti, meno Marcellina SUSANNA Madama, voi tremate; avreste freddo? CONTESSA Parmi umida la notte; io mi ritiro. FIGARO (tra sè) Eccoci della crisi al grande istante. SUSANNA Io sotto questi piante, se madama il permette, resto prendere il fresco una mezz'ora. FIGARO (Tra sè) Il fresco, il fresco! CONTESSA (si nasconde) Restaci in buon'ora. SUSANNA Il birbo è in sentinella. Divertiamci anche noi, diamogli la mercé de' dubbi suoi. Nº 27. Recitativo ed Aria SUSANNA Giunse alfin il momento che godrò senz'affanno in braccio all'idol mio. Timide cure, uscite dal mio petto, a turbar non venite il mio diletto! Oh, come par che all'amoroso foco l'amenità del loco, la terra e il ciel risponda, come la notte i furti miei seconda! Deh, vieni, non tardar, oh gioia bella, vieni ove amore per goder t'appella, finché non splende in ciel notturna face, finché l'aria è ancor bruna e il mondo tace. Qui mormora il ruscel, qui scherza l'aura, che col dolce sussurro il cor ristaura, qui ridono i fioretti e l'erba è fresca, ai piaceri d'amor qui tutto adesca. Vieni, ben mio, tra queste piante ascose, ti vo' la fronte incoronar di rose. (S'allonta) Scena Undicesima (I suddetti e poi Cherubino) FIGARO Perfida, e in quella forma ella meco mentia? Non so s'io veglio, o dormo. (Entra Cherubino canterellando) CHERUBINO La la la ... CONTESSA Il picciol paggio! CHERUBINO Io sento gente, entriamo ove entrò Barbarina. (Vide alla contessa) Oh, vedo qui una donna. CONTESSA (tra sè) Ahi, me meschina! CHERUBINO M'inganno, a quel cappello, che nell'ombra vegg'io parmi Susanna. CONTESSA (tra sè) E se il Conte ora vien, sorte tiranna! Nº 28. Finale CHERUBINO Pian pianin le andrò più presso, tempo perso non sarà. CONTESSA (Tra sè) Ah, se il Conte arriva adesso qualche imbroglio accaderà! CHERUBINO (alla Contessa) Susanetta... non risponde... colla mano il volto asconde... or la burlo, in verità. (le prende la mano e l'accarezza la contessa cerca liberarsi) CONTESSA (alterando la voce) Arditello, sfacciatello, ite presto via di qua! CHERUBINO Smorfiosa, maliziosa, io già so perché sei qua! Scena Dodicesima (I suddetti ed il Conte) CONTE (la lontano, in atteggiamento d'uno che guarda) Ecco qui la mia Susanna! SUSANNA E FIGARO (lontani l'uno dall'altro) Ecco qui l'uccellatore. CHERUBINO Non far meco la tiranna. SUSANNA, CONTE E FIGARO Ah, nel sen mi batte il core! Un altr'uom con lei sta; CONTESSA Via partite, o chiamo gente! CHERUBINO (sempre tenendola per la mano) Dammi un bacio, o non fai niente. SUSANNA, CONTE E FIGARO alla voce è quegli il paggio. CONTESSA Anche un bacio, che coraggio! CHERUBINO E perché far io non posso, quel che il Conte ognor farà? SUSANNA, CONTESSA, CONTE E FIGARO (ciascuno tra sè) Temerario! CHERUBINO Oh ve', che smorfie! Sai ch'io fui dietro il sofà. SUSANNA, CONTESSA, CONTE E FIGARO (come sopra) Se il ribaldo ancor sta saldo la faccenda guasterà. CHERUBINO (volendo dar un bacio alla Contessa) Prendi intanto... (Il Conte, mettendosi tra la Contessa ed il paggio, riceve il bacio.) CONTESSA E CHERUBINO Oh cielo, il Conte! (Cherubino entra in la nicchia da Barbarina.) FIGARO (appressandosi al Conte) Vo' veder cosa fan là. CONTE (crede di dar uno schiaffo al paggio e lo dà a Figaro) Perché voi nol ripetete, ricevete questo qua! FIGARO E SUSANNA (Ah, ci ho/ha fatto un bel guadagno colla mia/sua curiosità!) CONTESSA E CONTE Ah, ci ha fatto un bel guadagno colla sua temerità! (Susanna che ode lo schiaffo, ride) CONTE (alla Contessa) Partito è alfin l'audace, accostati ben mio! CONTESSA Giacché così vi piace, eccomi qui signor. FIGARO Che compiacente femmina! Che sposa di buon cor! CONTE Porgimi la manina! CONTESSA Io ve la do. CONTE Carina! FIGARO Carina? CONTE Che dita tenerelle, che delicata pelle, mi pizzica, mi stuzzica, m'empie d'un nuovo ardor. SUSANNA, CONTESSA E FIGARO La cieca prevenzione delude la ragione inganna i sensi ognor. CONTE Oltre la dote, oh cara, ricevi anco un brillante che a te porge un amante in pegno del suo amor. (le dà un anello) CONTESSA Tutto Susanna piglia dal suo benefattor. SUSANNA, CONTE E FIGARO Va tutto a maraviglia, ma il meglio manca ancor. CONTESSA (al Conte) Signor, d'accese fiaccole io veggio il balenar. CONTE Entriam, mia bella Venere, andiamoci a celar! SUSANNA E FIGARO Mariti scimuniti, venite ad imparar! CONTESSA Al buio, signor mio? CONTE È quello che vogl'io. Tu sai che là per leggere io non desio d'entrar. FIGARO La perfida lo seguita, è vano il dubitar. SUSANNA E CONTESSA I furbi sono in trappola, comincia ben l'affar. (Figaro passa) CONTE (con voce alterata) Chi passa? FIGARO (con rabbia) Passa gente! CONTESSA È Figaro; men vò! CONTE Andate; io poi verrò. (Il conte si disperde pel bosco, la contessa entra a mano destra) Scena Tredicesima (Figaro e Susanna) FIGARO Tutto è tranquillo e placido; entrò la bella Venere; col vago Marte a prendere nuovo Vulcan del secolo in rete la potrò. SUSANNA (con voce alterata) Ehi, Figaro, tacete. FIGARO Oh, questa è la Contessa... A tempo qui giungete... Vedrete là voi stessa... il Conte, e la mia sposa... di propria man la cosa toccar io vi farò. SUSANNA (si scorda di alterare la voce) Parlate un po' più basso, di qua non muovo il passo, ma vendicar mi vò. FIGARO (tra sè) Susanna! (Forte) Vendicarsi? SUSANNA Sì. FIGARO Come potria farsi? (Tra sè) La volpe vuol sorprendermi, e secondarla vò SUSANNA (tra sè) L'iniquo io vo' sorprendere, poi so quel che farò. FIGARO (con comica affettazione) Ah se madama il vuole! SUSANNA Su via, manco parole. FIGARO (come sopra) Eccomi a' vostri piedi... ho pieno il cor di foco. Esaminate il loco... pensate al traditor. SUSANNA (tra sè) Come la man mi pizzica, che smania, che furor! FIGARO (tra sè) Come il polmon mi s'altera, che smania, che calor! SUSANNA (alterando la voce un poco) E senz'alcun affetto? FIGARO Supplicavi il dispetto. Non perdiam tempo invano, datemi un po' la mano... SUSANNA (gli dà uno schiaffo parlando in voce naturale) Servitevi, signor. FIGARO Che schiaffo! SUSANNA (ancor uno) Che schiaffo, (lo schiaffeggia a tempo) e questo, e questo, e ancora questo, e questo, e poi quest'altro. FIGARO Non batter così presto. SUSANNA E questo, signor scaltro, e questo, e poi quest'altro ancor. FIGARO O schiaffi graziosissimi, oh, mio felice amor. SUSANNA Impara, impara, oh perfido, a fare il seduttor. (I suddetti e poi il Conte) FIGARO (si mette in ginocchio) Pace, pace, mio dolce tesoro, io conobbi la voce che adoro e che impressa ognor serbo nel cor. SUSANNA (ridendo e con sorpresa) La mia voce? FIGARO La voce che adoro. SUSANNA E FIGARO Pace, pace, mio dolce tesoro, pace, pace, mio tenero amor. Scena Quattordicesima CONTE (avvicinandosi) Non la trovo e girai tutto il bosco. SUSANNA E FIGARO Questi è il Conte, alla voce il conosco. CONTE (parlando verso la nicchia, dove entrò madama, cui apre egli stesso) Ehi, Susanna.. sei sorda... sei muta? SUSANNA Bella, bella! Non l'ha conosciuta. FIGARO Chi? SUSANNA Madama! FIGARO Madama? SUSANNA Madama! SUSANNA E FIGARO La commedia, idol mio, terminiamo, consoliamo il bizzarro amator! FIGARO (forte. Si mette ai piedi di Susanna) Sì, madama, voi siete il ben mio! CONTE La mia sposa! Ah, senz'arme son io. FIGARO Un ristoro al mio cor concedete. SUSANNA Io son qui, faccio quel che volete. CONTE Ah, ribaldi! SUSANNA E FIGARO Ah, corriamo, mio bene, e le pene compensi il piacer. (Vanno verso la nicchia a mano manca) Scena Ultima CONTE (arresta Figaro) Gente, gente, all'armi, all'armi! FIGARO Il padrone! Son perduto! (Susanna entra nella nicchia, Figaro finge eccessiva paura) CONTE Gente, gente, aiuto, aiuto! (I suddetti, Antonio, Curzio, Basilio e Bartolo. Coro con fiaccole accese) BASILIO, CURZIO BARTOLO, ANTONIO Cosa avvenne? CONTE Il scellerato m'ha tradito, m'ha infamato e con chi state a veder! BASILIO, CURZIO BARTOLO, ANTONIO Son stordito, son sbalordito, non mi par che ciò sia ver! FIGARO Son storditi, son sbalorditi, oh che scena, che piacer! CONTE Invan resistete, uscite, madama, il premio or avrete di vostra onestà! (tira pel braccio Cherubino, che fa forza per no uscire, nè si vede che per metà; dopo il paggio, escono Barbarina, Marcellina e Susanna, vestita cogli abiti della contessa, si tiene il fazzoletto sulla faccia, s'inginocchia ai piedi del conte) Il paggio! ANTONIO Mia figlia! FIGARO Mia madre! BASILIO, BASILIO BARTOLO, ANTONIO Madama! CONTE Scoperta è la trama, la perfida è qua. SUSANNA Perdono! Perdono! (s'inginocchiano tutti ad uno ad uno) CONTE No, no, non sperarlo. FIGARO Perdono! Perdono! CONTE No, no, non vo' darlo!. TUTTI (s'inginocchiano) Perdono! Perdono! CONTE (con più forza) No, no, no, no, no! (esce dall'altra nicchia e vuole inginocchiarsi, il Conte nol permette) CONTESSA Almeno io per loro perdono otterrò. CURZIO, BASILIO, CONTE ANTONIO, BARTOLO Oh cielo, che veggio! Deliro! Vaneggio! Che creder non so. CONTE (in tono supplichevole) Contessa, perdono! CONTESSA Più docile io sono, e dico di sì. TUTTI Ah, tutti contenti saremo così. Questo giorno di tormenti, di capricci, e di follia, in contenti e in allegria solo amor può terminar. Sposi, amici, al ballo, al gioco, alle mine date foco! Ed al suon di lieta marcia corriam tutti a festeggiar!. FINE
ACTO IV
(Noche. Jardín con dos pabellones, uno a la derecha y otro a la izquierda. Aparece Barbarina con un farolillo en la mano) Escena Primera (Barbarina sola) Nº 23. Cavatina BARBARINA (buscando algo en el suelo) Lo he perdido... ¡pobre de mí!... ¡Ah, quién sabe dónde estará! No lo encuentro...Y mi prima, y el amo... ¿que dirán? Escena Segunda (Barbarina, Fígaro y Marcelina) FÍGARO (entrando) Barbarina, ¿qué te sucede? BARBARINA Lo he perdido, primo. FÍGARO ¿El qué? MARCELINA (entrando) ¿El qué? BARBARINA El broche que me dio el amo para llevar a Susana. FÍGARO ¿A Susana?, ¿el broche? (Enfadándose) ¿Y tan jovencita ya conoces el oficio... (tranquilizándose) para hacerlo todo tan bien como lo haces? BARBARINA ¿Qué ocurre? ¿Estás encolerizado conmigo? FÍGARO ¿Y no ves que bromeo? Mira... (Busca un momento por el suelo; después de haber quitado habilmente un broche del vestido de Marcelina, se lo da a Barbarina) ...este es el broche que el conde te dio para llevar a Susana, y servía de sello a una cartita. ¿Ves si estoy enterado? BARBARINA ¿Por qué lo preguntas si ya lo sabes todo? FÍGARO Deseaba oír como el amo te dio el encargo. BARBARINA ¡Oh nada extraordinario! "Ten, muchacha, lleva este broche a la bella Susana y dile: este es el sello de los pinos." FÍGARO ¡Ah, ah, de los pinos! BARBARINA Es verdad que él añadió: "mira que nadie lo vea", pero tú no dirás nada. FÍGARO Tenlo por seguro. BARBARINA ¿No necesitas saber nada más? FÍGARO Oh, nada, nada. BARBARINA Adiós, mi bello primo, voy a ver a Susana y después a Cherubino. (Se va saltando) Escena Tercera (Marcelina y Fígaro) FÍGARO (Aturdido) ¡Madre! MARCELINA ¡Hijo! FÍGARO Me muero. MARCELINA Cálmate, hijo mío. FÍGARO Me muero, te digo. MARCELINA Calma, calma y más calma. El hecho es serio y nos conviene pensar. Pero un momento, que aún no sabes de quién se burla. FÍGARO Ah, ese broche, oh madre, es el mismo que antes él recogió. MARCELINA Es verdad, pero esto todo lo más, te da el derecho de estar en guardia y vivir con sospechas. Pero no sabes si en efecto... FÍGARO ¡Alerta! Sé dónde se ha establecido el lugar del encuentro... MARCELINA ¿A dónde vas, hijo mío? FÍGARO A vengar a todos los maridos. Adiós. (Parte enfurecido) Escena Cuarta (Marcelina sola) MARCELINA Debo avisar a Susana enseguida... Yo la creo inocente: ¡esa cara, ese aire de modestia! Y suponiendo que no lo sea... cuando no estamos obsesionadas por nuestro propio interés, las mujeres defendemos nuestro sexo de los desagradecidos hombres que sólo piensan en oprimirnos. Nº 24. Aria MARCELINA El cabrito y la cabrita viven siempre en amistad, el cordero y la ovejita no se pelean jamás. El más fiero de los animales, en la selva o la campiña, deja a su compañera en paz y libertad. Sólo nosotras, pobres mujeres, que amamos tanto a nuestros hombres, somos tratadas por esas desleales criaturas con tanta crueldad. (Sale) Escena Quinta (El fondo del jardín, con dos pabellones practicables , Barbarina sola con un par de frutas y un dulce) BARBARINA (mira a uno y a otro lado) En el pabellón de la izquierda eso dijo. Es éste, es éste. ¿Y si luego no viniese? ¡Dios mío! ¡Que generosidad! Regatearme a mí una naranja, una pera, una pasta. "¿Para quién es, señorita?" "Oh, para un caballero" "Ya lo sabíamos" ¡Bien! El patrón le odia y yo le quiero bien. Pero me ha costado un beso: no importa. Quizás alguien me lo devuelva. (alguien se acerca) ¡Estoy perdida! (Huye asustada al pabellón de la izquierda) Escena Sexta (Fígaro con capa y farol encendido; luego entran Bartolo, Basilio y unos obreros) FÍGARO (aparte) ¡Es Barbarina! (fuerte) ¿Quién va? BASILIO Somos aquellos que invitaste a venir. BARTOLO (a Fígaro) ¡Qué mal aspecto! ¡Pareces un conspirador! ¿Qué diablos son estos infaustos preparativos? FÍGARO Lo veréis dentro de poco. En este mismo lugar celebraremos la fiesta de mi honesta esposa y del feudal señor... BASILIO ¡Ah, bueno, bueno! Comprendo lo que pasa. (aparte) Se han puesto de acuerdo sin mí. FÍGARO Vosotros de estos lugares no os alejéis. Mientras tanto yo voy a dar ciertas órdenes y vuelvo en un momento. A un silbido mío, acudid aquí todos. (Salen todos, excepto Bartolo y Basilio) Escena Séptima (Basilio y Bartolo) BASILIO Tiene al diablo en el cuerpo. BARTOLO ¿Qué ha pasado? BASILIO Nada. Al conde le gusta Susana y ella le ha dado una cita, que a Fígaro no le gusta. BARTOLO ¿Y qué? ¿Debería aguantarse? BASILIO Muchos lo han hecho, ¿por qué él no? Y en cualquier caso, ¿qu puedo hacer yo? En este mundo, amigo, siempre ha sido peligroso meterse con los poderosos. Las cartas siempre están a su favor. Nº 25. Aria BASILIO En aquellos años en que la inexperiencia hacia fallar la razón, yo también era muy impulsivo, hacía el loco como no hago ahora. Pero con el tiempo y los peligros el Sentido Común hizo su aparición y me quitó de la cabeza los caprichos y el ardor. A una pequeña cabina me llevó un día, y de la pared del pacífico lugar cogió una piel de asno. "Toma", dijo, "querido hijo" Después, desapareció. Mientras observaba el regalo en silencio, el cielo se nubló, se oyó el trueno y comenzó a caer la lluvia. Podría cubrirme con la piel del asno que me regaló, pensé. Acabada la tormenta, di dos pasos, y apareció ante mí una bestia salvaje. Pude sentir los terribles dientes, ya no esperaba escapar. Pero el fétido olor de mi vestido acabó con el apetito de la bestia que, despreciándome, volvió a la selva. Esto me dió una lección: que la vergüenza, el peligro, la desgracia y la muerte pueden evitarse cubriéndose con una piel de asno; (Se retiran. Entra Fígaro envuelto en la capa) Escena Octava (Fígaro solo) Nº 27. Recitativo y aria FÍGARO Todo está dispuesto la hora debe de estar próxima. Oigo gente... ¡Es ella!... No hay nadie... Oscura es la noche, y yo empiezo ya a hacer el estúpido oficio de marido. ¡Ingrata!, en el momento de mi ceremonia él gozaba leyendo y, al verlo, yo me reía de mí mismo sin saberlo. ¡Oh Susana, Susana, cuánto dolor me cuestas! Con esa ingenua cara, con esos ojos inocentes... ¡Quién lo habría creído! ¡Ah, fiarse de una mujer es siempre una locura! ¡Abrid un poco esos ojos, hombres incautos y necios! Mirad estas mujeres, mirad lo que son, Estas llamadas diosas de los sentidos engañados, a las que tributa inciensos la débil razón, son hechiceras que nos encantan para hacernos sufrir; sirenas que cantan para ahogarnos; coquetas que seducen para desplumarnos, cometas que brillan para quitarnos la luz. Son rosas espinosas, son zorras graciosas, son osas benévolas, palomas malignas, maestras de engaños, amigas de crear dificultades que fingen, que mienten, que no sienten amor, no sienten piedad, ¡no, no, no, no! El resto, el resto no lo digo, ya cada cual lo sabe. (Fígaro se oculta entre los árboles) Escena Novena (Entran Susana y la condesa disfrazadas, Marcelina y después Fígaro) SUSANA Señora, ella me dijo que Fígaro vendría. MARCELINA Ha venido: baja un poco la voz. SUSANA Así que uno nos escucha y el otro vendrá a buscarme. ¡Comencemos! MARCELINA Quiero esconderme aquí. (Entra por donde lo hizo Barbarina, en el pabellón de la izquierda) Escena Décima (Los anteriores menos Marcelina) SUSANA Señora, vos tembláis, ¿tenéis frío? CONDESA Me parece húmeda la noche; yo me retiro. FÍGARO (aparte) Henos aquí en el gran momento de la crisis. SUSANA Bajo estas plantas, si la señora lo permite, me quedo a tomar el fresco una media hora. FÍGARO (aparte) ¡El fresco, el fresco! CONDESA (se esconde) Quédate cuanto quieras. SUSANA El bribón está de guardia. Divirtámonos también nosotros, démosle el premio de sus dudas. Nº 27. Recitativo y aria SUSANA Llegó al fin el momento en que gozaré sin inquietud en brazos de mi ídolo. ¡Tímidos desvelos!, ¡salid de mi pecho!, no vengáis a turbar mi deleite. ¡Oh, cómo parece que al amoroso ardor, la amenidad del lugar la tierra y el cielo respondan! ¡Cómo secunda la noche mis secretos! ¡Ah, ven, no tardes, oh bien mío! ¡Ven a donde el amor para gozar te llama!, mientras luzca en el cielo la antorcha, y el aire esté sombrío, y el mundo calle. Aquí murmura el arroyo, aquí bromea el aura que con dulce susurro el corazón conforta. Aquí ríen las flores y la hierba es fresca, aquí todo invita a los placeres del amor. Ven, bien mío, entre estas plantas ocultas, te quiero coronar la frente de rosas. (Se aleja entre los árboles) Escena Undécima (Los anteriores y después Cherubino) FÍGARO ¡Pérfida! ¿Y de esta forma me mentía? ¡No sé si estoy en vela o duermo! (Entra Cherubino canturreando.) CHERUBINO La, la, la... CONDESA ¡El pequeño paje! CHERUBINO Oigo gente, entremos donde entró Barbarina... (Ve a la condesa.) ¡Oh, veo aquí a una mujer! CONDESA (aparte) ¡Ay, mísera de mí! CHERUBINO ¡Me engaño! Por el sombrero que veo en la oscuridad me parece Susana. CONDESA (aparte) ¿Y si el conde viene ahora? ¡Suerte cruel! Nº 28. Final CHERUBINO Despacio, despacito me acercaré más, no será tiempo perdido. CONDESA (aparte) ¡Ah!, si el conde llega ahora, puede ocurrir algún lío! CHERUBINO (a la condesa) ¡Susanita! No responde, con la mano el rostro esconde... Ahora la burlo, ahora la burlo en verdad. (Le toma la mano y la acaricia; la condesa trata de liberarse.) CONDESA (alterando la voz) ¡Atrevido!, ¡desvergonzado!, ¡idos rápido, fuera de aquí! CHERUBINO ¡Melindrosa!. ¡maliciosa!, ¡ya sé por qué estás aquí! Escena Duodécima (Los anteriores y el conde) CONDE (desde lejos, como si lo viera) He aquí mi Susana. SUSANA Y FÍGARO (cada uno aparte) ¡He aquí al burlador! CHERUBINO ¡No te hagas conmigo la tirana! SUSANA, CONDE Y FÍGARO ¡Ah, en el pecho me late el corazón! Otro hombre con ella está... CONDESA ¡Idos... o llamo gente! CHERUBINO (reteniéndole la mano) Dame un beso o no harás nada. SUSANA, CONDE Y FÍGARO ...por la voz ese es el paje. CONDESA También un beso, ¡qué valor! CHERUBINO Y ¿por qué hacer no puedo... ...lo que el conde pronto hará? SUSANA, CONDESA, CONDE Y FÍGARO (cada uno aparte) ¡Temerario! CHERUBINO ¡Oh, qué melindres! Sabes que yo estaba detrás del sofá. SUSANA, CONDESA, CONDE Y FÍGARO (como antes) Si el pícaro aún insiste estropeará el asunto. CHERUBINO (queriendo dar un beso a la condesa) Toma entretanto... (el conde se interpone entre e la condesa y el paje, y recibe él mismo el beso) CONDESA Y CHERUBINO ¡Oh cielos! ¡el conde! (Cherubino entra en el pabellón donde estaba Barbarina.) FÍGARO (acercándose al conde) Quiero ver qué hacen allí. CONDE (quiere dar un bofetón a Cherubino y se lo da a Fígaro) Para que no lo repitáis, ¡tomad esto! FÍGARO Y SUSANA ¡Ah! he/ha obtenido una buena recompensa con mi/su curiosidad! CONDESA Y CONDE ¡Ah! ha obtenido una buena recompensa por su temeridad! (Susana que oye el bofetón, se ríe) CONDE (A la condesa) Se ha ido por fin el audaz. Acércate, bien mío. CONDESA Ya que así os place heme aquí, señor. FÍGARO ¡Qué mujer tan complaciente! ¡Qué esposa de buen corazón! CONDE Dame la manita. CONDESA Os la doy. CONDE ¡Querida! FÍGARO ¿Querida? CONDE ¡Qué dedos mas tiernecillos! ¡qué delicada piel!, me pellizca, me cosquillea, ¡me llena de un nuevo ardor! SUSANA, CONDESA Y FÍGARO Los prejuicios estúpidos ciegan la razón y engañan los sentidos. CONDE Además de la dote, oh querida, recibe también un brillante, que te ofrece un amante en prueba de su amor. (le da un anillo a la condesa) CONDESA Susana lo toma todo de su benefactor. SUSANA, CONDE Y FÍGARO ¡Va todo de maravilla!, pero lo mejor falta aún. CONDESA (al conde) Señor, de encendidas antorchas veo el resplandor. CONDE Entremos mi bella Venus, vayamos a ocultarnos. SUSANA Y FÍGARO Maridos necios, venid a aprender. CONDESA ¿En la oscuridad, señor mío? CONDE Es eso lo que quiero. Tú sabes que yo no deseo entrar allá para leer. FÍGARO La pérfida lo sigue, es inútil dudar. SUSANA Y CONDESA Los astutos están en la trampa comienza bien el asunto. (Fígaro pasa de un lado a otro.) CONDE (alterado) ¿Quién pasa? FÍGARO (con rabia) Pasa gente. CONDESA ¡Es Fígaro, me voy! CONDE Marchad; luego volveré. (El conde se aleja. La condesa entra en el pabellón de la derecha.) Escena Decimotercera (Fígaro y Susana) FÍGARO Todo está tranquillo y plácido: entró la bella Venus; con el bello Marte, nuevo Vulcano del siglo, en la red la cogeré. SUSANA (alterando la voz) Eh, Fígaro, callad. FÍGARO Oh, esta es la condesa... A tiempo aquí llegáis... veréis allí vos misma... al conde y a mi esposa... Con vuestra mano tocarlos podréis SUSANA (se olvida de alterar la voz) Hablad un poco más bajo. De aquí no me muevo, pero vengarme quiero. FÍGARO (aparte) ¡Susana! (fuerte) ¿Vengaros? SUSANA ¡Sí! FÍGARO ¿Cómo podría hacerse? (aparte) La zorra quiere sorprenderme y quiero seguirle el juego SUSANA (aparte) Al malvado quiero sorprender, después se lo que haré, etc. FÍGARO (con afectación cómica) ¡Ah, si la señora lo quiere! SUSANA Venga, menos palabras. FÍGARO (como antes) Heme aquí a vuestros pies... tengo lleno el corazón de fuego. Examinad el lugar... ¡pensad en el traidor! SUSANA (aparte) ¡Cómo me pica la mano! ¡Qué frenesí, qué furor! FÍGARO (aparte) ¡Cómo se me altera el pecho! ¡Qué frenesí, que calor! SUSANA (alterando la voz) ¿Y sin ningún afecto? FÍGARO ¡Súplalo mi despecho! No perdamos el tiempo en vano, dadme vuestra mano... SUSANA (le da una bofetada hablando con su propia voz) ¡Servios, señor! FÍGARO ¡Qué bofetón! SUSANA (le da otro) Sí, bofetón, (Lo abofetea al mismo tiempo) y éste , y este, y todavía éste, y éste y después éste otro FÍGARO ¡No golpees tan aprisa! SUSANA ...y éste, señor pillo, y éste... y también este otro. FÍGARO ¡Oh bofetadas graciosísimas! ¡Oh, querida mía! SUSANA ¡Aprende, aprende, oh pérfido!... a dártelas de seductor. (Los anteriores y después el conde) FÍGARO (se pone de rodillas) ¡Paz, paz, mi dulce tesoro! Yo conocí la voz que adoro y que siempre conservo en el corazón. SUSANA (riendo sorprendida) ¿Mi voz? FÍGARO La voz que adoro. SUSANA Y FÍGARO Paz, paz, mi dulce tesoro, paz, paz, mi tierno amor Escena Decimocuarta CONDE (aproximándose) No la encuentro ¡y he recorrido todo el bosque! SUSANA Y FÍGARO Éste es el conde, por la voz le conozco. CONDE (hablando hacia el pabellón donde entro la condesa, lo abre el mismo) ¡Susana!, ¿estás sorda?, ¿estás muda? SUSANA ¡Bien, bien! ¡No la ha conocido! FÍGARO ¿A quién? SUSANA A la señora. FÍGARO ¿A la señora? SUSANA ¡A la señora! SUSANA Y FÍGARO La comedia, ídolo mío, terminemos; consolemos al bizarro amador. FÍGARO (en voz alta y arrodillándose ante Susana) Sí, señora, vos sois mi bien. CONDE ¿Mi esposa? ¡Ah, estoy desarmado! FÍGARO ¡Un consuelo a mi corazón concederéis! SUSANA Estoy aquí para hacer lo que queráis. CONDE ¡Ah bellacos, bellacos.! SUSANA Y FÍGARO Ah, corramos mi bien, y las penas compense el placer (Van al pabellón de la izquierda) Escena Última CONDE (detiene a Fígaro) ¡Gente, gente! ¡A las armas, a las armas! FÍGARO ¡El amo! ¡Estoy perdido! (Susana entra en el pabellón, Fígaro finge mucho miedo) CONDE ¡Gente, gente! ¡Ayuda, ayuda! (Los anteriores, Basilio, Bartolo, Curzio, Antonio y otros con antorchas encendidas) BASILIO, CURZIO BARTOLO, ANTONIO ¿Qué sucede? CONDE El malvado me ha traicionado, me ha infamado, ¡y vais a ver con quién! BASILIO, CURZIO BARTOLO, ANTONIO ¡Estoy aturdido, estoy asombrado, no puedo creer que sea verdad! FÍGARO ¡Están aturdidos, asombrados, oh, que escena, qué placer! CONDE ¡En vano resistís! ¡Salid, señora! El premio ahora tendréis a vuestra honestidad. (El conde lleva del brazo a Cherubino que se resiste y que sólo se le ve la mitad; luego salen Barbarina, Marcelina y Susana vestida con la ropa de la condesa, lleva un pañuelo en la cara y se arrodilla ante el conde) ¡El paje! ANTONIO ¡Mi hija! FÍGARO ¡Mi madre! BASILIO, CURZIO BARTOLO, ANTONIO ¡La señora! CONDE Descubierta está la trama ¡la pérfida está aquí! SUSANA ¡Perdón, perdón! (Se arrodillan uno a uno) CONDE ¡No, no, no lo esperéis! FÍGARO ¡Perdón. perdón! CONDE ¡No, no, no quiero darlo! TODOS (arrodillándose) ¡Perdón, perdón, perdón! CONDE (con más fuerza) ¡No, no, no, no, no!... (Sale la condesa del otro pabellón, y quiere arrodillarse, el conde no la deja) CONDESA Al menos para ellos obtendré el perdón. CURZIO, BASILlO, CONDE ANTONIO, BARTOLO ¡Oh cielos, qué veo! ¡Deliro, desvarío! No sé qué creer. CONDE (con tono de súplica) ¡Condesa, perdón,! CONDESA Mas dócil yo soy y digo que sí, y digo que sí. TODOS ¡Ah! todos contentos estaremos así, Este día de tormentos, de caprichos, de locura, en contento y alegría sólo el amor puede concluir. Esposos, amigos ¡al baile, a la diversión! ¡Dad fuego, dad fuego a las mechas! Y al son de una alegre marcha corramos todos a festejar. FIN
Agradecimiento
Agradecemos especialmente la gentileza de los sitios web: Intermezzo, de Rafael Torregrosa Sánchez; y Kareol, de Eduardo Almagro López, por permitirnos utilizar parte de sus contenidos.